Dopo la posa delle tabelle indicanti le caratteristiche dei corsi d'acqua (Palâr, Leâl, Tajament ...) con l'esplicitazione di permessi e divieti relativi, l'Amministrazione comunale di Trasaghis ha fatto collocare negli scorsi giorni nel Parco del Lago e lungo la sponda occidentale (davanti all'Hotel 'Al Lago' e al campeggio...) una tabella con l'indicazione di tutti i principali toponimi attorno al Lago. In due distinte sezioni, "Nons di lûcs ator dal Lâc" e "Nons di rius" viene presentato l'elenco dei toponimi affiancati da alcune sintetiche ma efficaci note - par furlan - indicanti le caratteristiche o l'origine del toponimo.
Può interessare ai visitatori della zona del Lago ma sicuramente anche a tanti locali, non sempre sicuri nell'individuare correttamente p. es. Cjaveglàt o Plaçota, o distinguere riu di Cloupa e riu di Fòrcule (senza dimenticare che di parecchi di questi toponimi si sta perdendo memoria, per cui uno strumento visuale come questo può risultare estremamente utile).
Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.
"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
mercoledì 13 aprile 2016
38 commenti:
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RispondiEliminaValentino Roiatti:
Molto bene . sarebbe interessante conoscere anche l' antichità dei toponimi.
Luche Zeit:
Ma no saressial il 'lât' invecit che il 'lâc'?
Linda Picco:
Al jere un pieç che si ju spietave. Ben fate!
"Luche Zeit:
RispondiEliminaMa no saressial il 'lât' invecit che il 'lâc'?"
Si, vere! In furlan "lago" si tradûts cun "lât".
"Lâc" e je une talianade di comedâ...
Brâfs compagn....ma une cjalade al dizionari prime di scrivi nol sarès mal.
Mai sentito parlare di piccole differenze nelle varie parlate friulane? Qui lago si dice e si scrive con la c non con la t
RispondiEliminaDome a titûl informatîf.
RispondiEliminaL'ARLeF e ducj i sportei linguistics (indi è ancje in Cjargne!) a son a disposizion "a nuie", sarès a dî "a gratis", par verificâ la coretece dal Furlan scrit.
Dunce no son scusis soredut cuant lis scritis a son publichis e dunce si scugne scrivi just.
Vonde mandâ il test par e-mail a l'ARlEF o ai sportei linguistics e al torne indaûr coret.
Costial cussì tant pierdi un tic di timp in plui? Mai fidâsi dal prin dizionari che o vin sot man. Cjalait la date di stampe!
Sul sito internet de l'ARLeF al è a disposizione a nuie il Grant Dizionari Bilengâl Talian Furlan0.
mandi
"Mai sentito parlare di piccole differenze nelle varie parlate friulane? Qui lago si dice e si scrive con la c non con la t" - scrive l'anonimo delle ore 9 e 56.
RispondiEliminaMai sentito parlare di "italianizzazione" della lingua friulana o, per essere più precisi, di imbastardimento della stessa? E' un fenomeno abbastanza diffuso (quando non si ricorda come si dice una parola in friulano.... si va a pescare nella lingua italiana, in questo caso la parola "lago" che diventa erroneamente "lac") di cui tener conto quando la scrittura è pubblica e non privata, come nel caso dei cartelli turistici di cui stiamo parlando.
Quando la scrittura è pubblica il Friulano deve essere scritto correttamente e per farlo ci sono tutti gli strumenti - GRATUITI - basta andare sul sito dell'ARLeF o contattare lo sportello linguistico più vicino.
Per cortesia non inventiamoci la scusa "da noi si dice così"! Il friulano scritto (soprattutto se si tratta di un cartello turistico pubblico) non può che essere scritto uguale ovunque in tutto il Friuli, poi ognuno legge come gli pare.
Non è così che si fa anche in lingua italiana? O forse in lingua italiana la grafia cambia tra nord, centro o sud Italia? Forse a Napoli si trova scritto nel cartelli stradali "Napppoli" con tre "P" visto che questa è la pronuncia di questa parola nel Sud Italia?
Ma costa così tanto perdere un po' di tempo e contattare uno sportello linguistico per la lingua friulana e fare verificare la correttezza dello scritto?
