Arzino, centralina idroelettrica contestata
VITO D’ASIO Avviato il procedimento autorizzativo ambientale per un nuovo progetto di derivazione idroelettrica in alta val d’Arzino, che prevede il prelievo delle acque poco a valle di Pozzis
VITO D’ASIO
Avviato il procedimento autorizzativo ambientale per un nuovo progetto di derivazione idroelettrica in alta val d’Arzino, che prevede il prelievo delle acque poco a valle di Pozzis e la loro restituzione 4 chilometri più a valle, in corrispondenza della borgata Marins a San Francesco di Vito d’Asio. Il quantitativo d’acqua prelevata potrà arrivare fino a 1.l250 litri al secondo, lasciando, quindi, all’asciutto il tratto di torrente a valle della presa.
«A fronte di una produzione elettrica modesta, i cui benefici finiranno fuori regione, l’opera appare destinata a compromettere definitivamente l’integrità di uno dei tratti più belli e incontaminati del torrente - afferma Dario Tosoni del Movimento tutela Arzino – Un corso d’acqua ancor più prezioso perché l’unico del Pordenonese scampato a opere idroelettriche, ultimo testimone della natura delle origini a cui l’uomo moderno si sente sempre più richiamato». «Ne è consapevole anche il comune di Vito d’Asio – osserva – il cui strumento urbanistico nega espressamente la possibilità di realizzare derivazioni idroelettriche lungo il corso d’acqua, posizione ribadita da una delibera del consiglio comunale di quest’anno in cui, all’unanimità, si esprimeva parere contrario a qualsiasi ipotesi di derivazione idroelettrica sul torrente». Conclude Tosoni: «Si spera che le strutture regionali preposte alla valutazione ambientale di queste opere tengano conto del valore di unicità che questo torrente rappresenta per il Friuli e per la montagna pordenonese, in particolare».
(Messaggero Veneto 26 novembre 2011)
E, qui da noi, com'è andata a finire, col progetto di realizzare una centralina sul Leale?
Derivazione sul torrente Leale
Alla Regione sono state presentate due distinte domande per dare attuazione ad una derivazione idroelettrica sul torrente Leale, in località "Fontanucis", poco a valle delle opere di presa dell'acquedotto comunale.
La prima richiesta risale all'aprile 2007 ed e' stata avanzata dalla Ditta Renowa Srl di Brugnera (Pn) per una potenza nominale media di 1616 Kwh, la seconda nel maggio 2007 dalla Ditta Alpe Progetti di Udine per una potenza nominale media di 697 Kwh.
Entrambi i progetti prevedono di collocare una presa poco a valle di quella dell'acquedotto comunale, mentre si differenziano nell'installazione degli impianti per la produzione di energia, uno adiacente al rio canale a monte dell'abitato di Avasinis e l'altro nei pressi del torrente Leale.
In data 30 ottobre 2008 presso il Municipio di Trasaghis si e' svolta la visita di istruttoria, convocata dalla regione, in cui le due Ditte proponenti hanno illustrato i rispettivi progetti. Sono intervenuti anche il Sindaco di Trasaghis, i rappresentanti dell'ARPA regionale e dell'Ente Tutela Pesca.
Entrambe le Ditte hanno proposto una convenzione con il Comune di Trasaghis al fine di destinare una parte delle risorse sviluppate a beneficio della comunità locale. Attualmente e' iniziata presso la regione Autonoma Friuli Venezia Giulia la Valutazione di Impatto Ambientale, al termine della quale sarà scelta una delle due proposte per la realizzazione dell'impianto idroelettrico.
(Notiziario Comunale n. 3/2008)
La pubblicazione dei Comitati "Il Punto" di novembre, a pag. 7, aggiorna la situazione dicendo che del progetto della società udinese Alpe "giacente da tempo in Regione, non si hanno notizie" mentre presenta maggiori dettagli su quello della Ditta Renowa, sul quale "il Comune ha espresso parere negativo" ma che "è ora all'esame della commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della Regione il cui parere, se positivo, darà diritto alla società proponente di realizzare l'opera".
