"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

giovedì 31 ottobre 2013

Fondi per gli argini del Tagliamento, tra Braulins e Trasaghis

Gli argini in sicurezza con 350 mila euro di spesa

Messaggero Veneto,  29 ottobre 2013

OSOPPO Partirà a breve una tranche di lavori di sistemazione e messa in sicurezza degli argini del Tagliamento nella zona compresa fra il ponte di Braulins a Trasaghis e fino alla zona del Cimano ai confini con Majano. L'intervento, che sarà realizzato dalla Regione con un investimento da 350 mila euro, è stato presentato [lunedì] pomeriggio in sala consiliare dall'assessore Lucio Feregotto e Baselli, funzionario della direzione ambiente ed energia della Regione, con la partecipazione dei rappresentanti locali dei cacciatori e degli agricoltori. Come ha ricordato Feregotto, da diverso tempo il Comune è impegnato con la Regione per portare a termine un intervento di messa in sicurezza di una gola del fiume che, in caso di consistente allagamento, può divenire molto pericoloso per le due cittadine di Osoppo e Trasaghis: «Si tratta - ha detto Baselli - di manutenzione ordinaria, attraverso la quale si andrà a ripulire le roste con un primo intervento nella zona di Braulins e della traversa autostradale che sono al momento i punti più critici». I lavori punteranno a ricalibrare centralmente la portata delle acque che in alcuni punti ha eroso gli argini. Si andrà a ricostruire alcune scogliere a valle (dove anche i gestori dell'oleodotto interverranno per rimettere in sicurezza), si rafforzeranno le roste più vecchie e si provvederà ad un ripulitura della vegetazione cresciuta nel corso degli anni e che in molti casi ha messo a rischio le strutture: «Con i primi mesi del 2014 - ha spiegato ancora Baselli - seguirà un ulteriore lavoro di manutenzione straordinaria con la quale si continuerà nella direzione di mettere a posto e ripristinare in punti in cui non si interviene da una quindicina d'anni: in particolare, si procederà all’esportazione di un grosso quantitativo di ghiaia a nord di Braulins, che può diventare molto pericolosa in caso di aumento improvviso della portata delle acque». (p.c.)


Sarà l'azienda agricola Cucchiaro a gestire la stalla sociale di Trasaghis (II)

Trasaghis, la Cucchiaro gestirà la stalla sociale

Messaggero Veneto, 30 ottobre 2013

TRASAGHIS Sarà l’azienda agricola Mauro Cucchiaro di Gemona a gestire nel prossimo futuro la stalla sociale della cittadina. È questo l’esito del bando emesso dall’amministrazione comunale per dare in affidamento la struttura, alla cui gara avevano preso parte una decina di partecipanti. Il bando richiedeva la presentazione di progetto di sviluppo della struttura e dei terreni e un’offerta economica la cui base d’asta era 9 mila euro all'anno. Il progetto dell'azienda Cucchiaro Mauro è stato giudicato il migliore dalla commissione competente, con un’offerta di 31 mila euro, ben superiore alla base: «Era ciò che volevamo - commenta soddisfatto il sindaco Augusto Picco - ovvero ridare linfa vitale alla stalla sociale e ci siamo riusciti. Con la discussione portata in consiglio comunale dove si è voluto prendere in considerazione anche la possibilità di vendita della struttura, si è generato un interesse forte da parte di molte aziende agricole. Lo scopo del lavoro intrapreso dall’amministrazione comunale era rivitalizzare la struttura e riproporre il sito con le sue vere capacità, anche a livello di creazione di posti di lavoro ed integrazione con la scuola in attività didattiche».(p.c.)



mercoledì 30 ottobre 2013

Prè Gjulio, festa per i suoi 40 anni ad Alesso

Festeggiato don Giulio Ziraldo da 40 anni nella Valle del Lago


di Piero Cargnelutti
Messaggero Veneto, 29 ottobre 2013

TRASAGHIS. Grande festa, domenica scorsa ad Alesso di Trasaghis, per i 40 anni di presenza nella Val del Lago di don Giulio Ziraldo, guida della parrocchia di San Bartolomeo e di tutta la comunità, dal lontano ottobre del 1973.
Numerosi sono stati i partecipanti, tra cui il sindaco Augusto Picco, all’incontro organizzato a sorpresa nei locali della parrocchia, intenzionati a cogliere l’occasione per rinnovare il proprio ringraziamento a pre’ Giulio per la sua presenza appunto in quattro decenni, un lungo periodo caratterizzato soprattutto dal dopo-terremoto, dall’impegno per la ricostruzione della chiesa e la ricomposizione del tessuto sociale.
«Don Giulio – ha detto lo storico locale Pieri Stefanutti – è riuscito a inserirsi al meglio in questa comunità, condividendo con noi momenti allegri e di difficoltà. Se ha saputo amministrare bene la parola di Dio, ha saputo anche alzare la voce, protestando e partecipando anche a manifestazioni pubbliche contro tutto ciò che andava contro gli interessi delle sue comunità, oltre che essere - ha concluso - preziosa fonte di conoscenze storiche, linguistiche e identitarie della nostra gente e del nostro Friuli».(p.c.)

martedì 29 ottobre 2013

Sarà l'azienda agricola Cucchiaro a gestire la stalla sociale di Trasaghis

Riceviamo e pubblichiamo:

AFFIDATA LA STALLA SOCIALE - IL SINDACO: “SODDISFATTI PER IL BUON LAVORO SVOLTO”
In questi giorni si sono concluse le procedure per l’affidamento della stalla sociale di Trasaghis.
Il bando pubblicato dal Comune di Trasaghis prevede l’affidamento per 15 annate agrarie, dal 2014 al 2028, a fronte della presentazione di un progetto di sviluppo della struttura e dei terreni e di un’offerta economica la cui base d’asta è di €9.000,00 per ogni anno.
Su ben 10 offerte presentate è risultata aggiudicataria, per ora provvisoriamente in attesa delle verifiche previste dalla legge, l’azienda agricola CUCCHIARO MARIO di Gemona del Friuli, il cui progetto è stato giudicato il migliore dall’apposita commissione e la cui offerta è stata di €31.000,00 di molto superiore alla base d’asta.
Grande soddisfazione viene espressa dal Sindaco Augusto Picco per il risultato ottenuto: “era ciò che volevamo, ridare linfa vitale alla stalla sociale e ci siamo riusciti!”.
Con la discussione portata in Consiglio comunale dove si è voluto prendere in considerazione anche la possibilità di vendita della struttura, si è generato un interesse forte da parte di molte aziende agricole; scopo del lavoro intrapreso dall’amministrazione comunale era rivitalizzare la struttura le cui potenzialità nel tempo erano andate scemando e riproporre il sito con le sue vere capacità, anche a livello di creazione di posti di lavoro ed integrazione con la scuola in attività didattiche.
Un ringraziamento a tutti i partecipanti viene espresso al Sindaco Augusto Picco che è rimasto piacevolmente sorpreso dall’elevato numero di richieste pervenute: “un’ulteriore conferma del valore della nostra stalla, un bene comune dei cittadini di Trasaghis


