Venerdì tocca a Trasaghis proporre una serata per celebrare l’ingresso dei diciottenni nella maggiore età e ricordarci che siamo cittadini di una repubblica democratica, libera, fondata sul lavoro e la solidarietà. «Giovani per la Costituzione» è lo slogan dell’iniziativa promossa dalla rete territoriale «B*sogno d’esserci», che raccoglie Comuni, scuole
e istituzioni che operano in favore di ragazzi e giovani nel territorio del Gemonese.
Venerdì 1° giugno, alle ore 20.00 presso la sala consiliare di TRASAGHIS, tutti i giovani
che hanno compiuto o compiranno 18 anni nel 2012 sono
invitati a un incontro pubblico in cui riceveranno dalle mani
del sindaco del proprio paese una copia della Costituzione
Italiana in un’edizione speciale realizzata per l’occasione.
Un gesto simbolico, indice dell’attenzione e della vicinanza che le istituzioni locali e le scuole vogliono esprimere ai giovani neo-maggiorenni nel momento in cui si aprono alle sfide dell’età adulta.
La serata è aperta al pubblico e ad ingresso gratuito. La serata sarà presentata e coordinata da Angelo Floramo, storico, scrittore e insegnante presso l’istituto «Marchetti» di Gemona e sarà arricchita dall'intervento di alunni del D'Aronco, del Magrini, del Marchetti e di altri Istituti a commentare alcuni articoli della Carta costituzionale.
Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.
"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
giovedì 31 maggio 2012
mercoledì 30 maggio 2012
Quel che si muove a ... Trasâgas. Venerdì e sabato, Ale Rock festival
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
ALE ROCK
FESTIVAL 2012
Trasaghis
area campo sportivo 1 – 2 giugno 2012
Sei anni
fa, su iniziativa del Dott. Giovanni Lenardon e della sua famiglia e con
l’ulteriore contributo dei cittadini e dell’Amministrazione
del Comune di Trasaghis sono stati raccolti fondi per la realizzazione di una
Liceo nel piccolo villaggio di Niamone
nel sud del Senegal. L’iniziativa si avviò nel 2005 durante una visita turistica
nel nord del Senegal da parte del Dott.
Lenardon e della moglie Lucia che incrociarono i loro passi con una guida
turistica originaria proprio del
paesino di Niamone, la quale descrisse loro l’estremo bisogno di realizzare nel
suo paese natale un liceo per i tanti ragazzi
presenti in questo territorio. Fu così che da una semplice visita turistica partì
questo progetto di solidarietà che portò
alla realizzazione di un edificio scolastico in memoria di Alessandro, figlio
dei coniugi Lenardon, scomparso il 2 giugno
1996 a seguito di un incidente stradale. L’iniziativa ebbe anche un’ulteriore
sviluppo grazie all’impegno dell’Amministrazione
Comunale che diede continuità al progetto iniziale.
Nel 2010
alcuni amici di Alessandro, insieme alla sua Famiglia, decidono di organizzare
una serata musicale per
ricordare
Alessandro e devolvere l’intero incasso in beneficenza per il finanziamento dei
progetti già avviati dalla famiglia Lenardon
in Senegal. La serata si rivela un grande successo e gli organizzatori decidono
di impegnarsi per far si che l’iniziativa
si possa ripetere ogni anno.
Nel 2011,
allo scopo di organizzare nel miglior modo l’evento, viene fondata l’Associazione
culturale Music-Ale e l’appuntamento diventa così “ALE ROCK
FESTIVAL”. Anche nel 2011 la serata si rivela fortunata con grandissima musica e tanto divertimento. L’intero incasso
della serata viene devoluto all’Associazione Luca Onlus di Magnano in Riviera, che si occupa di iniziative di assistenza a bambini
gravemente malati.
L’edizione
del 2012 si svolgerà per la prima volta in due giorni, l’1 e il 2 giugno. Oltre
alla buona musica assicurata dagli artisti
in scaletta potrete trovare una grande varietà di prodotti gastronomici.
L’intero
incasso della serata andrà anche quest’anno devoluto all'associazione Luca
Onlus di Magnano in Riviera.
PROGRAMMA:
Venerdi 1
giugno
apertura
chioschi ore 18.00
inizio
concerti ore 21.00
- ALIANTE ENSAMBLE
- DECANTO
- LIVING DOLLS
Sabato 2
giugno
apertura
chioschi ore 12.00
Happy
Hour dalle 17.00 alle 18.00
inizio
concerti ore 21.00
- LOUNGE BOSSA
- 7 DAYS WEEK END
- BARBARIGA
FUNKY BAND
- DJ set
con JuanCarlos
Il
Presidente dell’Associazione Music-Ale
Emiliano
Visentini
martedì 29 maggio 2012
Cavazzo, i Consiglieri "dissidenti" costituiscono un gruppo autonomo (3)
Dopo la presa di posizione dei Consiglieri che si sono costituiti in gruppo autonomo, il Sindaco e la Giunta di Cavazzo hanno indetto una pubblica assemblea per discutere ed esaminare la situazione che è venuta creandosi. L'appuntamento è per venerdì primo giugno, alle 20, in sala consiliare.
lunedì 28 maggio 2012
Quel che si muove ... a Bordan. Insediata la nuova Giunta
Flavio Piazza e Ivana Bellina assessori del “Colomba bis”
Messaggero Veneto, 26 maggio 2012
BORDANO Sono Flavio Piazza e Ivana Bellina, rispettivamente vicesindaco e assessore, i due membri dell’esecutivo nominato dal primo cittadino Gianluigi Colomba che ha prestato giuramento in consiglio comunale e comunicato all’assise la composizione della nuova giunta. A Piazza il sindaco ha affidato i referati di turismo, istruzione, sport e tempo libero, rifiuti e agricoltura, mentre alla Bellina attività sociale e culturale, assistenza, politiche giovanili e attività produttive. In capo a Colomba sono rimasti personale, bilancio, relazioni esterne, protezione civile, energia e ambiente, urbanistica, viabilità, lavori pubblici ed edilizia privata. Dopo aver illustrato al consiglio comunale le linee guida e programmatiche relative alle azioni e ai progetti che l’amministrazione intende realizzare, Colomba ha colto l’occasione per ringraziare i cittadini della stima dimostrata dall’esito della consultazione elettorale garantendo la piena disponibilità ad accogliere ogni segnalazione, richiesta o suggerimento. “Auspico un clima sereno – dichiara il primo cittadino – e un confronto costruttivo con la minoranza consiliare, a beneficio della comunità di Bordano». (m.d.c.)
domenica 27 maggio 2012
Cavazzo, i Consiglieri "dissidenti" costituiscono un gruppo autonomo (2)
Dopo che, il 18 maggio, il Blog ha pubblicato il comunicato dei sei consiglieri "dissidenti" che si sono costituiti in "gruppo autonomo" all'interno del Consiglio comunale di Cavazzo, anche il Messaggero Veneto ed il Gazzettino, nei giorni successivi, hanno dato notizia del fatto.
Nasce la minoranza consiliare a
Cavazzo Carnico.
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Cavazzo, ora in Consiglio
c’è anche una minoranza
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Spaccatura in consiglio, nasce la minoranza animata da
sei “dissidenti”. Una lettera ai cittadini
“Il
Gazzettino”, 22 maggio 2012
Nasce la minoranza consiliare a
Cavazzo Carnico.