A quanti sono intervenuti (o interverranno): gli ultimi commenti sono stati ammessi, anche se anonimi, in quanto portavano contributi seri alla discussione. Si prega però di firmarsi o almeno intervenire con uno pseudonimo, per non dovere faticosamente rincorrere l'Anonimo delle 11.10 che replica all'Anonimo delle 10.15... (si fâs par mût di dî, scriveva Riedo Puppo). Mandi
RispondiEliminaNon è italianizzare, noi parliamo da sempre così, vi invito a venire sul posto e chiacchierare con gli autoctoni. Gli idiomi locali stanno sparendo e trovo che i nomi dei luoghi di quel dato paese (qualsiasi), dovrebbero essere scritti esattamente come gli indigeni lo pronunciano.Da un paese all' altro cambia il modo di parlare, addirittura ci sono parole diverse per indicare la stessa cosa. Ad esempio la BIETA, tutti d' accordo, MENEOLT vero? Invece qui si chiama PIES. Avreste mai capito che cos' era? Non sono scuse e non è imbastardimento della lingua, le differenze ci sono! Detto questo signori anonimi perché tanto astio? Non è un attacco a nessuno, è semplicemente la difesa del mio patrimonio linguistico. Adri
RispondiEliminaScusate se ci inseriamo nel dibattito ma ogni lingua "normale" ha una sola grafia ufficiale e un unico modo di scrivere le sue parole. E la lingua friulana è una lingua normale con una grafia ufficiale dal 1996, ossia da ben 20 anni. Altro è la lingua orale.
RispondiEliminaO forse in lingua italiana, o in lingua inglese o in lingua spagnola, non si scrivono tutte le parole sempre uguali in ogni occasione pubblica e privata? Sono forse ammesse sgrammaticature perché "noi parliamo da sempre così".
E' stato fatto un errore: l'italiano "lago" in lingua friulana si traduce "lât" e non l'italianizzato "lac". Bastava far controllare il testo da un esperto e l'errore sarebbe stato evitato.
Tutto qua....
succede quando chi scrive è convinto di scrivere assolutamente in maniera corretta. ci sono vocabolari traduttori esperti che possano controllare. evidentemente non lo hanno ritenuto necessario. come l'accento circonflesso messo sui cartelli stradali in trasâgas! nulla di più sbagliato! ( L.S.)
Eliminama ci rendiamo conto che il friulano sta sparendo? fra dieci anni nessuno lo parlerà piu fra i giovani. tutti i bambini parlano ormai italiano e i genitori con loro parlano italiano. è inutile che poi glielo insegniamo a scuola . parliamo con loro friulano che poi impareranno italiano inglese con piu facilità! ci vergogniamo delle nostre origini e vogliamo far credere di essere tutti cittadini invece di essere orgogliosi di aver imparato due lingue fin da piccoli. (L.S.)
RispondiEliminaLa lingua friulana non solo non sta sparendo ma negli ultimi anni c'è stato un incremento dei parlanti tra le nuove generazioni. Questo grazie alla politica di tutela linguistica che - dopo 150 anni di nazionalismo italiano sciovinista che in maniera assillante e fortissima (soprattutto a scuola!) ha cercato di convincere i Friulani che erano dei "poveri ignoranti" perché parlavano nella loro lingua materna, lingua che dovevano abbandonare a favore della lingua italiana - oggi lo status della lingua friulana si è elevato.
RispondiEliminaE anche i cartelli turistici bilingui servono ad elevare lo Status linguistico della lingua friulana oltre che portare beneficio all'economia legata al turismo. Infatti il cartello turistico bilingue crea curiosità e fa scoprire al turista che si trova in un "territorio molto ma molto speciale" dove si parla una lingua diversa dall'italiano e riconosciuta dallo Stato italiano e dalla Unione Europea ( e se vi par poco!).
sarà... io sento e vedo solo bambini e ragazzini che parlano italiano ed i loro genitori, con loro e a volte a sproposito, in italiano. e questi friulani evidentemente sono ancora convinti di essere "poveri ignoranti" spiegatelo a queste persone e soprattutto agli insegnanti che ancora lo fanno credere (L.S.)
