"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 7 luglio 2018

Tagliamento a Braulins, 1600 firme per chiedere sicurezza

Tagliamento, l'allarme dell'esperto: «Con una piena tre città allagate»

di Maura Delle Case 

«Sono preoccupato. Se dovesse verificarsi oggi una piena come quella del 1966 non so come andrebbe a finire nel medio corso del fiume. Temo seriamente che il Tagliamento, stavolta, esonderebbe a Osoppo, Gemona e Trasaghis». Parla Giordano Andriolo, uno che il "Re dei fiumi alpini" lo conosce bene, come del resto la situazione dei suoi argini e dell'alveo. Oggi pensionato, fino a pochi anni fa alla guida degli omonimi vivai di Osoppo, Andriolo ha visto negli anni il letto del fiume modificarsi, un po' per mano dell'uomo, un po' per cause naturali. «Rispetto al 1966, quando il fiume non tracimò per una manciata di centimetri, oggi - afferma - dobbiamo fare i conti con due soglie a muro, realizzate in corrispondenza dei ponti di Braulins e dell'autostrada, che hanno innalzato dai 2 ai 4 metri il livello delle acque del fiume in fase di magra. Non ci vuole uno scienziato per capire che la zona è a forte rischio». Non ci vuole, ma Andriolo - a sue spese - ne ha comunque assoldato uno: il geologo Gian Paolo Droli, cui tempo addietro l'osovano ha commissionato un'indagine idrologica e idrogeologica preliminare. La presenza delle soglie, unita agli argini rinforzati rispetto al'66 ma non rialzati e ancora l'eventuale mancanza di opere utili allo smaltimento delle acque di piena o alla loro abbondante laminazione comportava per Droli il rischio «che le acque di una piena - si legge nella relazione datata 2015 - si innalzeranno a un livello più alto di quanto successe nel 1966». Andriolo è dello stesso avviso. Ha suonato a decine e decine di campanelli negli ultimi anni, bussato ad altrettante porte, dai Municipi alla Regione. Non sapendo più a chi votarsi, ha infine deciso di metterci del suo, ancora una volta. «Ho raccolto in pochi mesi ben 1. 600 firme per la messa in sicurezza del medio corso del Tagliamento - annuncia - e le ho consegnate al direttore del servizio difesa del suolo, a testimonianza della viva preoccupazione degli abitanti residenti nell'area rivierasca del fiume. Osoppo, Braulins, Trasaghis, Gemona sud». «Avrei potuto anche raccoglierne di più - continua - ma ho deciso di fermarmi perché non era quello il mio scopo. Credo le 1.600 sottoscrizioni bastino a riportare il tema degli Tagliamento all'attenzione dell'opinione pubblica e spero anche nell'agenda di chi ci governa». Ora Andriolo attende sviluppi. «Mi è stato detto che sono attesi i risultati dello studio affidato al professor Nicolini dell'Università di Udine e che sono in corso di progettazione due interventi per il rialzo dell'argine sinistro a monte del ponte di Braulins per un totale di 1, 4 milioni di euro». È una prima risposta. Positiva, ma insufficiente per il vivaista in pensione, «basta guardare le fotografie. Vede quelle del '66? Il franco idraulico dell'argine in corrispondenza del ponte di Braulins era stato quasi annullato- dice mostrando un'immagine d'epoca - e allora non c'erano le soglie, tantomeno gli isolotti di vegetazione spontanea che oggi contribuiscono a ridurre ancor più la sezione idraulica».

(Messaggero Veneto, 22-6-18)

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