"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 11 novembre 2011

Lago, avviata una raccolta di firme - 6

Riceviamo e pubblichiamo la risposta dei Comitati al comunicato dell'Amministrazione comunale di Trasaghis. L'oggetto del contendere è sempre la validità dell'indizione di un referendum consultivo sul raddoppio della centrale di Somplago.
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RISPOSTA AL SINDACO PICCO: LA PAURA FA 90?

     Ecce Homo! Ecco l’uomo! Così Pilato presentò al popolo ebraico il flagellato Gesù affinché scegliesse chi salvare tra Lui e Barabba!

     Con il dovuto rispetto per il Sacro, l’ultima uscita del Sindaco Picco può essere accostata alla scena evangelica citata e con medesimo risultato: Picco verrà crocefisso e Del Negro si salverà!

     Dato che il primo cittadino non  è Dio ma un comune mortale, le tante scudisciate subite dovrebbero aver risvegliato in lui, se non la furbizia politica, almeno l’istinto di conservazione.

     Ma purtroppo egli continua a difendere l’indifendibile di chi in primis detiene il peccato originale.

     Facciamo riferimento all’ultimo articolo pubblicato dal Messaggero ove il Sindaco Picco, disattendendo anche la sfida avanzata da Del Negro alla minoranza comunale di indire un referendum popolare sulla questione Edipower/lago, se ne è uscito con l’avvertimento che la consultazione avrebbe potuto non trovare accoglimento.

     Allo stato attuale, la minoranza consiliare di Trasaghis sta raccogliendo le firme per proporre questo referendum popolare sulla vicenda lago e che sta dando ottimi frutti: dati che sembrano cozzare con le previsioni di Del Negro, che nel lanciare la sfida referendaria, pronosticava un difficile successo dell’iniziativa.

     Probabilmente il Sindaco Picco si fa forte di un parere che, guarda caso e ancora prima della sfida lanciata da Del Negro, preventivamente e nel solito silenzio si é premurato di richiedere agli Uffici Regionali sulla validità o meno del referendum sulla questione lago.

     La Regione ha risposto che trattandosi di opere sovra comunali non può trovare riscontro l’art. 69 dello Statuto Comunale in quanto esso recita: “Sono previsti referendum consultivi, in tutte le materie di esclusiva competenza comunale, al fine di sollecitare manifestazioni di volontà che devono trovare sintesi nell’azione amministrativa”.

     E’ doveroso su questo punto premettere che gli Uffici Regionali esprimono una loro valutazione e, come già detto per il Sindaco, anche essi non sono Dio in terra e gli unici depositari della verità.

     Tralasciamo i tempi sospetti ed i modi con cui è stato posto il quesito alla Regione, oltre agli ulteriori approfondimenti legali che, se necessari, verranno da noi intrapresi! 

     Sembra infatti a noi strano che, così come prevedono le leggi ambientali in materia, la consultazione dei Comuni su opere anche di carattere sovra comunale, non venga considerato un atto dovuto pur se previsto e richiesto.

     Se il Comune ha deliberato in materia, ha comunque espresso un parere nei limiti e nelle competenze previste e richieste dalla legge: un parere che non è vincolante nei confronti della Regione e dello Stato, ma assume comunque, e qui sta il punto, valenza e vincolo politico di azione e responsabilità verso i propri cittadini.

     Non per niente sempre l’art. 69 dello Statuto nel riferirsi ai referendum cita: :”… sono previsti referendum consultivi” e inoltre di “…sollecitare manifestazioni di volontà popolare che devono trovare sintesi nell’azione amministrativa”,  sottintendendo che chi richiede il referendum, non vincola l’Amministrazione all’esito della votazione o ad imporre proposte od abrogazioni, ma è tenuto a dare riscontro alla volontà popolare nell’azione amministrativa conseguente.

      Ne conseguirebbe che la delibera di parere favorevole a suo tempo emanata, potrebbe non trovare adesione nella volontà popolare scaturita dall’esito referendario, costringendo l’Amministrazione a trarre le dovute conseguenze e costringerla ad assumere le azioni necessarie a salvaguardia di quanto richiesto dai suoi  amministrati.

     Detto ciò, rigettiamo le accuse a noi rivolte di strumentalizzazione, disinformazione e regie occulte, ricordando al Sindaco che questi aggettivi trovano miglior sintesi nel silenzioso oblio con il quale, lui ed il suo predecessore Del Negro, hanno da sempre condotto la pratica lago.

     Ci chiediamo inoltre come possa un Sindaco iscritto al PD, partito  che della democrazia si fa vanto citandola anche nel suo logo, disattendere a principi fondamentali tra cui quella di ascoltare la voce del popolo: un comportamento questo degno di essere accostato al noto ventennio di cui ci sentivamo liberati!

     Nel chiederci anche cosa ne pensano i Consiglieri Regionali e i Parlamentari di questa forza politica sul tema e sull’agire dei loro colleghi Sindaci, tutti noi appoggiamo l’iniziativa della Minoranza Comunale di Trasaghis, non avendo paura dell’esito referendario che la nostra gente vorrà indicare: esito che sembra invece terrorizzare il Sindaco ed il suo mentore.
    
   
IL COMITATO DIFESA E SVILUPPO DEL LAGO  E
COMITATO PER LA TUTELA

1 commento:

  1. Che vergogna Sig. Sindaco, richiedere un parere alla Regione, non si fanno queste cose! E si ricordi di prendere lezioni di democrazia, quelli che in piazza La chiamavano "pivello" danno ripetizioni a prezzi modici.
    Poi canteremo tutti insieme: senti che puzza, scappano anche i cani...w la democrazia!
    Di questo passo le trote costeranno più dei salmoni! Mandi.

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