lunedì 28 ottobre 2013

Alesso, l'ennesima segnalazione per disagi alle poste

Il Messaggero Veneto ha ospitato, negli scorsi giorni, l'ennesima protesta di un utente relativamente al funzionamento dell'ufficio postale di Alesso. Non è sicuramente la prima volta che succede.... I lettori che lo desiderano possono commentare o riferire le proprie esperienze.
..........
ALESSO Posti in piedi alle poste 

Messaggero Veneto - lettere,  25 ottobre 2013

Un ufficio postale italiano. Anche qui la situazione
non è dissimile (quando è aperto)
Vorrei segnalare l’incresciosa situazione che è venuta a crearsi con l’apertura di una sola volta a settimana dell’ufficio postale di Alesso. Martedì 22 ottobre 2013 mi sono recata in posta per effettuare alcuni pagamenti, già all’apertura potevo contare più di 15 persone in coda, la maggior parte pensionati o anziani, alcuni di loro non potendo usufruire dell’unica panchina (tre posti a sedere), e non potendo stare in piedi a lungo, hanno deciso di ritornare più tardi. Neppure io potevo attendere, sono ritornata alle 12.45 trovando 5 persone in attesa, una di queste ha impiegato 45 minuti per le sue operazioni postali-bancarie. Al servizio degli utenti c’erano due impiegati con un unico terminale operativo, ciò significa che uno lavorava con gli utenti mentre l’altra sbrigava altre pratiche tra le numerose proteste dei presenti. Sono uscita dall’ufficio dopo circa un’ora e mezza spazientita e ponendomi alcuni quesiti. Perché nell’unico giorno di apertura settimanale non si possono utilizzare due terminali, visto che ci sono due impiegati, uno per i servizi banacari e l’altro per i servizi postali per velocizzare il tutto? Come fa un lavoratore a permettersi un’attesa così lunga? Perché un anziano deve essere costretto ad aspettare il suo turno in piedi in strada? Poste italiane come pensa di risolvere questi disservizi?
Katia Cucchiaro Alesso

Protezione Civile: Bordano e Trasaghis impegnate, con altre 7 squadre, nell'operazione "Monte San Simeone"

Esercitazione  di simulazione di evento sismico denominata “Monte San Simeone” a Bordano (UD)


I Gruppi del Distretto del Gemonese hanno partecipato ad un'esercitazione di simulazione di evento sismico di media criticità, organizzata, coordinata e condotta dal Gruppo di Bordano, capofila di Distretto.
Gli eventi susseguenti alla scossa sismica hanno impegnato le Squadre intervenute in quattro differenti scenari sul territorio comunale:
  1. I gruppi di Amaro e Venzone sono intervenuti per una frana sulla strada intercomunale Bordano-Pioverno, ripulendola da ghiaia, massi ed alberi distribuiti su un  tratto di qualche centinaio di metri.
  2. I gruppi di Artegna, Gemona, Forgaria e Bordano hanno condotto la ricerca di una persona dispersa sulle pendici del Monte San Simeone in un’area densamente boscata di circa 45 ettari.
  3. La simulata caduta di una linea elettrica ha visto impegnati i gruppi di Montenars e Trasaghis nello spegnimento e bonifica di un incendio di sottobosco su un’area di 8000 mq.
  4. Il gruppo di Osoppo ha recuperato un automezzo che, perso il controllo su una pista forestale del Monte Brancot, era precipitato in un sottostante torrente. A inizio esercitazione la Sala Operativa Regionale ha inviato il messaggio di “localizzazione automatica del terremoto” ed ha disposto l’attivazione e l’invio delle Squadre di soccorso come da richieste che pervenivano da Bordano.
    Il Gruppo di Bordano ha attivato il COC e l’Area Soccorritori, ha gestito un’Area Attesa, dove si sono raccolti una ventina di cittadini in rappresentanza degli abitati di Bordano e Interneppo ed infine è intervenuto nella risoluzione di alcuni eventi improvvisi.
    Complessivamente all'esercitazione hanno preso parte 5 rappresentanti dell'amministrazione comunale di Bordano, 66 Volontari e 20 civili. Hanno inoltre preso parte 2 tecnici della Protezione civile regionale di Palmanova, 3 forestali della stazione di Gemona e 9 Volontari del Gruppo di Varmo con funzione di valutatori. Infine sono intervenute 6 persone della Croce Rossa di Gemona che hanno simulato il soccorso ad infortunati in aree differenti ed hanno illustrato al Gruppo di Bordano le misure e le azioni di primo soccorso sanitario.
    L'integrazione, il coordinamento e l'organizzazione delle differenti Squadre, che hanno lavorato congiuntamente, sono risultati molto soddisfacenti portando i Gruppi del Distretto del Gemonese ad un livello maggiore di professionalità e competenza, consentendo un efficace scambio di informazioni tra i Volontari sulle procedure operative e sulle tecniche di impiego di mezzi e attrezzature.
    A termine dell'esercitazione si è svolto un debriefing generale ed a seguire un momento conviviale.
    Il coordinatore
    Picco Olivo
                                           




domenica 27 ottobre 2013

Una denuncia contro ignoti per i cani avvelenati ad Avasinis (II)

