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domenica 7 aprile 2013

Edipower ci ripensa. "Il potenziamento di Somplago non è strategico" (4)


Edipower non raddoppia la centrale

da: Messaggero Veneto, 6/04/2013

di Tanja Ariis

Colpo di scena: almeno fino al 2015 Edipower stoppa, non ritenendolo strategico, il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago che tanto aveva fatto discutere, mobilitando i comitati di difesa del territorio e facendo scattare perizie su perizie tra favorevoli e contrari. Ebbene, Edipower ieri ha comunicato che il suo piano industriale 2013-2015 non include l’intervento. Lo ha reso noto dato che l’incontro organizzato per domani ad Alesso dal Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago e dal Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento con i quattro candidati alla presidenza della Regione vede tra i temi clou l’impianto di pompaggio relativo al potenziamento della centrale. «Una particolare attenzione a questo argomento che sappiamo ha interessato fortemente il territorio friulano in particolare quello carnico – spiega la società – è stata dedicata da Edipower durante l’elaborazione degli investimenti previsti nel nuovo piano industriale. L’attuale situazione del mercato elettrico e, più in generale la contingente situazione economica presente in Europa, ha orientato le scelte di Edipower, favorendo investimenti volti a migliorare l’efficienza degli attuali insediamenti produttivi. Il progetto di potenziamento dell’impianto di Somplago con sistema di pompaggio non è stato confermato in quanto non ritenuto strategico». Soddisfatto Franceschino Barazzutti, del Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento, il quale, se da una parte non è del tutto sorpreso dalla decisione di Edipower, dall’altra assicura che l’attenzione rimarrà alta: «Ci fa piacere, ma non abbassiamo la guardia – dice -. Io penso questo: hanno presentato il progetto nel 2009, per il 2010 doveva essere finito; se siamo arrivati fino al 2013, non c’è solo la crisi, ma anche l’opposizione che abbiamo fatto. Merito nostro e della nostra gente! Questa decisione la sentivo nell’aria, seguendo le pagine economiche e gli inserti economici dei grandi quotidiani: in relazione a questa crisi veniva sottolineata la forte diminuzione della domanda di energia. Che senso avrebbe avuto fare un investimento così in questa situazione? Negli ultimi anni poi c’è stata una vera e propria esplosione della produzione di energia da solare ed eolico, tant’è che in Italia meridionale coprono l’intero fabbisogno. Le centrali idroelettriche sono per lo più di punta: l’acqua viene turbinata per produrre energia quando aumenta la domanda. Ciò avviene più di giorno, ma quando aprono le fabbriche anche il sole tira su la persiana. Idroelettrico e solare sono concorrenti. Ci sarà un motivo se gli Emirati arabi investono 109 miliardi di dollari nel solare per esportare energia e se c’è un progetto europeo di 405 miliardi di euro per Sicilia e Africa Settentrionale? Il progetto di pompaggio per la centrale è superato e ammazzerebbe definitivamente il lago».
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