Si parlava ieri della visita del cardinal Bassetti, arcivescovo di Perugia e appena nominato presidente della Cei a Peonis, quando il legame tra Perugia e la frazione del Comune di Trasaghis ha avuto modo di essere richiamato dalla triste notizia della scomparsa e dalla celebrazione dei funerali di mons. Giacomo Rossi, animatore dei soccorsi nel dopo terremoto e del quarantennale gemellaggio.
PERUGIA, 25. Le parrocchie di Sant’Egidio – Lidarno hanno dato oggi pomeriggio l’ultimo saluto al loro caro pastore, monsignor Giacomo Rossi, in una chiesa parrocchiale colma di fedeli. Don Giacomo ha concluso la sua vita terrena venerdì 23 giugno, a 86 anni, dopo una breve grave malattia. A celebrare la messa funebre, è intervenuto il cardinale Gualtiero Bassetti, il vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli e numerosi parroci della IV Zona pastorale dell’Archidiocesi.
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Don Giacomo con Papa Giovanni Paolo |
Il brano evangelico delle Beatitudini, scelto dallo stesso cardinale, «ben rappresenta la missione sacerdotale di don Giacomo – ha sottolineato Bassetti nell’omelia – che ha fatto della Carità il suo stile di vita, privilegiando sempre i poveri e gli afflitti, i miti e i misericordiosi. Un amore smisurato per il prossimo che lo ha portato a seguire la volontà di papa Paolo VI e a fondare la Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve. Don Giacomo era un grande parroco – ha continuato il cardinale – ma al contempo umile e di poche parole, ma nel momento del bisogno, lui c’era.
Commovente, a tal proposito, anche la testimonianza di Ivo Del Negro, ex sindaco di Trasaghis (Udine) che ha ricordato con commozione l’impegno di Don Giacomo nel soccorrere le popolazioni del Friuli dopo il disastroso terremoto del 1976. «Don Giacomo per noi ha rappresentato l’uomo della speranza e della rinascita. Dopo il disastroso sisma che ha colpito le nostre popolazioni, egli ha saputo confortare ed esortare con parole di speranza e condivisione. Ha saputo instillare, con la sua forza e il suo coraggio, il nostro desiderio di rinascita. Don Giacomo ha segnato le nostre vite e i nostri cuori e, seppur è vero che molte volte la ricostruzione del Friuli viene citata ad esempio, è grazie all’impegno di persone come il vostro Don che la mia terra ha saputo reagire e risorgere. Oggi – ha concluso l’ex sindaco – le campane del mio paese hanno suonato a morto e una messa è stata celebrata in suffragio di Don Giacomo, perché Peonis e Trasaghis hanno perso una persona preziosa. La mia presenza qui, tra voi, dopo 40 anni dai tragici eventi, testimonia i legami e le relazioni profonde che Don Giacomo ha saputo creare. Siate orgogliosi di lui”.