"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 30 giugno 2013

Incontrarsi SUL Lago, PER il Lago - IV

Anche il sito "Carnia.la" ha dato notizia della "passeggiata sul Lago" che avrà luogo questo pomeriggio:

Il Comitato difesa e sviluppo del lago organizza per domenica 30 giugno alle 14.30 una Passeggiata sul lago di Cavazzo o dei Tre Comuni: “per amarlo, per salvarlo, per rinaturizzarlo, per valorizzarlo”.
Questo per invocare “il ritiro definitivo del progetto Edipower di pompaggio e una legge regionale speciale per il LAGO DEL FRIULI, che ne ha diritto per le malefatte subite (centrale idroelettrica, oleodotto, autostrada), per la rinaturalizzazione e valorizzazione sua e del suo comprensorio, partendo dall’eliminazione dello scarico della centrale nel suo bacino, e convogliandolo in condotta al canale di scarico nel torrente Leale, chiamando Enel, Edipower, Siot, Autostrade, che arricchendosi hanno danneggiato, il lago e la sua valle, a contribuire finanziariamente”.
Il Punto di raccolta e sulla riva OVEST del lago. Percorso: lungo la riva EST sino al centro visite dell’orto botanico (...). Per adesioni e info: fadadini@libero.it cell. 348 7841155 – 335 6371500 – 349 4012776
Il comitato fa sapere che: Nuovi scenari che rendono possibile passare dalla mera “difesa” del lago all’offensiva per rinaturalizzarlo e valorizzarlo.
Nuovi scenari che rafforzano la rivendicazione dei “diritti” delle popolazioni del lago, che non accettano “compensazioni” a fronte della sua definitiva distruzione, che lo vedrebbe trasformarsi in palude entro 110 anni a causa dell’apporto di fango dalla centrale, come risulta sia dalla perizia dell’ing. Garzon che dallo studio dell’ing. Franzil.
Coloro che hanno espresso parere favorevole al progetto Edipower di pompaggio dovrebbero avere la dignità di revocare le frettolose ed imprudenti deliberazioni.
Già, i diritti. I diritti sorgono da fatti e circostanze. Tali fatti e circostanze, che la fanno largamente creditrice, sono per la Val del Lago le rovinose maxi opere imposte e subite, che si chiamano centrale di Somplago, scarico della stessa nel lago, oleodotto con annessa stazione di pompaggio, autostrada.
I“diritti” vanno esercitati. Nel caso della Val del Lago esercitarli significa: abbandono definitivo del progetto di pompaggio, legge regionale speciale per il lago e la sua valle, dire agli azionisti di Edipower lombardi, piemontesi,liguri,emiliani, trentini e sudtirolesi di fare il pompaggio nei loro laghi, ben più grandi, non nel nostro, dire alla nostra Regione di prendere esempio dalla vicina Austria, dove i laghi sono ben curati e fattore preminente dell’industria turistica. 

Bordano. Novitâts .... dal Consiglio comunale

Vertenza Saletti, via libera al risarcimento

BORDANO Risolta definitivamente la questione dei Saletti che, da diversi anni, aveva tenuto l’amministrazione comunale di Bordano impegnata in vie giudiziarie per una problematica ereditata dal passato. Durante la recente seduta di consiglio, è stato votato il punto riguardante il riconoscimento di debito fuori bilancio, proprio per poter adempiere alla spesa che il tribunale di Tolmezzo ha riconosciuto essere dovuta all’ex gestore della zona dei Saletti. «Il riconoscimento del debito fuori bilancio - ha spiegato il sindaco Gian Luigi Colomba - è un atto dovuto perché si tratta di una spesa che non era prevista, ma ad ogni modo i soldi in avanzo di bilancio ci sono per affrontare la spesa e del resto siamo anche soddisfatti che ci è stato riconosciuto solo l’8% della spesa dovuta». Il problema era sorto quando l’amministrazione precedente si era trovata a chiedere al gestore dei campi di lasciare la gestione prima della scadenza prevista nel contratto. Da lì la richiesta di risarcimento per gli investimenti fatti dal gestore, al quale il tribunale ha dato ragione. «Ora - dice il sindaco Colomba - il Comune torna ad essere proprietario e purtroppo per quest’anno non è stato possibile gestire i frutteti. Provvederemo ad avviare un bando di gara per verificare se c’è qualcuno interessato a gestire il terreno». Approvato in consiglio anche il bilancio preventivo che non prevede alcun aumento di tariffe comunali per i cittadini, nonostante i mancati trasferimenti per 150 mila euro. (p.c.)


