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domenica 30 marzo 2014

Quel che si muove a ... Cesclans. Una via dedicata ad Aldo Braida (II)

Inaugurata a Cesclans la via intitolata ad Aldo Braida


Il Piccolo, 29 marzo 2014

Erano tanti i cormonesi presenti a Cesclans, frazione di Cavazzo Carnico, alla cerimonia di intitolazione di una via ad Aldo Braida, educatore e uomo politico. La comunità del piccolo centro carnico ha voluto, con questa iniziativa, riconoscere l’impegno di Braida, morto 11 anni fa, che ha creato il villaggio scout che porta il suo nome.
A Cesclans erano presenti, tra gli altri, l’arcivescovo Carlo Redaelli, i sindaci di Cormons Luciano Patat e di Cavazzo Carnico Dario Iuri, il parroco cormonese mons. Paolo Nutarelli. Sono stati i due sindaci a scoprire la targa sulla strada che dal paese di Cesclans conduce al villaggio scout.
Cliccare sull'immagine per ingrandirlaCliccare sull'immagine per ingrandirlaCliccare sull'immagine per ingrandirlaPatat nel suo intervento ha affermato che è un onore per lui essere presente alla cerimonia di intitolazione di una via a un cormonese in un altro paese, perché significa che un cormonese si è distinto per il suo impegno. Patat ha ricordato di aver conosciuto Aldo, ormai uomo politico maturo, quando lui stava iniziando la sua avventura politica. «Grazie all'impegno di Aldo nel Consorzio Zona Industriale - ha detto Patat - c'è stato uno sviluppo imprenditoriale a Cormons, sviluppo che anche durante la crisi economica, che stiamo vivendo, non ha subito grosse perdite in termini di posti di lavoro». Il sindaco di Cavazzo Carnico Dario Iuri ha ricordato quando ha conosciuto Aldo. Iuri era dipendente comunale e aveva la funzione di sovrintendere la ricostruzione post terremoto. Aldo si è presentato nel suo ufficio per chiedere di poter acquistare il villaggi utilizzato dagli abitanti di Cesclans dopo il terremoto del 1976 per trasformarlo in luogo in cui svolgere attività scout. L'ultima volta che il Sindaco Iuri ha visto Aldo era quando è andato a trovarlo a Cormons durante la sua malattia. Pur soffrendo tanto non ha parlato di sé della sua malattia, ma dei lavori che bisognava fare al villaggio Cuel dal Nibli e dei progetti per l'estate. L’arcivescovo ha ricordato come nella Bibbia ricordare e fare memoria di una persona che ci ha preceduto alla Casa del Padre ha tre significati: il primo ringraziare il Signore, perché ci fatto dono di una persona che ha messo a frutto i suoi talenti. Il secondo è che la storia di vita di quella persona ci aiuta a leggere il presente con le sue contraddizione e il terzo è che il suo esempio ci dà fiducia per guardare con speranza al futuro. Il già Sindaco di Cavazzo Barazzutti ha ricordato Aldo con una sola parola: un galantuomo.
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(servizio fotografico: http://www.chiesacormons.it/node/2756 )

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