dal Messaggero Veneto — 19 settembre 2009 pagina 18 sezione: UDINE
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No ai sindaci in torri d’avorio
Era solo il 1987, eppure sembra preistoria. In quell’anno, di fronte alla richiesta del Consorzio Ledra-Tagliamento di prelevare acqua dal Lago dei Tre Comuni (Cavazzo) vi fu una sorta di sollevazione popolare, con la raccolta di oltre 12 mila firme contrarie al progetto e l’organizzazione di un convegno tecnico-scientifico nel quale furono esaminate e dibattute le specificità del lago (il maggior specchio lacustre della Regione, danneggiato sensibilmente dai lavori idroelettrici della Sade-Enel negli anni 50 e faticosamente impegnato in una operazione di rilancio turistico e naturalistico). Allora, in prima linea, a promuovere la salvaguardia del lago, vi erano le amministrazioni comunali. Cos’è cambiato, in poco più di vent’anni? Edipower, proprietaria della centrale di Somplago, ha chiesto recentemente di aumentare la produzione di energia elettrica, ripompando l’acqua del lago nel serbatoio di Verzegnis, in modo da utilizzare l’acqua proveniente dall’alto bacino del Tagliamento due volte. Le notizie su tale progetto hanno provocato timori negli abitanti dei paesi interessati alle opere, a proposito essenzialmente di due aspetti, l’accresciuto turbinio delle acque e la variazione di livello delle acque del Lago, che comprometterebbe ulteriormente la natura. Pur non essendo in grado di esprimere un parere tecnico sul progetto, si vuole qui riflettere sulle modalità di percezione del problema. Quel che si è saputo, essenzialmente, lo si è letto sul Messaggero Veneto. E i Sindaci? Quello di Cavazzo, dopo aver detto di cercare "decisioni condivise che se da una parte sostengono investimenti privati, dall’altra salvaguardano l’ambiente" ha concluso, sempre sul Messaggero Veneto, con un fideistico "lasciateci lavorare" (15 agosto), quello di Bordano ha definito il progetto "in grado di apportare una ricaduta economica favorevole su tutta l’area" (19 agosto), quello di Trasaghis, descrivendo l’amministrazione impegnata in "ulteriori valutazioni e analisi", ha preannunciato sostanzialmente un parere favorevole all’esecuzione dell’intervento, pur subordinandolo all’osservanza di alcune prescrizioni (25 agosto). Quindi, nella Valle del Lago, circola una atmosfera di "già tutto deciso" accanto a perplessità che emergono da tante parti. Certo, gli amministratori sono stati eletti per rappresentare e sostenere gli interessi della popolazione. Sarebbe un peccato, però, disperdere la domanda di partecipazione popolare, chiudersi nelle torri d’avorio del decisionismo. Basterebbe, in fondo, che le amministrazioni comunali organizzassero (magari congiuntamente) una o più assemblee pubbliche per informare e illustrare i termini della questione, su un piano tecnico, economico, naturalistico! Per chiudere, ancora un richiamo al "clima" del 1987: le cronache di quei mesi favoleggiavano di un possibile "by-pass" capace di evitare al lago l’immissione di acqua fredda e fangosa dalla centrale. Il relativo dispendio economico fece in breve abortire la stessa formulazione dell’idea. Passò quasi inosservata, invece, la proposta contenuta nella tesi di laurea dell’ing. Giancarlo Pillinini che, in quegli anni, ipotizzò una serie di accorgimenti, da attuarsi all’altezza dello sbocco della centrale, atti a stabilizzare la temperatura e ridurre considerevolmente l’apporto fangoso dello scarico nel Lago. Si tratta di proposte che, valide per l’esistente, potrebbero ancor di più essere riprese e servire da elemento di discussione in un confronto "inter pares" tra Edipower e i Comuni lacustri. Fondamentali, comunque, qui e sempre, l’informazione e il confronto.
Pieri Stefanutti ed Elena Vidoni Alesso
LAGO DI CAVAZZO /2
Affermazioni senza riscontro
Mi riferisco all’intervista del sindaco di Bordano pubblicata sul Messaggero Veneto del 19 agosto dal titolo "Centrale, un opera di valenza ambientale – Lo sostiene il sindaco di Bordano". Come cittadino residente nella Valle del lago, interessato dal progetto di ampliamento della centrale di Somplago, vorrei chiedere al sindaco di Bordano di elencarmi le valenze positive sull’ambiente dell’opera progettata a cui fa riferimento nella sua intervista e di quantificarmi le ricadute economiche che dovrebbero mettere in moto lo sviluppo dell’intera zona per le quali il suo Comune ha già espresso il parere favorevole. Su questo ultima domanda vorrei che mi rispondesse in maniera precisa tralasciando quelle derivanti dai fondi Bim (ossia dai fondi derivanti dai canoni pagati dai concessionari delle derivazione idroelettriche). Faccio queste domande perché ho avuto modo di esaminare, anche se frettolosamente, la documentazione depositata, ma devo dire sinceramente che delle affermazioni del sindaco non ho trovato riscontro.