sabato 29 giugno 2013

Incontrarsi SUL Lago, PER il Lago - III

Anche "La vita Cattolica", nel numero di giovedì 27 giugno, si è occupata della "passeggiata sul Lago" in programma per domenica prossima:

L ago di Cavazzo. Passeggiata per chiedere una legge di tutela


Ancora una volta sul Lago di Cavazzo per dire «L'ho salvato anch'io». Tornano alla carica i due Comitati che ormai da anni si battono contro il raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago.
E dopo quella di ottobre 2010 si ripropone ancora una passeggiata - domenica 30 giugno a partire dalle 14.30 con partenza dalla riva Ovest - allo scopo di raggiungere un doppio obiettivo. Il ritiro definitivo del progetto messo in cantiere da Edipower, società proprietaria dell'impianto che qualche tempo ha annunciato l'intenzione di stoppare il raddoppio per i prossimi tre anni; e una legge regionale speciale di tutela di quello che i comitati chiamano «Lago del Friuli».
Difesa del lago, dunque, ma non solo. Da un lato si dice basta alle «malefatte subite» (centrale idroelettrica, oleodotto e autostrada) dallo specchio d'acqua più grande della regione, e dall'altro si chiede un progetto per la «rinaturalizzazione e valorizzazione del lago e del suo comprensorio».
La passeggiata si snoda dalla riva Ovest a quella Est, fino a raggiungere il centro visite dell'Orto botanico. Per informazioni e adesioni fadadini@libero.it, 348 7841155, 335 6371500 e 349 4012776.



venerdì 28 giugno 2013

Domenica escursione storica al "fuart di Feste"

Domenica 30 giugno, con partenza alle 9 dalla sella di Interneppo a Bordano, è in programma l'escursione storica al Forte di Monte Festa, insieme a Marco Pascoli, esperto di siti della Grande Guerra

  • La Vita Cattolica, Giovedì 27 Giugno 2013
  •  
Domenica 30 giugno, con partenza alle 9 dalla sella di Interneppo a Bordano, è in programma l'escursione storica al Forte di Monte Festa, insieme a Marco Pascoli, esperto di siti della Grande Guerra. L'iniziativa è del Gruppo storico Friuli Collinare del Museo della Grande Guerra di Ragogna. Il costo dell'escursione, che dura circa 6 ore e mezza, è di 4 euro (gratis sotto i 18 anni). Iscrizioni alla partenza (info al 347 3059719)


Incontrarsi SUL Lago, PER il Lago - II

Anche il Gazzettino di mercoledì, con un articolo di David Zanirato,  si è occupato della  "passeggiata sul lago" di domenica prossima, in particolare riportando le dichiarazioni dell'ing. Franzil in merito ai costi di un eventuale intervento di rinaturalizzazione del lago: "un intervento del genere si potrebbe aggirare intorno ai 10 milioni di euro, ma sono noccioline in confronto ai 25 milioni annui che da cinquant'anni a questa parte i gestori della centrale si portano a casa".
Da qui la proposta di  coinvolgere la Regione per "far sedere allo stesso tavolo Edipower, Enel, Siot e Società Autostrade, imponendogli di compartecipare finanziariamente agli interventi necessari".