Avvelenati tre cani, due sono morti

Messaggero Veneto, 26 ottobre 2013

TRASAGHIS Due cani morti nella Val del lago e il terzo è stato salvato per poco. A determinare queste improvvise morti sarebbe un potente veleno che colpisce il sistema nervoso, solitamente utilizzato per neutralizzare topi e ratti che qualcuno ha dolosamente gettato nell’ambiente. È stato un cacciatore di Braulins, Gian Michelino Cecchini a dare per primo l’allarme: «Giovedì scorso - ci ha raccontato - mi trovavo a caccia nelle Gravatis, nella zona artigianale e ho notato sul percorso in mezzo al bosco come delle piccole aspirine, osservando che si trattava di veleno per topi». Immediatamente, Cecchini si è messo a raccoglierle e successivamente ha segnalato alla direzione della riserva di caccia di Trasaghis il fatto, consegnando quanto raccolto. Il cacciatore anche ieri è ritornato sul posto per verificare se era presente altro veleno da raccogliere: «Abbiamo portato il materiale raccolto - ha raccontato il presidente della riserva Luca Di Giannantonio - all’azienda sanitaria, dove ci è stato confermato che si tratta di un forte veleno per topi». «Difficile capire – insiste – chi sia l’artefice di questo atto, visto che si tratta di zone disabitate per quanto riguarda le Gravate, dunque non si capisce la finalità anti-ratti in un luogo che comunque è molto frequentata da persone che semplicemente vanno a correre con i propri cani: per questo ci teniamo ad avvisare tutti dei rischi che si corrono nel frequentare in questi giorni quei posti con degli animali».
Dunque, pare farsi avanti il danno doloso, ma il veleno ha mietuto due vittime ad Avasinis, dove le piccole esche pare siano state trovate molto più vicino alle case: Thiago e Leo, un Golden Retriever il primo e uno Yorkshire il secondo, due bestie piene di vita che non ce l’hanno fatta. Un terzo cane, Giody, un bovaro Entlebuk, si è salvato grazie alla professionalità del suo veterinario che prontamente lo ha fatto portare in una clinica specializzata a Bologna. Per tutti i tre casi è stata esposta denuncia contro ignoti per “sospetto avvelenamento”. La notizia sta preoccupando la vallata: «Tutti e tre - ha scritto la Pro Avasinis sulla sua pagina facebook - erano sani, pieni di vita e di voglia di giocare, e di ricevere amore dai propri proprietari. Chi è stato? Perché l’ha fatto? È il gesto di un folle che non ha pensato nemmeno alle conseguenze: un bimbo avrebbe potuto fermarsi a giocare in quel maledetto luogo situato al centro del Paese».
Piero Cargnelutti


sabato 26 ottobre 2013

Quel che si muove a ... Dalès. Domenica festa per i 40 in paese di don Giulio

La comunità di Alesso si ritroverà domani, domenica, alla Messa delle 11 e, subito dopo, sul sagrato esterno, per un semplice momento conviviale per dire grazie a don Giulio Ziraldo che, da quarant'anni, opera in paese.


Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (IX)

La nota di Claudio Polano dell'Etp (pubblicata ieri sul Blog) è stata oggetto di articoli  del Messaggero Veneto (con Piero Cargnelutti) e del Gazzettino (con  David Zanirato). I entrambi i contributi si sottolineano le preoccupazioni dell'Etp e dei pescatori locali qualora si desse realizzazione concreta alla centralina. Il tema è stato affrontato anche da un servizio del Tgr di ieri che, nella rubrica "Buongiorno Regione" ha illustrato la situazione e presentato una intervista a Dino Rabassi a nome dei Comitati.
--------------
Anche l’Etp contro la centralina

Messaggero Veneto, 25 ottobre 2013

TRASAGHIS Un no alla centralina idroelettrica sul torrente Palâr proposta da una ditta trentina arriva anche dal mondo della pesca, preoccupato per l'impatto che un'opera di quel tipo avrebbe sull'ambiente. Sul fronte della fauna ittica, l'Ente tutela pesca, per bocca del suo consigliere Claudio Polano, ricorda che da anni quelle acque vengono ripopolate con specie ittiche di pregio grazie all'azione dei pescatori, in particolare quelli della Aps Val del Lago: «Non solo - sottolinea Polano - ma si tratta di un corso d’acqua che ospita ancora una interessante popolazione astacicola, recentemente rimpolpata da immissioni, nell’ambito di un progetto europeo, finalizzato alla conservazione e tutela del gambero autoctono. La centralina quindi, se realizzata, renderebbe inutili questi sforzi di conservazione, poiché nei periodi siccitosi, ridurrebbe al lumicino la portata del torrente a valle della sua captazione». Ricordando il lungo dibattito che nel corso degli ultimi anni ha interessato la centrale Edipower di Somplago, Claudio Polano sottolinea la necessità di una piano regionale che individui i punti dove possono essere realizzati impianti idroelettrici per non dover ogni volta contrastare la predazione del territorio: «Anche le recenti vicende – dice Polano - del piano regionale di tutela delle acque del 2012 sono eclatanti. A fronte di una formula di calcolo del deflusso minimo vitale, composta da diversi parametri, in sede di approvazione della Legge, i relativi articoli sono stati sospesi e quindi si è tornati al passato. E’ quindi improrogabile la revisione della materia, in discussione proprio in questi giorni in consiglio regionale, anche alla luce di recenti studi e esperienze, per coniugare finalmente un uso sostenibile e plurimo della risorsa acqua con le necessità economiche». (p.c.)


venerdì 25 ottobre 2013

Una denuncia contro ignoti per i cani avvelenati ad Avasinis

Da alcuni giorni rimbalza in Val del Lago la notizia della morte per avvelenamento di alcuni cani ad Avasinis. Dapprima un passaparola, poi alcuni annunci da parte dei proprietari sulle pagine individuali di facebook, in seguito la notizia è stata ripresa e rilanciata anche dalla pagina fb della pro loco di Avasinis:

DOLORE E RABBIA AD AVASINIS

Uno stupendo esemplare di Golden Retriever di nome Thiago, assieme ad altri due cani della località sembra siano stati avvelenati usando un potente veleno che colpisce il sistema nervoso.
In questi casi sicuramente non bisogna creare allarmismi fuori luogo ma nemmeno sottovalutare l'informazione che potrebbe salvare la vita ad altri amici a quattro zampe. Noi lo facciamo nell'intento di mettere in allerta chiunque possieda " UN VERO AMICO ". Thiago e Leo, un Yorkshire,non ce l'anno fatta mentre Giody un bellissimo Bovaro Entlebuk si è salvato per la grande professionalità del suo Veterinario che prontamente lo ha fatto portare in una clinica specializzata a Bologna, Tutti e tre erano sani, pieni di vita e di voglia di giocare, di amare e di ricevere amore dai propri proprietari. Non vogliamo scendere nei particolari che hanno portato alla morte i due cani e le sofferenze del terzo. In tutti e tre i casi è stata inoltrata una denuncia" Contro ignoti " presso gli organi competenti, per " Sospetto avvelenamento "
Chi è stato ? Perchè l'ha fatto ? E' il gesto di un folle che non ha pensato nemmeno alle conseguenze possibili per le persone. Un bimbo avrebbe potuto fermarsi a giocare in quel maledetto luogo situato al centro del Paese.