A tre
anni di distanza dall’insediamento del consiglio comunale che vide all’epoca
una lista unitaria a sostegno dell’unico candidato sindaco Dario Iuri, sei
consiglieri sui 13 componenti il consiglio, hanno dato vita ad un gruppo
autonomo con
capogruppo
Carlo Sergio Maiorana, e composto quindi da Sandro Brunetti, Paola Collavizza,
Rita Lenisa, Chiara Rocco e Lucia Stroili. La spaccatura definitiva
dopo mesi di frizioni, soprattutto sulla “salvaguardia del territorio nei
confronti delle grandi opere (vedi raddoppio centrale Somplago, ndr)” è
arrivata in occasione della votazione del bilancio, passato con 7 voti a
favore, 2 astenuti e 4 contrari.
A comunicare la decisione gli stessi “dissidenti” con una
lettera inviata alla cittadinanza, nella quale si spiega quali saranno gli
obiettivi di questa presa di posizione: “partecipare ai Consigli comunali con gli strumenti che la legge
ci consente; sostenere eventuali progetti e proposte che riterremo validi ed
opponendoci viceversa a quanto non ci sembrerà positivo per la comunità;
informare i cittadini sulle attività dell’Amministrazione comunale. Crediamo –
proseguono i sei - che in questo momento storico di crisi economica e delle
istituzioni sia importante portare avanti valori quali la democrazia, la
trasparenza degli atti e il sistema partecipativo anche nella nostra piccola
realtà e siamo certi di non essere soli”. (D.Z.)
...................................................................
Cavazzo, ora in Consiglio
c’è anche una minoranza
Messaggero
Veneto, 22 maggio 2012
CAVAZZO CARNICO. Liste elettorali uniche nei
piccoli comuni: basta raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto al
voto per andare tutti in maggioranza. Ma, come è accaduto a Cavazzo Carnico,
può ugualmente esserci una minoranza. A metà mandato, il consiglio sorto da
un’unica lista e oggi retto da Dario Iuri ora ha una minoranza: sei consiglieri
sui 13 componenti il consiglio, hanno dato vita a un gruppo autonomo.
Capogruppo è Sergio Maiorana, al quale si sono aggiunti Sandro Brunetti, Paola
Collavizza, Rita Lenisa, Chiara Rocco e Lucia Stroili a causa dei dissidi,
oramai noti, sul tema principalmente della salvaguardia del territorio nei
confronti delle grandi opere, quali il raddoppio della centrale di Somplago. La
spaccatura è stata evidente durante la seduta dell’assemblea civica per
l’approvazione del bilancio che è passato con 7 voti a favore, 2 astenuti e 4
contrari. I cittadini sono stati informati della decisione dagli stessi
componenti della nuova opposizione, con una lettera nella quale i 6 dissidenti hanno
esposto le loro idee, che li vedranno aderire ai progetti della maggioranza che
riterranno validi, ma opponendosi a quelli che riterranno contrari.(g.g.)
sabato 26 maggio 2012
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (10)
"La Vita Cattolica" del 24 maggio 2012, nella rubrica "Lettere", ha pubblicato un contributo dell'ing. Franzil sulla "questione Edipower":
I conti falsati che uccidono il lago
Questo monito è indirizzato all’Amministrazione Regionale, al Presidente Tondo, ai Sindaci rivieraschi, agli Industriali ed a tutti coloro i quali continuano a fare dannosa pubblicità ingannevole usando definizioni errate quali "potenziamento e raddoppio" della centrale idroelettrica di Somplago, quasi come se dovessero avvenire miracoli energetici.
La cosa non è da escludere se costoro continueranno ad andare dall’oste a chiedere se ha e vende buon vino. E’ pure logico che vengano sistematicamente burlati,se non circuiti, a causa della loro ingenuità o indolenza a desiderare di conoscere la verità.
Non denota certo intelligenza, né correttezza e nemmeno democraticità , lasciarsi affascinare,imbottigliare o condizionare dalla campana del padrone , quando altri avvisano che suona del tutto stonata.
In questi anni se ne sono sentite e lette a iosa di bufale di ogni genere,tutte volte a reclamizzare la centrale di pompaggio che si verrebbe realizzare a Somplago. Appellativi senza senso quali "raddoppio e potenziamento della centrale" e definizioni "arlecchine", quali "energia strategica", "risparmio di combustibile fossile" e "riduzione d’inquinamento" e baggianate simili, se venisse realizzato il pompaggio.
La cronaca,ben farebbe ad informarsi meglio prima di reclamizzare gratuitamente un simile impianto, con una pubblicità che risulta dannosa ed ingannevole
Altrettanto dovrebbero fare coloro i quali si sono schierati a favore unicamente per le loro esigenze energetiche, perché si sono dimostrati disinformati ed incuranti di ogni conseguenza reale sul territorio.
Venendo ai fatti, il sistema di pompaggio consiste nel rinviare a Verzegnis l’acqua del Lago di Cavazzo di notte quando la corrente costa meno, per farla ricadere di giorno sulle cinque turbine, facendo credere: di produrre più energia di quanta ne producono oggi le tre turbine installate già da mezzo secolo, ricavando vantaggi economici anche per la vendita a prezzi più alti dovuti alla maggiore richiesta nelle ore di punta.
In effetti, dalla fusione delle due centrali,l’attuale e quella di pompaggio, quasi si sommano le due energie,un’aliquota viene dispersa, ed il valore finale viene fatto passare come valore di targa, indice della produzione.
Questo, però, è un trucco furbo, che valorizza, ma lascia i conti in sospeso. Dice, in effetti,qual è l’energia disponibile nelle ore di punta,ma al contempo nasconde la vera energia prodotta dal sistema, poiché non tiene conto delle spese nel bilancio di rete ed al contempo fa aumentare il numero di Certificati Verdi e quindi il finanziamento.
La rete è come una banca, dopo aver chiesto un prestito,o si riporta una cifra maggiore perché si è ricavato un utile, oppure si rimane scoperti e si rema nei debiti.
Similmente, il pompaggio chiede energia alla rete per mandare l’acqua nell’invaso di Verzegnis, ma l’accumulo ne restituisce molta di meno ,perciò si produce un debito di rete che, però, dovrà essere colmato. Quindi, come si fa a parlare di "potenziamento e di raddoppio della centrale" ,facendo credere di ottenere un notevole aumento di produzione anche se in realtà il pompaggio non produce energia? Esprimersi in tale modo, è un danno ed al tempo stesso un paradosso.
La famosa energia di punta, che pare stia incantando e convincendo,a sproposito, industriali e politici, si rivela una loro presa in giro, per scarsa ed errata informazione.
In verità, quell’energia esiste soltanto perché i bilanci vengono fatti solo a metà, cioè senza detrarre le spese di pompaggio. Detraendo queste, dall’energia totale, si ottiene la vera energia prodotta o immessa in rete. Essa, per tutti gli impianti di pompaggio, risulta sempre e di gran lunga inferiore all’energia producibile della centrale base con solo tre turbine. Si deduce che il pompaggio invece di produrre energia,la sottrae ed impoverisce la rete. In sostanza risulta fumo negli occhi per creduloni ed inesperti, dai quali purtroppo possono arrivare anche gravi danni socio-ambientali.
Tecnicamente il sistema pompaggio risulta illogico,assurdo ed ingiustificato e non di meno lo è dall’aspetto economico. Inoltre risulta utile soltanto al gestore con l’incasso dei finanziamenti grazie ad una iniqua legge energetica che finanzia anche chi inquina e provoca la diffusione delle moderne gravi patologie attraverso i fumi prodotti dalle centrali termoelettriche, che alimentano le pompe.
Ora, siccome per logica di bilancio,la rete deve essere compensata ,ristabilendo l’equilibrio, nascerà un costo del debito di rete.
Orbene, sommando i tre parametri di spesa,costo del debito di rete,valore dei certificati verdi, supportati dai cittadini con la bolletta e prezzo commerciale medio corrente, l’energia da pompaggio viene a costare quasi quattro volte di più dell’energia comune!
