"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

mercoledì 30 novembre 2011

Problema centraline. Dall'Arzino al Leale

Il "Messaggero Veneto" dà notizia della opposizione avviata "intal cjanâl di San Francesc" contro la realizazione di una centralina idroelettrica sull'Arzino.


Arzino, centralina idroelettrica contestata

VITO D’ASIO Avviato il procedimento autorizzativo ambientale per un nuovo progetto di derivazione idroelettrica in alta val d’Arzino, che prevede il prelievo delle acque poco a valle di Pozzis 

    VITO D’ASIO
    Avviato il procedimento autorizzativo ambientale per un nuovo progetto di derivazione idroelettrica in alta val d’Arzino, che prevede il prelievo delle acque poco a valle di Pozzis e la loro restituzione 4 chilometri più a valle, in corrispondenza della borgata Marins a San Francesco di Vito d’Asio. Il quantitativo d’acqua prelevata potrà arrivare fino a 1.l250 litri al secondo, lasciando, quindi, all’asciutto il tratto di torrente a valle della presa.
    «A fronte di una produzione elettrica modesta, i cui benefici finiranno fuori regione, l’opera appare destinata a compromettere definitivamente l’integrità di uno dei tratti più belli e incontaminati del torrente - afferma Dario Tosoni del Movimento tutela Arzino – Un corso d’acqua ancor più prezioso perché l’unico del Pordenonese scampato a opere idroelettriche, ultimo testimone della natura delle origini a cui l’uomo moderno si sente sempre più richiamato». «Ne è consapevole anche il comune di Vito d’Asio – osserva – il cui strumento urbanistico nega espressamente la possibilità di realizzare derivazioni idroelettriche lungo il corso d’acqua, posizione ribadita da una delibera del consiglio comunale di quest’anno in cui, all’unanimità, si esprimeva parere contrario a qualsiasi ipotesi di derivazione idroelettrica sul torrente». Conclude Tosoni: «Si spera che le strutture regionali preposte alla valutazione ambientale di queste opere tengano conto del valore di unicità che questo torrente rappresenta per il Friuli e per la montagna pordenonese, in particolare».
    (Messaggero Veneto 26 novembre 2011)


    E, qui da noi, com'è andata a finire, col progetto di realizzare una centralina sul Leale?


    Derivazione sul torrente Leale

    Alla Regione  sono state presentate due distinte domande per dare attuazione ad una derivazione idroelettrica sul torrente Leale, in località "Fontanucis", poco a valle delle opere di presa dell'acquedotto comunale.
    La prima richiesta risale all'aprile 2007 ed e' stata avanzata dalla Ditta Renowa Srl di Brugnera (Pn) per una potenza nominale media di 1616 Kwh, la seconda nel maggio 2007 dalla Ditta Alpe Progetti di Udine per una potenza nominale media di 697 Kwh.
    Entrambi i progetti prevedono di collocare una presa poco a valle di quella dell'acquedotto comunale, mentre si differenziano nell'installazione degli impianti per la produzione di energia, uno adiacente al rio canale a monte dell'abitato di Avasinis e l'altro nei pressi del torrente Leale.
    In data 30 ottobre 2008 presso il Municipio di Trasaghis si e' svolta la visita di istruttoria, convocata dalla regione, in cui le due Ditte proponenti hanno illustrato i rispettivi progetti. Sono intervenuti anche il Sindaco di Trasaghis, i rappresentanti dell'ARPA regionale e dell'Ente Tutela Pesca.
    Entrambe le Ditte hanno proposto una convenzione con il Comune di Trasaghis al fine di destinare una parte delle risorse sviluppate a beneficio della comunità locale. Attualmente e' iniziata presso la regione Autonoma Friuli Venezia Giulia la Valutazione di Impatto Ambientale, al termine della quale sarà scelta una delle due proposte per la realizzazione dell'impianto idroelettrico.
    (Notiziario Comunale n. 3/2008)

    La pubblicazione dei Comitati "Il Punto" di novembre, a pag. 7, aggiorna la situazione dicendo che del progetto della società udinese Alpe "giacente da tempo in Regione, non si hanno notizie" mentre presenta maggiori dettagli su quello della Ditta Renowa, sul quale "il Comune ha espresso parere negativo" ma che "è ora all'esame della commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della Regione il cui parere, se positivo, darà diritto alla società proponente di realizzare l'opera".

    Sarebbe il caso, magari,  di riaprire la discussione, già lanciata sul Blog, sul tema "quale energia per la Valle del Lago". Magari ricordando i tempi in cui, anche ad Alesso,   si facevano i dibattiti invitando a parlare e applaudendo chi proponeva la realizzazione di centraline su ducj i rius, per  ribaltare "i fatti  e i misfatti" della Sade-Enel....

    martedì 29 novembre 2011

    Val del Lago, tra "partecipazione" e "zona grigia"

    Il sito Carnia.la pubblica una riflessione di Luca Marin, un carnico che vive in Australia. L'intervento tocca le tematiche della partecipazione, dello "schierarsi" ..... tutti discorsi  ampiamente dibattuti in Val del Lago e che, negli ultimi tempi, assumono forse connotazioni nuove, se non diverse. Cominciamo  dunque col leggere la nota di Luca Marin.