Sarebbe il caso, magari, di riaprire la discussione, già lanciata sul Blog, sul tema "quale energia per la Valle del Lago". Magari ricordando i tempi in cui, anche ad Alesso, si facevano i dibattiti invitando a parlare e applaudendo chi proponeva la realizzazione di centraline su ducj i rius, per ribaltare "i fatti e i misfatti" della Sade-Enel....
Ci risiamo! Allarme per la possibilità che venga autorizzato un nuovo progetto di derivazione idroelettrica in alta val d'Arzino che andrebbe a violare uno dei posti più belli e ancora non sfruttati della montagna pordenonese. C'è il Movimento tutela Arzino che vigila, c'è la Regione le cui strutture preposte alla tutela dei beni ambientali che vigilano....allora mi chiedo perchè si mettono sulla carta tali progetti? Eppure è sotto gli occhi di tutti cosa può succedere ad un ecosistema come un fiume che in natura è bellissimo,una volta che ci mettiamo le mani e gli togliamo l'acqua deve morire per forza. Io pensavo ,sbagliando, che l'alta val d'Arzino non fosse appetibile ,che in quel posto rimanesse la magìa dei luoghi inviolati, il genius loci.Ce ne sono rimasti così pochi ,davvero sarebbe un peccato !Caterina
RispondiEliminaVedi Caterina, io sono perfettamente d'accordo con te, tutti lo siamo sicuramente, nessuno vorrebbe modificare o deturpare un ambiente naturale.
RispondiEliminaPerò.... centrali idroelettriche no, mini centraline idroelettriche no, centrali termiche assolutamente no, figuriamoci poi di pensare al nucleare,l'eolico disturba sempre qualcosa o qualcuno, i pannelli fotovoltaici non sono da pensare come fonte primaria di energia, detto questo, come la produciamo l'energia che serve a tutti per vivere????
E' facile dire NO!!! ma dopo? che si fa? accendiamo le candele??
A Caterina
RispondiElimina“Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza,
può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare.
I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito,
ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo.
Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti.
Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano.
Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere.
Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura.”
A Montanaro
Essere o non essere, questo è il TUO problema - lascia perdere gli altri per cortesia !
S.W.
Salve montanaro, ti ringrazio per l'attenzione al mio commento e ti dico che se quella piccola centrale sull' alta val d'Arzino risolvesse tutti i problemi della fame di energia che abbiamo, allora , beh , sarebbe già fatta in barba ai difensori dell'ambiente. L'articolo dice che " a fronte di una produzione elettrica modesta, i cui benefici finiranno fuori regione, l'opera appare destinata a compromettere DEFINITIVAMENTE uno dei tratti più belli e incontaminati del torrente UNICO del Pordenonese scampato ad opere idroelettriche. " Sappiamo bene che in regione , torrenti fiumi e laghi sono tutti oggetto di prelievo per creare energia . Il problema dell'energia è quello che dovremo risolvere con intelligenza e oculatezza .Ci sono cervelli che fumano a forza di pensare . Mandi Caterina
RispondiEliminaLa riflessione di Caterina è senz'altro condivisibile ma, in questo caso, Montanaro aveva allargato, e di molto, il discorso, riprendendo un tema già proposto dal Blog: "Quale energia per la Val del Lago"? Da S.W. arriva un contributo filosofico-letterario che, però, non offre ancora risposte concrete. Vogliamo sforzarci ancora,lettori del Blog?
RispondiEliminaPerchè dalla Val del Lago non provengono risposte alle vostre domande?
RispondiEliminaNon ci sono menti che possano rispondere o non è data loro possibilità di esprimersi in merito?
E nel caso lo facessero quanto le loro proposte verrebbero prese in considerazione?