Il Blog continuerà, come sempre, a seguire gli sviluppi dell'iniziativa, rinnovando l'invito a utilizzare anche questo spazio per osservazioni, commenti, contributi.




giovedì 27 giugno 2013

Incontrarsi SUL Lago, PER il Lago - I

Palloncini e camminata per salvare il lago

TRASAGHIS Fermo il progetto di raddoppio della centrale Edipower di Somplago, non certo l’attività dei comitati di cittadini che organizzano per domenica la passeggiata sul lago di Cavazzo e dei Tre Comuni. L’appuntamento è fissato per le 14.30 sulla riva ovest del lago per un percorso che si concluderà nel centro botanico sotto la terrazza di Interneppo. L’iniziativa, presentata ieri dai rappresentanti dei comitati nella sede della Regione a Udine, vedrà la partecipazione di don Pierluigi Di Piazza, ed è pensata anche per sensibilizzare i più giovani: «Saranno dati dei palloncini – ha spiegato Dino Rabassi dei comitati – che verranno liberati in alto con dei messaggi che potranno essere rimandati indietro da chi li ritroverà, e anche delle magliette, oltre al timbro delle proprie impronte digitali su un cartellone che sarà mandato a qualche esponente politico. Tutto ciò per dire “L’ho salvato anch’io”, visto che pensiamo anche al futuro delle prossime generazioni». E se il progetto di raddoppio della centrale pare ormai fermato, i comitati hanno precise richieste da fare, a cominciare dal piano energetico regionale di cui si era parlato negli incontri con i candidati di Regione ad Alesso: «Chiediamo – ha detto Franceschino Barazzutti – che sia realizzato il progetto da noi proposto relativo a una condotta che passi sotto il lago per gli scarichi della centrale, un modo per impedire sia quello che i nostri tecnici che quello del Comune avevano predetto: la scomparsa della lago sotto i fanghi nel giro di 100 anni. Chiediamo poi alla Regione una legge apposita per lo sviluppo del lago e con questa finalità si stringa un accordo di programma tra gli enti locali e tutte le realtà che hanno sfruttato il bacino nel corso degli ultimi decenni». 
Piero Cargnelutti


Una Ricostruzione da completare nel recupero di valori antichi

Riceviamo  e pubblichiamo un contributo di Dino Rabassi  ispirato dalla discussione in corso su quelli che abbiamo chiamato "i revisionisti della Ricostruzione". Rabassi non interviene solo come ex-amministratore degli anni della Ricostruzione ma anche, e soprattutto, per rileggere la propria esperienza personale alla luce dei mutamenti e dei cambiamenti imposti dal terremoto. L'analisi ricorda la presenza, nel '76, di "rappresentanti capaci di raccogliere le richieste che provenivano dal popolo" e invita, una volta completata la ricostruzione materiale, a impegnarsi per "l’altra ricostruzione ancora da completare, forse dimenticata nell’eccessiva priorità data alle cose materiali, dimenticando quelle vere e profonde che sono  il vero motore nel fare il proprio dovere per poi sentirsi non “diversi”, ma solo e semplicemente “Friulani”".
E' un ragionamento che può essere condiviso in toto. (A&D)
-------------------------------------