(https://www.facebook.com/proloco.avasinis?fref=ts)

Ora la notizia viene data anche dal sito del Messaggero Veneto:


Avvelenati tre cani
due sono morti

Il fatto a Trasaghis, dove pastiglie sospette sono state trovate sul terreno da un cacciatore. Le bestiole decedute le avevano ingerite ad Avasinis

di Piero Cargnelutti

TRASAGHIS.Due cani morti nella Val del lago e il terzo è stato salvato per poco. A determinare queste improvvise morti sarebbe un potente veleno che colpisce il sistema nervoso, solitamente utilizzato per neutralizzare topi e ratti che qualcuno ha dolosamente gettato nell’ambiente.
È stato un cacciatore di Braulins a dare per primo l’allarme, avendo trovato nel bosco delle piccole pastiglie, sospettando che potesse trattarsi di veleno per topi. L’uomo ha segnalato alla direzione della riserva di caccia di Trasaghis il fatto, consegnando quanto raccolto.La conferma che si tratta di un veleno per topi è poi giunta dall’Ass.
Ad Avasinis, dove le piccole esche pare siano state trovate molto più vicino alle case, ci sono purtroppo due vittime, Thiago e Leo, un Golden Retriever il primo e uno Yorkshire, che non ce l’hanno fatta. Un terzo cane, Giody, un bovaro Entlebuk, si è salvato grazie alla professionalità del suo veterinario che prontamente lo ha fatto portare in una clinica specializzata a Bologna. Per tutti i tre casi è stata esposta denuncia contro ignoti . La notizia sta preoccupando la vallata, dove è alto l’allarme tra cacciatori e possessori di cani.

Dal sito del Messaggero Veneto, 25 ottobre 2013 

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (VIII)

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Claudio Polano in merito alla ipotesi di costruzione di una centralina sul Palar, dove vengono analizzate soprattutto  le possibili conseguenze per la popolazione ittica.

Appena conclusa la vicenda Edipower, nella Val del Lago si apre un altro fronte sulle acque. In questi giorni il BUR ha pubblicato la richiesta di derivazione del Palar per uso idroelettrrico da parte di una Ditta di Bolzano. E’ una richiesta inaccettabile, ambientalmente parlando, da rispedire al mittente, dichiara Claudio Polano, Consigliere dell’Ente Tutela Pesca del FVG, in quanto è un’opera invasiva, che rischia di cancellare l’ultimo tratto del torrente, quello fra le tre briglie, ormai frequentatissimo nel periodo estivo. Un torrente che fra l’altro da molti anni viene ripopolato con materiale ittico di pregio, proveniente dagli impianti dell’ETP e grazie anche all’azione volontaria e appassionata di un gruppo di pescatori locali della A.P.S. “ Val del Lago “. Un corso d’acqua inoltre che ospita ancora una interessante  popolazione astacicola, recentemente rimpolpata da immissioni, nell’ambito di un Progetto Europeo, finalizzato alla conservazione e tutela del Gambero autoctono. La centralina quindi, se realizzata, renderebbe inutili questi sforzi di conservazione, poiché nei periodi siccitosi, ridurrebbe  al lumicino la portata del torrente a valle della sua captazione. 
Già in occasione della vittoriosa contestazione del Progetto Edipower, continua Polano, dicemmo a chiare lettere che la nostra Regione era diventata terra di conquista per Ditte esterne. A noi i danni e a loro gli utili! D’altronde in mancanza di un Piano regionale, (perché non utilizzare il Piano di tutela delle acque ?) che individui chiaramente dove sia  possibile ubicare impianti idroelettrici, saremo sempre in emergenza, costretti a rincorrere e contrastare continuamente la predazione del nostro territorio. Anche le recenti vicende del Piano Regionale di tutela delle Acque, licenziato nel 2012, sono eclatanti. A fronte di una formula di  calcolo del Deflusso Minimo Vitale, composta da  diversi parametri, in sede di approvazione della Legge, gli articoli riguardanti il MDF sono stati sospesi e quindi si è tornati al passato. E’ ormai quindi improrogabile la revisione della materia, in discussione proprio in questi giorni in Consiglio regionale, anche alla luce di recenti studi e esperienze, per coniugare finalmente un uso sostenibile e plurimo  della  risorsa acqua con le necessità economiche. Infine sarebbe necessario, conclude Polano, anche alla luce della vicenda Edipower, che il Consiglio comunale di Trasaghis, in seduta straordinaria e aperta ai contributi del pubblico, esaminasse il progetto e si esprimesse in merito.
Claudio Polano, Consigliere ETP/FVG del Collegio n° 10 – Gemona/San Daniele


(Le foto a corredo dell'intervento, raffiguranti tratti incontaminati del Palar, sono di Angelo Stefanutti)

giovedì 24 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (VII)

