Edipower entra nella discussione in atto sulle questioni Sauris/Verzegnis/Cavazzo e lo fa certamente non in punta di piedi. L'inserto della Vita Cattolica del numero appena uscito riporta le dichiarazioni dell'ing. Gianatti, direttore degli impianti idroelettrici di Edipower, il quale ribalta le accuse che da tante parti sono state ultimamente rivolte alla società.
La sintesi dell'Edipower-pensiero è:
- i lavori aSauris hanno migliorato il bacino del Lumiei;
- l'operazione a Verzegnis verrà fatta col massimo livello di trasparenza e comunque il materiale costituito dai fanghi di Verzegnis "non è riutilizzabile né trasportabile";
- i riflessi sul lago di Cavazzo saranno "assolutamente limitati"
- se non funzionasse la centrale di Somplago "il livello del lago sarebbe inferiore di ben 8 metri rispetto all'attuale e foriero di situazioni igieniche e ambientali al limite della sopportabilità" e quindi, di conseguenza, "il bypass è una proposta immotivata e inutile"
"Prendi e porta a casa", verrebbe da dire. C'è un evidente cambio di stile nel modo di proporsi di Edipower, verificabile anche nel linguaggio usato nel promuovere l'iniziativa di "Centrale aperta", con lo slogan "Venite a vedere come nasce l'energia verde". Quindi, in sostanza, "non rompeteci le scatole, che sappiamo cosa fare". Altro che un volontario indennizzo dei danni arrecati negli ultimi sessant'anni da Sade-Enel-Edipower, com'era stato auspicato da qualcuno!
A questo punto c'è solo da augurare la formazione di una "commissione d'inchiesta" seria e indipendente che certifichi lo stato della "questione acque". (A&D)
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I nostri fanghi sono "trasparenti"
La Vita Cattolica, Giovedì 26 Giugno 2014
Edipower non ci sta alle accuse di insensibilità ambientale lanciate dal Comitato per la difesa della acque del Tagliamento riguardo allo «sfangamento» del bacino artificiale di Verzegnis, come abbiamo riferito nel servizio pubblicato nel numero del 12 giugno scorso. La società, controllata dal gruppo A2A (i cui principali azionisti sono le società municipalizzate di Milano e Brescia) ritiene ingeneroso e ingiustificato parlare di disastro ambientale per lo svuotamento del bacino del Lumiei nell'inverno 2013 e paventarlo per l'operazione sul bacino di Verzegnis e sul Torrente Ambiesta. «L'effetto visivo sul Lumiei c'è stato - ammettono ad Edipower - e sicuramente poteva impressionare i non addetti ai lavori, ma siccome noi lavoriamo su evidenze scientifiche riteniamo che il territorio non abbia subito alcun danno».
«Un conto è basarsi su impressioni e su illazioni - controbatte Roberto Gianatti, direttore degli impianti idroelettrici di Edipower -. Basandosi sui dati, sulle misurazioni scientifiche che sono state fatte, sulla questione dei fanghi non posso che contestare totalmente quello che dicono i comitati su una presunta "cementificazione" del fondo dell'alveo del Lumiei. Quando, in ottemperanza con il piano operativo dello svaso del Lumiei, sono stati fatti i lavaggi finali, i dati hanno dimostrato che tutto il fango è stato completamente rimosso da quel torrente. C'è stata una velocissima ripresa biologica degli ambienti acquatici, tanto che l'ultimo monitoraggio di marzo ha fornito esiti oltremodo positivi. Ciò è stato suffragato da dati sperimentali rilevati in contradditorio con l'Arpa (Agenzia regionale per l'Ambiente) e all'Ente tutela pesca del Friuli-V.G. Anzi direi che l'alveo è migliorato rispetto a prima, anche perché, come previsto dal Piano operativo, tra le misure di compensazione c'era il ripopolamento ittico. Abbiamo sostituito la precedente trota fario, che non è una specie autoctona della Carnia, con la trota marmorata, con dei notevoli costi da parte della nostra società».
Rispetto al Lumiei, poi, il bacino dell'Ambiesta «non è comparabile né dal punto di vista dimensionale che dei sedimenti presenti sul suo fondale - spiega l'ing. Gianatti -. Ambiesta è un invaso di 3 milioni di metri cubi, mentre il Lumiei è 25 volte tanto. A livello di sedimentazione, il rapporto è di uno a 10. Nel Lumiei la stima di sedimentazione annua è di circa 100 mila metri cubi, mentre l'Ambiesta si ferma di un livello leggermente inferiore ai 10 mila metri cubi. Pertanto i volumi da rimuovere sono molto inferiori. Sul Lumiei erano stimati in 50 mila metri cubi, nell'Ambiesta meno della metà. L'obiettivo è quello di mantere sempre in piena efficienza gli scarichi profondi della diga, essenziali per la sicurezza».