RispondiEliminaE.. proprio vero, un problema è anche quello: gli insegnanti! Una buona parte di loro provengono da Bolzano basso e non sono capaci nemmeno di parlare e scrivere correttamente l'Italiano. Figuriamoci se accettano il Friulano. SL
EliminaVero! La scuola e gli insegnanti hanno delle responsabilità gravissime. Per decenni hanno fatto pressione sui genitori friulani perché non parlassero in lingua friulana con i loro figli. Dicevano ai genitori friulani "assolutamente non parlante in friulano ai vostri figli perché altrimenti non imparano ad esprimersi bene in lingua italiana!"
EliminaEra una frottola enorme perché il bilingue ha una marcia in più rispetto al monolingue, anche nell'apprendimento delle lingue...
Ma questi insegnanti dovevano "formare gli italiani" cancellando lingue minoritarie e dialetti della lingua italiana....
Sulla grafia friulana si dibatte da decenni ed anche sulle tabelle perilacustri il dibattito è serrato. Si può forse allora citare un precedente significativo e utile a dirimere la questione Lâc/ Lât. Quando, nel 1987, la Società Filologica Friulana ha fatto il congresso annuale nei Comuni di Bordano, Cavazzo e Trasaghis, il Presidente (era allora Feo di Beàn) ha salutato, nel suo intervento scritto il ritrovarsi "sul Lât sfolmenât dal taramot, ma ancje testemoni de volontât de int e dai Ministradôrs di resurî; sul Lât di sapienze furlane; sul Lât des nestris radîs". Era un intervento ufficiale ed è stata usata la grafia ufficiale. Ma poi il volume - pietra miliare per la cultura della Val del Lago - che ha raccolto le decine di contributi sul territorio è stato intitolato "Val dal Lâc", perché quello era il termine maggiormente vicino alla gente. Ad Alesso e a Interneppo "Lât" risulterebbe un termine estraneo: lasciate che la gente possa continuare ad andarsene "vi dal Lâc"!
RispondiElimina" Ad Alesso e a Interneppo "Lât" risulterebbe un termine estraneo: lasciate che la gente possa continuare ad andarsene "vi dal Lâc"! " Pieri Stafanutti
EliminaA parte il fatto che il dibattito sulla grafia della lingua friulana si è CHIUSO nel 1996 (giusto 20 anni fa!!) con la ufficializzazione - per legge - della grafia unica della lingua friulana, e dunque il problema è un altro. Il problema si chiama "fenomeno della sostituzione linguistica".
Il problema madre è che la lingua friulana non è insegnata a scuola e ciò fa sì che i Friulani sono ANALFABETI nella loro lingua scritta.
A causa di questo analfabetismo la lingua friulana si "italianizza" ogni giorno di più.
Lâc è una italianizzazione della lingua friulana. Se la lingua friulana fosse insegnata seriamente a scuola l'italianizzazione sarebbe "fermata" e anche in Val dal lago si scriverebbe correttamente "lât".
Giusto per spiegare meglio il problema, ad esempio ci sono friulani che stanno iniziando a tradurre l'italiano "piselli" con "pisei" (chiarissimamente è una "talianade"!!!) al posto del corretto vocabolo friulano "cesarons". E' evidente che "pisei" è errato e nessun insegnante di lingua friulana potrà accettare "pisei", errore da sottolineare con la matita rossa!
La stessa cosa è successa a suo tempo con "lâc" che deriva dal vocabolo italiano "lago": siamo dunque in presenza del "fenomeno della sostituzione linguistica". Ogni qualvolta un Friulano dimentica il vocabolo friulano di cui ha bisogno sia nello scritto che nell'orale, va a cercare "come si dice" nella lingua italiana" (perché questa è l'unica lingua in cui è scolarizzato!!) e poi l'adatta alla lingua friulana che così diventa sempre più povera linguisticamente parlando e sempre più italianizzata...
Perché non scrivere corretto almeno nelle tabelle pubbliche? Oltre tutto ci sono gli strumenti - gratuiti - per verificare i testi che devono avere un uso pubblico.