Allora sorgono domande per Politici ed Industriali sostenitori del pompaggio:
1)Dov’è la convenienza sociale di questi impianti fallimentari salvati dai certificati verdi con cifre di finanziamento-regalo che a volte superano anche di sei volte il valore della produzione industriale?
2)Come fa la corrente di punta, non sempre ottenibile dal pompaggio,a giovare alla competitività industriale, quando il suo costo viene ad essere più che triplicato ?
3)Com’è possibile credere alle teorie di compensazione degli utili derivanti dal gioco di compravendita dell’energia giorno-notte, quando la statistica dimostra una perdita media del pompaggio non inferiore al 70%, mentre, la corrispondente forbice prezzi si riduce a soli 13 punti ?
Infine,senza appellarsi ai danni ambientali in genere ed al fatto che la centrale trasformerà il Lago in palude-canale in un centinaio d’anni, i Signori del Ministero dell’Ambiente,che hanno già rilasciato parere favorevole di "V.I.A." e gli Amministratori Regionali, che intendano approvare quella linea politica, anzichè la logica della convenienza tecnica,dovranno pur spiegare quanto sopra e molte altre cose, non foss’altro che per dignità e rispetto,a tutti i loro elettori, che avendogli dato fiducia, gli hanno pure regalato una fortuna!
Ing. Dino Franzil
Tarcento
I conti falsati che uccidono il lago
Questo monito è indirizzato all’Amministrazione Regionale, al Presidente Tondo, ai Sindaci rivieraschi, agli Industriali ed a tutti coloro i quali continuano a fare dannosa pubblicità ingannevole usando definizioni errate quali "potenziamento e raddoppio" della centrale idroelettrica di Somplago, quasi come se dovessero avvenire miracoli energetici.
La cosa non è da escludere se costoro continueranno ad andare dall’oste a chiedere se ha e vende buon vino. E’ pure logico che vengano sistematicamente burlati,se non circuiti, a causa della loro ingenuità o indolenza a desiderare di conoscere la verità.
Non denota certo intelligenza, né correttezza e nemmeno democraticità , lasciarsi affascinare,imbottigliare o condizionare dalla campana del padrone , quando altri avvisano che suona del tutto stonata.
In questi anni se ne sono sentite e lette a iosa di bufale di ogni genere,tutte volte a reclamizzare la centrale di pompaggio che si verrebbe realizzare a Somplago. Appellativi senza senso quali "raddoppio e potenziamento della centrale" e definizioni "arlecchine", quali "energia strategica", "risparmio di combustibile fossile" e "riduzione d’inquinamento" e baggianate simili, se venisse realizzato il pompaggio.
La cronaca,ben farebbe ad informarsi meglio prima di reclamizzare gratuitamente un simile impianto, con una pubblicità che risulta dannosa ed ingannevole
Altrettanto dovrebbero fare coloro i quali si sono schierati a favore unicamente per le loro esigenze energetiche, perché si sono dimostrati disinformati ed incuranti di ogni conseguenza reale sul territorio.
Venendo ai fatti, il sistema di pompaggio consiste nel rinviare a Verzegnis l’acqua del Lago di Cavazzo di notte quando la corrente costa meno, per farla ricadere di giorno sulle cinque turbine, facendo credere: di produrre più energia di quanta ne producono oggi le tre turbine installate già da mezzo secolo, ricavando vantaggi economici anche per la vendita a prezzi più alti dovuti alla maggiore richiesta nelle ore di punta.
In effetti, dalla fusione delle due centrali,l’attuale e quella di pompaggio, quasi si sommano le due energie,un’aliquota viene dispersa, ed il valore finale viene fatto passare come valore di targa, indice della produzione.
Questo, però, è un trucco furbo, che valorizza, ma lascia i conti in sospeso. Dice, in effetti,qual è l’energia disponibile nelle ore di punta,ma al contempo nasconde la vera energia prodotta dal sistema, poiché non tiene conto delle spese nel bilancio di rete ed al contempo fa aumentare il numero di Certificati Verdi e quindi il finanziamento.
La rete è come una banca, dopo aver chiesto un prestito,o si riporta una cifra maggiore perché si è ricavato un utile, oppure si rimane scoperti e si rema nei debiti.
Similmente, il pompaggio chiede energia alla rete per mandare l’acqua nell’invaso di Verzegnis, ma l’accumulo ne restituisce molta di meno ,perciò si produce un debito di rete che, però, dovrà essere colmato. Quindi, come si fa a parlare di "potenziamento e di raddoppio della centrale" ,facendo credere di ottenere un notevole aumento di produzione anche se in realtà il pompaggio non produce energia? Esprimersi in tale modo, è un danno ed al tempo stesso un paradosso.
La famosa energia di punta, che pare stia incantando e convincendo,a sproposito, industriali e politici, si rivela una loro presa in giro, per scarsa ed errata informazione.
In verità, quell’energia esiste soltanto perché i bilanci vengono fatti solo a metà, cioè senza detrarre le spese di pompaggio. Detraendo queste, dall’energia totale, si ottiene la vera energia prodotta o immessa in rete. Essa, per tutti gli impianti di pompaggio, risulta sempre e di gran lunga inferiore all’energia producibile della centrale base con solo tre turbine. Si deduce che il pompaggio invece di produrre energia,la sottrae ed impoverisce la rete. In sostanza risulta fumo negli occhi per creduloni ed inesperti, dai quali purtroppo possono arrivare anche gravi danni socio-ambientali.
Tecnicamente il sistema pompaggio risulta illogico,assurdo ed ingiustificato e non di meno lo è dall’aspetto economico. Inoltre risulta utile soltanto al gestore con l’incasso dei finanziamenti grazie ad una iniqua legge energetica che finanzia anche chi inquina e provoca la diffusione delle moderne gravi patologie attraverso i fumi prodotti dalle centrali termoelettriche, che alimentano le pompe.
Ora, siccome per logica di bilancio,la rete deve essere compensata ,ristabilendo l’equilibrio, nascerà un costo del debito di rete.
Orbene, sommando i tre parametri di spesa,costo del debito di rete,valore dei certificati verdi, supportati dai cittadini con la bolletta e prezzo commerciale medio corrente, l’energia da pompaggio viene a costare quasi quattro volte di più dell’energia comune!
Allora sorgono domande per Politici ed Industriali sostenitori del pompaggio:
1)Dov’è la convenienza sociale di questi impianti fallimentari salvati dai certificati verdi con cifre di finanziamento-regalo che a volte superano anche di sei volte il valore della produzione industriale?
2)Come fa la corrente di punta, non sempre ottenibile dal pompaggio,a giovare alla competitività industriale, quando il suo costo viene ad essere più che triplicato ?
3)Com’è possibile credere alle teorie di compensazione degli utili derivanti dal gioco di compravendita dell’energia giorno-notte, quando la statistica dimostra una perdita media del pompaggio non inferiore al 70%, mentre, la corrispondente forbice prezzi si riduce a soli 13 punti ?
Infine,senza appellarsi ai danni ambientali in genere ed al fatto che la centrale trasformerà il Lago in palude-canale in un centinaio d’anni, i Signori del Ministero dell’Ambiente,che hanno già rilasciato parere favorevole di "V.I.A." e gli Amministratori Regionali, che intendano approvare quella linea politica, anzichè la logica della convenienza tecnica,dovranno pur spiegare quanto sopra e molte altre cose, non foss’altro che per dignità e rispetto,a tutti i loro elettori, che avendogli dato fiducia, gli hanno pure regalato una fortuna!