    Partirei col termine “zona grigia” coniato per la prima volta da Primo Levi. E’ una fetta importante della nostra società che ha attraversato la nostra storia contemporanea e che perdura, anzi per certi versi si rafforza, nella società odierna. Della “zona grigia” faceva parte tutto quel ceto medio che all’indomani dell’8 settembre non si schierò né dalla parte dei nazifascisti, né dalla parte dei partigiani. Aspettava insomma la conclusione degli eventi con forme si di becero opportunismo ma talvolta anche di buon senso e di mediazione nei terribili anni dell’occupazione tedesca. La storiografia stessa ha ridimensionato in parte la spinta popolare e di massa della Resistenza in Italia (senza ovviamente arrivare alle becere conclusioni di certi noti revisionisti). Zona grigia la possiamo intendere poi tutta quell’area che rimase indifferente alle passioni e alle lotte più o meno giuste degli anni ’60 e ’70. E zona grigia la possiamo identificare, nel caso specifico, in quell'ampio strato della popolazione che alla domanda "che ne pensi della piazza e delle sue modifiche" risponde: mah a mi plui di tànt no mi intarese, baste chi no veti di paiaà di me sachete. Oppure a tutti quelli che prima si stracciano le vesti contro i no degli ambientalisti sulla politica turistica (soprattutto invernale) in regione, poi però quant che si tocin i becins, giustamente ma in forma tardiva criticano i nostri sorestanz. Non spetta a me condannare tali atteggiamenti, non perché ora sia all’estero bensì perché vedo che in tutte le società moderne questo tipo di atteggiamento è presente e diffuso anche in altri contesti ed anch’io ne faccio parte con stili e scelte di vita non sempre coerenti. Ti porto un esempio: Occupy Wall Street, Occupy Melbourne o Occupy Sydney… bé in quest’ultimo caso ho visto con i miei occhi la partecipazione media: 10 giovins e 12 poliziòts! Che dire allora? Si le firme possono essere considerate tantissime ma la proporzione ovviamente rimane impietosa, non tanto e non solo dal punto di vista numerico, ma anche e particolarmente dall’interesse che i cittadini hanno per un bene collettivo. Aggiungi poi che il contesto attuale non aiuta, guarda come si sono “congelati” gli esiti referendari dello scorso giugno. Insomma se non teniamo conto di questo fattore, rischiamo o di negare e avvilire gli sforzi di chi si interessa al bene comune o di arrivare agli attacchi personali, oramai tanto presenti purtroppo anche su carnia.la
    (http://carnia.la/2011/11/29/la-zona-grigia-e-la-partecipazione/)
    Questa riflessione può aiutare la discussione in atto in Val del Lago? Chissà. La situazione è estremamente complessa, le posizioni diversificate, piuttosto sfumate. Cresce, forse, la dimensione numerica di una "zona grigia" in un calderone che accoglie e raccoglie gli indifferenti ed i delusi, gli smonati e gli scazzati. Sono quelli che rispolverano lo slogan "Ridateci il nemico" poiché non riescono ad identificarsi (nè ad emozionarsi) con nessuna delle "parti in causa".... 
    Sarebbe interessante confrontarsi anche su questo, cun creance (anche se, onestamente, il livello di alcuni degli ultimi interventi - nonostante gli inviti alla moderazione - non lo lascia presagire).
    Comunque ... lo spazio è aperto.

    lunedì 28 novembre 2011

    Lago, battaglia a suon di volantini

    Durante la campagna promossa dalla minoranza consiliare di Trasaghis  per la raccolta di firme a favore dell'indizione di un referendum consultivo sul raddoppio della centrale, i Comitati hanno diffuso un volantino nel quale attaccavano il Sindaco di Trasaghis per le posizioni assunte.


    Il Sindaco di Trasaghis ha quindi, a sua volta, diffuso un volantino nel quale ribadisce la posizione dell'Amministrazione comunale in merito alla normativa per il referendum ed espone le proprie, personali opinioni in merito ai toni che sta assumendo la discussione.


    Ai cittadini, ai lettori del Blog, la valutazione.

    __________________________________________________
    Sia consentita  una considerazione   aggiuntiva sulle tematiche generali dell'informazione. La "questione Lago" si sta incancrenendo, tra la rigidità delle posizioni e un'assuefazione che rischia di scivolare nel disinteresse. Anche lo "strumento volantino" ha fatto il suo tempo e corre il rischio di essere ignorato o confuso, nonostante i promotori cerchino di ravvivarne l'interesse con colori vivaci. Sarà il caso di interrogarsi su quali siano, oggi, i "canali" migliori per far giungere un messaggio e favorire la partecipazione. (A&D)

    domenica 27 novembre 2011

    Piano di ridimensionamento scolastico: gli ultimi sviluppi - II

    Il "Gazzettino" di oggi dedica un articolo alle conseguenze per la Valle del Lago del Piano di ridimensionamento scolastico in corso di approvazione. Vengono proposte anche le considerazioni del Dirigente scolastico di Trasaghis che da una valutazione positiva su come sta venendo a delinearsi  il piano.


