Davide ha vinto
La battaglia per il Lago di Cavazzo e la speranza che si apra una nuova fase
Davide ha vinto Golia con una semplice fionda. La storia si ripete, ma questa volta il gigante vestiva i panni di una grande società idroelettrica e il piccolo pastore era in realtà una comunità che parlava con una sola voce, quella dei comitati.
Il progetto di ripompaggio delle acque del lago di Cavazzo (o dei Tre Comuni, chiamatelo pure come vi pare), in un Paese normale non sarebbe mai stato proposto.
Perché un lago naturale - uno dei pochi in regione - non può essere trattato alla stregua di un bacino artificiale, magari ricavato in una cava dismessa (come fanno in Germania dove usano questi polmoni d’acqua come riserva di energia durante il giorno). Perché i danni causati dal ciclo costante di riempimento e svuotamento sarebbero stati devastanti. Perché solo la logica del profitto e della speculazione sulle energie rinnovabili può concepire un progetto dove si consuma più energia di quella che si produce, ma i guadagni aumentano, solo per gli azionisti naturalmente.
Perché un lago naturale - uno dei pochi in regione - non può essere trattato alla stregua di un bacino artificiale, magari ricavato in una cava dismessa (come fanno in Germania dove usano questi polmoni d’acqua come riserva di energia durante il giorno). Perché i danni causati dal ciclo costante di riempimento e svuotamento sarebbero stati devastanti. Perché solo la logica del profitto e della speculazione sulle energie rinnovabili può concepire un progetto dove si consuma più energia di quella che si produce, ma i guadagni aumentano, solo per gli azionisti naturalmente.
I Comitati hanno vinto perché hanno saputo mobilitare la comunità e spiegare ai politici, che purtroppo hanno dimostrato anche in questo caso un vuoto culturale e una sudditanza sconsolanti, che quel progetto era un obbrobrio. La battaglia è stata lunga e faticosa, ma il lago è salvo. Ora però Davide ha preso in mano un altro sasso: i comitati chiedono di porre fine allo scarico diretto delle acque gelide captate in montagna, per permettergli al lago di ritornare davvero naturale. Vediamo se Golia fa la voce grossa ancora una volta o se ha capito che le cose stanno cambiando. Se dietro a Davide ci sono amministratori e istituzioni consapevoli che quello che abbiamo lo dobbiamo conservare per le prossime generazioni è molto, molto meglio.
Pubblicato sul sito de "Il Friuli" (http://www.ilfriuli.it/)