"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 9 giugno 2014

Dopo Sauris, Verzegnis. E sul Lago di Cavazzo c'è qualche brivido... (VI)

Oggi ha luogo a Udine la conferenza stampa dei Comitati sul problema dello sfangamento prossimo venturo del lago di Verzegnis. Si hanno intanto maggiori dettagli sul fatto che  i Consiglieri regionali Colautti, Revelant, Cargnelutti e Sibau   hanno presentato una interrogazione per chiedere che la Regione stessa assuma un ruolo preminente nelle fasi di progettazione e coordinamento del lavoro che tante preoccupazioni sta suscitando in Friuli e in particolare in Val del Lago..

“Al fine di scongiurare eventuali danni ambientali è opportuno che la Giunta Regionale assuma il pieno controllo progettuale e amministrativo delle procedure urgenti e necessarie per la rimozione dei sedimenti che si sono accumulati nei serbatoi delle grandi dighe, accertato il concreto rischio di ostruzione degli impianti di scarico da parte del Ministero delle Infrastrutture”.
A chiederlo con una interpellanza è il capo gruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale, Alessandro Colautti assieme al collega Paride Cargnelutti (NCD) e ai consiglieri Roberto Revelant (AR) e Giuseppe Sibau (AR).
Secondo Colautti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe individuato in ordine di priorità le grandi dighe per le quali è urgente intervenire, e tra queste ci sarebbe anche il bacino dell’Ambiesta/Verzegnis oggetto del piano operativo relativo alla rimozione selettiva del sedimento, piano predisposto dalla società concessionaria del bacino.
“Rilevato che il piano operativo deve essere approvato dalla Regione, previo parere dell’amministrazione competente alla vigilanza sulla sicurezza dell’invaso, e considerato che il prossimo 13 giugno è fissato un incontro tra enti interessati e Comuni per prendere visione del piano, sarebbe opportuno – continua Colautti – che la Regione coordini le operazioni verificando l’eventuale tossicità nelle fosse di accumulo e sedimentazione nei territori di Preone ed Enemonzo”.

Secondo il capogruppo sarebbe opportuno anche che la Regione presenti un piano operativo integrativo che comprenda tutte le operazioni necessarie ad arginare e concludere correttamente le eventuali operazioni di fluitazione e pulizia degli alvei fluviali (procedure, tempistica, garanzie di non superare i valori di concentrazione massima dei limiti).
“Al fine di evitare ora e per il futuro danni ambientali – conclude il capogruppo NCD – è opportuno coinvolgere anche tecnici esterni ed esperti del settore allo scopo di progettare e validare le soluzioni progettuali da proporre alla conferenza dei servizi, oltre a monitorare, vigilare e controllare le rimanenti attività, coinvolgendo tutti i soggetti preposti”. (ACON) Trieste  – COM/ET


Da: http://www.ilgiornaledelfriuli.net/politics/friuli/in-breve-da-pandora/venerdi-6-giugno-2014-in-breve-pandora-pianeta-politica-regionale/#ixzz343GOSy52


                      

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