Angelo Stefanutti Alesso
LAGO DI CAVAZZO /3
Minoranza corretta e leale
In premessa, vogliamo ribadire che le sorti del lago stanno a cuore a tutti, maggiormente a noi che abbiamo ricoperto negli anni passati responsabilità politiche e amministrative. Tante parole sono state dette e scritte in questo ultimo periodo, sulla mancata informazione, sulle tante approvazioni che ci sarebbero state, quindi di tutto e di più. Facendo una riflessione serena è da dire che in questi ultimi anni si è fatto e investito molto sul lago dei tre Comuni, interventi di riqualificazione ambientale, migliorato la viabilità per la fruizione delle sponde lacustri e notevole miglioramento dal punto di vista della balneazione. Già prima della creazione degli stagni ecologici, si parlava ("marzo 1992" riunione svolta nella sede del municipio di Trasaghis con l’amico e compianto ing. Angelo Ermano all’epoca presidente dell’Ente Tutela Pesca del Fvg) della riapertura del vecchio emissario del Lago dei Tre Comuni, attraverso uno studio di fattibilità. Per arrivare a giorni nostri, ed entrando nello specifico del problema e per quanto ci riguarda, ripercorriamo il percorso e la posizione assunta dall’allora gruppo di minoranza "Intesa per Trasaghis". Il 7 luglio 2008, ci fu una riunione informale del consiglio comunale di Trasaghis, dove fu illustrata una proposta di progetto per il potenziamento degli impianti della centrale di Somplago da parte della società Edipower di Milano. Poi il consiglio comunale di Trasaghis il 4 agosto 2008 si riuniva in forma ufficiale per esaminare anche un parere sull’intervento di potenziamento della centrale di Somplago, in quella sede non fu presentato il progetto completo dell’intervento, ma un elaborato di massima, il gruppo di minoranza in quella sede esprimeva in linea di principio un parere di massima positivo (senza nessun preconcetto), con riserva e qui citiamo le parole trascritte sul verbale: "Esprimendo un parere di massima favorevole sull’ipotesi di progetto proposto subordinato comunque all’esame di un elaborato più completo e dettagliato". Dopo questa data, in consiglio comunale, non c’è stato alcun provvedimento legato al potenziamento della centrale di Somplago e quindi, subordinato alla visione del progetto attuativo, si approvò solo un ipotesi di progetto, per niente vincolante all’intervento definitivo. Il progetto completo è stato depositato all’ufficio segreteria del municipio di Trasaghis nel febbraio 2009, fu portato in consiglio comunale il 20 aprile 2009 (ultima seduta utile prima delle elezioni) e all’epoca il punto fu rinviato, su proposta del presidente. Analizzando le date, si evince che nella famigerata delibera dell’agosto 2008 emergeva la volontà di conoscere nel dettagli il progetto prima di esprimere un parere sull’intervento e dopo aprile 2009 non ci fu discussione perché il punto fu ritirato. Nei mesi successivi ad agosto 2008 nessuno ha detto nulla, anche se sulla stampa locale erano riportati ogni volta i lavori del consiglio comunale e quindi anche la seduta del 4 agosto 2008. Poi c’è stata la pubblicazione sul Bollettino comunale di Trasaghis dell’ipotesi di intervento e non c’è stata ressa per prendere visione del progetto depositato in municipio da parte della società Edipower di Milano. Concludendo, il gruppo di minoranza ha mantenuto in tutti gli anni un atteggiamento leale responsabile e corretto.
