"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 11 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (II)

Com'era ampiamente prevedibile, la notizia pubblicata mercoledì sul Blog relativamente all'annuncio sul B.U.R. dell'avvio della procedura per la realizzazione di una centralina sul Palar ha suscitato interesse e discussione:  c'è anche chi ha già calcolato, sulla base delle scarne indicazioni sin qui disponibili, l'entità e la dimensione del possibile intervento .... I commenti preoccupati, insomma, si susseguono, sul Blog e sulla pagina facebook, da "Avonde robaa a la Val dal Laac e a dute la Cjargne!!! Cumo' a è ore passade di tornaanus alc indauur..." a "Il Palar NON APPARTIENE ad un Comune nè a nessuno!....E' patrimonio di TUTTI e TUTTI hanno in DOVERE di preservarlo!".


Sull'argomento, interviene, con una nota inviata al Blog e a tutti i principali organi di informazione regionali, Dino Rabassi per i Comitati:





I COMITATI SONO ANCORA DESTI E NON DORMONO: NEMMENO SUL PALAR


Sul Blog "Alesso e dintorni", all'attenzione di tutti i lettori è stata portata una certa notiziola: l’apertura della procedura per l’autorizzazione all'installazione di una centralina idroelettrica sul torrente Palar da parte della Ditta Eisackwerk s.r.l. di Bolzano.
A rieccoci: e, come più volte denunciato in tutte le salse, l’assalto alla diligenza continua!
Un attacco oltremodo ipocrita perché sferrato da chi, trentini e altoatesini, rifiutano certi lavori in casa propria approfittando della straordinaria autonomia loro concessa, proponendoli però in casa altrui!
D'altronde, la Ditta Eisackwerk s.r.l. di Bolzano i Comitati la conoscono da tempo, così com’è noto il diniego della Provincia di Trento a lavori simili da fare su quel territorio: tra cui il progetto “Altissimo”, termine che deriva dal nome della cima del Monte Baldo dove, dopo lo scavo di una grotta, convogliarvi le acque del Garda mediante ripompaggio e produrre così elettricità a ciclo continuo: Vero ing. GARZON??? D'altronde chi non muore si rivede!
In vero anche i Comitati hanno proposto centraline e captazioni delle acque ad uso idroelettrico ed irriguo, sottolineando però che questi lavori debbono realizzarsi mediante le acque delle turbine della Centrale di Somplago le quali, bypassando il lago con tubazioni subacquee, possono essere captate dal canale di scarico presso Trasaghis.
Lago, Leale e Palar quindi, possono e devono essere lasciati in pace da parte di chi cerca solo di intascare: al di la e al di sopra di norme e diritti della gente!
Devono, questi Signori, capire che la S.A.D.E. non esiste più, come non esiste più un popolo ignorante, sottomesso e incapace di reagire, come accadde 50 anni fa, alla realizzazione della diga del Vajont!!! Una vergogna immonda che ancora grida vendetta agli uomini e a Dio!!!
Comunque, pur silenti, noi dei Comitati continuiamo a lavorare affinché la Regione attui un Piano Generale per lo sfruttamento sostenibile delle Risorse Idriche, senza il quale tanti avranno buon gioco nel servire carte truccate: soprattutto di questi tempi in cui gli Enti locali si dibattono in enormi difficoltà economiche.
Importanti segnali di attenzione politica su questo Piano li abbiamo avuti sia durante la campagna elettorale che dopo! Ma di certo staremo all’erta incalzando la Regione per questo Studio: unico strumento capace di proteggere ciò che è di tutti, al riparo di giochetti economici/politici di cui l’Italia intera è stanca ed ormai satura oltre misura.
Un’ultima annotazione: giorni fa la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Monumentali ha dato parere negativo all'installazione di pannelli fotovoltaici su un’abitazione presso il lago di Cavazzo, prescrivendo che potranno essere autorizzati solo se incorporati nel manto di copertura.
Tanto di cappello nel porre cotanta attenzione a questi seppur minimi particolari però, e la Soprintendenza vorrà scusarci, sui mega lavori Edipower perché tanto silenzio? Eppure anche su ciò essa ha giurisdizione! O sbaglio? Ma forse nel campo dell’elettricità esiste quella di serie A e quella di serie B e normative conseguenti!
Chiudiamo con un’ultima nota: pur abituati a lavorare nel silenzio spesso assordante, sarebbe cosa gradita sapere anche cosa ne pensano sul tema i tanti estimatori estivi del Palar!! La risposta, ovviamente, non comporta tickets!


Dino RABASSI: già Sindaco di Trasaghis e componente del “Comitato a difesa e sviluppo del lago”.

1 commento:

  1. Credo che l'idea sia folle.
    Energia idroelettrica se ne può produrre anche tramite altri tipi di centrali installabili lungo i canali di irrigazione che corrono lungo un paesaggio già compromesso da monocolture e capannoni.
    Che il pesaggio sia un patrimonio di tutti sfugge a molti.
    Credo che sia necessario organizzarsi, contattando FAI, Italia Nostra, WWF e tutte le associazioni che si occupano di ambiente o paesaggio. Siamo riusciti a fermare la Cimpello-Gemona. Possiamo riuscire anche qui.
    E poi spingere perché la zona del Palar venga protetta, assieme allo splendido e selvaggio paesaggio che gli fa da contorno.
    Contattatemi: ci terrei ad aiutare in qualche modo.
    Edi Artico - Buja
    ediartico@hotmail.com

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