Memorie dal 6 maggio - 9 - Quell'elicottero caduto ad Avasinis

Il sacrificio del comandante McBride

di Flavia Virilli 

Messaggero Veneto, 18 aprile 2016

Il 16 maggio 1976 il capitano dell'esercito canadese Ronald George McBride stava sorvolando la frazione di Avasinis, quando il suo elicottero Kiowa urtò il cavo di una teleferica che scendeva dal monte Brancot e precipitò, spezzandosi in due tronconi, sulle sponde del torrente Leale. Per lui non ci fu nulla da fare, morì durante il trasporto all'ospedale di Udine, si salvarono invece i suoi compagni di volo: il capitano Raymond Massey e il sergente Robert Abar. L'allora quarantaduenne capitano era giunto in Friuli assieme ad altri reparti dell'esercito canadese dalla base Nato di Lahr, in Germania. L'obiettivo della loro missione, chiamata "Dolomite", era quello di soccorrere i terremotati, allestendo il quartier generale, una mensa a Venzone e un ospedale da campo a San Daniele. Il capitano McBride portava i viveri nei paesi rimasti isolati e monitorava l'andamento della frana che, con migliaia di metri cubi di roccia, incombeva su Trasaghis: fu proprio durante una delle sue ricognizioni che accadde l'incidente. Del suo sacrificio il Friuli non si è dimenticato. Il governo italiano, per mano dell'allora ambasciatore d'Italia in Canada, Giorgio Smoquina, consegnò alla vedova Eleonor McBride la medaglia d'oro al valore civile. In memoria del capitano canadese sorsero steli sia a Venzone che a Toronto. Dal trentennale del terremoto il suo nome compare anche nel monumento alla caserma "Goi-Pantanali" di Gemona. Ma è soprattutto a Trasaghis, dove gli è stata anche intitolata una via, che McBride continua a essere ricordato. I friulani, ma in particolar modo il Comune di Trasaghis, considera, a tutti gli effetti, il capitano canadese una vittima del terremoto.