Mulinâr
Caro Mulinâr, questo Blog cerca di essere un contributo per la costituzione di un "pensatoio pro Val del Lago", o per quella che altrove è stata definita "la fabbrica delle idee". Non ha il peso nè la forza di imporre alcunchè. Ma se menti libere o tecnici illuminati (o menti illuminate di tecnici liberi) avessero la capacità e la volontà di offrire risposte condivisibili e attuabili.... sarebbe quello che i credenti definiscono "une gracie di Diu".
RispondiEliminaD'accordo Caterina, una piccola centralina non risolve certamente il problema energetico italiano,ha una modesta produzione di energia, ma ha anche un modesto impatto ambientale, mi chiedo se forse non sia preferibile addottare dei sistemi di piccole produzioni con basso impatto ambientale, magari sparse per tutto il territorio, piutosto che grosse centrali che hanno un impatto ambientale disastroso. La mia è una domanda che mi pongo da profano, un pensiero ad alta voce, ma è anche l'orientamento che seguono gli esperti del settore.
RispondiEliminaA Walter, ma non ti smentisci mai? neanche eri chiamato in causa e ti esci con l'ennesimo "copia e incolla" ma cerca di dare qualcosa di tuo senza andare a scopiazzare..
Montanaro sei un genio.... cosa faremmo nella Val del Lago senza di te e i tuoi preziosi consigli!
RispondiEliminaTi saluto youdl-ay-aiii-ooo
Nick Carter
"Perseverare diabolicum est". Nick Carter continua con i suoi contributi a senso unico, mirati a sfottere un suo "collega" lettore del Blog. Essendo messaggi formalmente educati, vengono pubblicati, ma sia chiaro: il Blog li ritiene assolutamente inadeguati e fuori luogo. Se Nick Carter (come S.W.) ha motivazioni personali di astio nei confronti di Montanaro (persone tutte ignote al Blogger) veda di risolverle in altra sede, magari devant di un tai di vin, e non usi il Blog come palestra di sfottò. Questo spazio serve per la discussione di tematiche generali riguardanti il territorio! Speriamo sia l'ultima volta che ci si trova a ripetere questi concetti.
RispondiEliminayoudl-ay-aiii-ooo ... tutte ignote al Blogger??
RispondiEliminaNick
"Ebbene sì, maledetto Carter!!!"
RispondiEliminaCredo di avere già la soluzione del caso: dietro Montanaro si nasconde nientemeno che Stanislao Mulinsky -alias A&D - in uno dei suoi più riusciti travestimenti.
RispondiEliminaNick Carter
Caro Nick, se ti fa piacere credere di aver trovato la soluzione, siamo tutti felicissimi. Cumò, però, avonda: il Blogger, Montanaro (e probabilmente anche Stanislao Mulinsky) hanno cose più importanti da fare che non occupare il tempo in questi simpatici ma sterili dibattimenti. Potresti contribuire anche tu alle discussioni sulla Val del Lago con qualche contributo più serio (ma probabilmente è un invito che ti è già stato rivolto troppe volte). Cui che nol ûl, nol merte.
RispondiEliminacaro Montanaro non è questione di dire no.....o si.... la domanda che bisogna farsi è questa: c'è davvero bisogno di queste centraline? La risposta è no e gliela dimostro:
RispondiElimina1) la capacità produttiva di energia elettrica in regione eccede i consumi, questo è risaputo. Non è necessario produrre più energia di quella che siamo già in grado di produrre.
2) per quanto riguarda l'effetto serra non ha senso combatterlo distruggendo gli ultimi torrenti selvaggi della nostra regione quando paesi come Cina, India e Stati Uniti non sono disposti a ridurre le loro emissioni per non sacrificare il loro tasso di crescita. Apro una piccola parentesi: interroghiamoci su cosa significa per l'ambiente e per noi stessi che -lo ricordo- siamo parte integrante dell'ambiente, l’obiettivo della crescita ad oltranza che economisti, politici ci propinano come ricetta inevitabile per il nostro benessere;
3) da dati Terna liberamente consultabili sul loro sito si ricava che nel 2010 il totale di energia prodotta è stato di 302.063 GWh. Le oltre 2000 centraline esistenti in Italia hanno prodotto 2245 GWh pari allo 0,7% del totale.