Revisionisti e non sul terremoto -
    
   
    Avevo 22 anni appena compiuti quell’ormai lontano 6 maggio 1976.
    Da 6 anni avevo perso mio padre e quel giorno persi pure la casa, costruita con sudore e sacrificio dai miei genitori che allevarono anche 6 figli.
     Mai potrò dimenticare la mattina del 7 maggio, il cui sorgere del sole permise a mia madre di vedere com’era ridotta la sua casa.
     Dall’alto dei suoi 65 anni subito ci incoraggiò: “L’impuartant a l’è che i stin ben. Io i ai provât la prima guera, il taramot dal 28, la seconda guera e cumò ancja chesta. Las ciasas a si comedin o si rifasin como che i vin cognut fâ io e vuesti pari. L’impuartant a è la salut, volesi ben e tacâ a lavorâ”.
     Poi girandosi e credendo di non essere udita sussurrò quasi fra sè: “Ah Lino, vuei però i volares iesi cun tei!”
     Povera mamma, come poveri furono tutti quei suoi coetanei e coetanee in giro per il mondo o a casa: i primi in una vita spesa nel duro lavoro soprattutto all’estero, le seconde a crescere nugoli di pargoli, badare ai vecchi, alla campagna e alla stalla, reggendo da sole tre piedi di quel tavolo chiamato famiglia.
    Volti di tanti che io e tanti di noi ricordiamo con affetto, ammirazione, gratitudine e dove, tra le rughe dei loro volti, potevamo scorgere dignità, saggezza, onestà e voglia di ricominciare che trascinò anche noi ancora ragazzi alla ricostruzione: l’unica ben riuscita e in pochi anni in Italia.
     Dovetti abbandonare la scuola ed il lavoro, che contemporaneamente svolgevo fuori casa, per dedicarmi a rifare ciò che il sisma aveva portato via.
     L’emergenza durò tutta l’estate ma, quando si pensava che lo stillicidio delle scosse stesse per finire, settembre ci fece sobbalzare di nuovo portandoci tutti in riva al mare, da cui rientrammo in primavera per occupare i prefabbricati appena ultimati
     Nella vita comunque, ogni negatività porta con se anche dei risvolti positivi e così, sia io che la stragrande maggioranza dei ragazzi della mia età, la tragedia del terremoto e la conseguente ricostruzione concesse anche dei vantaggi.
     Ogni Comune infatti, i cui uffici fino ad allora si limitavano alla sola amministrazione, dovettero dotarsi di Uffici Tecnici, così come la Regione, la Comunità Montana, la Provincia ecc. di strutture atte ad affrontare l’emergenza, oltre alle numerose Ditte edili che confluirono in Friuli creando un indotto notevole in ogni settore economico.
     Ai giovani, sia a chi aveva un diploma o a chi aveva scelto di lavorare fin da ragazzo, ciò permise di  trovare immediata occupazione per rimanere in zona ed iniziare a ricostruire.
     Certo anche la solidarietà ed i contributi arrivarono, ma i prezzi lievitati enormemente, soprattutto agli inizi, consentivano di coprire si e no il 45% del costo finale della casa: vale a dire la sola struttura in caso di ricostruzione privata, per il rimanente ci si doveva arrangiare.
    L’’intervento pubblico richiedeva spese minori, ma comportava una ricostruzione economica pari a quella dell’allora edilizia popolare per cui, tanti, preferirono “fa di bessoi”.
    Comunque tutto fu riedificato e questo, in estrema sintesi, è il quadro della ricostruzione in Friuli.
    Come fu possibile allora ottenere il cosiddetto “miracolo friulano”? Come mai in altre passate e recenti calamità non si è riusciti a ricrearlo su scala nazionale?
     A queste domande in me riemerge il ricordo di immagini televisive RAI in bianco e nero girate nella primavera del 1977: periodo in cui la popolazione era impegnata a rientrare da Lignano e Grado ove era sfollata per l’inverno.
     La scena, che tutt’ora mi inorgoglisce, è quella di un vecchietto, di Gemona mi pare, che fiero e grato per il dono di un prefabbricato appena ricevuto, alla domanda di una giornalista su quando sperava di avere una nuova casa rispose: ”Guardi che questa è terra e gente friulana, torni fra dieci anni e la risposta l’avrà allora!”.
     La risposta ai giornalisti e a tutta Italia la ebbero proprio nel tempo da lui stimato e testimoniato da varie trasmissioni dedicate a commemorare il decennio del sisma e la ricostruzione.
     Tornando indietro nel tempo, alle soglie dei 60 anni e ripensando alle scelte fatte, non vi è dubbio che alcune cose potevano essere realizzate meglio ma, parafrasando un antico detto che solo chi non fa niente non può sbagliare, ritengo la ricostruzione del Friuli terremotato una realtà di cui andar fieri.
     Discutere quindi a chi vanno i maggiori meriti di questa ricostruzione non porterebbe a niente!
    Io come cittadino, poi quale tecnico comunale in varie sedi, ma anche come Amministratore che ha attraversato tutta la ricostruzione vivendo e lavorando con orgoglio nel motore stesso di questa straordinaria macchina, posso solo riaffermare quanto detto recentemente ad Alesso a chiusura dei lavori sulla questione lago/edipower ai candidati alla Presidenza della Giunta Regionale:


-   “Signori candidati, così come l’ho aperta, così tocca a me chiudere questa assemblea.
 Vi ringraziamo quindi del dono della Vostra presenza, ma avendo l’aggettivo “ospite” bivalenza, tutti noi, a nostra volta, vorremmo farvi un dono sotto forma di augurio.
Osservate questa gente venuta qui per udirvi, forse li sentite distanti, ma non chiedetevi continuamente cosa dovrebbe fare un politico per riavvicinarli alla politica stessa.
Ai tempi del terremoto noi abbiamo avuto la fortuna di avere dei rappresentanti capaci di raccogliere le richieste che provenivano dal popolo, hanno saputo recepire il loro lamento, le loro difficoltà, scendendo tra loro e legiferando di conseguenza, al di la e al di sopra dei partiti, dei loro interessi politici e personali, con acume ed intelligenza i cui frutti sono tuttora evidenti.
Lo fecero nel nome di quella stessa gente di cui anch'essi facevano parte ed è per questo motivo, non per altro, che il Presidente della Repubblica, con altrettanto acume, decise di conferire la medaglia d’oro al merito civile all'intero popolo friulano.
Fate quindi semplicemente questo: lavorate con abnegazione per loro, nel loro interesse e sappiate sentire il loro lamento!
Vedrete che la gente vi saprà capire, comprenderà anche qualche vostro errore, tornando ad onorare e seguire quell’arte nobile un tempo chiamata politica e che tale dovrà tornare”.
    
     Tocca ora a noi, ormai “giovani vecchi”, riprendere il lascito di princìpi che furono dei nostri genitori e che oggi sembra smarrito.
     Un’eredità fatta non solo di beni materiali che si possono ricostruire in 10 anni, ma anche e soprattutto di valori antichi ed eterni che ci permise tante, troppe volte nella storia di questa martoriata terra, di risorgere più forti di prima.
     E’ questa, secondo me, l’altra ricostruzione ancora da completare, forse dimenticata nell’eccessiva priorità data alle cose materiali, dimenticando quelle vere e profonde che sono il vero motore nel fare il proprio dovere per poi sentirsi non “diversi”, ma solo e semplicemente “Friulani”..
     Come già detto, tutte le disgrazie portano anche qualcosa di positivo come lo fu per il terremoto.
    Mi auguro quindi che la prova a cui vanno incontro i nostri figli a causa questa tremenda crisi economica, faccia riemergere in noi il lascito dei nostri padri, affinché senza paura riusciamo a guidarli e sorreggerli infondendo coraggio come un tempo loro fecero per noi.
    
   


Dino  RABASSI 

mercoledì 26 giugno 2013

Nicola e il Lago, una videocamera e tanta sensibilità

Nicola De Prato realizza dei video molto belli: il Blog ne ha già citati alcuni, dedicati al Lago. Chi se li è persi, può andare ai vecchi articoli del Blog come
http://cjalcor.blogspot.it/2010/08/un-video-sul-lago.html
o anche
http://cjalcor.blogspot.it/2010/08/lago-un-nuovo-video-di-nicola-de-prato.html


Ora Nicola De Prato ci ha segnalato che così, tanto per provare un nuovo apparecchio, ha fatto un nuovo video, dedicato ancora al Lago e anche ... ai suoi nonni.