I fanghi verranno asportati dal bacino e collocati nel vicino torrente Ambiesta e durante questa operazione la centrale idroelettrica di Somplago, che dal bacino di Verzegnis si alimenta, continuerà a funzionare regolarmente. Questo provocherà l'intorbidimento del lago di Cavazzo, come paventano i comitati? «Ci accusano di non voler rinunciare al profitto per la durata delle operazioni, ma questo è un approccio ideologico sbagliato - evidenzia l'ing. Gianatti -. Tanto che l'anno scorso al Lumiei abbiamo bloccato la centrale. L'operazione dell'Ambiesta, però, è completamente diversa e può essere svolta anche con la centrale in esercizio. Tutto è controllato da diverse pubbliche amministrazioni, che non solo ci danno delle prescrizioni, ma anche dettano le contromisure da prendere nel caso del verificarsi di alcuni eventi in corso d'opera. Questo è un approccio razionale e scientifico. In base alle nostre precedenti esperienze, l'intorbidimento dell'acqua del lago di Cavazzo sarà minimale, perché escludiamo trasporti solidi verso il Lago di Cavazzo e gli altri tipi di trasporti saranno assolutamente limitati e avranno una rilevanza meramente cromatica e visiva. Ma questo succede normalmente ad ogni piena del Tagliamento, senza creare alcun danno al lago. Il piano prevede dei limiti e delle condizioni che saranno rispettati. Tutte le misurazioni verranno fatte in contradditorio con le pubbliche amministrazioni regionali interessate. Più di così, a livello di trasparenza, non si può assicurare».
L'ing. Gianatti contesta anche «le affermazioni apodittiche che sono state fatte dai comitati sui dati di sedimentazione naturale nel Lago di Cavazzo. Tutte le acque a monte passano attraverso due dighe, Lumiei e Ambiesta, perfettamente in grado di sedimentare tutto quello che si può. I numeri ipotizzati dai comitati sono fuori da ogni logica scientifica. Per questo anche la costruzione di un "bypass" in modo che le acque di scarico della centrale di Somplago non finiscano nel lago è immotivato. Qualora non ci fosse l'alimentazione da parte della centrale, il livello del lago sarebbe inferiore di ben 8 metri rispetto all'attuale e foriero di situazioni igieniche e ambientali al limite della sopportabilità, già verificatesi in occasioni di manutenzioni della centrale che si sono protratte per diversi giorni. Il bypass è una proposta immotivata e inutile».
Ma perché i fanghi non possono essere portati via e smaltiti ma verranno riposti nel torrente Ambiesta? «L'asportazione si può fare dove c'è una adeguata accessibilità della diga e dei materiali adeguati ad un riutilizzo. Anche noi lo facciamo in alcuni invasi, ma all'Ambiesta non si può fare, perché il bacino ha delle pareti verticali che non permettono l'accesso dei camion. E il materiale presente qui non è riutilizzabile né trasportabile».
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Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.
"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
giovedì 26 giugno 2014
By-pass sul Lago. Per Edipower sarebbe "una proposta immotivata e inutile"
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29 commenti:
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E' incredibile il potere del denaro. Con poche o molte decine di migliaia di euro l'anno di stipendio, è possibile far dire qualsiasi cosa, anche che, quando piove, lo fa dal basso verso l'alto. Con il denaro è possibile far dire all'ing. Gianatti, ingegnere, tecnico, direttore degli impianti idroelettici di Edipower, che nel Lumiei non è praticamente successo nulla, anzi, le cose sono addirittura migliorate. Senza alcuna conferma, se non nelle esternazioni rassicuranti dell' Assessore Regionale all'ambiente, sostiene che nel Lumiei c'è stata una "velocissima ripresa biologica". A prescindere dal fatto che, per ottenere quella "velocissima ripresa biologica" (peraltro, tutta da dimostrare), c'è voluto un anno e mezzo, sottolineo che se si parla di ripresa, vuol dire che un danno c'è stato. Si spinge addirittura ad affermare, l'ing. Gianatti, con una competenza naturalistica degna del miglior Piero Angela, che la trota fario non è una specie autoctona della Carnia. Lo inviterei ad assumere informazioni presso qualche vecchio pescatore (quelli dagli 80 anni in sù) per chiedergli se prima dei lavori Sade, in Carnia si pescassero trote fario oppure no. Così come, fornendogli un bel paio di stivali a tutta coscia, lo inviterei ad una passeggiata sul corso del rio Ambiesta, per fargli apprezzare ciò che la "sua" Azienda si appresta a distruggere per sempre, con la complicità delle Amministrazioni locali, Forse me ne sarebbe grato, anche perchè, credo, che un torrente lo abbia visto, finora, solo dall'alto di una diga. Quanto alla ridicola affermazione che non è possibile l'accesso dei camions al bacino di Verzegnis, vorrei chiedergli: quando hanno costruito la diga - 60 anni fa -, come trasportavano i materiali ? A dorso di mulo o con le carriole ?