La costruzione di centraline dovunque e dappertutto sacrificando le ultime oasi di naturalità non servirà a ridurre la nostra dipendenza dal petrolio in modo sostanziale.
Non sarebbe meglio –quindi- dirottare i soldi che derivano dall'incentivazione di queste opere (i famosi certificati verdi) per le cose di cui la gente ha bisogno: assistenza sanitaria efficiente, trasporti, asili, una politica che aiuti le famiglie con figli e gli anziani lasciando loro in tasca qualche soldo in più? Credo che la gente abbia bisogno soprattutto di questo per vivere bene, non di speculazioni.
Dario Tosoni
del Movimento Tutela Arzino
Grazie al dott. Tosoni per la risposta precisa e dettagliata. Anche l'alternativa posta alla fine del messaggio (invece di certificati verdi, interventi sul welfare) non troverebbe sicuramente pareri contrari. Il problema posto dal Blog e ripreso da Montanaro, però, rimane: quale la fonte di energia preferibile per la Val del Lago (ma non solo)? Saremmo lieti se, anche dal dott. Tosoni, arrivasse una riflessione e una proposta capace di indicare un percorso fattibile.
RispondiEliminaDott. Tosoni, finalmente una discussione stimolante, lei forse ha frainteso (o io non mi sono spiegato bene), il mio intervento non era riferito al caso della val d'arzino, caso di cui non conosco molto e quindi non lo posso discutere, la mia era una riflessione sulla reale efficacia delle mini centraline.
RispondiEliminaLei dice che la produzione d'energia elettrica eccede il nostro fabbisogno, se questo è vero, e non ho motivo di dubitarne, perche continuiamo a sperperare ingenti risorse pubbliche per incentivare un fotovoltaico che non serve a niente o per costruire centraline o torri eoliche che non ci servono?
A&D guarda che SW e Nik carter è la stessa persona, stesso modo ironico di sbeffeggiare e stessa vuotezza nei contenuti.
Potrei chiamarlo per nome e cognome ma non è il caso..
Il punto non è quanta energia serve ma come produrla senza impattare sull'ambiente.
RispondiEliminaA questo dovrebbe servire la ricerca: trovare nuovi modi di produrre azzerando l'impatto ambientale.
In pratica si dovrebbe tendere ad una nuova rivoluzione industriale ecosostenibile.
Questa è la vera sfida del e per il futuro.
Come si inserisce, se si inserisce, la Val del Lago in questo ipotetico contesto?
Meni
Mmmmmh! Molto stimolante. Continua, continua Montanaro. Illuminaci.
RispondiEliminaNick Carter
C'è qualche anima buona che conosce Nick Carter e gli può dire di piantarla di sfottere? Oltretutto, a questo punto, letteralmente inquina la qualità della discussione in atto.
RispondiEliminaA&D: Intende sapere se c'è qualche anima buona o se qualcuno conosce Nick Carter?
RispondiEliminaSpiacente di non poterle essere d'aiuto: conosco solo anime oscure e dal mondo dei fumetti sono stato bandito.
Sbilf
siii che lo conosco (purtroppo) come ti scrivevo in un post precedente il buon nik e sw sono la stessa persona,ce poco da fare è cosi, non si puo pretendere di piu da lui, "se a non de a no sin mesede" dicevano una volta.
RispondiEliminale sue pessime battute alla jerri calà ormai hanno stancato anche chi per un breve periodo lo ha sopportato in una giunta comunale, per fortuna non è riuscito a fare danni, tranne pessime figuracce.
ormai è chiaro che non riesce a partorire un pensiero proprio, scopèiazza in giro frasi e testi altrui ma niente di piu, è un provocatore vuoto e insignificante, di grande ha solo la sua mole.
Sìì, Shiuperciuk, uccidimi con la tua shfiatata alcolica!