Ing. Dino Franzil
Tarcento
venerdì 25 maggio 2012
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (9)
PRESENTATO UN PIANO
ALTERNATIVO AL CONTESTATO PROGETTO DI
POTENZIAMENTO DELL’IMPIANTO IDROELETTRICO DI SOMPLAGO
Centrale Edipower, raddoppio evitabile
Un progetto di Dino Franzil
permetterebbe di utilizzare solamente gli impianti attuali per soddisfare le
esigenze di tutti i soggetti a cui l’acqua del bacino montano fa gola
SPUNTA UN PIANO alternativo per
lo sfruttamento del lago di Cavazzo. Un progetto dell’ingegnere Dino Franzil
che permetterebbe di utilizzare solamente gli impianti attuali per soddisfare
le esigenze di tutti i soggetti a cui l’acqua del bacino montano fa gola. Lo
studio è stato presentato lunedì 21 maggio, nella sede della Regione a Udine,
dal Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago che trova nella nuova
proposta una valida alternativa al tanto contestato progetto di raddoppio e
potenziamento tramite pompaggio della centrale idroelettrica di Somplago,
presentato da Edipower. Un progetto che secondo il Comitato segnerebbe la fine
dell’intera zona. «Il livello dell’acqua inizierebbe a oscillare, le acque
diventerebbero troppo fredde per far sopravvivere l’ecosistema e il fondale si
riempirebbe di fango», ha denunciato parecchie volte il portavoce Franceschino
Barazzutti. E anche alcuni esercenti hanno chiesto chiarimenti in merito
all’impatto che potrebbe avere sulla vita della valle il potenziamento della
centrale. «Se la gente non può più fare il bagno nel lago smette di venirci, e
noi siamo costretti a chiudere», prevede Sandra Stefanutti, titolare della
pizzeria «Alla darsena», locale che si trova in via Lago ad Alesso, in comune
di Trasaghis.
Il nuovo piano metterebbe
d’accordo un po’ tutti, anche gli altri soggetti interessati alle acque di
Cavazzo: il Consorzio Ledra Tagliamento che vuole
utilizzarle per il sistema irriguo in caso di siccità utilizzando lo scarico
del lago per far derivare 10 metri cubi di acqua al secondo da convogliare nel
canale Ledra tra Gemona e Osoppo e il Cosint (Consorzio sviluppo industriale di
Tolmezzo) che invece vorrebbe sfruttarle per far funzionare una centrale da
costruire nei pressi dello scarico del lago con due turbine che utilizzerebbero
12,5 metri cubi di acqua al secondo.
«Adesso illustreremo il nuovo
studio agli esponenti politici – prosegue Barazzutti – e poi tocca alla Regione
fare un discorso complessivo sull’uso
corretto ed ecologico delle acque della Carnia. Non possiamo lasciare il lago
nelle mani "voraci" di Edipower – continua –, il cui unico scopo è il
guadagno. Edipower è un’azienda lombarda e allora perché non fa a casa sua questi
tipi di pompaggio? Evidentemente qui ha trovato chi accetta il suo
colonialismo».
Ma veniamo al progetto di
Franzil. Secondo Barazzutti, questa proposta utilizza in maniera complessiva e
logica le acque del lago per produrre energia, prodotti agricoli e turismo.
Prevede che due delle tre turbine funzionanti attualmente 8 ore al giorno per
complessive 24 ore al giorno, siano invece utilizzate 24 ore su 24,
complessivamente per 48 ore al giorno dando una maggiore produzione. «La terza
turbina andrebbe sostituita con una reversibile pompante, pescante nel lago, ma
dal pozzo di scarico delle due turbine con il conseguente invio al bacino di
Verzegnis di circa 22 metri cubi al secondo». Secondo lo studio di Franzil, i
residui 22 metri cubi verrebbero intubati e portati allo scarico del lago con
l’uscita al bivio di Avasinis. «In quel punto 10 metri cubi di acqua possono
essere derivati dal Consorzio Ledra Tagliamento – va avanti il portavoce del
Comitato – e i rimanenti 12 andrebbero ad alimentare la centrale Cosint, il cui
scarico a sua volta alimenterebbe il torrente Leale e quindi il Tagliamento».
Il bacino di Verzegnis riceverebbe acqua dalla terza turbina e altrettanta
dalla Carnia e sarebbe così in grado di mantenere un livello costante. «E anche
il lago di Cavazzo, non ricevendo più lo scarico della centrale, potrebbe
stabilizzarsi ritornando alla sua vita naturale».
Valentina Pagani
(La Vita Cattolica n. 21, 24
maggio 2012)
giovedì 24 maggio 2012
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (8)
Riceviamo e pubblichiamo:
SINDACO PICCO: NON DIFENDA L’INDIFENDIBILE
E’ a dir poco avvilente la presa di posizione del Sindaco Picco che, sul tema della difesa del Lago dai lavori proposti da Edipower, sembra ormai combattere più una guerra personale contro i Comitati che cercare degne soluzioni a questo problema.
Tacciare di “strumentalizzazione” il lavoro di un tecnico qualificato, che da anni ha posto gratuitamente l’ultra quarantennale professionalità tecnica a servizio della gente ancor prima di aver preso coscienza e conoscenza dei contenuti su cui esso si basa, è a dir poco scorretto.
Invece di porsi dubbi sulla superficialità con cui prima la Giunta Del Negro, e poi la sua, hanno dato il benestare ai lavori di Edipower, il Sindaco Picco polemizza con i Comitati che, proprio per difendere il lago, presentano al contrario proposte alternative concrete.
E’ ben vero che l’ing. Franzil non è laureato alla “Bocconi”: politecnico di cui il Sindaco Picco esalta le qualità e a cui la stessa Edipower avrebbe affidato degli studi per l’intervento sul lago.
Con tutto il rispetto per il prestigioso ateneo in cui si forma la créme dell’establishment italiano però, a Picco và ricordato che la sua ironia sulle proposte dell’ing. Franzil se supportate dalla realtà avrebbero fatto ballare più di qualche sedia, giunge ormai fuori tempo!
Infatti le sedie a cui Egli fa riferimento avevano già iniziato a ballare quando lo stesso ing. Garzon, esperto nominato proprio dai Comuni affermò: “… Il progetto di potenziamento della Centrale idroelettrica di Somplago presentato da Edipower risulta approssimativo; il corrispondente Studio di impatto ambientale è addirittura banale in maniera imbarazzante…!
Nello spirito dei Comitati ha sempre aleggiato solo ed esclusivamente il bene del lago: un bene di tutto il Friuli! Anche dei contadini e del COSINT, che non dovrebbero essere posti in sottordine alle pretese di Edipower.
Picco afferma che un tempo tutti furono contrari al prelievo dell’acqua per il Ledra/Tagliamento!
E’ vero! Bisogna però ricordare che ciò fu dovuto al fatto che la captazione sommava sia le acque del lago che quelle in esso scaricate dalla Centrale: con danni aggiuntivi rilevanti.
Oggi invece, prevedendo il funzionamento della Centrale per 24 ore e l’intubazione in sub alveo delle acque da essa scaricate dall’immissione allo scarico artificiale, queste sarebbero sufficienti da sole ad alimentare sia il Consorzio che la centrale Cosint, isolando nel contempo il lago e permetterne così il recupero.
Alla luce di quanto sopra se i Comitati, fatto sempre salvo il recupero del lago oltre a quello della montagna risparmiata da altre gallerie, propongono una soluzione positiva per tutti, il Sig. Sindaco farebbe meglio a prendere in considerazione queste ipotesi, lavorando insieme per attuarla anziché propendere sempre e solo per Edipower.