RispondiEliminaEd infine, l'affermazione che il livello del Lago di Cavazzo scenderebbe di 8 metri è INCOMMENTABILE.
Forse, Edipower dovrebbe scegliere dei dirigenti con maggiore capacità dialettica e diplomatica.
Mandi.
Edipower, par bocje dai siei ingignîrs a mostre ancjemò une volte di movisi in maniere colonialiste cence scoltâ nissun.Ce che i conven a jei al è just. Ce che no i conven a son dome cjacaris e fufignis. Alore davant a la mentalitât coloniâl di cheste imprese, al a reson Giacomo De Vita a dî che al è dibant votâ se po, une volte che i nestris sorestants a vegnin elets, no doprin il podei che ur vin dât par fâ i nestris intares. E se chest al vâl par cheste regjon, al vâl ancje pes aministrazions comunâls...In ogni mût, eise disponibil l'ingignîr Roberto Gianatti a vignî a ripeti lis sôs opinions a Dales o a Cjavàç, acetant di rasonâ cun comitâts, sindics e popolazion?
RispondiEliminaE i sindaci, forse non tutti, vissero felici e contenti per il fatto che Mamma Edipower ha risolto la questione bypass definendolo inutile.
RispondiEliminaInutile agitarsi.
La realtà è che il lago morirà se nessuno interverrà in tempo. Ed in tempo significa adesso.
N.D.
Trota Fario da Wikipedia
RispondiElimina"El xe pese tipico dełe vałi vixentine e prodoto riconosudo come tałe dała Regione Veneto."
Vuol dire che quelle che pescavo io, da giovane, avevano il passaporto; non c'era la libertà di circolazione che c'è oggi. Mi fa piacere, però, che il sig. Carobul si sia spinto oltre i confini regionali. Estendo anche a lui l'invito già rivolto all'Ing. Giavatti; dovrà però procurarsi un paio di stivali da pesca; i miei li ho già riservati al dirigente Edipower.
EliminaCome dire che in Friuli non ce ne sono... Signor Carubul se deve dare delle informazioni almeno le dia esatte. Wikipedia dice che la fario si trova nei torrenti e laghi alpini e appenninici, poi se vuole un ulteriore conferma chieda a chi pescava nel lago prima che ci fosse la centrale. A.
RispondiEliminaNon ho scritto che non ce ne sono o non ce ne sono mai state , mi sembra ... gli stivali gle li lascio volentieri De Vita , le potrei prestare invece un paio di occhiali , cosi' ; giusto per vederci un po' meglio .
RispondiEliminaOvviamente non è il caso di scaldarsi per il match fario vs marmorata.... Secondo l'Etp (vedi http://www.entetutelapesca.it/images/pdf/notiziario/2013/notiziario_03_2013.pdf) la fario è stata immessa agli inizi del XX secolo dai pescatori, ma sarà difficile risalire alle specie autoctone originarie, in mancanza di dati precisi... A De Vita e Carobul, comunque, l'invito a confrontarsi su altre tematiche attuali, ben più "penge".
RispondiEliminaVorrei solo precisare che non sono stato io il primo ad addentrarsi su terreni più frivoli; forse, il primo è stato proprio l'Ing. Gianatti, con le sue esternazioni ecologistico-naturaliste. Ma, finiamola quì !
EliminaDiscorso molto più "pengio" è costituito dal cambio di atteggiamento da parte di Edipower che è passata da un tono quasi conciliante ad uno molto più aggressivo e insofferente. Non conosco il motivo di questa trasformazione; di certo, però, c'è stata. Non sarà che hanno timore di non riuscire a realizzare i loro progetti ? E' il momento di non mollare l'osso.
Mandi.
Il "cambio di registro" di Edipower è una cosa che è stata immediatamente percepita e segnalata sul Blog ma che (oltre agli interventi sul Blog dei lettori, che si ringraziano) non ha suscitato particolari reazioni all'esterno. Così come non si sa ancora ufficialmente nulla sul parere dei tanti Comuni invitati a prender parte alla riunione introduttiva proposta alla Regione, nè del destino della Conferenza dei Servizi che doveva svolgersi il 23 giugno. E sì che di argomenti "caldi" l'ing. di Edipower ne ha toccati parecchi...