    Piero Cargnelutti
    Scuola, la Val del Lago rafforzata

    ll nuovo Istituto comprensivo previsto potrebbe contare su circa 680 ragazzi iscritti

    Domenica 27 Novembre 2011, Il Gazzettino
    Il ridimensionamento scolastico inserito nel piano provinciale fa bene alla Val del Lago, dove potrebbe nascere un istituto comprensivo rafforzato, e anche la scuola elementare di Bordano tira un respiro di sollievo alla luce delle proiezioni per il futuro. Di fatto, se l'attuale direzione didattica comprende le scuole di infanzia e primarie di Trasaghis, Bordano, Venzone e Osoppo nel piano si prevede anche l'entrata di Moggio Udinese oltre alla scuola media della stessa Osoppo, ora facente riferimento alla direzione di Gemona. Il tutto per un totale di ben 679 bambini: «Sarebbe stato sufficiente - spiega il direttore didattico di Trasaghis Silvano Bernardis - anche un numero minore di allievi ma in questo modo di certo si risolveranno molte cose di ordine puramente burocratico: si pensi solo che ad Alesso mi è capitato di dover perdere un anno per poter chiudere la porta al piano terra dell'edificio poiché dovevo attenermi alle necessità della direzione delle scuole medie che da noi sono disposte al primo piano. E la stessa cosa succede ad esempio a Venzone, dove c'è la medesima situazione: è proprio il caso di dire che con meno soldi si potrà offrire un miglior servizio».
          Il nuovo istituto che si verrà a creare è il frutto di un lavoro di èquipe svoltosi negli ultimi mesi tra amministratori locali e rappresentanti della Provincia: da quanto si è concordato, le scuole medie di Osoppo, cittadina spesso orbitante in seno alla zona collinare, non avranno più come riferimento Gemona e proprio per accorpare i numeri si è scelto di orientarsi verso la Val del lago. Allo stesso tempo, anche a Bordano sembra svanire il rischio di perdere la primaria a causa dei numeri bassi: in quel caso attualmente ci sono 26 bambini (su un limite di 30), ma le attuali frequenze alla scuola di infanzia permettono delle proiezioni di 48 allievi nei prossimi anni (sempre se le famiglie decideranno di iscrivere i loro bambini al plesso di Bordano): «Certamente - spiega ancora Bernardis - sulla riforma della scuola c'è ancora molta discussione e sarà da vedere se verrà applicata come previsto: di certo, nel nostro caso è stata fatta un'operazione eccezionale di ciò dobbiamo rendere grazie agli amministratori locali che hanno saputo fare avanti gli interessi di un territorio intero e non solo quelli prettamente comunali». 

    Quel che si muove ... a Vasinas. Festa di San Nicolò

    Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa della Pro Loco  "AMICI DI AVASINIS"





    San Nicolò arriva ad Avasinis con un carico di note ed allegria

    Domenica 4 dicembre 2011
    dalle ore 15.00
    ad Avasinis
    (Il Paese del Lampone e del Mirtillo)
    grande FESTA DI SAN NICOLO'
    con Monika D'Avenas

    La Pro Loco "Amici di Avasinis" fin dalla sua fondazione si è posta l'obiettivo di valorizzare ed aggiornare le tradizioni del nostro piccolo ma vivo abitato.
    Da centinaia di anni ad Avasinis come in tutti i borghi e città dell'Ex Impero d'Austria Ungheria è sentito il culto di San Nicolò, a cui la nostra chiesa parrocchiale è intitolata. I bambini e le bambine di Avasinis attendevano con trepidazione la notte tra il 5 il 6 dicembre, fuori dalle porte di casa sistemavano vecchi stivali che venivano riempiti di noci, biscottini e per i più meritevoli - mai mancava - una piccola bottiglietta di sciroppo di lampone ed un vasetto di marmellata al mirtillo, che dava la giusta energia in vista dei freddi inverni.
    Oggi, è forte il desiderio di tornare alla natura, alla vita semplice ma comunitaria di un tempo.
    Domenica 4 dicembre 2011 alle ore 15.00 come sempre arriverà San Nicolò e con esso una speciale sorpresa per i più piccoli e non solo: Monika D'Avenas con il suo grande spettacolo. Ascolteremo le più belle sigle dei cartoni animati dagli anni '80 ad oggi, balleremo al ritmo della bimbo-mix e ci divertiremo con magie ed illusioni. La merenda è assicurata, così come il divertimento. Vi aspettiamo ad Avasinis!.

    Per informazioni:
    Pro Loco Amici di Avasinis
    tel. 349 5766921

    sabato 26 novembre 2011

    Quel che si muove a ... Trasâgas. Incontro sul fotovoltaico

     Trasaghis sostiene  il Gaf per il fotovoltaico

    Appuntamento in sala consiliare a Trasaghis, venerdì 2 dicembre, per conoscere tutti i benefici ambientali ed economici del fotovoltaico.Artegna, Gemona e Trasaghis
lanciano il Gaf per il fotovoltaico
    A proporlo è il Gruppo di Acquisto Fotovoltaico (G.A.F.) “Sole in Rete”, promosso da EnergoClub Onlus, in collaborazione con Legambiente FVG, Legambiente Pedemontana Gemonese e Bottega del Mondo Tolmezzo e con il patrocinio del Comune di Gemona del Friuli e dei Comuni di Artegna e Trasaghis.