Dino RABASSI (già Sindaco di Trasaghis e membro del Comitato a difesa e sviluppo del Lago)
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (7)
Picco: iniziative strumentali dei comitati
da: Messaggero Veneto, 23 maggio 2012
TRASAGHIS «In queste iniziative dei comitati non vedo altro fine se non quello di continuare a screditare l’operato della amministrazione comunali». Replica così il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco, al dito puntato da Franceschino Barazzutti contro la presa di posizione degli enti locali della Val del lago che recentemente si sono detti contrari al progetto di derivazione delle acque da parte del Consorzio Ledra-Tagliamento. «E’ davvero paradossale – continua Picco -. Negli anni passati sia Barazzutti che i sindaci dell’epoca, Enore Picco e Ivo Del Negro si opposero al progetto, oggi che lo facciamo noi non va più bene». «Abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile in difesa dello specchio d’acqua», dichiara ancora Picco, che rispetto alla proposta alternativa all’intervento di potenziamento della centrale avanzata dai comitati commenta ironico: «Dovesse riuscire a smentire fior fiore di studi affidati da Edipower a grandi nomi, tra cui il politecnico di Milano, l’effetto sarebbe quello di un vero e proprio terremoto, capace di far ballare più di qualche sedia». Quanto alla preoccupazione di qualche esercente per l’eventuale contraccolpo sull’economia della zona, Picco rassicura: “Non vedo come l’intervento potrebbe incidere su locali». (m.d.c.)
da: Messaggero Veneto, 23 maggio 2012
TRASAGHIS «In queste iniziative dei comitati non vedo altro fine se non quello di continuare a screditare l’operato della amministrazione comunali». Replica così il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco, al dito puntato da Franceschino Barazzutti contro la presa di posizione degli enti locali della Val del lago che recentemente si sono detti contrari al progetto di derivazione delle acque da parte del Consorzio Ledra-Tagliamento. «E’ davvero paradossale – continua Picco -. Negli anni passati sia Barazzutti che i sindaci dell’epoca, Enore Picco e Ivo Del Negro si opposero al progetto, oggi che lo facciamo noi non va più bene». «Abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile in difesa dello specchio d’acqua», dichiara ancora Picco, che rispetto alla proposta alternativa all’intervento di potenziamento della centrale avanzata dai comitati commenta ironico: «Dovesse riuscire a smentire fior fiore di studi affidati da Edipower a grandi nomi, tra cui il politecnico di Milano, l’effetto sarebbe quello di un vero e proprio terremoto, capace di far ballare più di qualche sedia». Quanto alla preoccupazione di qualche esercente per l’eventuale contraccolpo sull’economia della zona, Picco rassicura: “Non vedo come l’intervento potrebbe incidere su locali». (m.d.c.)
mercoledì 23 maggio 2012
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (4)
Centrale Edipower, alternativa al raddoppio
Trasaghis, un piano dei comitati per utilizzare solamente gli attuali impianti. «Le tre turbine soddisferebbero pure le esigenze del Cosint e il lago si salverà»
di Maura Delle Case
TRASAGHIS. Contro il progetto di potenziamento tramite pompaggio della centrale idroelettrica di Somplago i comitati sorti in val del Lago rilanciano oggi la propria azione sfoderando a sorpresa un progetto alternativo. Capace, con le tre turbine esistenti, di accontentare non uno, ma ben tre diversi attori, tanti sono quelli che mirano all’utilizzo dello specchio d’acqua, vale a dire Edipower, Cosint e Consorzio Ledra-Tagliamento.
Il progetto è stato presentato ieri in conferenza stampa da Franceschino Barazzutti, carismatico leader dei movimenti di opposizione allo sfruttamento del lago che ha riassunto l’idea elaborata dall’ingegner Dino Franzil allo scopo di usare «in maniera logica e complessiva» le acque della Carnia e del lago per produrre energia, prodotti agricoli e turismo. Secondo i comitati è possibile, vediamo come. «Le tre turbine della centrale oggi funzionano circa 8 ore l’una per totali 24 ore. La nostra proposta – spiega Barazzutti – è quella di utilizzarne due, 24 ore su 24, complessivamente per 48 ore al giorno. Così Edipower vedrebbe soddisfatta la sua necessità di produrre maggiore energia. Con altri due accorgimenti riusciremmo poi a soddisfare anche le richieste di Cosint e Consorzio Ledra-Tagliamento, interessati rispettivamente il primo a costruire nei pressi dello scarico del lago una centrale con due turbine (utilizzerebbe 12,5 m3/s), il secondo a derivare 10 m3/s da convogliare nel canale Ledra tra Gemona e Osoppo per ovviare a eventuali problemi di siccità». Il comitato propone di sostituire la terza turbina con una reversibile pompante, che peschi 22 m3/s d’acqua (tanti ne produce ogni singola turbina) non dal lago, ma dal pozzo di scarico delle altre due, inviandoli poi al bacino di Verzegnis.
I 22 ulteriori m3/c prodotti potrebbero invece essere intubati e portati allo scarico del lago, al bivio di Avasinis, per essere “divisi” tra Cosint e Consorzio Ledra Tagliamento. «Il bacino di Verzegnis riceverebbe acqua dalla terza turbina e altrettanta dalla Carnia e sarebbe così in grado di mantenere un livello costante. Il lago di Cavazzo, non ricevendo più lo scarico della centrale, potrebbe stabilizzarsi». Da questa soluzione, secondo i Comitati, potrebbero trarre guadagno tutti gli attori e in particolare lo specchio d’acqua. I Comuni? Barazzutti ne censura l’azione: «Opponendosi alla derivazione dell’acqua da parte del consorzio Ledra-Tagliamento si sono schierati dalla parte di Edipower dimostrando per l’ennesima volta il loro servilismo nella speranza di poter ottenere chissà quali compensazioni dalla società elettrica».
Messaggero Veneto, 22 maggio 2012
martedì 22 maggio 2012
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (3)
COMUNICATO STAMPA
DEI COMITATI
(lunedì 21 maggio 2012)
I Comitati che si battono per la salvezza del lago di Cavazzo contro il progetto di pompaggio dell’Edipower, che condannerebbe a morte il lago oltre a creare altre criticità hanno tenuto lunedì 21 maggio una conferenza stampa in cui hanno avanzato una proposta alternativa al progetto Edipower, anche in relazione al fatto che altri, oltre a Edipower, vogliono utilizzare le acque del lago.
Infatti, non basta che il lago di Cavazzo sia al centro dell'attività di Edipower, ora sul lago dei tre comuni sono in programma nuovi interventi.
Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo ha presentato un progetto per la costruzione nei pressi dello scarico del lago di una centrale, che non crea impatti, con due turbine che utilizzerebbe
Inoltre il Consorzio Ledra Tagliamento dovrebbe utilizzare lo scarico del lago per far derivare
I Comitati hanno presentato la proposta alternativa elaborata dall’ing. Dino Franzil che ha lo scopo di utilizzare - in maniera complessiva e logica - (sono parole del portavoce dei Comitati Franceschino Barazzutti ) le acque della Carnia e del lago per produrre energia, prodotti agricoli, turismo.
Al centro di tutto devono esserci la conservazione del lago di Cavazzo ed il suo ripristino allo stato naturale.
PROPOSTA
La proposta prevede che due delle tre turbine funzionanti attualmente 8 ore al giorno per complessive 24 ore al giorno, siano invece utilizzate 24 ore su 24, complessivamente per 48 ore al giorno, dando una maggiore produzione.
La terza turbina - continua Barazzutti - andrebbe sostituita con una reversibile pompante, pescante non dal lago, ma dal pozzo di scarico delle due turbine con il conseguente invio al bacino di Verzegnis di circa 22 metri cubi al secondo.
