"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 22 luglio 2017

Luglio 1944, fuga da Bordano in fiamme

73 anni fa, in queste giornate, si verificava il dramma di Bordano dato alle fiamme dai nazifascisti e la conseguente fuga degli abitanti, che si riversarono nei paesi vicini in cerca di ospitalità e sostegno.

Alcune testimonianze di quelle drammatiche ore:

AD ALESSO

Lunghe pietose file di profughi di Bordano e Interneppo, dai vestiti laceri, molti anche scalzi, livida la faccia, arruffati i capelli: uomini che di tratto in tratto si fermavano a maledire; madri stringenti i piccoli al collo e aventi per mano i più grandicelli; due, tre ragazze ferite da schegge ai piedi, che domandavano un pezzo di tela per legarsi; una donna ferita grave al petto portata da quattro (il marito era rimasto ucciso), da ultimo dei vecchietti curvi sul bastone che si trascinavano a malapena tutti preoccupati di fuggire, di fuggire lontano dal pericolo, ci passavano davanti come impressionante fantasmagoria cinematografica. Noi li trattenevamo un poco per dir loro qualche parola di conforto, per dar loro tutto quello che si poteva; ad onor del vero quei di Alesso si sono dimostrati generosi.
D. NOACCO, Memorie di Alesso.. fino a Novocerkassk!  , Bollettino Parrocchiale di Alesso, s.d. (pres. 1945)

A si jodeva la int che a era scjampada, e tancj a erin rivâts fint a Dalés. Pôra int, sot i puartis a parâsi da ploia (chê a na mancja mai, cuant che a na si à dibisugna di jê), fruts che a vaivin e vieilis in pòza, che a fasevin tant dûl… Intuna magnera o in chê âta, a ogni mût, ducj àn cjatât di lâ a sotet.
(Z. Cucchiaro, 1944, il sfolament dai Dalessàns, Comune di Trasaghis, 2014)

A SOMPLAGO E MENA
Allora avevo 8 anni. Ricordo gli sfollati di Bordano a Mena e Somplago ed i colpi di mortaio su Interneppo…. (Franceschino Barazzutti)

AD AVASINIS
Quella popolazione dovette fuggire e trovare alloggio nei paesi vicini. Molti per qualche giorno furono ricoverati anche nelle nostre scuole ove furono visitati dall'Arcivescovo, Mons. Nogara."
(Francesco ZOSSI, Parroco di Avasinis, Diario)

La rappresaglia tedesca non si fece attendere e i paesi di Interneppo e Bordano vennero incendiati. Si temette anche per Avasinis, ma siccome ciò non accadde, fu possibile accogliere qualche famiglia costretta a sfollare; una famiglia amica venne accolta anche a casa mia.
(Modesto Di Gianantonio, 2011)

Mia madre ricorda la fuga verso Interneppo, i colpi di mortaio tedeschi ed infine la canonica di Avasinis, dove alcune donne del posto cercavano di rifocillare ed aiutare i profughi di Bordano. (Emi Picco)

A VENZONE
Arrivati in piazza a Venzone andammo ospiti da una signora che aveva un negozio di merceria accanto ad un panificio, mentre le famiglie di Sefite e di Bon Bon andarono oltre le mura perché, questi ultimi, avevano una figlia andata a marito qui (…).
Per le strade di Venzone c'erano tanti soldati tedeschi mimetizzati, autoblinde, carri armati che “scurivano l'aria da tanti che erano!”.
Sempre il 21 luglio, di venerdì, i tedeschi portarono a Venzone i prigionieri del San Simeone lasciandoli liberi di andare a cercare da mangiare presso qualche famiglia del paese, con la clausola che se non fossero rientrati sarebbero stati ritenuti responsabili di ciò che sarebbe potuto accadere alla popolazione del luogo.
(Rinalda Picco, testimonianza pubblicata in “Cuant che las caneles…”)


Sono testimonianze diverse che, messe assieme, possono fornire un quadro complessivo di quelle dolorose giornate. Vi sono ancora alcune persone che possono raccontare quello che è loro successo in quei momenti: sarebbe opportuno che tali testimonianze non andassero perse. E' importante raccogliere le ultime testimonianze dirette disponibili, per ricomporre un mosaico estremamente complesso e chiarire i punti ancora in dubbio.  (Pieri Stefanutti)

1 commento:

  1. Alcuni commenti sulla ricostruzione dei fatti di Bordano del ’44 arrivati alla pagina facebook del Blog:

    Taty Picco: Grazie.

    Luciana Picco: Purtroppo sono poche le persone che possono ricordare quei momenti. La maggior parte allora erano bambini. Io però ricordo quello che mi raccontava mia mamma e, se serve, sono disponibile a dare la mia testimonianza.

    Emi Picco: (…) ribadisco che i fatti che hanno preceduto e seguito "l'incendio di Bordano " sono molto sentiti dalla popolazione di una certa età e possono ancora provocare polemiche ..Però "Bisogna divulgare e far conoscere la storia " Mandi

    Angela Turisini: Io quando leggo queste testimonianze dirette, crude, disperate faccio il confronto con la nostra vita attuale e mi sento così fortunata e libera e tutto diventa più leggero e sopportabile davanti a persone che hanno subito veramente l'insopportabile!

    Carla Picco: Anche io potrei portare la testimonianza di quanto mi ha raccontato mia mamma ma, concordo con Emi, è probabilmente ancora troppo presto per poter parlarne.

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