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giovedì 3 settembre 2009

Dibattito sul Lago: presa di posizione dell'ETP

Edipower, no dell’Ente tutela pesca
«Fauna ittica a forte rischio» con il progetto di pompaggio dell’acqua dal lago dei Tre Comuni
Cavazzo Carnico
Il progetto che la centrale Edipower realizzerà nei prossimi anni e che punta a riutilizzare le vecchie condutture costruite negli anni '50 dalla Sade per pompare l'acqua dal lago dei Tre Comuni al bacino di Verzegnis con l'obiettivo di produrre più energia per far fronte al pericolo black out, trova il parere negativo dell'Ente Tutela Pesca. Di fatto, al momento il progetto è al vaglio degli uffici regionali per la valutazione di impatto ambientale, e l'Ente Tutela Pesca è fra le realtà, assieme ai Comuni della Val del Lago, alla Comunità Montana, la Provincia, e l'Arpa a cui è stato chiesto un parere.
«Siamo stati interpellati - dice il direttore dell'Ente Emilio Gottardo - e ci siamo espressi in modo negativo. Il nostro, ovviamente, è solo un parere non vincolante, ma riteniamo che le oscillazioni che tale intervento produrrà nelle acque del lago dei Tre Comuni potrà sfavorire la deposizione delle uova e lo sviluppo delle specie ittiche nei loro stadi giovanili. Ciò creerebbe un depauperamento delle popolazioni ittiche. Dall'altro lato, Edipower ci ha assicurato che in base alle indagini fatte da loro questo non succederà». La valutazione di impatto ambientale è in corso e nei prossimi tempi si avranno i risultati di tutti i pareri messi insieme, ma intanto i pescatori sono preoccupati per la sopravvivenza di specie quali la carpa, il persico reale e il luccio: queste ultime due, tra le specie di maggior qualità all'interno della fauna ittica regionale.
Nel presentare il suo parere, l'Ente ha fatto avanti alcune richieste specifiche per compensare i rischi che si fanno avanti: «Abbiamo chiesto - spiega ancora Gottardo - che si pensi al mantenimento di opportuni habitat, degli ambienti-riparo nei canneti dove le specie possano riprodursi in tranquillità. Dall'altro lato, abbiamo anche proposto che nelle acque del lago venga realizzato un impianto incubatoio, una sorta di "allevamento galleggiante", dove sia possibile allevare le specie che vivono nelle zone umide del lago, così che in seguito sia possibile anche spostarle in altre zone della regione visto che si tratta di specie importanti, che come nel caso del persico reale sono in diminuzione in regione e sia così possibile salvaguardarle».
Per i pescatori, qualsiasi oscillazione delle acque del lago ha degli effetti aggravanti durante la fase riproduttiva della fauna ittiche: dunque, se già al giorno d'oggi ci sono delle oscillazioni, il futuro intervento potrebbe accrescere il loro numero.
Da qui la preoccupazione: «È chiaro che - dice infine Gottardo - per verificare se i nostri timori sono plausibili ci sarebbe bisogno di un modello per capire davvero quali sono le variazioni idrauliche che tale intervento produrrà e che ripercussioni queste avranno sulla fauna del lago». Dall'altro lato, Edipower, nel presentare il progetto, ha evidenziato la necessità di un tale intervento per far fronte ai black out: in pratica, si tratterebbe di utilizzare le vecchie condutture fra i due laghi di Cavazzo e Verzegnis per portare l'acqua del primo nel secondo bacino che durante la notte servirebbe per produrre ulteriore energia.
Piero Cargnelutti

(Il Gazzettino, 3 settembre 2009)

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