Il MV di ieri ha pubblicato un articolo nel quale vengono riprese le dichiarazioni del sindaco di Trasaghis a proposito della ipotizzata realizzazione della centralina sul Palar (intervento già pubblicato dal Blog negli scorsi giorni)
----------
Centralina sul Palâr, i primi no
TRASAGHIS No a centraline idroelettriche sul torrente Palâr. Se i comitati a difesa del lago si sono già fatti sentire dopo la recente pubblicazione sul Bur di una richiesta di autorizzazione alla Regione da parte di una realtà imprenditoriale trentina, l'amministrazione comunale ha le idee chiare sulla questione: «Al momento - dice il sindaco Augusto Picco - agli uffici del Comune non sono giunte proposte specifiche, per cui non avendo avuto ufficialmente il progetto non possiamo dare un giudizio. Certo è che, osservando la conformazione del Palâr, si fa difficile al momento pensare di dare un giudizio favorevole». Picco osserva che se ci fosse la volontà di realizzare una centrale idroelettrica sul torrente, ciò potrebbe avvenire solo nella parte alta ove sono rintracciabili dei salti di acqua in grado di produrre energia, ma ciò andrebbe necessariamente a compromettere il restante corso del Palar, che attualmente è meta di numerosi visitatori durante il periodo estivo: «In realtà - dice il sindaco Picco - verso quella direzione puntiamo come amministrazione, incentivando le visite e cercando di risolvere le problematicità che possono essere causate da un numeroso afflusso di persone, non certo verso scelte che andrebbero a compromettere tutto ciò. Affermando questo, non vogliamo dire che siamo contro le centrali idroelettriche, tanto è vero che ci è capitato di dare il via libera per una centralina che è stata realizzata nella parte bassa del Leale, che non ha alcun impatto. In poche parole, sì alle centrali per la produzione di energia, ma questo non vuol dire su qualsiasi corso d'acqua. Che poi ci sia bisogno di un piano regionale sul fabbisogno di energia, come promesso dalla presidente della Regione Serracchiani, su questo siamo d'accordo». (p.c.)

Dal Punto alla Linea, dal Lago al Palâr

E' stata diffusa in questi giorni una  nuova pubblicazione, promossa dai Comitati,  dal titolo "la Linea". Manuel, che ha ideato e curato il suggestivo aspetto grafico,  spiega la continuità e l'evoluzione dal foglio "Il punto" all'attuale "la linea":

"Dopo il PUNTO, che interessa l'argomento lago, e fa quindi "il PUNTO" della situazione ("Punto" visto come una piccola superficie, ma anche come una puntura, quindi ferita, che mostra una goccia di sangue sul polpastrello, a forma di lago tra le isoipse come impronte digitali a significare che tutti abbiamo il lago e la nostra valle nel nostro patrimonio genetico), arriva  la LINEA; la linea che traccia il torrente tra le montagne, la linea che il Palâr ha tracciato sulle nostre vite (per i residenti, nel recente passato  forse più del lago), e che indelebilmente percorre la linea della vita sulle nostre mani, e che rischia di essere interrotta bruscamente...".

Ecco quindi il primo numero con una analisi delle caratteristiche e delle possibili conseguenze della realizzazione di una centralina sul Palar.




Un contributo alla discussione e alla riflessione, dunque, e come tale sicuramente da apprezzare.
----------------
P.S. Sarebbe forse stata apprezzabile anche la presenza, nel testo,  di due righe  di riconoscimento al fatto che la notizia fosse stata data sul Blog "Alesso e Dintorni" ancora il 9 ottobre (col testo riportato poi dalla "Linea") e che già il giorno successivo il lettore Walter avesse,  dall'esame delle quote indicate dal BUR, individuato le caratteristiche dell'ipotizzato progetto, con le dimensioni dell'impianto e le possibili conseguenze (corrispondente alla piantina poi pubblicata dalla "Linea").  (A&D)

mercoledì 23 ottobre 2013

Quel che si muove a ... Dalès. Sabato "Ein prosit" e le luci del monumento

La Pro Loco di Alesso propone per sabato pomeriggio "Ein prosit Deles", un pomeriggio di musica e divertimento  nell'area dell'ex asilo. Il programma prevede l'apertura dei chioschi alle 17,  alle 17.30 l'happy hour e alle 18 la partenza della cucina coi piatti tradizionali austriaci In serata, la musica, dapprima a tema e poi col dj  Juan Carlos.

Nel corso della serata avrà luogo anche,  alle 18.30, l'inaugurazione dell'impianto di illuminazione del monumento ai caduti, in piazza IV novembre, un lavoro attuato dagli alpini con la collaborazione della Pro Loco ed il sostegno dell'Amministrazione comunale di Trasaghis.


Nuovo look per il sentiero nord del Lago - III - Basta un tavolo per i problemi del Lago?

Ultima parte dell'articolo pubblicato domenica sul Gazzettino sull'inaugurazione della parte nord del sentiero del Lago, ove l'assessore Regionale Santoro allarga il discorso dal completamento del sentiero  alla più generale tematica della valorizzazione del Lago.  Il titolo dell'articolo sintetizza " non leggi ma un tavolo  per il rilancio " lasciando trasparire una critica ai Comitati che, nelle passate settimane, dopo la rinuncia di Edipower al raddoppio della centrale, avevano espressamente chiesto una legge speciale per il Lago in modo da acquisire  gli strumenti per la rinaturalizzazione e lo sviluppo del Lago stesso. In realtà le parole poi riportate dell'assessore sembrano essere maggiormente aperte al confronto:

Da parte sua l'assessore Santoro si e detta pronta alla collaborazione: <<Ogni luogo ha una sua particolarità, la val del Lago è una di quelle più importanti della regione; non lo so se siano le legge speciali quello di cui abbiamo bisogno - ha aggiunto riferendosi alle richieste avanzate nei mesi scorsi dai Comitati locali - abbiamo certamente bisogno di una attenzione speciale a questa valle, ponendoci il problema della unitarietà del lago, delle sue amministrazioni e dei progetti in campo, per questo come Regione ci siamo già impegnati a sederci attorno ad un tavolo ed impostare il lavoro».
da: Lago di  Cavazzo, non leggi ma un tavolo  per il rilancio
di David Zanirato
IL GAZZETTINO del Friuli, 20 ottobre 2013

E' dunque un argomento complesso sul quale, come già accaduto in passato, i lettori possono intervenire ed esporre la propria opinione.
-------------------------

martedì 22 ottobre 2013

Nuovo look per il sentiero nord del Lago - II - I termini dell'intervento

Nella cronaca puntuale del "Gazzettino" di domenica, la descrizione dei lavori effettuati per la sistemazione del tratto settentrionale del sentiero del Lago. Vengono riportate anche le parole del sindaco di Cavazzo relativamente alla necessità di completare il sentiero fino alla darsena sullo Scjasaça e al collegamento con la strada Somplago-Alesso [e anche oltre, aggiungiamo noi, poiché tutto il tratto da Somplago alla sponda meridionale del lago è tutto da definire. C'è qualcuno che voleva mandare i camminatori su par Cjaseria muarta, una idea però valida più per un percorso integrativo che per il completamento dell'anello del Lago].