I residui 22 metri cubi vanno intubati e portati allo scarico del lago con l'uscita al bivio di Avasinis. In quel punto 10 metri cubi di acqua possono essere derivati dal Consorzio Ledra Tagliamento ed i rimanenti 12 metri cubi alimenteranno la centrale Cosint, il cui scarico a sua volta alimenta il torrente Leale e quindi il Tagliamento.
Poiché il bacino di Verzegnis riceve 22m cubi dal pompaggio e 22 mc dalla Carnia , è in grado di mantenere un livello costante.
Il lago di Cavazzo non ricevendo più lo scarico della centrale si stabilizza nel livello, nelle condizioni biologiche e ritorna alla sua vita naturale .
E secondo l'ingegnere Dino Franzil che ha eseguito uno studio approfondito sul territorio ed ha elaborato la proposta, non serve nemmeno una nuova galleria per il pompaggio da Somplago a Verzegnis che potrebbe compromettere le sorgenti alimentanti gli acquedotti di Cesclans, Mena, Somplago, Interneppo e Bordano.
Non serve a questo punto neanche una discarica abbattendo i costi per Edipower, garantendo al tempo stesso un aumento degli utili.
Per i Comitati
Franceschino Barazzutti
[riportato da:
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (2)
L’uovo di Colombo, ecco come produrre più energia a Somplago senza tormentare il lago di Cavazzo
I Comitati che si battono per la salvezza del lago di Cavazzo contro il progetto di pompaggio dell’Edipower, che ritengono condannerebbe a morte il lago oltre a creare altre criticità, hanno tenuto stamattina [lunedì 21 maggio 2012] una conferenza stampa avanzando una proposta alternativa al progetto Edipower (Prevede il potenziamento della centrale pompando l’acqua dal bacino inferiore – Cavazzo – a quello superiore – Verzegnis – per aumentare la produzione d’energia idroelettrica), anche in relazione al fatto che altri, oltre a Edipower, vogliono utilizzare le acque del lago.
Infatti, non basta che il lago di Cavazzo sia al centro dell’attività di Edipower, ora sul lago dei tre comuni sono in programma nuovi interventi. Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo ha presentato un progetto per la costruzione nei pressi dello scarico del lago di una centrale, che non crea impatti, con due turbine che utilizzerebbe 12,5 metri cubi di acqua al secondo.
Inoltre il Consorzio Ledra Tagliamento dovrebbe utilizzare lo scarico del lago per far derivare 10 metri cubi di acqua al secondo, per
eventuali problemi di siccità, da convogliare nel canale Ledra tra Gemona e Osoppo.
I Comitati con hanno presentato la proposta alternativa elaborata dall’ing. Dino Franzil che ha lo scopo di utilizzare – in maniera complessiva e logica – (sono parole del portavoce dei Comitati Franceschino Barazzutti) le acque della Carnia e del lago per produrre energia , prodotti agricoli, turismo.
“Al centro di tutto devono esserci la conservazione del lago di Cavazzo ed il suo ripristino allo stato naturale”, fa sapere Barazzutti.
La proposta prevede che due delle tre turbinefunzionanti attualmente 8 ore al giorno per complessive 24 ore al giorno, siano invece utilizzate 24 ore su 24, complessivamente per 48 ore al giorno, dando una maggiore produzione. La terza turbina andrebbe sostituita con una reversibile pompante, pescante non dal lago, ma dal pozzo di scarico delle due turbine con il conseguente invio al bacino di Verzegnis di circa 22 metri cubi al secondo.
I residui 22 metri cubi vanno intubati e portati allo scarico del lago con l’uscita al bivio di Avasinis. In quel punto 10 metri cubi di acqua possono essere derivati dal Consorzio ledra Tagliamento ed i rimanenti 12 metri cubi alimenteranno la centrale Cosint, il cui scarico a sua volta alimenta il torrente Leale e quindi il Tagliamento.
Poiché il bacino di Verzegnis riceve 22mcubi dal pompaggio e 22 mc dalla Carnia , è in grado di mantenere un livello costante.
Il lago di Cavazzo non ricevendo piu’ lo scarico della centrale si stabilizza nel livello, nelle condizioni biologiche e ritorna alla sua vita naturale .
E secondo l’ingegnere Dino Franzil che ha eseguito uno studio approfondito sul territorio ed ha elaborato la proposta, non
serve nemmeno una nuova galleria per il pompaggio da Somplago a Verzegnis che potrebbe compromettere le sorgenti alimentanti gli acquedotti di cesclans, Mena, Somplago, Interneppo e Bordano. Non serve a questo punto neanche una discarica abbattendo i costi per Edipower, garantendo al tempo stesso un aumento degli utili.
Inoltre il Consorzio Ledra Tagliamento dovrebbe utilizzare lo scarico del lago per far derivare 10 metri cubi di acqua al secondo, per
eventuali problemi di siccità, da convogliare nel canale Ledra tra Gemona e Osoppo.
I Comitati con hanno presentato la proposta alternativa elaborata dall’ing. Dino Franzil che ha lo scopo di utilizzare – in maniera complessiva e logica – (sono parole del portavoce dei Comitati Franceschino Barazzutti) le acque della Carnia e del lago per produrre energia , prodotti agricoli, turismo.
“Al centro di tutto devono esserci la conservazione del lago di Cavazzo ed il suo ripristino allo stato naturale”, fa sapere Barazzutti.
La proposta prevede che due delle tre turbinefunzionanti attualmente 8 ore al giorno per complessive 24 ore al giorno, siano invece utilizzate 24 ore su 24, complessivamente per 48 ore al giorno, dando una maggiore produzione. La terza turbina andrebbe sostituita con una reversibile pompante, pescante non dal lago, ma dal pozzo di scarico delle due turbine con il conseguente invio al bacino di Verzegnis di circa 22 metri cubi al secondo.
I residui 22 metri cubi vanno intubati e portati allo scarico del lago con l’uscita al bivio di Avasinis. In quel punto 10 metri cubi di acqua possono essere derivati dal Consorzio ledra Tagliamento ed i rimanenti 12 metri cubi alimenteranno la centrale Cosint, il cui scarico a sua volta alimenta il torrente Leale e quindi il Tagliamento.
Poiché il bacino di Verzegnis riceve 22mcubi dal pompaggio e 22 mc dalla Carnia , è in grado di mantenere un livello costante.
Il lago di Cavazzo non ricevendo piu’ lo scarico della centrale si stabilizza nel livello, nelle condizioni biologiche e ritorna alla sua vita naturale .
E secondo l’ingegnere Dino Franzil che ha eseguito uno studio approfondito sul territorio ed ha elaborato la proposta, non
serve nemmeno una nuova galleria per il pompaggio da Somplago a Verzegnis che potrebbe compromettere le sorgenti alimentanti gli acquedotti di cesclans, Mena, Somplago, Interneppo e Bordano. Non serve a questo punto neanche una discarica abbattendo i costi per Edipower, garantendo al tempo stesso un aumento degli utili.
lunedì 21 maggio 2012
Lago, la proposta alternativa dei Comitati (1)
Per il Lago di Cavazzo
c'è l'alternativa
I Comitati che si battono per la salvezza del lago di Cavazzo contro il progetto di pompaggio dell’Edipower, che condannerebbe a morte il lago oltre a creare altre criticità hanno tenuto lunedì 21 maggio una conferenza stampa in cui hanno avanzato una proposta alternativa al progetto Edipower, anche in relazione al fatto che altri, oltre a Edipower, vogliono utilizzare le acque del lago.
"Infatti - spiega in una nota Franceschino Barazzutti, del Comitato per la tutela del Bacino montano del Tagliamento - non basta che il lago di Cavazzo sia al centro dell'attività di Edipower, ora sul lago dei tre comuni sono in programma nuovi interventi. Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo ha presentato un progetto per la costruzione nei pressi dello scarico del lago di una centrale, che non crea impatti, con due turbine che utilizzerebbe 12,5 metri cubi di acqua al secondo. Inoltre il Consorzio Ledra Tagliamento dovrebbe utilizzare lo scarico del lago per far derivare 10 metri cubi di acqua al secondo, per eventuali problemi di siccità, da convogliare nel canale Ledra tra Gemona e Osoppo.