RispondiEliminaNick Carter
Caro Sbilf, il vocabolario Pirona definisce lo Sbilf come "persona intollerante e impetuosa". Personalmente preferisco l'associazione con un gentile folletto carnico. Lei pare seguire invece le tenebrose strade del Dark. Sia come sia, dia però una mano a elevare la qualità delle discussioni sul Blog, contribuendo a sedare le risse da cortile! Grazias in avantrat.
RispondiEliminaEhi!... Ehi, ci sono anch’io.
RispondiEliminaNon lasciatelo scappare! ... Attenzione ha la shfiatata mortale! ....
Alan Ford
per meni
RispondiEliminapenso che produrre energia senza impattare con l'ambiente sia pressoche impossibile, è possibile e doveroso cercare di modificare o danneggiare il meno possibile l'ambiente, forse, e lo dico da profano, creerebbero meno danno un centinaio di mini centraline piutosto che un unica centrale a combustibile fossile.
Dunque secondo quello che pensa Montanaro la nuova frontiera dell'energia ha un nome: piccole centraline idroelettriche.
RispondiEliminaMa Montanaro non ragiona bene non sa che nello stesso tempo è anche il nome di un'altra nuova frontiera, quella dell'ambiente.
Le centraline spuntano come funghi ovunque, in nome dell'energia «pulita». Ma è davvero così?
Saranno anche «piccole», e le chiameranno «centraline» per distinguerle dai grandi impianti dell' ex Enel, però sembra una terminologia «riduzionista».
Anche se non emettono gas serra, l'impatto ambientale c'è e si vede. E non è pura questione di paesaggio.
E' che ormai il 90 per cento delle possibilità di «sfruttamento» dell'acqua sono già esaurite, resta un 10 per cento (tra questi l’Arzino, il “vostro” Leale e Palar ): torrenti di montagna che hanno ancora qualche goccia, ma che verrebbero prosciugati se il «programma centraline» venisse realizzato.
Certo, ci sono impianti e impianti. Però tutti prevedono opere di presa, intubamenti e alla fine l'acqua viene restituita a centinaia di metri se non chilometri più a valle.
Sui tratti interessati, però, il torrente finisce prosciugato e manomesso, in barba al minimo deflusso vitale. Poca o niente acqua vuol dire anche pochi o niente pesci: ovvero scomparsa della fauna ittica, soprattutto per la scomparsa degli anfratti e del microplancton indispensabili alla vita e alla riproduzione dei pesci. Talvolta i lavori per realizzare gli impianti e per la posa delle tubature mettono sottosopra il corso d'acqua. Nei cassetti della commissione regionale Via (Valutazione di impatto ambientale) giacciono decine di richieste per nuovi «piccoli» impianti idroelettrici. Riguardano praticamente tutti i torrenti di montagna.
In Trentino hanno fatto una scelta: hanno stabilito di dare la «precedenza» agli enti pubblici sui privati, garantendo però norme più attente di rispetto ambientale.
Una cosa è certa: partiti in sordina come fosse un affare di pochi, comunque conveniente per gli enti locali, quelli che sembravano singoli interventi isolati stanno assumendo l'aspetto di un progetto globale di ipersfruttamento della poca acqua che resta.
Per Montanaro aggiungo ancora 3 cose:
- Risparmiare energia conviene di più che produrre costantemente nuova energia.
- L’ottimizzazione delle grandi centrali idroelettriche esistenti è senza dubbio più conveniente che costruire tante nuove piccole centrali.
- A lavari la testa a lu sceccu si perdi acqua, sapuni e tempu.
S.W.
Senza entrare nel merito di quanto esposto da S.W., il Blogger annota con soddisfazione che lo stesso S.W. ha raccolto finalmente l'invito più volte rivoltogli e ha offerto un valido contributo di discussione e dibattito.
RispondiEliminaLa pennellata finale con la citazione del proverbio siculo è, in fondo, un residuo di antiche schermaglie. Per i non siculofoni, può corrispondere al friulano "a dâ vene al mus ...". Se non c'era, era forse meglio.
allora se sw ritiene sia piu "salubre" ampliare e ottimizzare le gia esistenti centrali idroelettriche non dovrebbe opporsi al potenziamento della centrale di somplago..