    Con la creazione del G.A.F. "Sole in Rete" EnergoClub, Associazione nazionale per la riconversione del sistema energetico, fornisce un servizio di orientamento e di consulenza tecnica ai cittadini al fine di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo di impianti fotovoltaici per abitazioni e piccole imprese, garantire il rispetto dei tempi di installazione, valutare la redditività dell'investimento, accedere a servizi integrativi. Nel corso della serata informativa gli esperti e i diversi attori, coinvolti a vario titolo, spiegheranno in modo chiaro e semplice il funzionamento e i vantaggi dell’aderire al G.A.F, i meccanismi del Conto Energia, il ritorno economico dell’investimento, i criteri nella selezione di marche e fornitori utilizzati dalla commissione del G.A.F., le formule di finanziamento a costo zero, la copertura delle polizze assicurative, le garanzie integrative, il servizio di monitoraggio della produzione (per rilevare tempestivamente eventuali anomalie) e molto altro ancora, tra cui i vantaggi relativi alla sostituzione e allo smaltimento delle coperture in amianto e la garanzia di maggiore convenienza economica per chi sceglierà di installare a breve un impianto fotovoltaico.

    L’Amministrazione Comunale di Gemona e dei comuni patrocinanti di Artegna e Trasaghis hanno creduto fin dall’inizio in questo progetto promuovendolo con il fine di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche ambientali e sulle opportunità economiche che attualmente il fotovoltaico consente. “Sole in rete” è un progetto ambizioso che basa le sue fondamenta su una lunga esperienza di gruppi di acquisto creati un pò in tutto il Nord Italia (circa 900 impianti installati fra il 2008 e il 2010). In particolare è l’evoluzione della campagna “Bolletta Gratis”, nata a febbraio 2011 in Provincia di Pordenone e che fino ad ora, in pochi mesi, ha messo in evidenza l’interesse di più di 800 persone e l’immediata iscrizione al GAF di oltre 400 aderenti di cui, ad oggi, 200 hanno già portato a termine l’installazione e 150 hanno già allacciato l’impianto alla rete e cominciato dunque ad auto prodursi energia pulita e rinnovabile.

    La sostanziale novità è che il successo di Bolletta Gratis ha consentito di sviluppare una nuova squadra affiatata al punto da fare il salto di qualità e promuovere l’iniziativa su scala nazionale. Il nome stesso “Sole in rete” mira a valorizzare gli aspetti più innovativi e virtuosi della Campagna. Oltre a evidenziare l’obiettivo principale del GAF, che è quello di diffondere il più possibile il fotovoltaico immettendo nella rete elettrica sempre più MWh di energia solare, lo slogan fa riferimento alla creazione di una rete di nodi locali, che andranno progressivamente a coprire il territorio nazionale, garantendo supporto tecnico, organizzativo e logistico a quanti vorranno cogliere l’opportunità e installare il proprio impianto appoggiandosi al GAF.

    Parallelamente si costituirà un’altra preziosa rete: quella delle Associazioni locali che, sposando l’iniziativa e offrendo promozione alla Campagna, potranno accedere a un fondo etico esclusivo, valorizzare i propri progetti al di fuori dei circuiti canonici e godere della visibilità offerta da un progetto che coinvolge una moltitudine di organizzazioni in rete che, a partire dal basso, partecipano a vario titolo alla riconversione del sistema energetico nazionale.

    Per informare da vicino il maggior numero di interessati "Sole in Rete" ha predisposto un fitto calendario di serate informative. Venerdì 2 dicembre sarà la  volta di Trasaghis (Sala Consiliare, Piazza Unità d’italia 7). Ne  seguiranno numerose altre, come riportato nei siti www.soleinrete.it e www.energoclub.org L’ingresso alle serate è libero e gratuito.

