Senza aver niente da insegnare a nessuno, si ricorda quanto pubblicato su questo Blog alla fine di settembre: "il I comma dell'art. 69 dello Statuto comunale di Trasaghis recita espressamente: "Sono previsti referendum consultivi in tutte le materie di esclusiva competenza comunale, al fine di sollecitare manifestazioni di volontà che devono trovare sintesi nell'azione amministrativa". Non per abolire ma per proporre, dunque. E in ogni caso "l'oggetto del contendere" [la centrale di Somplago] trovandosi in territorio extracomunale, non potrebbe, dietro logica, poter essere oggetto di quesito referendario.
Anziché un Referendum, dunque, potrebbe essere maggiormente percorribile la strada della petizione, prevista dall'art. 67 dello Statuto: "Tutti i cittadini possono rivolgersi, in forma collettiva, agli organi dell'Amministrazione per sollecitarne l'intervento su questioni di interesse generale o per esporre comuni necessità".
Puntualmente, diversi pareri si sono espressi contro la validità della proposta di un referendum consultivo posto in questa forma e su questi contenuti.
Il fatto che tante persone stiano andando a apporre la propria firma è un importante segnale di partecipazione popolare e di interesse per il proprio territorio. Speriamo che questa impostazione positiva non risulti poi vanificata. (A&D)
Mi aspettavo un quesito sulla revoca della famosa delibera, messo così lascia perplessi. In fin dei conti c'è un avvocato nei Comitati, speriam bene. Mandi.
RispondiEliminaCjârs amîs, jo ‘o soi Remo Brunetti, ‘o soi di Cjavàç, e mi onori di fâ part dai comitâts che a scombàtin cuintri dal progjet di Edipower e pe salvece dal lâc. ‘O soi restât meraveât di tancj pronunciaments fats, ancje sun chest Blog, par dî che nol è just né legjitim che il popul al disi la sô opinion sul progjet Edipower. Alore saltant il fat che la opinion da int si è palesade bielzà une prime volte cun tune petizion di passe 9000 firmis cuintri dal progjet, jo ‘o pensi che i conseîrs di minorance dal Comun di Trasaghis, che jo cognos come personis istruidis e inteligjentis, a vetin let, prin di lâ a cjapâ su firmis, il statût comunâl. E se, dopo veilu let, a àn fat chel pas, a vûl dî che a si sintìvin tal il dirit di fâlu. Paraltri une aministrazion comunâl che si è proponude di metisi al servizi dai siei concitadins no vares di vei pôre di sintî le opinion da popolazion. Partecipazion popolâr, libertât di espression, democrazie, no son peraulis vueitis, ma concets e dirits che par veju i nestris paîs a àn pajât un presit unevôre cjâr…
RispondiEliminaRemo Brunetti
Og Loc: le sue perplessità sono generate da una scarsa conoscenza della materia giuridica o conversamente si diletta a obnubilare i lettori.
RispondiEliminaCiro
a Ciro: se Lei ha una opportuna "conoscenza della materia giuridica", la adoperi per chiarire i dubbi espressi da OG Loc e, per più volte, dallo stesso Blogger. Renderebbe un servizio alla collettività.
RispondiEliminaA&D, che Og Loc sia il suo alter ego?
RispondiEliminaOra mi trovo in quiescenza e sono cessati anche i miei nobili obblighi estroversi.
Per fugare ogni dubbio non c'è rimedio migliore della frequentazione o consultazione dei depositari del Sapere.
Declino, seppur onorato,l'invito a collaborare ma il mio era un modesto contributo al discernere.
Dai magredi un auspicio al lacus, un ritorno magis magisque al suo status naturalis.
Ciro
Caro Ciro, non ci crederà, ma OG Loc, oltre ad essere personalità autonoma, è in vero personalità distinta ed ignota al Blogger. Com'è normale nella vita, con qualcuno si fanno ragionamenti complementari, con altri ragionamenti difformi. Continui comunque a seguirci e contribuisca alle discussioni, col suo parlar forbito....
RispondiEliminaLa stiele non va lontane dal çoc!
RispondiEliminaPieri