"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 18 febbraio 2014

Val del Lago sul web: salita al Plombada dalla valle del Palar

Ancora una segnalazione relativa a siti che si occupano di notizie, escursioni, itinerari che riguardano la Valle del Lago. E' il turno de "il ravanatore" che ha postato la descrizione di una salita al monte Plombada dalla Valle del Palar, corredandola di foto molto belle.

Monte Piombada (1744 m) dalla valle del torrente Palar

La dorsale Piombada-Bottai dalla valle del Palar

Molta acqua è scesa dal rio Palar da questa lontana salita, in quegli anni il Mauro d’estate arrampicava con un compagno più forte ma con le prime nevi si faceva di nuovo sentire. Stavolta tocca al Piombada, il monte più a Ovest della cresta ben identificabile salendo in autostrada verso la Carnia, in alto a sinistra sopra la galleria. Per questa gita non occorre pagare pedaggi perchè si parte da Alesso, paese poco prima del lago di Cavazzo, dove una all’epoca nuova forestale sale alla Forca Armentaria fra la valle del lago e la val d’Arzino. Con questa saliamo in auto fino al divieto di transito, 650 m. Lasciata l’auto proseguiamo per vecchi sentieri fino a ritrovare il sentiero segnato (poco) che attraversa la dorsale per la Forca (1256 m, scende in versante N a Pusea, paese semi abbandonato nell’opposta vallata di Verzegnis).  Prima della sella tralasciamo la traccia per continuare per eriche e vegetazione varia prima di arrivare sul crinale del Bottai, fra la meta designata e il Picjat, la cima più orientale. Siamo alla fine di gennaio e di neve non c’è abbondanza, cominciamo a lasciare la nostra traccia poco sotto. Traversato il facile e comunque panoramico cimotto la cresta est del Piombada si erge di fronte abbastanza impiccata vista di fronte, percorrendola si rivela più facile del previsto ma oltremodo faticosa, la lotta con i mughi innevati è quasi una costante delle nostre gite invernali. Ne veniamo a capo, prima ci meritiamo l’anticima, una cresta oltremodo panoramica arriva in vetta, la temperatura per la stagione può ritenersi gradevole. Non osando baciarci ci limitiamo alla virile stretta di mano, ci fermiamo lo stretto necessario per rifocillarci, quindi il solito diavoletto si fa vivo, si potrebbe proseguire sull’amabile cresta che prosegue verso Ovest. Detto e fatto, l’abbandoniamo a naso per ripidissimi pendii erbosi\nevosi che scendono fino al limite del bosco. Un bel tratto per questo poi ci sono dei dissidi, l’amico vorrebbe imboccare un canalone mentre il sottoscritto opta per per la dorsale di destra, sono il più vecchio e la vinco. Puntualmente il crinale (fra due gole, una con un incassato ruscello) ci porta alla traccia di un esile sentierino che esce, guarda caso, proprio alla neonata forestale. Sette ore e 1\4 in tutto, il 27 gennaio di troppi anni fa.

 La vallata al sole del mattino
 Il torrente
 Il sentiero per la Forchia è l' 827
 Verso Est il Picjat
 Saliamo in cresta al Bottai senza passare dalla Forchia
A SO il Cuar
 Dal crinale del Bottai verso Alpi e Prealpi Giulie occ.
 Verso Ovest Cavallo, Col Nudo Caserine ecc.
 La vergine cresta fra Anticima e Vetta
 Dalla vetta verso Est
 Ombre e luci delle Prealpi Carniche

Per visitare il sito e vedere tutte le foto pubblicate:

http://ilravanatore.wordpress.com/2014/02/06/monte-piombada-1744-m-dalla-valle-del-torrente-palar/

1 commento:

  1. Non occorre andare lontano dai nostri paesi per vedere panorami stupendi! Mandi mandi!
    Leo Feregotto

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