Da alcuni giorni gli assidui e sempre più crescenti frequentatori del Lago dei Tre Comuni hanno potuto calcare il riqualificato tratto di percorso ciclo-pedonale che lambisce la parte nord. Un sentiero realizzato vent'anni fa che necessitava di una sistemazione, portata a termine grazie al progetto sostenuto dall'amministrazione comunale di Cavazzo con un contributo regionale di 200 mila euro. Si è trattato della sistemazione della passerella sul rio Nalbin, la messa in sicurezza del versante, il rinforzo della scalinata in legno, la sostituzione dei parapetti in legno e la riqualificazione dei pontili dai quali si può accedere dall'area pic-nic di Somplago. La comunità locale si é quindi ritrovata ieri [sabato] per l'inaugurazione alla quale hanno preso parte l'assessore regionale Maria Grazia Santoro e la senatrice Isabella De Monte, accompagnate nella camminata dal sindaco Dario Iuri. <<Delle manutenzioni ce ne accorgiamo solamente quando non si fanno e quando capitano le calamita - ha commentato l'assessore Santoro - il plauso stavolta va invece all'amministrazione cavazzina che ci ha pensato per tempo dimostrando attenzione e volontà di valorizzazione del territorio». Un intervento che si va ad aggiungere a quelli del passato con la sistemazione della "darsena" posta sull'altro lato della parte nord del bacino, <<il tutto volto a far riguadagnare decoro ad un’area del Lago ~ ha spiegato il sindaco - nel passato spesso oggetto di mero sfruttamento (centrale, oleodotto, autostrada, discariche) e mai obiettivo di recupero turistico-ambientale. Ora manca ancora un tassello importante per chiudere 1'anello - ha proseguito - il collegamento tra il sentiero e la darsena con la passerella sul torrente Schiasazza e l'innesto sulla strada comunale Somplago-Alesso. Poi sono diversi i sogni nel cassetto, come quello di creare un piccolo villaggio per bungalow su questa porzione di sponda, auspichiamo nel sostegno della Regione». 

Da: Lago di  Cavazzo, non leggi ma un tavolo  per il rilancio
di David Zanirato
IL GAZZETTINO del Friuli, 20 ottobre 2013 

Domani esamineremo l'ultima parte dell'articolo con l'intervento dell'assessore Santoro che esprime un parere sul discorso complessivo della valorizzazione futura del Lago.

lunedì 21 ottobre 2013

Nuovo look per il sentiero nord del Lago - I - Una questione di informazione

Sabato è stato inaugurato il tratto nord del sentiero del Lago, sistemato dopo una serie di interventi promossi dal Comune di Cavazzo e finanziati dalla Regione. Lo sapevate?
Si tratta di un lavoro importante, ben fatto, del quale (anche seguendo gli spunti offerti dall'articolo apparso sul Gazzettino di domenica) torneremo a occuparci nei prossimi giorni.
Prima però sia consentita una riflessione di carattere generale (tematiche già affrontate sul Blog, ancora - guarda caso - per eventi in programma nel Comune di Cavazzo , come si ragionò all'epoca della presentazione delle tesi di laurea sul forte di monte Festa).
Il discorso è questo: perché fa tanta fatica a circolare l'informazione, in Val del Lago?  La notizia dell'inaugurazione del sentiero non era stata data - salvo improbabili sviste -  né dal Messaggero Veneto, né dalla Vita Cattolica, né dal TG3; nemmeno su Internet nessun organo di informazione ne aveva dato notizia.  Ma di fronte a un lavoro importante, di fronte alla presenza di un assessore regionale… non sarebbe stato interesse dell'Amministrazione pubblica darne ampia diffusione preventiva, anche per informare concretamente i cittadini (non solo del Comune di Cavazzo)  del raggiungimento del significativo traguardo?
Naturalmente, ripetiamo che il problema non riguarda il fatto che non sia stato informato "Alesso e Dintorni", ma in generale, "il mût e la maniere" di far circolare l'informazione in Val del Lago.
Ci piacerebbe, comunque, conoscere l'opinione dei lettori e, auspicabilmente, anche degli amministratori.
Nei prossimi giorni, a ogni modo, torneremo sull'argomento, ragionando sulle caratteristiche del lavoro, sulla sua importanza per il "sistema Lago", sulle dichiarazioni dell'assessore Santoro che sembra aver fornito una sua "chiave di lettura" della "questione Lago" e delle prospettive che si pongono. (A&D)

domenica 20 ottobre 2013

Alesso, 80 anni con il Gruppo Alpini

Dal 1933 ad oggi sono OTTANTA gli anni nei quali è attivo il Gruppo degli Alpini di Alesso. E l'anniversario è stata onorato oggi con solennità, col raduno degli alpini dalessàns, dei rappresentanti delle sezioni del territorio, delle autorità…. Sul piazzale accanto al monumento ai caduti c'è stato l'alzabandiera,  quindi la formazione del corteo, la celebrazione di una Messa da parte di don Santo De Caneva, gli interventi di saluto e il rancio. Auguri, allora, per i prossimi ottant'anni….

L'alzabandiera

L'avvio del corteo

Il corteo in piazza

Manifestazioni di simpatia per le penne nere

Trasaghis e Colle Umberto concordi: Bottecchia è un "patrimonio etico sportivo"

Il Consiglio comunale di Trasaghis, nella seduta di lunedì scorso, ha deliberato all'unanimità di nominare Ottavio Bottecchia (il campione di ciclismo ogni anno ricordato al cippo di Peonis, sul luogo dove ebbe la caduta poi risultata fatale) "patrimonio etico sportivo, autentico esempio per le nuove generazioni".
Uguale delibera è stata adottata, nella medesima giornata,  dal consiglio comunale di Colle Umberto, dove  Bottecchia era nato nel 1894.
Si è trattato dunque di una decisione concorde che è stata ripresa da svariati organi di informazione, che ne hanno sottolineato il senso ed il significato.

Così, per esempio, il sito di RAI Sport:

Bottecchia eletto patrimonio etico sportivo
Ciclismo: riconoscimento voluto da Comuni Colle Umberto e Trasaghis

COLLE UMBERTO (TREVISO), 18 OTT - Il Comune di Colle Umberto ha nominato alla memoria il ciclista Ottavio Bottecchia "patrimonio etico sportivo autentico esempio per le nuove generazioni". Bottecchia, nato a San Martino di Colle Umberto il 1° agosto 1894 era deceduto il 15 giugno 1927, a soli 32 anni, nell'ospedale di Gemona del Friuli, dove era stato ricoverato per le ferite riportate in una caduta a Peonis di Trasaghis. Nei sei anni di carriera professionistica ha vinto due Tour de France (1924-1925).

