"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 22 aprile 2012

Si riparla dell'acqua del Lago per il Consorzio Ledra - Tagliamento

"Alle volte ritornano", parrebbe da dire. Dopo la ferma opposizione degli anni '80, culminata con un convegno tecnico-scientifico  sulle condizioni del Lago e sull'inattuabiità di prelievi, ecco che si torna a parlare dell'acqua del Lago per il Consorzio Ledra - Tagliamento.
A sostenerlo è ora la Giunta Regionale, che, esaminando il quadro generale degli  approvvigionamenti idrici, dice che "si dovrà prendere in considerazione il progetto di realizzazione di una condotta di collegamento tra il lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra - Tagliamento".  La finalità è di garantire il minimo deflusso vitale al Tagliamento ma, sullo sfondo, c'è da garantire "il fabbisogno d'acqua per l'irrigazione al Consorzio di bonifica Ledra - Tagliamento, che nell'area ha una presa".
C'è bisogno di tutto, al mondo, tranne che di "guerre fra poveri". Si spera comunque che le Amministrazioni locali si facciano sentire e assumano una posizione univoca. I motivi che fecero optare per l'opposizione al prelievo verso la metà degli anni '80  non dovrebbero essere mutati, anche se c'è stato il "ricambio generazionale" di qualche amministratore (non tutti).   (A&D)
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(tratto dall'articolo di A. Lanfrit sul "Gazzettino" del 21-4-12)

2 commenti:

  1. Mandateli a quel paese!
    Ho affermato in varie riunioni e detto anche ad una diretta televisiva, che serve un pontge di laminazione a Dignano con il triplice scopo:

    1) Avere un bacino per regolare le piene del Tagliamento;

    2) Scorta per i periodi di magra ad uso agricolo;

    3) produzione di energia elettrica.

    Gli amministratori regionali e locali se lo vogliono mettere una buona volta nella testina che sarebbe ora di finirla col vaniloquio?

    Mandi,

    Renzo Riva

    P.L.I. F-VG
    Energia e Ambiente

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  2. Lettera inviata oggi alla posta dei lettori del Messaggero Veneto

    Perché le cave?

    Letto l'articolo della prof. Maristella Cescutti, sulla pagina della cronaca provinciale di Flaibano, del giorno 29 Agosto 2012, mi sono chiesto: perché non si tolgono i ghiaioni dell'alveo dei fiumi?
    Si dovranno aspettare altre piene per accorgersi che le sezioni rispetto agli argini si vanno assottigliando a causa dell'innalzamento dei loro letti?
    Il Tagliamento, per non parlare di tutti i fiumi e torrenti montani di una certa importanza dovrebbero essere oggetto dell'asportazione delle ghiaie prima di concedere facoltà ai comuni di deturpare il loro territorio con le cave.
    Ad una trasmissione televisiva del Veneto che registrava la contemporanea presenza dell'allora sindaco di Latisana d.ssa Micaela Sette e del commissario per l'emergenza della laguna di Marano e Grado dott. Gianni Menchini proposi la pulizia degli alvei dei fiumi e la costruzione di un ponte di laminazione a Dignano, a suo tempo proposto da studi alternativi all'obbrobrio dei muraglioni delle casse di espansione, che porterebbe contemporaneamente tre benefici: 1) regimazione flussi in caso di precipitazioni eccezionali; 2) costituzione di un bacino di riserva idrica per le esigenze agricole; 3) produzione idroelettrica; in questo caso tre piccioni (e non due) con (una fava) una sola opera.
    Gli inerti che vorrebbero destinare al riempimento dei lotti della cava a Flaibano, purché veramente inerti e non altro, possono essere utilizzati per aumentare argini e fare dighe dove servono e coprire gli avvallamenti e le depressioni dove necessità ripianare i terreni.
    Temo però che le future discariche saranno riempite con altri materiali e non mi fido dei controllori di sé stessi: Quis custodiet ipsos custodes?
    Purtroppo i comuni sono disposti a tutto pur di fare cassa dopo che per anni hanno dilapidato risorse pubbliche per tante opere inutili ed utili solo a chi le faceva.
    La storia odierna del contratto di schiavitù di una donna nei confronti del marito "padrone" la dice lunga su dove finiremo di questo passo.

    Renzo Riva
    P.L.I. F-VG
    Energia e Ambiente

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