Alla Edipower la prossima mossa per il raddoppio della centrale
Da : Il Gazzettino di Sabato 19 Settembre 2009
L’assenza di pericoli per l’ambiente non è ancora stata garantita e quindi per il momento niente compatibilità regionale per la procedura di Via statale relativa al raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago. Questa la decisione assunta dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore all'ambiente e lavori pubblici, Elio De Anna. Toccherà ora quindi alla società Edipower Spa proponente l'installazione, nell'esistente centrale sul lago di Cavazzo, di due gruppi reversibili, per complessivi 124 MW, e di una nuova galleria di adduzione nei Comuni di Cavazzo Carnico e Verzegnis, presentare le integrazioni richieste al progetto originario. Il parere regionale, specifica una nota della Giunta, "non è stato espresso in quanto nella documentazione presentata non risulta evidenziata l'assenza di pericoli, anche solo potenziali, per l'ambiente in conseguenza di una serie di carenze progettuali che saranno segnalate al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio, cui compete la valutazione di VIA in sede statale". Un progetto quello del pompaggio dell’acqua dal lago che sta raccogliendo crescenti mal di pancia, non ultimo quello dell’Ente tutela pesca che ad inizio mese aveva denunciato i possibili rischi e le ripercussioni per la fauna ittica del maggiore specchio lacustre regionale. La questione transiterà anche nel prossimo consiglio comunale di Tolmezzo previsto per fine settembre, attraverso un’interpellanza del consigliere di "Sinistra per Tolmezzo" Stefano Nonino, il quale chiederà che il sindaco del capoluogo carnico Zearo, facente parte della Conferenza dei sindaci della Conca Tolmezzina (che comprende i comuni di Verzegnis e Cavazzo) si faccia carico di informare la popolazione del progetto di ampliamento della centrale di Somplago e soprattutto si adoperi "a livello intercomunale per svincolare il lago di Cavazzo, ricchezza e bene prezioso per tutti i friulani e soprattutto per i carnici, da un'opera che potrebbe essere un'ulteriore scempio dopo quelle della Sade, dell'oleodotto e dell'autostrada". D.Z.
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