"Gentilissimi amministratori del blog "Alesso e dintorni "

Ho girato un piccolissimo test al lago di Cavazzo, se avete piacere di darci un'occhiata ....

https://vimeo.com/68378611

Buona Giornata" 

Guardatelo, amici del Blog: un gioiellino!



martedì 25 giugno 2013

Appuntamenti del mercoledì, da Avasinis a "fuori dal Comune"

Mercoledì 26 giugno terzo appuntamento del progetto “Simpri atôr!”, programma di attività educative per ragazzi frequentanti le scuole secondarie di primo grado. L’iniziativa è promossa dall'amministrazione comunale di Trasaghis in collaborazione con le amministrazioni di Bordano e Osoppo, dal Servizio sociale dei Comuni, da Aracon e da numerose realtà dell’associazionismo. Obiettivo su Avasinis.





«Alla scoperta di… un mondo sotterraneo!»
  In collaborazione con Mario Trippari

Ore 9.30: ritrovo ad Avasinis presso il Centro Parrocchiale. Visione di fotografie sulla «Risorgiva di Eolo»  e sul «Fontanon» con l’esperto Mario Trippari

 Ore 10.30: merenda e gioco
 Ore 11.00: visita al vecchio orologio della chiesa di Avasinis restaurato da Pietro Rodaro
Ore 12.30: pranzo con pastasciutta (offerta dalla Parrocchia di Avasinis)
Ore 14.00: laboratorio di intaglio del legno con l’esperto Giovanni De Prato e laboratorio di tombolo con   la signora Paola Stefanutti
Ore 16.00: chiusura delle attività
------------------------------
Sempre MERCOLEDÌ  26 GIUGNO, a Osoppo,  terzo incontro del progetto "C'è talento nell'aria", promosso dai Comuni di Bordano, Trasaghis e Osoppo con la collaborazione dell'Aracon e del Servizio Sociale dell'A.S.S. n. 3.


ORE 15.30-17.30

OSOPPO
La Corte di Osoppo
Via XXII Novembre


15.30
GIOVANI CREATIVI
Incontro con
Maria Teresa
De Clara, volontaria
e fotografa nella
redazione del
videoblog
Fuori dal Comune

16.00
LABORATORIO
ARTISTICO curato da Antonietta Nimis

-------------------------------------------------------      


lunedì 24 giugno 2013

I "revisionisti" della Ricostruzione

Questo Blog è nato per offrire spazi di informazione, di confronto, di proposta. Molto spesso si trova ad accogliere anche gli "sfoghi" di quanti non sono contenti della situazione attuale: serve anche questo, per carità,  e speriamo che "chi di dovere" possa trarre spunto da queste esternazioni per  ricavarne indicazioni utili al proprio lavoro e alla propria "mission".
Questa premessa serve per riferirsi allo spunto offerto da due lettrici (?) del Blog, "Tonina" e "Menia", che già in passato sono intervenute, quasi sempre con accenti critici, relativamente ad altre tematiche valdelaghine.
Lo spunto recente è dato dalla ricostruzione post-terremoto: "Tonina"  la attribuisce all'impegno della "int" e non degli amministratori, e "Menia" le dà supporto  ipotizzando che gli amministratori siano già stati abbondantemente ricompensati per il loro impegno.
Ora, ci sono amministratori ed ex amministratori che seguono il Blog i quali, se vorranno, potranno  intervenire ed esprimere la propria posizione.
Il Blogger, che normalmente cerca di mantenersi  in secondo piano per privilegiare il lavoro dell'offrire spazi di confronto, si sente in dovere però di intervenire  "a commento dei  commenti" di "Tonina" e "Menia": si tratta di interventi che - a parere del Blogger -  non aiutano a "crescere" e che paiono essere figli di un qualunquismo deleterio.
La ricostruzione ha sostanzialmente "funzionato" proprio perché "la int" si è messa assieme, si è confrontata, ha stimolato gli amministratori, è scesa in piazza quando serviva …. e parallelamente  gli amministratori  si sono messi in gioco e hanno cercato di ascoltare  "la int" e di operare  per un progetto condiviso.
Ricreare quella unità di intenti è il compito cui bisognerebbe tendere.
Ma forse, visto che l'interesse per il "particulare" assume ora maggior peso del "sociale", rischia forse di essere una prova per tanti aspetti più difficile di quella  attraversata lungo la ricostruzione.
(A&D)


P.S. :  Naturalmente lo spazio è sempre aperto per i lettori (particolarmente quelli che le vicende del terremoto e del dopoterremoto le hanno vissute sulla propria pelle) che intendessero portare il proprio contributo alla discussione.

