"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 13 febbraio 2018

Venerdì le memorie di guerra di Ernesto Barazzutti, da Mena alla Libia al fronte Carnico

Venerdì a Tolmezzo, alle 18, presso la Biblioteca comunale, il prof. Enrico Folisi presenterà il libro delle "Memorie di guerra" di Ernesto Barazzutti, curato dal nipote Gianni Bressan.
Ernesto Barazzutti, classe 1892, di Mena, venne mandato nel 1913-14 a combattere nella guerra di Libia, in Tripolitania ed in Cirenaica; rientrato in Italia fece due anni di guerra sul fronte carnico, soprattutto nella zona del passo di monte Croce.
Di entrambe le esperienze egli tenne un diario personale: fu - come scrive nella prefazione lo storico Enrico Folisi - "un giovane soldato di leva che comprese l'importanza di scrivere su un quaderno momenti significativi del suo vissuto, che volle scrivere, annotare anche se frammentariamente perché riconosceva a se stesso un ruolo all'interno dei grandi eventi che aveva vissuto e che stava vivendo, all'interno di un ingranaggio che spesso considerava i soldati pedine senza importanza".
Tornato alla vita civile, Ernesto Barazzutti parlò assai poco delle dure esperienze vissute al fronte. Fu solo diversi anni dopo la sua morte che il nipote Gianni Bressan trovò, tra vecchie carte familiari dimenticate, anche i due diari e decise di pubblicarli pressoché integralmente dopo aver fatto delle ricerche integrative per documentare il contesto storico ed  identificare e localizzare  i toponimi indicati nel testo.
Gianni Bressan commenta così l'esperienza di vita del nonno: "I lunghi anni di guerra dal 1913 al 1918 avevano ghermito un giovane poco più che ventenne e restituito un uomo distrutto nella salute e nel morale. Non ho inteso che rare parole sulla sua esperienza di soldato. D'altra parte, ho maturato la consapevolezza che ci sono poche parole da dire per chi la guerra l'ha vissuta in prima persona. Alla fine, penso prevalga solo il ricordo della sofferenza passata".
Sono pagine anche dure, quelle riportate nel diario. Ma accanto alle sofferenze fisiche, si può immaginare lo strazio psicologico di quando, rientrato dalla Libia e in procinto di raggiungere il fronte carnico, si trovò ad annotare: "passammo per Tolmezzo, a qualche chilometro distante dal mio paese. Allora ricordai la mia famiglia, pensando qual sorte toccava ai miei vecchi genitori, ma per questo non mancai al mio giuramento e seguii la mia Compagnia".
(P.St.)



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