    venerdì 25 novembre 2011

    Lago, l'opinione di S. Ariis

    CAVAZZO: Giù le mani dal lago 


    Leggo con disappunto e molto imbarazzo le recenti dichiarazioni di alcuni sindaci della val del lago riguardanti il raddoppio della centrale di Somplago. Innanzitutto non capisco come un sindaco, rappresentante di un intera comunità, possa parlare e prendere decisioni a nome di tutti, come se un bene inestimabile quale è il Lago di Cavazzo, sia di proprietà sua o addirittura dell'Edipower. Non penso proprio che le sue dichiarazioni rispecchino il pensiero della gente che lo ha votato. Ci tengo a precisare che non sono un ambientalista e ritengo infatti alcune opere necessarie per lo sviluppo della Carnia. Ad esempio, essendo di Raveo, critico il fatto che ci si sia opposti all' opera della cava di gesso, che avrebbe si portato qualche danno all'ambiente, ma tuttavia accettabile se si guardava ai benefici che una tale opera avrebbe portato, a partire dai posti di lavoro. La zona in cui si sarebbe intervenuti poi, non aveva nessuna valenza turistica dato che è attualmente lasciata all'incuria più totale... Sono favorevole anche al progetto sciistico di Pramollo, necessario secondo me a far ripartire l'economia di una vallata morente, ma sono assolutamente contrario al progetto edipower sul Lago di Cavazzo. Un lago naturale è un dono che la natura ha fatto all'uomo, e mentre in tutta Europa i laghi vengono protetti ed attirano migliaia di turisti, qui si è deciso di distruggere l'unico specchio d'acqua naturale della Carnia. Chiaramente con l' esistente centrale il lago è già compromesso, la fauna ittica è quasi scomparsa con il versamento giornaliero di centinaia di metri cubi di acqua gelida, senza contare che ad ogni precipitazione il lago viene riempito di fango. Ma all'Edipower non basta averlo rovinato, e non basta aver anche lasciato in secca tutti i corsi d'acqua della Carnia (compreso il fiume Tagliamento, che un tempo si pensava di inserire come patrimonio dell' Unesco) con captazioni e centraline, ora tale società vuole distruggerlo completamente. Per questo mi imbarazza sentire rappresentanti dei cittadini pronunciare frasi come questa: non ci sarà nessun danno ambientale. Mi imbarazza molto perché con un minimo di ragionamento, chiunque può capire le conseguenze che un opera del genere potrebbe avere su un ecosistema così delicato come quello lacustre. E in Carnia lo hanno capito tutti, e la gente è finalmente stufa di subire. Ma quello che mi rattrista di più, e mi fa arrabbiare, è quando certi sindaci, e certi “bravi” rappresentanti della nostra regione autonoma, giustificano tali opere parlando di compensazioni: cosa ha portato di positivo l'attuale centrale di Somplago? I comuni affacciati sul lago sono forse diventati ricchi e prosperosi? Si è forse impedito lo spopolamento di quelle vallate? La Carnia è una regione ricca grazie a tutte le centraline che abbiamo sui fiumi? O forse era meglio puntare sul turismo? Magari adesso c'era qualche posto di lavoro in più rispetto alla manciata di persone che lavorano per Edipower. Vorrei quindi invitare i sindaci favorevoli all'ampliamento della centrale a farsi un giro appena oltre confine, in Austria o in Slovenia, per vedere come il turismo che deriva da un lago, anche piccolo, riesca a portare benessere e lavoro a un intera regione. Cittadine come Bled, in Slovenia, basano gran parte della loro economia sulla presenza dell'omonimo lago, e sinceramente, raffrontare queste realtà con quelle di paesi come Cavazzo, Somplago, Trasaghis e Bordano, provacano in me un sentimento di vergogna. 
    Steven Ariis,  Raveo


    (Lettera pubblicata sul "Messaggero Veneto" del 24 novembre 2011

    giovedì 24 novembre 2011

    "Da Est": ne parla anche "La Vita Cattolica"

    L'ultimo numero della Vita Cattolica (il n. 45 del 18 novembre) dedica un articolo al complesso "Da Est" di cui son note le radici "trasagane". 


    L'articolo è estremamente lusinghiero nei confronti di "una manciata di ragazzi determinati e coraggiosi" che hanno recentemente prodotto "Regno elettrico", un cd definito  "l'album della maturità".

    mercoledì 23 novembre 2011

    Piano di ridimensionamento scolastico: gli ultimi sviluppi

    La Provincia di Udine ha diffuso  la mappa provvisoria, non ancora approvata definitivamente, della rete scolastica degli Istituti Comprensivi, redatta esclusivamente sulla base dei pareri espressi dai Comuni e costituente il documento su cui sarà predisposto il Piano provinciale di dimensionamento della rete scolastica a.s. 2012/2013.
    Per quanto riguarda i Comuni di Trasaghis e Bordano, una prima analisi riguarda il numero complessivo degli alunni, che per materne ed elementari fanno riferimento alla Direzione Didattica di Trasaghis e per le medie alle Medie "Cantore" di Gemona. 


    Era già stata data notizia che si andava verso la costituzione di un Istituto omnicomprensivo con le scuole dei Comuni di Trasaghis, Bordano, Osoppo e Venzone (v. tabella precedente, riferita a 572 alunni). Pare che l'ultima proposta (sulla base di una delibera adottata all'inizio di novembre dal Comune di Moggio) inserisca anche, appunto, il Comune di Moggio, con la creazione di un Istituto  di 679 alunni che va da Osoppo al confine con Pontebba. Il nuovo Istituto omnicomprensivo sarebbe dunque quello indicato in giallo con il numero 39.


    In questa nuova formulazione, Trasaghis si troverebbe decentrato e in periferia e, difficilmente, riuscirebbe a mantenere la titolarità del'Istituzione scolastica.
    Nelle prossime settimane, comunque, dovrebbero essere prese delle decisioni definitive.

    martedì 22 novembre 2011

    Le problematiche del Lago su Friulinewspaper

    Il n. 47 della  rivista "Friulinewspaper" presenta un articolo, a firma "Blu", intitolato "A rischio l'acqua in vendita ai privati". Vi si dà conto delle battaglie in atto tra le multinazionali per il possesso di Edipower,  si citano le prese di posizione dei Comitati per la salvaguardia del Lago, si riflette (partendo dall'esperienza del convegno del Centro Balducci sul Lago) delle problematiche dei "diritti negati in tutto il mondo", in particolare per quanto riguarda l'acqua e la terra.
    Oltre che sulla copia cartacea, l'articolo può essere letto in rete all'indirizzo http://www.friulinews.it/mensile47/.















    lunedì 21 novembre 2011

    Itinerari per conoscere la Valle del lago: l'anello di Covria e Planeças

    Sul Blog, ogni tanto, "giriamo" dei contributi presi da altri siti quando, in settori specialistici o particolari, gli interessi  di sportivi o escursionistici si incrociano con  gli ambienti e le località della Valle del Lago.
    Dal sito "Calcarea" (http://calcarea.wordpress.com/), ecco allora una descrizione, opera di Devis Deotto,  dell'anello di Covria  e Planeças (da farsi a piedi o in mountain bike). La descrizione, precisa, è corredata da splendide immagini.