In lingua italiana stiamo sempre molti attenti di non scrivere sgrammaticato perché non vogliamo essere considerati ignoranti, perché questa regola non deve valere anche per la lingua friulana?
Mari me ce cunfusion par una c... I sei adacordo ancja io ca lè stat uficializat un furlan cun tant di gramatica e vocabolari, ma no steit a vegni a contami ca lè il ver furlan, parcè il gno ce eisal? I nestis vons, chei nasuz dapit dal '800, a disevin lâc como me, e in che volta a na erin italianizaz. I piselli par me a son çezara no cesarons. I sei lât in talian al ven sono andato, e i podares lâ idevant ancjmò. Cumò i stoi scrivint in tal gno furlan par faus jodi las difarenzas. L' identitat furlana a na si ferma cun tun dizionari, ( zenza gjavaur la bravura a chei ca lan fat ), a va pui in là di una picula qurstion como un cartel turistic. I us impenzi ca son 40 agns dal taramot ca là sdrumat las cjasas ma no la int, no la fuarza di volontat di iesi ancjmo Friul. Adri
EliminaAnìn indenat cussì a inventâsi il furlan scrit e la lenghe furlane e mûr di sigûr! Une robe al è il fevelâ (e al è just che ducj a fevelin secont il lôr paîs), une altre robe al è il scrivi. E a scuele ce furlan scrit vino di insegnâ? Chel "personâl" di ogni furlan? O il furlan uficiâl, come al sucêt in dutis lis lenghis dal mont? E la identitât furlane no centre nuie di nuie....
EliminaCuant il furlan al à un ûs public si scugne doprâ il Furlan uficiâl. O si rive a capî la impuartance di scrivi ducj inte stesse maniere o il furlan al finirà par jessi un dialet de lenghe taliane...
i doi reson al comitât in dut e par dut!! cjacarin il furlan cu la neste variant ma scrivinlu come che al è stât normalizât de leç ! L.s.
EliminaLacus - lâc - Lago
Elimina... e riconoscere una carenza del GRANT DIZIONARI BILENGÂL TALIAN-FURLAN, oltre alla mancanza di un adeguato studio della derivazione etimologica della parola, eh?
Valentino
Di fronte alle "bacchettate" del Comitât, credo sia necessario ribadire che, soprattutto riguardo l'uso e la salvaguardia del friulano, integralismi e rigidità non portino da nessuna parte.
RispondiEliminaIn merito alla differenziazione Lâc/Lât, se non è stato ritenuto sufficiente l'esempio del volume "Val dal Lâc" che ho citato in precedenza, porto la riflessione su altri casi.
Certo, sarà troppo vecchio il Pirona, che usa il termine Lâc addirittura ponendo come esempio "il lâc di Dalés" (!), ma, per esempio, il vocabolario abbastanza recente della Tore Barbina offre entrambe le voci, Lât e Lâc. Non fa inoltre pensare che il poeta Siro Angeli - nato a Cesclans! - adoperi in diverse poesie "Lâc"?: Altro esempio, questa volta didattico: un "cuader di lavôr" (praticamente un libro di testo in uso nelle classi dove si fa friulano) edito pochi anni addietro dal Consorzi Universitari dal Friûl, dedica una pagina ai LÂCS e segnatamente al "lâc di Cjavaç", non usando minimamente il termine Lât…
Infine, come si può facilmente rilevare sul sito del GRANT DIZIONARI BILENGÂL TALIAN-FURLAN la definizione di un "bacin di aghe avonde grant" e gli esempi linguistici propongono "lât". D'accordo. Ma su questo, andando alle conseguenti possibilità di fraintendimento con l'omofono "andato", si può ricordare la battuta di quegli alessani che scimmiottavano dei turisti gemonesi, sfottendoli con "O soi lât a cjoli un lat al Lât"…
In sostanza, signori e signore del Comitât: lassaitnus doprâ la peraule Lâc. Nol è nissun talianisim, la int le à simpri doprade.
Per Pieri Stefanutti
RispondiEliminaIl vocabolario Pirona è decisamente datato anche se preziosissismo per le informazioni che dà. E' un dizionario che aveva come finalità quello di insegnare la lingua italiana ai Friulani. Finalità comune a tutti i dizionari dell'epoca del dizionario Pirona.