RispondiEliminano hai capit ben......
Alcuni giorni fa mi si chiedeva come produrre l’energia che ci serve? Giusto due spunti di riflessione
RispondiEliminaSemplice:
1) l’uso di tecnologie ad impatto ridotto sull’ambiente come il fotovoltaico e la geotermia a bassa entalpia. L’applicazione diffusa (casa per casa) di queste tecnologie riuscirebbe a ridurre di un’ordine di grandezza il fabbisogno di petrolio e gas naturale. Il problema però è un altro: i grandi produttori di energia e i distributori avranno l’interesse a far decollare una produzione di energia casa per casa? A voi la risposta.
2) Quando si costruiscono centraline idroelettriche i deflussi minimi vitali cioè la quantità d’acqua che si lascia scorrere nei torrenti per “mantenerli in vita” è pari a 1/10 della portata media annua. E spesso si deriva anche quella, basta dare una occhiata nel Tagliamento a monte di Tolmezzo e fare una passeggiata sul torrente Raccolana, trasformato in una striscia di ghiaia asciutta… se si pensasse di derivare quantità d’acqua costanti, calcolate in percentuale sulla portata minima annuale forse le centraline si potrebbero anche costruire… purtroppo l’ingordigia di chi le vuole non le rende ecocompatibili.
3) tramite il risparmio energetico innumerevoli sono gli esempi di spreco energetico: in Val d’Arzino, le gallerie sulla strada provinciale dove in inverno passa un centinaio di auto al giorno sono illuminate come un luna park. Non sarebbe meglio spegnere qualche lampadina?
Dario Tosoni
Io firmo quello che scrivo....lei “Montanaro” chi è?
S.W. si è preso ieri i complimenti per il contributo costruttivo; oggi ha ripreso - novello dottor Jeckill/mr. Hyde - le antiche modalità aggressive a senso unico. Il proverbio siculo, caro S.W., era già stato nei fatti tradotto, è inutile rincarare la dose. Il commento, cattivo, non passa. Così come non passeranno, se ritorneranno, commenti fuori tema o offensivi proposti dai "filo-fumettari". Sarà un filtro ulteriore, messo dal Blogger, contro i commenti che non aiutano alla discussione e al confronto.
RispondiEliminaQuanto al tema posto dal dott. Tosoni (che si ringrazia per la qualità dell'intervento), rientra nelle possibilità previste dal Blog quella di intervenire con degli pseudonimi; spetta quindi a chi interviene nella discussione decidere se presentarsi col proprio nome oppure con uno pseudonimo. Grazie a tutti per l'attenzione, sperando che le indicazioni operative e metodologiche poste vengano rispettate.
signor tosoni, lei ha perfettamente ragione, nascondersi dietro ad uno pseudonimo non è il massimo dell'eleganza, ma se lei ha letto i post di alcuni "signori" che non ammettono replica al loro pensiero, potra comprendere perche il mio riservo sulla mia identità.
RispondiEliminasubisco attacchi da alcuni (che poi è uno solo) solamente perche esprimo un mio pensiero che non è conforme al loro.
Leonardo Da Vinci disegnò un prototipo di elicottero. Ci vollero secoli prima di vederne volare uno.
RispondiEliminaDi Galileo conosciamo la sorte subita.
Solo per fare alcuni esempi.
Ora, Montanaro, affermare con certezza l'impossibilità di poter giungere ad una produzione energetica a basso o nullo impatto ambientale potrebbe sottintendere un'acutezza intelettuale o il contrario.
Non sapendo quale talento lei possegga non formulo ipotesi.