RispondiEliminaIl Sindaco di Trasaghis non risponde? ... Allora invitalo nuovamente con un post, a lato, fisso, come hai fatto per la Di Centa!
EliminaVediamo ...
A.P.
Buongiorno,mi ripeto, se il Sindaco di Trasaghis non risponde metta un invito a lato, fisso, ben visibile, come ha fatto per l'on. Di Centa.
RispondiEliminaLa ringrazio.
A.P.
Al sig. A.P. Il post sulla Di Centa è lì, inevaso, dall'epoca della prima "Passeggiata sul lago" (e cumò al sarà ora di gjavalu, dato che la stessa non è più in Parlamento). Il problema, comunque, non è tanto se non risponde il sindaco di Trasaghis ma il fatto che nessun Comune coinvolto abbia ritenuto di fare conoscere quel che ne pensa (autocitazione dal 27 giugno, per dire che non è una novità: "non si sa ancora ufficialmente nulla sul parere dei tanti Comuni invitati a prender parte alla riunione introduttiva proposta alla Regione").
RispondiEliminaVa bene, tolga quello della Di centa e metta un altro per il sindaco di Trasaghis. E' Una questione di correttezza, non crede?
EliminaA.P.
A onor del vero, sarebbe più interessante sapere prima cosa ne pensa il sindaco di Verzegnis che ha la diga in casa, poi quello di Cavazzo che ha la centrale di sotto e quindi, a cascata, tutti gli altri amministratori coinvolti.
EliminaA onor del vero, sarebbe bene sapere, prima di tutto, cosa ne pensa il sindaco di Trasaghis, visto che i fanghi smossi finiscono nel lago. Suvvia ... ne va della sua dichiaratà imparzialità.
EliminaA.P.
Parere che sarà senz'altro interessante raccogliere, unitamente a quello degli altri citati colleghi.
EliminaL'imparzialità è attestata da cinque anni di spazio offerto alla discussione sulle tematiche della Val del Lago, con 1900 articoli pubblicati. Trovi lei un esempio simile dal ponte di Avons a quello di Braulins.
Strano caso, quello del sig. A.P.: prima batte "mans e pits" per chiedere il parere del primo cittadino sulla questione poi, quando questo arriva, non dice neanche "beu"...
RispondiEliminaParere, quale parere?
EliminaIl Sindaco per caso ha espresso un parere?
Mi è sfuggito ...
Quale, mi dica ... mi dica.
Attendo ...
A.P.
Ebbene sì: era un test per verificare se "c'era ancora" tra i lettori. A questo punto ha sicuramente visto anche l'articolo di giovedì. Padronissimo, naturalmente, anche di non essere rimasto soddisfatto.
EliminaPurtroppo, devo prendere atto che né Tu, né il Sindaco vuole rispondere.
EliminaA.P.
Al sig. A.P.: il Blog da settimane tiene desta l'attenzione sul "problema sfangamento"; il sindaco di Trasaghis è intervenuto giovedì scorso riferendo sulla propria posizione. Lei continua, incrollabile, a manifestare la sua insoddisfazione. A questo punto lei può andare sotto i municipi di Verzegnis e Cavazzo (e evidentemente anche Trasaghis) magari a piedi scalzi, con un cartello al collo, spiegando quel che chiede e quel che vuole. Oppure può fare una relazione circostanziata del suo sentire al Blog: ma un'analisi seria, con proposte meditate, non geremiadi. Si attende - è un invito che viene fatto per l'ultima volta - un contributo costruttivo .
EliminaIl nervo ormai è scoperto!
EliminaContinui pure a chiedere spiegazioni all'On. Di Centa e lasci prendere il sole il Sindaco di Trasaghis. Non lo disturbi, mi raccomando ... potrebbe offendersi con Lei.
A.P.
Già risposto "ad abundantiam". Dopo, se un nol ûl capî....
EliminaConsiglio al blog di lasciare chi si sta cucinando nelal propria rabbia di lasciarlo arrostire bene bene.
RispondiEliminaA. P. 1
Orpo! Il sole sta calando e qualcuno si desta.
EliminaA.P.
De profundis biologico https://www.youtube.com/watch?v=3AtbddOmnsM
RispondiEliminaGrazie al sig. Vernieri per il contributo video, che è veramente impressionante. Dal momento che nei commenti non viene ammesso il link diretto, si invitano i lettori a copiarsi il link e incollarlo sul proprio browser per visualizzare il video su youtube relativo allo sfangamento del 2002
EliminaLa terra dei fanghi.
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