LA MANCANZA DELLA CULTURA ANTISISMICA
di GIACOMINA PELLIZZARI
Messaggero Veneto, 18 aprile 2016
La sismicità pregressa, invece, ha contribuito a ridurre i danni e, soprattutto, a evitare le vittime. I crolli portarono alla luce il sistema dei tiranti applicato nella costruzione delle case e le modifiche effettuate, tanto per citare un esempio, nella facciata della chiesa per renderla più sicura. «Non avevo mai capito - confessa Colomba - perché la chiesa di Bordano avesse solo un portone sormontato da un foro tondo. A settembre si aprirono i muri e vennero alla luce due grandi finestroni ovali che erano stati riempiti dopo il 1929». Di quella facciata restano solo le immagini perché la chiesa ormai inagibile venne demolita. Anche a Bordano si ragionò parecchio sulla ricostruzione. «Partimmo dal centro, dando una dimensione alle strade e adeguandole ai tempi moderni. Le proteste non mancarono, dicevano che costruivamo via Mosca e piazza Leningrado», aggiunge l'ex sindaco sorridendo e sottolineando che gli assi principali dei borghi furono mantenuti e che, a ridosso del paese, venne creata anche l'area di espansione. Tutto questo dopo l'eliminazione delle servitù militari. Erano gli anni in cui i militari «mettevano la bandiera rossa sul campanile che - sottolinea sempre Colomba - non voleva dire potere comunista, bensì "non si esce dal paese". I militari sparavano dai Rivoli bianchi sopra Bordano e finivano sulla montagna. Poi andavano a recuperare i proiettili inesplosi, ma arrivavano sempre dopo la gente del posto».
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