Il dizionario Tore Barbina mi risulta avere la stessa metodologia del dizionario del Pirona: si limita a registrare i vocaboli raccolti tra la gente.
Totalmente diversa l'impostazione del GRANT DIZIONARI BILENGÂL TALIAN-FURLAN che ha la finalità di insegnare a scrivere correttamente in lingua friulana a chi è stato alfabetizzato a scuola in lingua italiana. Esattamente il contrario del vocabolario Pirona.
Per quanto riguarda il fenomeno delle parole con più significati (parole omofone), è presente in TUTTE le lingue del mondo, inclusa la lingua italiana. Dunque perchè mai la lingua friulana dovrebbe esserne esente?
Lât significa: lago, lato, andato
Del resto in lingua italiana VENTI è un fenomeno atmosferico o un numero? MIGLIO è un cibo o una misura di lunghezza? E di esempi se ne potrebbero fare ancora moltissimi.
Il problema non è "lassaitnus doprâ la peraule Lâc", ma considerare la lingua friulana una lingua NORMALE, e in tutte le lingue normali (quelle che si insegnano a scuola ed hanno un uso pubblico) ogni parola si scrive in un solo modo: quello insegnato a scuola che poi è quello ufficiale. Questo ovviamente se vogliamo che la lingua friulana sia una lingua NORMALE. Se invece vogliamo sia un dialetto.... allora continuiamo pure con il " ma nô o disìn cussì...".
Tutto qua.
E allora scriveit simpri in furlan, Las vuestas a samein tanta cjacaras, bisogna metilas in pratica ancja Adri
RispondiEliminaHo visto i cartelloni, l iniziativa è lodevole, ma visto che sono messi in luoghi in cui si vuole incentivare il turismo, non sarebbe stato il caso di scrivere anche in italiano??
RispondiEliminaZ.T.
...giusto....e sradicare .. o sfoltire, quella fogna di
Eliminacanneto, a chi serve ?? mandi, un vecchio pescatore.
Linda Picco su fb: "No stin a meti il cjâf te semule, come il mus. Li che lis lenghis modernis a jentrin in ducj i ambits de societât, tocje vê une lenghe scrite che ducj capissin e che ducj scrivin compagn. Chest al sucêt pal furlan come che pal talian, pal francês, pal spagnûl e par dutis chês altris lenghis modernis che a àn vude tai secui la necessitât di passâ di lenghis orâls a scritis. Daûr di cierts resonaments, alore o varessin di vê libris di scuele scrits intai diviers talians regjonâi. E se nol fos il standard dal furlan, o varessin di vê un stes libri stampât te variant di ogni singul letôr. E tes scuelis, il libri lu scrivìno te variant de mestre o dai fruts? Ma i fruts a vegnin di puescj e fameis diferentis, e dispès il furlan al à variazions ancje tra une frazion e chê altre di un stes comun. La soluzion e je facile e intuitive: une lenghe comune tal scrit cuant che al è indreçât ae coletivitât di chei che a fevelin chê lenghe. Se dopo si fasin lavôrs che a àn valence dome locâl, poesie o ricercje linguistiche, par esempli, li al è clâr che si à di podê cjapâ in considerazion l'ûs des variants".
RispondiEliminaEcco ci mancava solo questa e adesso li abbiamo proprio tutti "i mus cul cjâf te semule". A.R.
Elimina..."standard" è proprio FRIULANO!!!
EliminaIo sono una friulana di una certa età che il friulano "standard" non riesce ne a capirlo ne a parlarlo ne tanto meno a scriverlo pertanto ritiene che la toponomastica sia correttamente riportata utilizzando la lingua del luogo.
EliminaTutti i parlanti friulani, qualunque sia la variante che parlano, riescono perfettamente a capire qualsiasi altro parlante in lingua friulana. Questo è un dato oggettivo stranoto e sperimentato da tutti.
EliminaAd esempio, se un friulano di Treppo Carnico e un friulano di Latisana si incontrano, riescono perfettamente a capirsi pur parlando con accenti un po' diversi.