(http://www.raisport.rai.it/dl/raisport/Articoli/ContentItem-dce40229-c6dc-46b8-ac76-096e176ca39f.html )
--------------
Il  giornale online "Oggi Treviso" ha invece raccolto le dichiarazioni del sindaco di Colle Umberto:

Bottecchia nominato "patrimonio etico sportivo"
Per il Comune di Colle Umberto, il ciclista "esempio per le future generazioni"

COLLE UMBERTO - Il Comune di Colle Umberto ha nominato alla memoria il ciclista Ottavio Bottecchia "patrimonio etico sportivo autentico esempio per le nuove generazioni".

Bottecchia, nato a San Martino di Colle Umberto il 1° agosto 1894 era deceduto il 15 giugno 1927, a soli 32 anni, nell'ospedale di Gemona del Friuli, dove era stato ricoverato per le ferite riportate in una caduta a Peonis di Trasaghis. Nei sei anni di carriera professionistica ha vinto due Tour de France (1924-1925).

“E’ uno dei momenti più ricchi di significato da quando siamo amministratori- ha commentato il sindaco Giuseppe Donadel- Lo è per noi, lo deve essere per tutti i cittadini di Colle Umberto, per tutti gli appassionati di Ottavio Bottecchia, per i suoi parenti, per tutto un comprensorio che va dalla pedemontana Veneta alla Carnia toccando il Pordenonese”.

A questa iniziativa hanno partecipato i comuni di Trasaghis, Gemona, Pordenone, Conegliano,Vittorio Veneto, Spilimbergo, Portobuffolè, il Coni, la Federciclismo Veneto, l’Altamarca Pedemontana Veneta, il Corpo dei Bersaglieri, l’associazione per il gemellaggio di Colle Umberto.

“Questa idea parte e nasce da una proposta di gemellaggio sportivo con Trasaghis, che rischiava di diventare la cornice di due appuntamenti annuali sul nome del campione, naufragando sull’ovvio e sui ricordi- ha spiegato il primo cittadino-. L’idea che ci siamo sentiti di proporre per superare questo momento di impasse è stata quella di far rivivere il senso genuino di uno sport che i giovani devono imparare ad amare e praticare con generosità, passione e senza scorciatoie".
(http://www.oggitreviso.it/bottecchia-nominato-patrimonio-etico-sportivo-72554 )
--------

sabato 19 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (VI)

L'ultimo numero della "Vita Cattolica" dedica un articolo, siglato M.P., all'argomento della ventilata centralina sul Palar. Nel pezzo si richiamano le battaglie contro il raddoppio della centrale, si riferisce della nota dei Comitati contraria alla realizzazione della centralina e si sottolinea il ruolo avuto dal Blog "Alesso e Dintorni" per l'opera di informazione offerta.

V al del Lago No alla centralina sul torrente Palâr

"La Vita Cattolica", Giovedì 17 Ottobre 2013

Dopo anni di battaglie, risolte con la vittoria, per bloccare il progetto di raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago - un intervento che, secondo studi e previsioni, avrebbe ridotto il Lago di Cavazzo in una palude nel giro di 100 anni -, i Comitati per la difesa e lo sviluppo del lago tornano in prima linea.
Questa volta l'allarme suona all'indomani dell'apertura della procedura per l'autorizzazione all'installazione di una centralina idroelettrica sul torrente Palâr da parte della ditta bolzanina Eisackwerk srl.
«È un assalto alla diligenza che continua - commenta Dino Rabassi, già sindaco di Trasaghis e componente del «Comitato a difesa e sviluppo del lago» -; un attacco sferrato da chi, trentini e altoatesini, rifiutano certi lavori in casa propria - aggiunge, senza mezzi termini -, approfittando della straordinaria autonomia loro concessa, proponendoli però in casa altrui. Il Lago di Cavazzo, i torrenti Leale e Palâr - evidenzia - possono e devono essere lasciati in pace da chi cerca solo di intascare».
E in questa direzione, come era accaduto già all'indomani del ritiro del progetto di raddoppio della centrale sul lago da parte di Edipower, società proprietaria dell'impianto, i Comitati sollecitano la Regione affinché al più presto attui un Piano generale per lo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche senza il quale, sottolinea Rabassi «tanti avranno buon gioco nel servire carte truccate». Uno strumento che sia «capace di proteggere ciò che è di tutti, al riparo dai giochetti economici e politci di cui l'Italia è stanca».
C'è da sottolineare che non appena la notizia della richiesta di autorizzazione della centralina è stata pubblicata sul blog «Alesso e Dintorni» il popolo del web si è scatenato in difesa del Palâr, una delle mete più ambite da giovani e famiglie durante l'estate appena conclusa.
M.P.

-----------------

Nello stesso numero, nella pagina delle lettere, "La Vita Cattolica" pubblica integralmente il comunicato sull'argomento firmato da Dino Rabassi per i Comitati (che i lettori del Blog hanno già avuto modo di visionare). Il comunicato si merita anche una osservazione del Direttore del Giornale Roberto Pensa che, pur condividendo il senso generale del discorso, si dissocia da un paragone espresso tra le situazioni della Val del Lago e quelle del Vajont.