    Anello di Malga Covria e Planecis

     •

     

    Prosegue la collaborazione di Devis Deotto con Calcarea. Ancora una discesa impegnativa sulle pendici del Monte Cuar, teatro sia delle prime esperienze che delle ultime tendenze della mtb (i meno giovani e scatenati ricorderanno le gite alla Malga Monte Cuar!). Questo percorso, che personalmente non ho ancora provato, mi è però in parte  familiare perchè transita nella meravigliosa valletta di Planecis, dove sonnecchia, purtroppo sconosciuta ai più, una delle più belle falesie di arrampicata della regione, interamente attrezzata alcuni anni fa da Luciano Regattin.
    Premessa
    Ormai questi post si fanno sempre più interessanti e richiesti, spero di riuscire attraverso questo blog a  far conoscere ai lettori di Calcarea luoghi ed itinerari a noi vicini ma completamente sconosciuti e la “disciplina” dell’’Allmountain (AM), questo settore della MTB moderna,  qualcosa fra Downhill e  Trial, così adrenalinico ma ancora poco apprezzato e praticato dalle nostre parti.
    Dopo il precedente tour di Illegio, ritorniamo a bomba  con questa escursione a parlare di tracciati impegnativi e molto tecnici riservati a bikers esperti e a bikes superfull.
    Come di consueto vi raccomando, di non praticare queste tracce da soli, di avere sempre al seguito le protezioni adatte alla discesa e di non superare i vostri limiti.
     

    in sintesi:

     genere: Allmountain
    difficoltà salita: media
    difficoltà discesa: molto impegnativo
    distanza: 24 km
    dislivello totale: 821 mt
    durata senza soste: 2h 14m 15s
    pendenza max salita: 27,6 %
    pendenza max discesa: 39,1 %
     
     Descrizione:
     Questa escursione si svolge su una parte del monte Cuar in frazione Avasinis (cartina Tabacco n° 20 Prealpi Carniche Giulie del Gemonese).
    Nei pressi del cimitero di Avasinis è possibile lasciare l’auto e attraverso una comoda stradina asfaltata che parte a destra proprio dietro ad esso raggiungere la località Chiarpena dove ad un bivio (2,79 kmquota 272 mt) svolteremo a destra in salita alla volta di località Cjanet.

     La strada è poco trafficata e non dalle pendenze impossibili, attraverso una prima parte costituita da tornanti si giunge ad un punto molto panoramico sulla sottostante pedemontana del Gemonese.
     
     Dopo7,15 km di nero bitume arrivati a quota 555 mt finalmente poggeremo le nostre “ruote grasse” sullo sterrato svoltando a destra e lasciando la strada principale.
    Man mano che ci si alza di quota il panorama si fa decisamente più interessante sulla valle sottostante, il fondo è a tratti ghiaioso e poco scorrevole.
    Si pedala sempre su sterrato fra castagni e vegetazione mista fino ad incrociare al km 11,98 quota 914 mt la strada per il monte Cuar.
    Proseguiremo su asfalto per un breve tratto (circa 1km), quando ad un tornante sinistro lasceremo l’asfalto a favore di  una strada sterrata che parte sulla destra in salita11,7 kmquota 888 mt.
    Proseguiremo sulla sterrata incontrando prima un tornante destro (non proseguire dritti al tornante ma a destra!!!) poi uno sinistro; è importante mantenere la traccia principale in salita, ci troviamo nei pressi di Malga Covria.
    Dopo circa 1 h 40m (tempo senza soste) giunti a quota 992mt al km 13,3 su pista forestale erbosa facendo attenzione alla nostra sinistra individueremo i segnali del sentiero della discesa (sulla cartina e sul GPS il sentiero non ha il numero).
    La discesa inizia subito su single veloce a zig zag, non impegnativa e pulita, ma più si scende e più il tecnico si presenta, essendo molto sassoso nella parte finale, lo sconsiglio in sella ai principianti.
    Si conclude la prima parte tecnica al raggiungimento degli stavoli di Val Planecis dove giunti ad una radura erbosa dovremo ricercare sulla destra (non proseguire dritti) fra gli alberi vicino ad una recinzione per il bestiame la prosecuzione della traccia.(vicino alla recinzione ci sono i cartelli che indicano il sentiero), onde evitare di perdersi consiglio l’escursione con GPS cartografico di cui fornisco la traccia a richiesta.
     