I Comitati con hanno presentato la proposta alternativa elaborata dall’ing. Dino Franzil che ha lo scopo di utilizzare -in maniera complessiva e logica- (sono parole del portavoce dei Comitati Franceschino Barazzutti )le acque della Carnia e del lago per produrre energia , prodotti agricoli, turismo. Al centro di tutto devono esserci la conservazione del lago di Cavazzo ed il suo ripristino allo stato naturale. La proposta prevede che due delle tre turbine funzionanti attualmente 8 ore al giorno per complessive 24 ore al giorno, siano invece utilizzate 24 ore su 24, complessivamente per 48 ore al giorno.dando una maggiore produzione. La terza turbina- continua Barazzutti- andrebbe sostituita con una reversibile pompante, pescante non dal lago, ma dal pozzo di scarico delle due turbine con il conseguente invio al bacino di Verzegnis di circa 22 metri cubi al secondo. I residui 22 metri cubi vanno intubati e portati allo scarico del lago con l'uscita al bivio di Avasinis.
In quel punto 10 metri cubi di acqua possono essere derivati dal Consorzio Ledra Tagliamento ed i rimanenti 12 metri cubi alimenteranno la centrale Cosint, il cui scarico a sua volta alimenta il torrente Leale e quindi il Tagliamento. Poiché il bacino di Verzegnis riceve 22mcubi dal pompaggio e 22 mc dalla Carnia , è in grado di mantenere un livello costante. Il lago di Cavazzo non ricevendo piu' lo scarico della centrale si stabilizza nel livello, nelle condizioni biologiche e ritorna alla sua vita naturale . E secondo l'ingegnere Dino Franzil che ha eseguito unos tudio approfondito sul territorio ed ha elaborato la proposta, non serve nemmeno una nuova galleria per il pompaggio da Somplago a Verzegnis che potrebbe compromettere le sorgenti alimentanti gli acquedotti di cesclans, Mena, Somplago, Interneppo e Bordano.. Non serve a questo punto neanche una discarica abbattendo i costi per Edipower, garantendo al tempo stesso un aumento degli utili.
Quel che si muove a ... Vasinas. Dove parcheggiare?
Il "Gazzettino" di sabato scorso ha pubblicato una lettera del sig. B. Rodaro di Avasinis che, prendendo spunto da una citazione del consigliere Tesini durante la commemorazione del 6 maggio, parla di un paese "ricostruito senza parcheggi" e invita dunque a riconsiderare criticamente tutta l'esperienza della ricostruzione.
Ora, che si faccia fatica a parcheggiare ad Avasinis durante la festa del Lampone e del mirtillo è notorio, e per questo la Pro Loco si è lodevolmente attivata a escogitare soluzioni alternative (come i "bus navetta" dell'ultima edizione). Capita anche che, per alcune ore del mattino, una volta all'anno, il 2 maggio, vi siano difficoltà di trovare parcheggio, appunto perché vi convengono - oltre agli avasinesi - amministratori, partigiani, ex combattenti, scolaresche.
Ma, durante l'anno, c'è davvero una situazione di emergenza? Sarebbe interessante se alcuni abitanti di Avasinis intervenissero sul Blog a esprimere la propria opinione al riguardo. Francamente, sembra esagerato bocciare la ricostruzione per questo. Avasinis ha avuto la fortuna, fra le diverse frazioni, di avere il maggior numero di case recuperabili ed è logico quindi che la ricostruzione abbia seguito "il telâr" del vecchio paese. Sarebbe stato meglio demolire tutto per avere una disposizione razionale di case, strade e parcheggi? Pensiamo che nessuno lo creda. Per chi vuole intervenire, comunque, lo spazio è aperto. (A&D)
Ora, che si faccia fatica a parcheggiare ad Avasinis durante la festa del Lampone e del mirtillo è notorio, e per questo la Pro Loco si è lodevolmente attivata a escogitare soluzioni alternative (come i "bus navetta" dell'ultima edizione). Capita anche che, per alcune ore del mattino, una volta all'anno, il 2 maggio, vi siano difficoltà di trovare parcheggio, appunto perché vi convengono - oltre agli avasinesi - amministratori, partigiani, ex combattenti, scolaresche.
Ma, durante l'anno, c'è davvero una situazione di emergenza? Sarebbe interessante se alcuni abitanti di Avasinis intervenissero sul Blog a esprimere la propria opinione al riguardo. Francamente, sembra esagerato bocciare la ricostruzione per questo. Avasinis ha avuto la fortuna, fra le diverse frazioni, di avere il maggior numero di case recuperabili ed è logico quindi che la ricostruzione abbia seguito "il telâr" del vecchio paese. Sarebbe stato meglio demolire tutto per avere una disposizione razionale di case, strade e parcheggi? Pensiamo che nessuno lo creda. Per chi vuole intervenire, comunque, lo spazio è aperto. (A&D)
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domenica 20 maggio 2012
Letture valdelaghine. Quelle croci sul San Simeone
Sul numero appena
uscito della rivista della Società
Filologica friulana “Sot la Nape” (n.4/2011)
viene pubblicata anche una ricerca di Pieri Stefanutti intitolata “San
Simeone, il sasso e la croce. Segni
di religiosità popolare sul monte San
Simeone”.
L’articolo si
sofferma sullo stretto legame costruitosi nei secoli tra la gente di Bordano e
Interneppo ed il monte San Simeone, riportando il patrimonio leggendario
relativo alla costruzione della chiesetta,
citando i segni che la devozione popolare attribuisce alla presenza
“fisica” del Santo (come il “clap das crous”), descrivendo il – per tanti versi commovente - duraturo e persistente rito della
deposizione delle croci votive nelle ancone durante la salita e nella
chiesetta. Non mancano, naturalmente, i
riferimenti a quanto di sicuro vi è sul piano storico e le prospettive che paiono aprirsi dall’effettuazione di
ulteriori indagini archivistiche ed archeologiche.
La pubblicazione
dell’articolo sulla prestigiosa rivista
consente ad una cerchia più vasta di conoscere le specificità di questa
montagna, ribadendo comunque la ferma
convinzione di bordanesi e tarnebani secondo la quale, durante il corso dei secoli, e
particolarmente durante il terremoto, “il San Simion nol à tradît la sô int”.
sabato 19 maggio 2012
Lago-Edipower, la protesta di due esercenti
Centrale potenziata ora protestano anche gli esercenti
Alesso, titolari di pizzeria e discoteca sul piede di guerra: «Se il livello dell’acqua salirà, addio attività e balneazione»
TRASAGHIS. Non ci sono più solo i comitati a levare la voce in difesa del lago di Cavazzo, contro il potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago progettato da Edipower spa. La preoccupazione per l’impatto che l’intervento potrebbe avere sulla vita della valle è arrivata a investire anche gli esercenti della zona che oggi chiedono di sapere, una volta per tutte, quali rischi potrebbero esserci per la zona a seguito del progettato potenziamento.
A firmare la richiesta, invita al Comune di Trasaghis, alla Regione, ai ministeri dell’ambiente e dei beni e le attività culturali e ancora alla Comunità europea, sono Marisa Gamberini, proprietaria della discoteca “Al Lago”, e Sandra Stefanutti, titolare della pizzeria “Alla Darsena”, locali siti entrambi in via Lago ad Alesso, in comune di Trasaghis. Le due imprenditrici si dicono preoccupate per le possibili conseguenze dell’intervento esposte nella relazione dei geologi Roberto Cella e Dario Tosoni.
