"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 13 gennaio 2012

Legambiente ed ETP contrari alla derivazione idroelettrica sull'Arzino

La Vallata dell'Arzino (il cjanâl di San Francesc) è, da tempo immemorabile, legato  con  rapporti  stretti alla Valle del Lago; forse è anche per questo che tanto interesse ha suscitato, anche sul Blog, la discussione sull'ipotesi di realizzazione di una centralina in quella vallata.
Si hanno ora nuove prese di posizione contrarie al progetto di derivazione idroelettrica che si vorrebbe realizzare sull'Arzino, da Pozzis alla borgata Marins. Ha espresso la  propria contrarietà Legambiente, come riferito oggi dal Gazzettino:  


Legambiente scende in campo contro il progetto di impianto idroelettrico sul torrente Arzino a Pozzis

Venerdì 13 Gennaio 2012, Il Gazzettino
VERZEGNIS - (D.Z.) «Sono molti i dubbi che pesano sul progetto di derivazione idroelettrica in località Pozzis e di una condotta con turbina finale in località Marins, sul torrente Arzino, la Regione non può approvarlo in sede di Via». A chiederlo Legambiente del Friuli Venezia Giulia, che in un documento cerca di smontare punto per punto il progetto presentato dalla società I.T.V. Industria Tessile del Vomano di Cellino Attanasio, in provincia di Teramo. L'impianto da realizzare prevede di installare una potenza di 891.62 kW con un prelievo medio di 4,55 mc acqua e un salto di 199 m circa. «La realizzazione dell'opera è chiaramente non prevista e contrastata dai massimi strumenti pianificatori dei Comuni interessati (Verzegnis e Vito d'Asio) - fa sapere Legambiente - i cui Consigli comunali, per "venire incontro" al proponente, dovrebbero promuovere e approvare atti non altrimenti definibili se non come "di favore". Infatti - prosegue l'associazione ambientalista - l'impianto verrebbe realizzato in un corpo idrico, il torrente Arzino, attualmente non interessato da derivazioni a scopo idroelettrico; la concessione posseduta dal proponente è del 1985 e ha durata trentennale; essa pertanto, è destinata ad estinguersi nel 2015, cioè tra 4 anni; la realizzazione, oggi, delle opere previste non consentirebbe l'ammortamento delle stesse, stimabile in 8 anni; c'è da considerare inoltre lo scarso contributo alla produzione idroelettrica complessiva che deriverebbe dall'impianto, a fronte del suo notevole impatto ecologico». 

Anche l'Etp (Ente Tutela Pesca) si è espressa ufficialmente in maniera contraria:

3 commenti:

  1. il ragionamento non fa una piega. Dunque la centrale idroelettrica sull'Arzino non si farà ( sperabilmente ). Non c'è il ritorno economico ,argomento chiuso.L'Arzino e la gente che lo vuole libero gorgogliante ringrazia Legambiente ed ETP. Caterina

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  2. Caterina, solo quando la commissione VIA dirà NO potremo festeggiare. Diciamo che siamo partiti con il piede giusto ma bisogna essere guardinghi. Come Movimento Tutela Arzino abbiamo inviato una serie di misure di portata eseguite nella sezione di presa che dimostrano che i dati su cui si basa il progettto sono vecchi e non riflettono la quantità d'acqua che fluisce in alveo attualmente. Di qui la necessità di rispedire al mittente il progetto.
    Per seguire da vicino la vicenda il MTA ha aperto il gruppo facebook "amici del torrente Arzino".
    Per il gestore del blog: potresti per favore inviarmi la scansione originale dell'articolo di legambiente sul gazzettino di venerdì? l'indirizzo e-mail a cui inviarlo è amici.arzino@libero.it

    ti ringrazio

    Dario Tosoni

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  3. Il Friuli è "pieno" di Comitati di protesta. Bene. Ma c'è un grandissimo limite alla loro attività: ognuno di questi Comitati "lavora" per conto proprio senza una azione politica congiunta assieme agli altri Comitati.

    Solo una "azione politica congiunta" può dare loro forza, altrimenti ogni sforzo sarà neutralizzato dai partiti politici (italiani) che fanno solo gli interessi del "padrone", ossia del "capitale finanziario italiano e straniero".

    Perchè i tanti comitati non costituiscono un "partito politico regionale" e si presentano alle elezioni regionali del 2013?

    Un partito politico regionale che abbia come finalità la tutela ambientale ed economica (turismo - agricoltura - lingua friulana - sviluppo economico deciso dai friulani e non "dagli altri") del Friuli, e dica "basta" alla svendita del Friuli (e quindi anche della Carnia) e alla sua trasformazione in una "regione con servitù di passaggio e colonia del Veneto, di Trieste e di Milano".

    Pensare di riuscire a fermare la "svendita" del Friuli restando ognuno nel suo orticello, è pura utopia. Si potrà riuscire a rallentare la svendita, ma non certamente a fermarla. I partiti politici italiani "se ne fregano" del Friuli (e quindi anche della Carnia) e rispondono solamente ai loro padroni "romani e milanesi".

    Lo so che è difficile mettersi assieme, ma non ci sono alternative: o ci si "salva" tutti assieme o "perdiamo" tutti restando divisi.

    Al momento questo partito regionale non esiste ancora, ma possiamo sempre crearlo in vista della elezioni regionale del 2013.

    mandi
    Michi

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