     Come ad ogni uscita AM che si rispetti, c’è un tratto da percorrere a spinta in salita fino a trovarci alle pendici del “Col del sole” che vedremo in alto sopra di noi e giungere a sella Planecis.
    Il single track diviene impegnativo e interamente pietroso (attenzione…è pericoloso!!!) si percorrono diversi tratti su pure pietre, dove cadere risulterebbe rovinoso!!!
    Oltrepasseremo un fantastico canyon ghiaioso e rivedendo con gran gioia della vegetazione sotto le nostre ruote saremo prossimi al versante percorso in salita (stavoli Chiavaneli).
    La traccia riprende molto scorrevole e veloce, non sottovalutiamola, sono presenti numerosi massi instabili e radici insidiose.
     Si scende fra pianori e brevi risalite, tutto comunque in sella, fino alla picchiata nei pressi di località “Chiarpena” dove sbucheremo sopra la strada percorsa all’andata (cartello).
    Non ci rimane altro che “smontare le corazze” dare un ultimo sguardo panoramico alla vallata sottostante prima di lanciarci sulla veloce strada del rientro.
    Ricordate che al bivio di “Cjanet” km 21,24 dovete svoltare a sinistra (cartello di divieto mezzi a motore) per riprendere la rotabile che ci riporta al parcheggio di Avasinis.
     Devis Deotto


    domenica 20 novembre 2011

    Leggendo "Il Punto" di novembre: alcune riflessioni

    Un paio di settimane fa è uscita la pubblicazione informativa dei Comitati "Il punto", datata  novembre 2011. Il Blog, come aveva agito in precedenza, ha prontamente dato notizia dell'uscita del foglio informativo, che contribuisce sicuramente alla discussione in atto.
    Nell'assoluto rispetto del principio enunciato da Lamberto Sechi sul "Panorama" degli anni '70, e cioè "i fatti separati dalle opinioni",  una volta dato corpo alla funzione informativa, lasciamo spazio anche a una riflessione integrativa.

    Nella pubblicazione, il Blog è una sorta di "convitato di pietra", dal momento che, qua e là, viene tirato in ballo, pur senza essere mai citato espressamente.  Alcuni esempi: il richiamo, a pag. 12, nel dibattito sul by-pass per portar fuori dal lago lo scarico della centrale  "a chi pensa che questa sia una richiesta superata e velleitaria" [in realtà il Blog ha solo chiesto il "cemût" tecnico ed economico],  l'accusa, a pag. 7, di aver distratto l'opinione pubblica dall'attenzione su tematiche ambientali urgenti,  l'attacco gratuito, a pag. 8, dove si evince che porre in discussione il problema dei rifiuti sul Palar, come ha fatto il Blog,  "come se non ci fossero problemi più importanti" diventerebbe  una perversa strategia per "distogliere l'attenzione dagli argomenti, appunto, più importanti". Chissà se poi anche l'articoletto in basso a pag. 6  è riferito [speriamo di no] a chi sta dietro al Blog….
    A tutte queste autorevoli preoccupazioni, rispondiamo con un dato statistico: dalla fine di luglio alla fine di settembre  sono usciti sul Blog tre-quattro post sui rifiuti sul Palar e più di venti sul Lago. Basta come proporzione?
    E, se non basta, aggiorniamo allora la domanda già posta più volte (dovrà essere inserita nella rubrica delle "domande reiterate" accanto a quella della Di Centa?) : «coloro i quali navigano su Internet, dove hanno  potuto trovare maggiori informazioni (anche sull'attività dei Comitati) : sui  200 post del 2010 e sui 440  post del 2011 (e manca più di un mese alla fine dell'anno) di "Alesso e Dintorni" oppure sulle pagine di “salviamo il lago”  (sito) e “cheidiladalaghe” (pagina facebook con 95 membri)  che praticamente non vengono aggiornate dall'ottobre del 2010?
    La risposta non dovrebbe essere molto ardua.»
    Il Blog si aspetterebbe dunque, anche dai Comitati, se non un grazie, quantomeno un riconoscimento per un servizio informativo svolto disinteressatamente e con imparzialità.
    Mandi
                                            A&D

    sabato 19 novembre 2011

    Quella lapide sul Lago...

    In riva al lago, quest'estate, era stata collocata da mani anonime una "lapide" per commemorare la triste sorte toccata al lago stesso.
    Sulle diverse posizioni insorte a proposito della "questione lago" si erano lette sinora pagine di volantini, articoli, scritte sui muri.... francamente quello della "lapide" è uno strumento nuovo.
    Se sia uno strumento legittimo, è un altro discorso. Se sia uno strumento veritiero, è un altro discorso ancora.
    Fattosta che la lapide  era stata poi rimossa, pare dagli operai comunali (che certamente non si  erano assunti spontaneamente la paternità dell'iniziativa).
    Sarebbe stato interessante quindi sapere quale è stato il criterio che ha determinato la decisione di far rimuovere il manufatto.
    Costruzione abusiva? Nel Belpaese c'è chi tira su grattacieli senza che nessuno se ne accorga...
    Manufatto offensivo o bugiardo? Ma, in un paese civile, alle affermazioni si risponde con le argomentazioni.
    Rimane quindi il dubbio: a cui dàvie fastìdi?  "Il Punto", la pubblicazione informativa dei Comitati  uscita a novembre, ha prontamente trovato la risposta: "dava fastidio al sindaco" e l'azione di rimozione sarebbe dovuta al fatto che egli avrebbe  "preferito non dispiacere ad Edipower".
    Sarà un caso, ma pochi giorni dopo l'uscita della pubblicazione, la lapide è ricomparsa. E' stata "rilasciata"? "Assolta per non aver commesso il fatto"?  "Assolta perché il fatto non costituisce reato"? O si tratta invece di un "remake"?. Non lo sappiamo. Ma un pizzico di curiosità rimane e quindi .… chi lo sa, lo spifferi!