           

domenica 23 giugno 2013

A.S. Val del Lago, la colonna e il portafortuna

Sul Messaggero Veneto, a firma r.d., è comparso un simpatico profilo relativo ad alcune figure importanti nello staff dell'A.S. Val del Lago:

"Eterno Zilli. 30 anni in qualità di giocatore, da 10 guardalinee della Val del Lago: è lo score calcistico e dirigenziale di Pierino Zilli. Poi come ultimo incarico gli è stata affidata durante le partite, la custodia di “Bulo” il cagnolino portafortuna di mister Fabio Picco, senza dimenticare l’insostituibile ruolo di Patrizia".

Da qui si deduce che la bontà dei risultati di una squadra dipende dal mister, dalla qualità dei giocatori, dall'abilità dello staff ... e da un pizzico di fortuna. Una formula da esportare?



Bordano, "c'è talento" .... confrontandosi con CjargnAlive

LUNEDÌ  24 GIUGNO, a BORDANO, secondo incontro del progetto "C'è talento nell'aria", promosso dai Comuni di Bordano, Trasaghis e Osoppo con la collaborazione dell'Aracon e del Servizio Sociale dell'A.S.S. n. 3.


BORDANO
Biblioteca Comunale
Via Venzone, 8


Alle 15.30
GIOVANI CREATIVI
Incontro con
Mirco Dorigo,
presidente
dell’Associazione
Econoise, promotrice
dell’iniziativa
CjargnAlive

Alle 16.00
LABORATORIO
ARTISTICO curato da Antonietta Nimis


sabato 22 giugno 2013

Il vicesindaco di Trasaghis del 1976: "ora molto migliorata la vivibilità"

Dopo le dichiarazioni del sindaco di Bordano all'epoca del terremoto, nate dall'eco del recentissimo sisma in Toscana, l'agenzia Adn-Kronos  (un articolo ripreso dal  sito liberoquotidiano.it) ha raccolto l'opinione di un altro sindaco friulano degli anni del terremoto, quella di Ivo Del Negro.

CRONACA

Terremoto: ex sindaco Friuli, Trasaghis ricostruito uguale ma meglio di prima


Udine, 21 giu.(Adnkronos) - Quando sente la parola terremoto, come oggi dopo la scossa a Massa Carrara, nel pensiero di Ivo Del Negro "tornano le immagini che abbiamo passato noi". Noi, spiega all'Adnkronos, e' la gente di Trasaghis, comune in provincia di Udine del quale nel 1976 era vicesindaco. Il terremoto del Friuli del 6 maggio a Trasaghis distrusse il 95% delle case e fece 24 vittime. Due anni dopo, nel 1978, Del Negro divenne sindaco di Trasaghis, "che nel 1986 era gia' stato ricostruito".
L'ex sindaco loda ancora la scelta di allora della Regione Friuli Venezia Giulia, "di far tornare la gente nelle case ricostruite e di smantellare le tendopoli e i prefabbricati. La scelta di far tornare tutto come prima -sottolinea- e' stata felice. Abbiamo un comune che e' migliorato urbanisticamente e solo le tracce delle frane sulle montagne dicono che c'e' stato un terremoto. La vivibilita' e'
molto migliorata anche perche' prima c'era una promiscuita' tra le case e le stalle".
"Nella disgrazia, noi siamo stati fortunati, anche perche' nel 1976 gran parte dell'esercito italiano aveva le caserme da queste parti e i militari vennero in soccorso", ricorda Del Negro. Allora, prosegue, "ogni regione aveva inoltre scelto dei Comuni da aiutare, noi con i Comuni di Bordano e Osoppo avevamo la Toscana. E ci arrivarono tanti aiuti anche dall'estero: dal Canada, dagli Stati Uniti e dall'Europa, anche grazie alla buona fama degli operai friulani nel mondo". L'ex sindaco ricorda infine la gara di solidarieta' in aiuto del Friuli, che sempre fa scattare nei suoi conterranei il desiderio di accorrere la' dove c'e' un terremoto, "a sostegno della popolazione".