Caro lettore, concordo sulle sue considerazioni riguardo l'assoluta necessità di porre un freno all'indiscriminato uso delle acque. Mi dissocio però dal parallelo con la tragedia del Vajont. Sono vicende totalmente diverse per portata e responsabilità in gioco. Cominciamo a depurare l'ambiente innanzitutto dagli eccessi polemici e dalle esagerazioni. (R.P.)

venerdì 18 ottobre 2013

Quel che si muove a ... Dalès. Domenica alpini in festa per gli 80 anni del Gruppo

Alesso, domenica festa per gli 80 anni del gruppo Ana

Messaggero Veneto, 17 ottobre 2013

La cerimonia per il cinquantenario
TRASAGHIS. Ancora un anniversario importante per la sezione Ana di Gemona, che dopo gli anniversari dei gruppi di Ospedaletto e Artegna-Montenars, si prepara questo fine settimana a festeggiare quello di Alesso. L’appuntamento è per domenica alle 9.45 nella sede del gruppo, la ex latteria di piazza IV Novembre. In quel punto, alle 10.15 è in programma l’alzabandiera e la successiva partenza del corteo verso la chiesa della località, in cui la Messa è fissata per le 10.30, una celebrazione che sarà accompagnata dal gruppo Corale di Alesso e caratterizzata dalla benedizione del celebre gagliardetto.
Alle 11.45 è invece previsto il momento solenne della deposizione della corona d'alloro al Monumento ai Caduti con i saluti delle autorità civili, militari e dei capigruppo: i festeggiamenti proseguiranno infine all’ex asilo per un rancio in compagnia. Il gruppo Ana di Alesso è stato fondato il 26 marzo del 1933, e il suo primo capogruppo fu Giovanni Stefanutti. Il conflitto mondiale interruppe per alcuni anni l’attività del sodalizio che fu ricostituito l’8 maggio del 1949, guidato allora da Pietro Stefanutti. Attualmente, il capogruppo è Valentino Stefanutti, in carica dal 1993. Nella piccola comunità della Val del lago, il gruppo Ana, forte di ben 42 soci e 27 aggregati, è attualmente un punto di riferimento molto presente nella attività sociali della località: tra gli impegni dell’Ana di Alesso c’è in particolare la gestione della malga Amula, un compito affidato direttamente dal Comune di Trasaghis. Le penne nere si preoccupano delle opere di manutenzione della struttura, situata sul monte Corno, e chi è interessato ad utilizzarla come base per escursioni può fare riferimento al direttivo di Alesso. La manifestazione di domenica, a cui gli alpini invitano tutta la popolazione a partecipare, è già il terzo anniversario, oltre al raduno di Gemona della scorsa primavera, che la sezione Ana di Gemona festeggia quest’anno.
E nella Val del lago non sarà neanche l'ultimo: a novembre, si festeggeranno anche gli 80 anni del gruppo di Peonis. (p.c.)
---------------


Alpini all'inaugurazione del monumento, 1967

giovedì 17 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (V)

Il MV di martedì ha sintetizzato i contenuti del comunicato dei Comitati già pubblicato integralmente venerdì scorso  sul Blog.

TRASAGHIS 

«No alla centralina sul Palar»


Messaggero Veneto, 15 ottobre 2013

TRASAGHIS. Il Comitato a difesa e sviluppo del lago si fa sentire in merito alla futuro installazione di una centralina idroelettrica sul torrente Palâr, dopo aver appreso la notizia dell’apertura della procedura per l’autorizzazione all’installazione di una centralina da parte della Ditta Eisackwerk srl di Bolzano. «A rieccoci con l’assalto alla diligenza - si fa sentire il presidente del comitato Dino Rabassi - in vero anche i Comitati hanno proposto centraline e captazioni delle acque ad uso idroelettrico ed irriguo, sottolineando però che questi lavori debbono realizzarsi mediante le acque delle turbine della centrale di Somplago le quali, bypassando il lago con tubazioni subacquee, possono essere captate dal canale di scarico a Trasaghis». Rabassi ricorda che la ditta alto atesina interessata all’opera avrebbe già ricevuto dinieghi dalla Provincia di Trento alla proposta di realizzare un sistema di ripompaggio nelle acque del Garda: «I Comitati continuano a lavorare affinché la Regione attui un piano generale per lo sfruttamento sostenibile delle Risorse Idriche». (p.c.)

----------------------
L'articolo è degno di nota anche (qualcuno ha detto "soprattutto") per la foto pubblicata a corredo, una immagine abbastanza rara dei resti del "tierç sierai" nella parte alta del Palar.


mercoledì 16 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (IV)

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Sindaco di Trasaghis a proposito della questione "centralina sul Palar". Il contributo informa sulla situazione e sul parere dell'Amministrazione comunale in proposito; il Blog è pertanto lieto di continuare a fornire spazi di documentazione e discussione sulle tematiche della Valle del Lago. Precisa solo di avere pubblicato la notizia  appena ricevuta la segnalazione, dando  corretta indicazione della fonte. La discussione che si è aperta dopo è una conseguenza della diffusione della notizia sul Blog, dal momento che altri, che evidentemente hanno parimenti ricevuto la segnalazione, non hanno ritenuto di intraprendere iniziative informative analoghe. Un lettore su facebook ha commentato: "Come mai di una notizia uscita a fine agosto se ne sa solo oggi? La lettura del B.U.R dovrebbe essere "pane quotidiano" per i giornali e le amministrazioni..." (A&D)
------------------------


Centralina sul Torrente PALAR

In merito alla notizia apparsa sul blog di una nuova richiesta per la costruzione di una centralina idroelettrica nel territorio del nostro comune, in questo caso sul torrente PALAR, desidero inserirmi nella discussione in corso portando il mio contributo.
Innanzitutto come riportato dal Blog, la notizia è apparsa ad oggi solo sul Bollettino Ufficiale della Regione e ne abbiamo avuto segnalazione in anteprima per merito di “Chris” che molto attentamente monitora questi aspetti. Diamo quindi il merito a chi realmente ce l’ha…
il Comune non ha ancora ricevuto alcuna documentazione, ne consegue che un quadro della situazione lo potremo avere solo più avanti; naturalmente come per tutte le altre richieste il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimere un parere sulla richiesta avanzata dalla ditta proponente.
Certo è che la particolarità del Palar difficilmente si sposa, a mio avviso, con la realizzazione di una centralina, è pertanto molto difficile che il sottoscritto, se l’attuale Amministrazione comunale sarà chiamata a dare un parere prima della scadenza elettorale, possa esprimere un parere favorevole.
La mia posizione in merito alla realizzazione di centraline è nota; non sono contrario o favorevole a prescindere, il nostro territorio ha alcune risorse che possono essere messe a disposizione dei residenti, quali l’acqua ed il bosco per esempio. Non possiamo però permettere uno sfruttamento selvaggio e disinteressato da parte di chi non vive i luoghi che vorrebbe utilizzare.
Dobbiamo pertanto vigilare con molta attenzione per fare in modo che le nostre risorse siano utilizzate per il bene dei residenti del nostro comune.
Augusto Picco

Sindaco di Trasaghis