    Cuant che prè Checo al vegniva a Dalès e a Vasinas....

    A son 25 agns che al è muart prè Checo, predi furlan, predi furlanist. Al è il câs di riguardâlu ancje a Dalès e a Vasinas, se no ati parcè che propit di un pôcjas di sôs cjacaradas su la storia dal Friûl tegnudas "di là da l'aga", dopo dal taramot, al è vegnût fûr intal 1990 il libri “La nestre storie”, pas edizions da Associazion “Storie dai Longobars” , .



    Un profîl di prè Checo gjavât de edizion furlane di wikipedia: 
    Pre Checo Placerean (Francesco Placereani) (Montenârs 30 di Novembar 1920 - Udin18 di Novembar 1986) al fo un predi, insegnant e grant furlanist.
    Dopo la preparazion tal seminari di Cjastelîrs e di Udin al devente predi ai 9 di Lui dal1944; te sierade al partìs par Rome dulà che al studie te universitât Gregoriane. Intal1948 al va in Argjentine, dulà che al insegne morâl tal seminari di Rosario. Daspò jessi tornât in Friûl al deventâ un dai plui impuartants furlaniscj de glesie furlane. Famôs pe so oratorie e pe grande capacitât di gafâ e strissinâ lis plateis.
    Cun pre Toni Beline al fo il prin a voltâ la Biblie par furlan, presentade ai 22 di Jugn dal1984. Za tal 1958 al veve tacât a voltâ il vanzeli par furlan dal grêc antîc.
    Intal 1962 al fo un dai fondadôrs di "Int Furlane" e intal 1966 dal "Moviment Friûl". Al fo fra i ispiradôrs de "Mozion dal clericât pal svilup sociâl dal Friûl" tal 1966, che e fo firmade di 529 predis furlans e po sconfessade dal vescul. Al fo il cjâf ricognossût di Glesie furlane e membri dal comitât pe Universitât furlane. Al à voltât par furlan il messâl roman, publicâts in version complete tal 1977.
    Atent ae disgrazie de emigrazion, intal 1974 al invie la fieste dal popul furlan strenfât (magari cussì no) pal mont, che si fasarà ogni an la prime domenie di Setembar, a Einsiedeln in Svuizare.
    Intal 1976 ancje pre Checo come tancj furlan al ven colpît dal taramot, e scomence ancje par lui la vite te tendis. Ai 11 di Lui di chel an al celebre une grande messe a Acuilee, cûr de glesie furlane, memoreant i muarts e sburtant i vîfs a tirâsi fûr cun iniziativis come chê pe istituzion de Universitât dal Friûl. Une altre messe famose sarà chê dal an dopo, simpri a Acuilee, par ricuardâ i 900 agns dal Patriarcjât.
    Intal 1980 al scomence a jessi simpri plui batût di une malatie de circolazion, che planc a planc lu puartarà a murì ai 18 di Novembar dal1986, a dome 66 agns.


    venerdì 18 novembre 2011

    Lago, avviata una raccolta di firme - 9

    Il "Messaggero Veneto" ha dato notizia che la raccolta di firme promosse dalla minoranza consiliare di Trasaghis per l'indizione di un referendum consultivo sul raddoppio della centrale proseguirà anche nel fine settimana toccando, dopo Alesso, anche Peonis, Trasaghis e Braulins.




    Firme per il referendum: ancora tra appuntamenti



    Il quorum delle 500 firme per chiedere al Comune di Trasaghis un referendum popolare che cassi la delibera con cui l’amministrazione comunale ha approvato il progetto Edipower è ormai a portata di mano. Non mancano infatti che poche decine di firme per raggiungere la soglia stabilita dallo statuto del Comune in base al quale l’ente dovrà rimettere nelle mani della popolazione il futuro del discusso progetto. L’iniziativa è stata promossa dalla minoranza consiliare del Comune di Trasaghis con il pieno appoggio dei comitati che si oppongono all’opera, definita “devastante”. Partita da Avasinis ed Alesso la raccolta delle sottoscrizioni, ormai vicina a raggiungere la soglia delle 500 firme, è pronta al rush finale. In questo fine settimana gli organizzatori saranno presenti a più riprese sul territorio comunale per dare a quanti lo vorranno la possibilità di appoggiare la richiesta. Tre sono gli appuntamenti: giovedì a Peonis dalle 18 alle 20, sabato a Trasaghis dalle 8 alle 13 e infine, sempre sabato, a Braulins dalle 14.30 alle 18. (m.d.c.)


    (Messaggero Veneto, 17 novembre 2011)