Quel che si muove a ... Bordan. Domenica il "butterfly safari"

Domenica 23 giugno…  col "Butterfly safari"  un’insolita ed emozionante passeggiata alla ricerca delle farfalle che popolano i boschi ed i prati del territorio di Bordano.
Un’iniziativa divertente, coinvolgente ed educativa per conoscere la ricchezza naturalistica di questa zona. Il territorio di Bordano è un ambiente estremamente di ricco di farfalle, grazie alle particolari condizioni microclimatiche che si vengono a creare sul Monte San Simeone. Le 650 specie di lepidotteri (550 notturne e 100 diurne) che popolano questi ambienti hanno fatto conoscere a livello nazionale, e non solo, il paese di Bordano come “Il Paese delle Farfalle”.
L’iniziativa si svolgerà sotto la guida di entomologi e naturalisti che, con le loro osservazioni, accompagneranno i partecipanti durante l’escursione. Con l’aiuto di questi esperti sarà facile individuare le molteplici varietà di farfalle, conoscerne le caratteristiche e particolarità. Con un po’ di fortuna sarà possibile fotografare questi “sfuggenti” animali, per conservare così il ricordo di un’indimenticabile giornata in questo piccolo angolo di paradiso.
Un’avventura ricca di emozioni sia per gli adulti che per i bambini, per gli appassionati e per semplici curiosi.


venerdì 21 giugno 2013

Colomba fa l'uccello del malaugurio. Speriamo nell'antisismico!

Terremoti, l’ex sindaco di Bordano ricorda il disastro del 1976 in Friuli: “so che tra qualche anno ci sarà di nuovo”


Giulio Colomba era sindaco di Bordano, il paese in provincia di Udine che il 6 maggio del 1976 fu epicentro del sisma che in Friuli provoco’ quasi un migliaio di vittime. Il sisma registrato oggi a Massa Carrara, riferisce Colomba all’Adnkronos, non puo’ che suscitare ”brutti ricordi”. ”Ogni volta che la terra trema – afferma – mi prende lo stomaco e mi impaurisco, anche se so che ci devo convivere, dato che vivo in Friuli e so che tra qualche anno ritorna”. Quel terribile 6 maggio, ”Bordano subi’ molti danni, ma crollo’ solo una casa e mezzo, edifici gia’ fatiscenti, e non ci fu nemmeno una vittima”, ricorda Colomba, spiegando che essendo stato il paese epicentro, la terra vibrava in un’unica direzione. ”In tutti i paesi vicino Bordano ci furono invece molti morti”, prosegue l’ex primo cittadino. I danni piu’ cospicui, Bordano li subi’ con la scossa di settembre, che aveva epicentro a 4-5 km dal paese, allora crollarono le case che non andarono distrutte a maggio. Vittime non ce ne furono, visto che ”eravamo tutti al sicuro, campeggiati”, prosegue Colomba. Quella terribile seconda scossa convinse anche quanti erano restii ad abbandonare il paese all’approssimarsi dell’inverno, a partire verso le localita’ che la Protezione civile aveva organizzato per dare ospitalita’ temporanea ai terremotati. ”Avevamo ricostruito un ufficio comunale a Lignano Sabbiadoro (Udine) che era il punto di riferimento”, conclude Colomba.