"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 26 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (IX)

La nota di Claudio Polano dell'Etp (pubblicata ieri sul Blog) è stata oggetto di articoli  del Messaggero Veneto (con Piero Cargnelutti) e del Gazzettino (con  David Zanirato). I entrambi i contributi si sottolineano le preoccupazioni dell'Etp e dei pescatori locali qualora si desse realizzazione concreta alla centralina. Il tema è stato affrontato anche da un servizio del Tgr di ieri che, nella rubrica "Buongiorno Regione" ha illustrato la situazione e presentato una intervista a Dino Rabassi a nome dei Comitati.
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Anche l’Etp contro la centralina

Messaggero Veneto, 25 ottobre 2013

TRASAGHIS Un no alla centralina idroelettrica sul torrente Palâr proposta da una ditta trentina arriva anche dal mondo della pesca, preoccupato per l'impatto che un'opera di quel tipo avrebbe sull'ambiente. Sul fronte della fauna ittica, l'Ente tutela pesca, per bocca del suo consigliere Claudio Polano, ricorda che da anni quelle acque vengono ripopolate con specie ittiche di pregio grazie all'azione dei pescatori, in particolare quelli della Aps Val del Lago: «Non solo - sottolinea Polano - ma si tratta di un corso d’acqua che ospita ancora una interessante popolazione astacicola, recentemente rimpolpata da immissioni, nell’ambito di un progetto europeo, finalizzato alla conservazione e tutela del gambero autoctono. La centralina quindi, se realizzata, renderebbe inutili questi sforzi di conservazione, poiché nei periodi siccitosi, ridurrebbe al lumicino la portata del torrente a valle della sua captazione». Ricordando il lungo dibattito che nel corso degli ultimi anni ha interessato la centrale Edipower di Somplago, Claudio Polano sottolinea la necessità di una piano regionale che individui i punti dove possono essere realizzati impianti idroelettrici per non dover ogni volta contrastare la predazione del territorio: «Anche le recenti vicende – dice Polano - del piano regionale di tutela delle acque del 2012 sono eclatanti. A fronte di una formula di calcolo del deflusso minimo vitale, composta da diversi parametri, in sede di approvazione della Legge, i relativi articoli sono stati sospesi e quindi si è tornati al passato. E’ quindi improrogabile la revisione della materia, in discussione proprio in questi giorni in consiglio regionale, anche alla luce di recenti studi e esperienze, per coniugare finalmente un uso sostenibile e plurimo della risorsa acqua con le necessità economiche». (p.c.)


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