Rudy Cucchiaro, Roger Tomasino, Enzo Vidoni, Massimiliano Vidoni, Sonia Vidoni ex gruppo di minoranza Intesa per Trasaghis
LAGO DI CAVAZZO /4
Trasparenza e compensazioni
Il volantino "Occhio al lago!" sul potenziamento della centrale di Somplago ha fatto perdere la testa al sindaco di Cavazzo Dario Iuri, che ha steso, addirittura su carta intestata del Comune, una risposta diffusa a mo’ di volantino e pubblicata sulla stampa. Eppure, quel volantino conteneva solo: 1) uno schema del progetto; 2) alcuni dati tecnici e valutazioni forniti da Edipower; 3) la contestazione degli stessi; 4) l’invito ai sindaci a non commettere l’errore commesso con la Sade e a non accettare l’oscillazione di 1 mt (ma sarà di più!) del livello che comporterebbe la definitiva rovina del lago; 5) l’invito alla popolazione a rifiutare di essere tenuta all’oscuro e a pretendere di essere informata e coinvolta nelle decisioni. Tutto qui! Nel volantino non c’erano le espressioni "svendere", "in barba agli interessi dei concittadini", "festa del pesce", che il sindaco scrive. Insomma, un normale volantino d’informazione e di esposizione di posizioni. Ma è bastato questo a far adirare il sindaco Iuri, a farlo sentire leso nella sua maestà, ad agitarlo a tal punto da fargli cadere la maschera. Così si sono rivelate l’insofferenza per le opinioni diverse dalla sua e una concezione autoritaria e assoluta del mandato elettorale. Infatti: 1) "Sarà mia premura, quando la giunta comunale lo riterrà opportuno, dare ampia informativa sullo stato dell’arte del progetto", così egli scrive. Significa che egli ritiene che i suoi cittadini non abbiano diritto di conoscere lo stato attuale delle cose e di seguirle, ma lo sapranno, se egli lo vorrà, forse solo dopo che avrà deciso tutto, cioè a posteriori. Significa che, per lui, i cittadini hanno solo il diritto di andare a votare ogni 5 anni, ma poi non devono mettere il becco nelle cose del Comune e se lo fanno rompono. Infatti, la sua amministrazione non fa informazione e comunicazione, non tiene assemblee, che danno fastidio se tenute da altri. La scusa per non fare informazione è che, tanto, "la gente non s’interessa", mentre in realtà gli fa comodo che non s’interessi. L’assenza in consiglio comunale dell’opposizione accentua questi aspetti negativi. 2) Lo Iuri-pensiero è chiarito dal "lasciateci lavorare!" che chiude la sua lettera. I governanti democratici dicono "lavoriamo insieme", il che congiunge. Quelli autoritari invece dicono "lasciateci lavorare", il che disgiunge. 3) Per scaricarsi dalla responsabilità il sindaco Iuri sottolinea che "la competenza autorizzativa spetta al ministero". Vero! Ma noi invece sottolineiamo "sentita la Regione e gli enti territoriali". Quindi gli amministratori comunali sono corresponsabili avendo dato pareri favorevoli. 4) Il sindaco Iuri se la prende con il "partito del No!, a prescindere". Ma con il suo operato sul progetto Edipower si è collocato nel "partito del Sì!, a prescindere", che è l’altra faccia della stessa medaglia. Sull’autostrada Cavazzo-Cadore e sull’elettrodotto sta nel "partito del No!". Sarebbe stato opportuno che si fosse chiarito le idee prima di scrivere quello che ha scritto al riguardo. 5) Come faccia – così scrive – "a scongiurare qualsiasi ulteriore alterazione dell’acqua, delle sponde e delle aree limitrofe dei due laghi" resta un mistero dal momento che un’enorme massa d’acqua di 110 mc/sec sarà in continuo movimento sia all’interno del lago sia tra Somplago e Verzegnis. Saremmo ben lieti – e gliene daremmo atto – se fosse come egli dice. Ma i miracoli li lasci a Gesù. 6) Fa finta che sia gente di Enemonzo a "vigilare" sul lago, mentre sa bene che l’estensore del volantino – il presidente del Comitato tutela acque – è persona a lui ben nota, ex sindaco di Cavazzo, che delle vicende del lago e della sua valle sa più di lui, avendole vissute in prima persona, e che, per il ruolo primario svolto e quale cittadino, ha tutto il diritto di dire la sua. 7) Si tranquillizzi il sindaco Iuri. I Comitati continueranno a dire la loro sui problemi emergenti del territorio montano. È il loro compito. Lo consente la Costituzione. Se ciò gli dà fastidio, sono problemi suoi. Non si sta con i Comitati quando fa comodo e poi bastonarli quando non lo fa più! 8) Restiamo convinti che il progetto Edipower sia stato gestito male nei modi e nei contenuti, che una mobilitazione della popolazione locale e dell’opinione pubblica avrebbe dato maggiore forza alle ragioni locali per salvare il lago, ai sindaci stessi e creato ben altre prospettive. Ma i sindaci pare abbiano, purtroppo, preferito mollare il lago e buttarsi sulle "compensazioni". Quali?
Franceschino Barazzutti per il Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento, il Comitato Peraltrestrade Pas Dolomiti, l’associazione Movimento Mont Tolmezzo
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