E il così chiamato "friulano standard" è il FRIULANO "SCRITTO", cosa ben diversa dal FRIULANO ORALE. Friulano scritto che come giustamente scrive Linda Picco, come in tutte le lingue del mondo, non può che essere unico quando la lingua ha un uso pubblico o viene insegnata a scuola...
Ma un tic di informazion.... no, vere!
...però, leggendo tutti i loro interventi e la risposta all'anonimo delle 17:11, ci era sfuggito il fatto che gli unici portatori di cultura e sapienza fossero del "Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli"...Anna&Tere
EliminaAnonimo des 21.54 del 21 di Avrîl (Anna&Tere) , âstu let ce che e scrîf LINDA PICCO (coment scrit da "Alesso e dintorni"? E dîs lis stessis robis che o sin daûr a dî nô.
EliminaAncje je "uniche portadore de veretât"?
O, magari cussì no, il probleme grandonon al è che la lenghe furlane no je insegnade a scuele e i Furlans no san scrivi dunce inte lôr lenghe. Par talian si clame "analfabetismo".....
In lenghe taliane nissun si permetarès mai e poi mai di scrivi sgramaticât parcè che al à pôre di jessi considerât ignorant, ma cuissà mai parcè in lenghe furlane no vâl cheste regole e si puès inventâsi dut e ancje di plui...
Quelli che non vogliono che si usi "lâc" sono gli stessi che propongono (impongono?) di adoperare "cjamiç" per camice e "siringje" per siringa. Ma che anatra (ce rasse) di friulano è?
RispondiEliminaMagari solo quelle di parole italianizzate... Linda Picco ha espresso il suo parere cun creance e sintiment, come dice sempre il blogger, invece di porsi con arroganza pensando di avere la verità in tasca F.
RispondiEliminaTanto rumore per nulla......
RispondiEliminaIl termine "lac" nei paesi rivieraschi si usa da prima che qualche sommo illustre decidesse quale deve essere il friulano ufficiale, e se mi permettete, altri sono i problemi del lago, non cazzeggi sulla corretta terminologia.
Ovviamente, sempre parere personale.....R.A.
anonimo R.A. - "altri sono i problemi del lago, non cazzeggi sulla corretta terminologia"
Eliminade serie: cui si free de lenghe furlane? Parcè no scrivistu sgramaticât ancje in lenghe taliane? O in lenghe taliane si passe par ignorants a scrivi lis peraulis in maniere sbaliade e magari ancje si consulte un dizionari par jessi sigûrs di no sbaliâ?
Un'ultima battuta a conclusione del dibattito.
RispondiEliminaSe anche per la lingua ITALIANA scritta valesse la regola che qualcuno dei scriventi i commenti a questo Post vorrebbe "imporre" alla lingua friulana, ossia "jo, nô o disìn cussi...) tutti noi friulani dovremmo scrivere in lingua italiana SENZA ALCUNA CONSONANTE DOPPIA perché in "italiano orale" le consonanti doppie in tutto il nord Italia non vengono mai pronunciate!!!!!!
Noi friulani, giusto per fare un esempio, pronunciamo "LATE" (lat, in lenghe furlane), con una sola "T" ma scriviamo correttamente "LATTE" perché è così che ci hanno insegnato a scuola a scrivere questa parola e così viene anche scritta nei vocabolari di lingua italiana e nessuno vuole essere considerato "ignorante" e magari "ancje fasi ridi daûr...". O No?
Dunque stiamo ben attenti a scrivere in italiano con le doppie al posto giusto e se abbiamo qualche dubbio consultiamo un dizionario!!!!!
Ed è giusto che sia così perché a scuola nei temi di italiano, in tutti i testi scolastici e sempre quando la lingua italiana ha un uso pubblico, dalla stampa ai cartelli stradali o turistici, si utilizza l'ITALIANO UFFICIALE e non certo l'italiano regionale....
Dificîl di capî, vere?
A scuola ci hanno insegnato anche a pronunciare correttamente le parole, quindi signor comitato si limiti ad esprimere il suo pensiero senza offendere. Ne abbiamo abbastanza di essere considerati la minoranza nella minoranza della lingua ufficiale friulana! Adri
RispondiElimina