"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 9 settembre 2009

Dibattito sul ALgo: il parere dell'ex sindaco Rabassi

Centrale, sono mancate trasparenza e democrazia

(dal Messaggero Veneto, 1° settembre 2009)

Recentemente, in un incontro tenutosi al Centro servizi di Alesso su iniziativa del consigliere regionale Enore Picco e dell’ex sindaco di Cavazzo Franceschino Barazzutti, la popolazione di Trasaghis e, in particolare quella di Alesso, hanno avuto modo di conoscere la vera entità del progetto Edipower , i suoi scopi e le reali conseguenze ambientali. È questo un progetto di potenziamento della centrale di Somplago con l’installazione di due ulteriori turbine reversibili per il pompaggio dell’acqua dal lago dei Tre Comuni al bacino di Verzegnis e è noto ai sindaci da oltre un anno, così come è noto il suo forte impatto sul lago, il quale, se il progetto fosse attuato, sarebbe ridotto a mero bacino di accumulo idrico, di fango e oli, funzionale al solo sfruttamento idroelettrico, precludendo qualsiasi altro sviluppo futuro. Tutti gli sforzi compiuti in passato, che hanno portato a un tacito accordo con l’Enel sull’equilibrio tra lo sfruttamento idrico e fruizione turistico/ambientale, verrebbero meno, come pure il desiderio dei giovani di fermarsi in questa valle, non intravedendo alcun futuro. Per non parlare dei consistenti investimenti finora attuati dai Comuni rivieraschi, in particolare da Trasaghis. Stragi di guerra, Sade, autostrada, oleodotto, terremoti: cos’altro deve ancora sopportare questa popolazione? Cos’altro si può chiedere a questa gente se si continua ad accanirsi contro il lago e la sua valle, mentre anche chi è preposto al suo governo manca di informarla e di consultarla su un progetto così impattante e sul futuro della valle? Dov’è la trasparenza, dov’è la partecipazione, dov’è la democrazia? L’ex sindaco di Cavazzo Barazzutti nel suo recente articolo ha giustamente messo in guardia gli attuali amministratori comunali di non ripetere l’errore commesso negli anni 50 dai sindaci di allora nel loro rapporto, seppur impari, con la Sade, e ha invitato la popolazione a pretendere di essere informata e coinvolta nelle decisioni. Anche l’ex sindaco di Trasaghis Tomat nel suo recente intervento ha fornito interessanti considerazioni e indicazioni, che non vanno lasciate cadere nel vuoto. Diversamente dagli anni 50, ora c’è una cultura di base tale da distinguere un progetto utile e condivisibile da quello mirato a soli fini speculativi per cui, al di là dei sempre invocati esperti di turno, non ci vuole molto a capire che cosa provochi sul lago l’immissione di 110 mc/sec di acqua rispetto agli attuali 66 e relativo successivo sollevamento del bacino di Verzegnis. La movimentazione di una massa d’acqua così grande può solo creare un forte impatto negativo sul lago e le sue rive e non certo i "benefici" descritti nell’illustrazione del progetto fornita da Edipower, con tanto di bei pesciolini. Stupisce e indigna che, dopo che tutti e in tutte le sedi dagli anni 50 in poi hanno definito i progetti realizzati dalla Sade "indiscriminate derivazioni", "dissesto idrogeologico", "rapina delle acque della montagna", "snaturamento del lago dei Tre Comuni", ora si voglia completare proprio quel progetto Sade. E gli amministratori comunali approvano! (Vedi delibera del 4 agosto 2008 e, quindi, molto prima delle ultime elezioni amministrative che nulla hanno a che vedere sulla mancata informazione). È scorretto e deviante che certi amministratori locali, per scaricare le loro responsabilità, vadano dicendo che è tutto già deciso a Roma. Se così fosse, allora che bisogno ci sarebbe dei loro pareri? Perché rendono pareri positivi? Le procedure di Via (valutazione d’impatto ambientale) riguardano la Regione e il ministero, ma anche i Comuni interessati. Quindi la responsabilità è anche degli amministratori locali. Gli impatti negativi del progetto sul lago andranno imputati anche a loro, che hanno reso un parere favorevole. Le procedure di Via devono ancora avvenire. Quindi, non è vero che tutto sia già deciso. È il caso di ricordare a costoro – così arrendevoli – che anche nel 1987 la giunta regionale Biasutti aveva già deliberato la concessione di derivare dallo scarico del lago 25 mc/sec da immettere nel canale Ledra Tagliamento, ma la mobilitazione dei tre Comuni e della popolazione fece rientrare quella delibera e l’oscillazione del livello del lago fu evitata. Se c’è la volontà si può salvare il lago anche questa volta a condizione che gli amministratori locali mettano al centro del loro operato la difesa del lago e non le contropartite. I nostri amministratori, che si trastullano con l’investimento di 100 milioni del progetto, dovrebbero sapere che lo stesso avrà ricadute minime sulla valle: manodopera di poveri immigrati e al termine dei lavori seguirà il deserto e il lago sarà lì, rovinato definitivamente. Come accadde con le opere della Sade: gli anziani ne sono testimoni. È sconcertante che certi amministratori locali di fatto difendano il progetto Edipower e rispondano con fastidio e con il tono del potere assoluto ai loro cittadini che chiedono di essere informati e di conoscere quali accordi abbiano concluso o stiano per concludere con Edipower. Trasparenza e democrazia richiedono invece che costoro dicano chiaramente adesso, e non quando lo decideranno loro, quali accordi abbiano fatto e quali trattative stiano facendo con Edipower. Dicano se e quali iniziative hanno intrapreso verso la Regione e lo Stato per esporre quanto il lago e la valle hanno subito per gli interessi altrui e "superiori" e perché siano evitati ulteriori danni. Invece, da quando il volantino diffuso dal Comitato tutela acque ha rotto l’assordante silenzio sul progetto, i sindaci danno ampia informazione su altri temi (parco eolico e fotovoltaico, vertice per il turismo ecc). Bene. Ma inevitabilmente sorge il sospetto che lo facciano per sviare l’attenzione dal tema fondamentale, il progetto Edipower! Ma quale turismo ci può essere con l’acqua in continuo movimento, che si alza, si abbassa, va da Somplago ad Alesso e viceversa? Al consigliere regionale Picco e al ex sindaco Barazzutti va riconosciuto il merito di avere portato pubblicamente a conoscenza della popolazione i progetti di sfruttamento della nostra valle, spezzando così il colpevole silenzio generale in cui la Regione e, purtroppo, anche gli amministratori locali, ci hanno gettato quasi a voler far passare in sordina il progetto di Edipower. A questi ultimi, una domanda: perché questa sordina?
Dino Rabassi
già sindaco di Trasaghis

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