Criticità che, secondo Gamberini e Stefanutti, non hanno ancora trovato risposte ufficiali e tanto meno esaustive da parte degli enti cui la relazione è stata consegnata, in primis i Comuni rivieraschi.
Le problematiche messe in luce dai geologi ricalcano sostanzialmente quelle più volte denunciate dagli stessi comitati sorti in opposizione al potenziamento della centrale, vale a dire la pericolosa oscillazione dei livelli dello specchio d’acqua e del serbatoio dell’Ambiesta, specie in relazione alla tenuta delle sponde, le condizioni di stabilità dell’area di stoccaggio del materiale di risulta della nuova galleria in progetto, la possibile intercettazione delle sorgenti che alimentano l’acquedotto dei Comuni di Cavazzo Carnico e Bordano infine l’incremento della velocità d’interrimento del lago e l’ulteriore abbassamento della temperatura delle acque, «con conseguenze nefaste – puntualizzano le due signore – per la balneazione e la fauna ittica e potenzialmente negative anche per le nostre attività economiche».
Forti di due esercizi pubblici che vantano rispettivamente 60 anni di attività la discoteca e 6 la pizzeria, Gamberini e Stefanutti ribadiscono la propria amarezza per il fatto di non esser mai state interpellate a nessuno degli organi preposti. «Nessuno – dicono – ci ha mai chiesto se tale progetto potesse creare disagi alle nostre attività e tanto meno siamo state citate nelle relative procedure burocratiche».
Dal punto di vista delle due signore, l’intervento sulla centrale è una spada di Damocle sospesa sulla valle: «Una modifica delle condizioni ambientali del lago di Cavazzo in senso peggiorativo rappresenterebbe la sicura e inesorabile morte economica e sociale dell’intera vallata».
Maura Delle Case
(dal sito del Messaggero Veneto:
Lago, lunedì i Comitati presentano le proposte alternative al progetto Edipower
Lunedì prossimo, a Udine, i Comitati presenteranno una proposta alternativa al progetto Edipower di raddoppio della centrale di Somplago. E' stato sottolineato che dovrebbe trattarsi di "une soluzion che a podares contentâ sei chei da Ledra, che chei di Edipower, e salvant il lâc, produsint inmò plui corint dal progjet di Edipower".
Ecco il Comunicato che i Comitati hanno diffuso per preannunciare l'iniziativa:
Ecco il Comunicato che i Comitati hanno diffuso per preannunciare l'iniziativa:
INVITO A CONFERENZA STAMPA
LAGO DI CAVAZZO:
E’ SCOPPIATA LA GUERRA
DELL’ACQUA!
Tutti all’assalto delle sue acque:
a Edipower, che con un progetto speculativo le vuole ripompare nel bacino di Verzegnis, si sono ora aggiunti:
- il Consorzio Ledra Tagliamento, che le vuole derivare nel suo sistema irriguo;
- il Consorzio Sviluppo Industriale di Tolmezzo (Cosint), che le vuole sfruttare in una costruenda centralina.
Povere dolci, fresche acque, nostro bene comune: Edipower le vuole pompare, il Consorzio Ledra Tagliamento le vuole derivare, il Cosint le vuoleturbinare! Troppi stanno solo a guardare.
Diversamente dai colpevoli silenzi di troppi (ir)responsabili,
il Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago,
il Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento
parleranno nella
Conferenza stampa lunedì 21.05.2012 ore 10
sala Kugy palazzo della Regione. Udine
e presenteranno
lo studio dell’ing. Dino Franzil con una proposta alternativa al progetto Edipower.
venerdì 18 maggio 2012
Cavazzo, i Consiglieri "dissidenti" costituiscono un gruppo autonomo
Sabato abbiamo riferito, a proposito dell'ultima seduta del Consiglio comunale di Cavazzo, del fermo "distinguo" di sei Consiglieri comunali che hanno esplicitamente dichiarato di richiamarsi al contenuto del programma elettorale, con una evidente presa di distanza dalle decisioni assunte dal Sindaco e dalla Giunta.
Ora i sei consiglieri hanno diffuso una lettera alla cittadinanza dove spiegano perché si è arrivati a questo punto e preannunciano la costituzione, all'interno del Consiglio, di un gruppo autonomo.
Ora i sei consiglieri hanno diffuso una lettera alla cittadinanza dove spiegano perché si è arrivati a questo punto e preannunciano la costituzione, all'interno del Consiglio, di un gruppo autonomo.
LETTERA
AI CITTADINI
Quando,
tre anni fa siamo stati contattati, uno per uno, per far parte
dell'Amministrazione comunale, ci è stato proposto il programma
elettorale e anche un sistema di lavoro democratico e partecipativo
che abbiamo subito condiviso: Si trattava di incontrarci
settimanalmente confrontandoci sulle attività e sui problemi, sulle
proposte e sulle necessità, ascoltandoci reciprocamente e
condividendo obiettivi e progetti. Era chiaro che ogni decisione
finale spettava alla Giunta.
Da
allora ci è sembrato di aver lavorato con impegno e lealtà,
occupandoci di sanità, assistenza sociale, istruzione, cultura e
ambiente.
Nonostante
ciò non ci è stata data la possibilità di condividere le scelte
riguardo i temi più importanti per la comunità, per esempio quelli
relativi alla “salvaguardia del territorio nei confronti delle
grandi opere” o il bilancio, il più importante documento contabile
del comune, che indica anche le scelte di spesa
dell'Amministrazione, (ad es. comprare azioni di Carniacque o
sostenere le famiglie che hanno i figli all'asilo nido?)
Nell'aprile
2010 abbiamo chiesto che sul nuovo progetto della
Centrale di Somplago si facessero degli approfondimenti; ci sembrava
doveroso, visto che tale progetto può avere ricadute negative sul
nostro territorio.
Da
allora si è creato un clima di tensione e pregiudizio che noi non
abbiamo cercato, che forse altri hanno amplificato e che nonostante
molti tentativi di dialogo non si è risolto.
Anche
se ci sono state attribuite tardivamente delle “funzioni di
rappresentanza “ in realtà siamo stati esclusi e le notizie
sull'attività dell'Amministrazione le abbiamo apprese o dai verbali
della Giunta o dai giornali.
Dopo
la presentazione della raccolta di firme per il referendum
sull’ampliamento della centrale idroelettrica di Somplago, senza
preavviso siamo stati estromessi da ogni funzione. La comunicazione
ufficiale ci è stata data durante l'ultimo Consiglio comunale.
A
questo punto, per volontà della Giunta, come consiglieri comunali
non possiamo più occuparci di sanità, assistenza sociale,
ambiente, istruzione, cultura, ecc., ma non intendiamo abdicare a
quella funzione che non può essere "rimossa" , cioè
quella di verifica sull'operato dell'amministrazione.
Pertanto
ci costituiamo gruppo autonomo (capogruppo dr. Carlo Sergio
Maiorana) con l’impegno di:
- partecipare ai Consigli comunali con gli strumenti che la legge ci consente;
- sostenere eventuali progetti e proposte che riterremo validi ed opponendoci viceversa a quanto non ci sembrerà positivo per la comunità;
- informare i cittadini sulle attività dell'Amministrazione comunale
Crediamo
che in questo momento storico di crisi economica e delle istituzioni
sia importante portare avanti valori quali la democrazia, la
trasparenza degli atti e il sistema partecipativo anche nella nostra
piccola realtà e siamo certi di non essere soli.
Maiorana
Carlo Sergio, Brunetti Sandro, Collavizza Paola, Lenisa Rita, Rocco
Chiara, Stroili Lucia
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