L'impossibilità non è nel reperire mezzi e risorse per progettare soluzioni alternative ma riuscire a creare un mercato alternativo (ed il mercato per chi non lo sapesse è l'incontro della domanda e offerta). Per cui, attualmente, a fronte di una domanda di energia la tipologia dell'offerta è limitata, quindi si parla di oligopolio (vada a vedere chi sono le società che hanno le concessioni di estrazione e quali sono gli Stati produttori/esportatori) . L'Arzino, il Leale, lo stesso lago andrebbero in mano ad altri (per il lago sta già accadendo)e la Val del Lago se li lascia sfilare, senza muover dito, da sotto il naso senza far valere il potere contrattuale di cui dispone. Se si vuole alimentare un dibattito intellettualmente onesto ed obiettivo si parta da qui: dalla capacità della Val del Lago a prendere posto al tavolo delle contrattazioni. Non per implorare compensazioni caritative ma per dettare le proprie condizioni e pretendere che la gestione della risorsa acqua, ricchezza del futuro, rimanga in loco.
In questo la Val del Lago è carente ed è di questa carenza che si dovrebbe discutere e sulla quale ci si dovrebbe interrogare.
Senza ideologismi, alibi o simpatie di parte o di sorta.
Meni
Illustr.mo A&D, La invito a pubblicare, in ordine cronologico, prima della Sua risposta, il commento da me fatto alla domanda del Sig. Montanaro. La risposta da me formulata è in sintonia con la provocazione del succitato e non contiene frasi offensive nei confronti dello stesso. La prego altresì di lasciare i commenti in merito ai frequentatori del Blog.
RispondiEliminaCordiali saluti.
S.W.
Egr. Sig. S.W., questo Blog ha ospitato più volte sue esternazioni di vario tenore. I commenti pubblicati sono quelli che, a discrezione del Blogger, vengono ritenuti utili alla discussione e al dibattito. Se ne è già discusso a lungo, adesso basta. Chi vuole contribuire (benvenuto!) alla discussione sulle tematiche valdelaghine sa con quali modi e quali toni.
RispondiEliminaLa invito nuovamente a pubblicare la mia risposta alla domanda del sig. Montanaro e a lasciare ogni altro commento ai frequentatori del Blog.
RispondiEliminaS.W.
Egr. Sig. S.W., se Lei legge il post da poco pubblicato con la citazione dell'articolo del Gazzettino, si renderà conto di avere forse contribuito anche Lei alla citata "degenerazione" di una discussione in corso, per altri aspetti assai interessante e istruttiva (anche, per altri aspetti, grazie al Suo apporto). Si ribadisce quindi i che commenti ritenuti dal Blogger offensivi nei confronti di chicchessia non vengono pubblicati. Non è naturalmente una censura nei Suoi confronti (tranne per il commento in discussione) ma un discorso valido per tutti.
RispondiElimina3 invito. Pubblichi la mia risposta e lasci i commenti del caso ai lettori altrimente devo ritenere che lei voglia furbescamente fommentare dissidi tra i frequentatori del Blog. In caso contrario intraprenderò altre strade.
RispondiEliminaS.W.
Il sig. S.W. (o qualcuno che si è siglato come tale), a più riprese, con giri di parole più o meno velati, ha definito altre persone come "perditempo", "stupido", "asino", "coglione".
RispondiEliminaNon è quindi, probabilmente, la persona più indicata a dare patenti di "fomentare dissidi tra i frequentatori del Blog".
Dato che anche ai perditempo il tempo è caro, non verrà più data risposta a interventi come quelli sopra citati.
per Montanaro:
RispondiEliminaavrà sicuramente le sue ragioni a mantenersi anonimo.
buon Natale a tutti
Dario
Per Meni, ho affermato che produrre energia a impatto zero è PRESSOCHE impossibile, non ASSOLUTAMENTE impossibile, sono due cose leggermente diverse, e ovviamente io mi riferivo agli attuali metodi di produzione, non ad un futuro.
RispondiEliminaSpero che la ricerca sviluppi metodi piu ecologici, e forse fra non 500 anni, (il tempo che è stato necessario per creare un elicottero dal primo disegno di Leonardo) ma molto meno, si riesca ad alimentare una fonderia con il fotovoltaico e non solo ad accendere qualche lampadina.