"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 20 novembre 2009

Dibattito sul lago: un parere da Interneppo


Non deve diventare questione di cortile


Volevo riprendere il pensiero del signor Nevio Candolini per esprimere, in merito alla questione lago, il mio punto di vista. Apprezzo sinceramente l’appello all’unione di intenti per salvare il lago e condivido totalmente il senso di emergenza che Candolini sa rappresentare quando fa riferimento alla situazione venutasi a creare a proposito della sopravvivenza del Lago di Cavazzo o dei tre Comuni anche se, a onor del vero, debbo dissentire circa lo scontro tra vecchi e nuovi amministratori. Il concreto pericolo, infatti, è che tutto il discorso sul lago sia ridotto a una questione di cortile, rischiando di sviare l’attenzione della gente e dell’opinione pubblica da un problema serissimo (la minaccia di definitiva devastazione del lago) a uno artificioso (le sterili beghe tra vecchi e nuovi amministratori). Pur comprendendo come sia facile cadere in questo equivoco, debbo però aggiungere che qui non si tratta né di campagna elettorale (le amministrazioni comunali di Cavazzo e Trasaghis sono state elette la scorsa primavera e quella di Bordano soltanto due anni fa) e nemmeno di desiderio di rivalsa da parte di ipotetici sconfitti, stante che nessuno di coloro i quali si sta impegnando in questa battaglia nemmeno si è candidato alle elezioni. Non voglio annoiare chi legge riproponendo quanto è già stato sin qui detto sull’argomento (chi è intervenuto prima di me ha esposto fin troppo chiaramente tutte le ragioni per cui è giusto sostenere questa iniziativa), ma qui si tratta di chi vuole o non vuole salvare il lago e, purtroppo per noi cittadini, le tre amministrazioni rivierasche sono tutte propense a far attuare all’Edipower il suo progetto. Moltissimi abitanti dei tre comuni, invece, come lei, signor Candolini, e come me, ritengono di dovervisi opporre in quanto pensano – parafrasando uno spot pubblicitario televisivo – che non tutto si può comprare e, per quante «compensazioni e mitigazioni» possa Edipower mettere sull’altro piatto della bilancia, il resto non si possa acquistare nemmeno con mastercard. Non si tratta di briciole o soldoni; deve passare l’idea che non tutto può avere un prezzo, non tutto può essere oggetto di mercificazione. Va da sé che gli attuali amministratori sono stati più volte invitati – anche pubblicamente – a unirsi alla causa pro lago, ma nessuno di essi ha inteso raccogliere l’invito, forse perché interpretato come un passo indietro (che se anche così fosse rappresenterebbe un atto di grande onestà intellettuale) rispetto alle decisioni formalmente già assunte o forse per chissà quale altro motivo. In ogni caso, vedendo come ormai stanno le cose, dubito che potremo contare sul loro supporto che, ripeto, qualora ci fosse, sarebbe assolutamente prezioso, auspicabile e benvenuto. Quindi chi vuole difendere il lago da questo ennesimo possente attacco (qualcuno l’ha definito Davide contro Golia stanti gli interessi in campo) troverà porte aperte da ogni parte arrivi, purché semplicemente lo voglia. E questo vale soprattutto per gli amministratori, nuovi o vecchi (come me) che siano, proprio per scongiurare come giustamente lei dice, signor Candolini, le inevitabili ripercussioni – ancor prima che sull’ambiente – sul già debole tessuto sociale delle nostre comunità.

Valter Stefanutti ,già vicesindaco del Comune di Bordano - Interneppo


(Dal Messaggero Veneto del 18 novembre 2009)

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