"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 29 aprile 2014

Cavazzo verso il voto (VIII)

Riceviamo  e pubblichiamo un altro contributo del sig. De Vita nato dal confronto dei programmi elettorali presentati a Cavazzo.
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Un altro punto caratterizzante dei Programmi elettorali è costituito dalle ipotesi di utilizzo dell’ex Caserma “Bernardini”. Tale struttura, diventata di proprietà comunale a seguito di dismissione da parte dello Stato, da alcuni anni, ormai, giace totalmente inutilizzata. L’ampiezza delle dimensioni la renderebbe idonea ad una molteplicità di destinazioni. Diversamente da altre tematiche (questione lago, centraline, parcheggi, ecc.), anziché trovarsi di fronte ad un confronto fra idee e concezioni diverse e quindi contrapposte, in questo caso si registra un atteggiamento quasi bulgaro; tutti dicono praticamente le stesse cose. Ci si sarebbe aspettati un’esplosione di idee, proposte, progetti anche ambiziosi (come giustamente evidenzia il candidato Puppini) che, purtroppo, non c’è stata. Tutte le liste candidate, praticamente all’unisono, hanno ipotizzato solo generici utilizzi residenziali e sociali. Poche righe ed ancora meno idee, per liquidare quella che anziché una colossale opportunità, sembra venga considerata solo un fastidioso impiccio. Possibile che nessuno si sia accorto che in quell’area si potrebbe creare “l’azienda” con il maggior numero di posti di lavoro dell’intero Comune? Sul Messaggero Veneto dell'altro giorno  è possibile leggere un interessante articolo sul Comune di Rigolato (centro con meno della metà degli abitanti di Cavazzo), dove l’amministrazione comunale, con finanziamento regionale, ristrutturerà l’area delle ex scuole elementari per creare una struttura di assistenza per anziani con 25 posti letto; risultato: 15 posti di lavoro. Mi chiedo, quanti posti di lavoro si potrebbero creare anche solo pensando ad una normalissima casa di riposo su un’area così vasta come l’ex caserma? 

Passando ad altro argomento, la lista collegata al candidato Borghi, rivendicando le politiche fiscali adottate dalla amministrazione uscente, conferma di voler mantenere la fiscalità comunale agli attuali livelli, manifestando la volontà di non applicare la TASI. La lista collegata alla candidata Lenisa, invece, “si impegna a una riduzione delle imposte, tasse e tariffe comunali, dove la legge lo consenta”. La lista collegata al candidato Puppini si richiama, più genericamente a concetti di equità.

Giacomo De Vita.


9 commenti:

  1. La cosa che lascia perplessi e' quanto poco si conosca un argomento delicato come la caserma e si scriva pubblicamente ... prima di scrivere delle cose campate in aria sarebbe bene informarsi e frequentare un po' di piu' il paese , visto che quasi nessuno sa chi questo "De Vita" sia ( probabilmente non e' neanche residente , non che mi interessi )... Belle le foto , saranno solo di 30 anni fa !!!

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    1. Ovviamente la foto che accompagna l'intervento è attribuibile al Blog che l'ha semplicemente presa dalle diverse presenti in rete. A "Carobul" si ricorda comunque che buona norma non è contestare affermazioni altrui ma analizzarle eventualmente per proporne di diverse o alternative. Questo è il "galateo" che da anni si cerca di proporre sul Blog. Mandi

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    2. Mi dispiace per le perplessità del sig. Carobul; se le sue conoscenze su "un argomento delicato come la caserma" sono maggiori delle mie, magari, avrebbe potuto anche farne partecipi i lettori del blog, me compreso. (Cosa ci sia, poi, di così tanto delicato sulla caserma, non riesco proprio a capirlo).
      Sulle "cose campate in aria..." mi sarei aspettato una qualche contestazione, se non dimostrata, almeno motivata. Invece, nulla. Io non ho avanzato proposte, io non sono candidato alle elezioni; ho semplicemente offerto spunti di riflessione, ai quali lui non ha dato risposta. Per quanto riguarda, poi, le indagini esperite sulla mia persona, mi rincresce non abbiano dato i risultati sperati. Forse, se il sig. Carobul avesse ristretto le ricerche all'interno della sua cerchia familiare avrebbe avuto migliori risultati. Ad ogni buon conto, scusandomi per non essere residente e sperando che non costituisca reato, rivendico il diritto di esprimere le mie opinioni, non solo per ragioni di attaccamento affettivo ma, anche, perchè pago l'IMU al Comune di Cavazzo Carnico (che il sig. Carobul non paga), pago la TARES (per rifiuti che non produco, quindi compartecipo alla spesa di quelli prodotti dal sig. Carobul), pago l'Enel, con addizionale a favore del Comune (per consumi = 0). Se tutto questo non basta, magari si può introdurre un'altra tassa comunale, questa volta, sul diritto di parola. Un cordiale mandi.
      Giacomo De Vita (E' il mio cognome e nome, non un soprannome o pseudonimo).

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    3. Mi dispiace , le indagini familiari hanno dato esito negativo . Non abbiamo idea di chi sia "De Vita" . E' abbastanza semplice , ma se lei frequentasse un po' il comune lo saprebbe . La caserma versa in uno stato di abbandono e degrado inarrestabile , una parte va inevitabilmente demolita ( la parte Sud-Est nonche' la piu' grande ) , una parte potrebbe essere ristrutturata ( ex mensa ) una parte destinata a deposito. Dobbiamo solo chiederci chi puo' permettersi una spesa del genere ; sicuramente il comune NO , chi voglia poi investire in una fabbrica a Cavazzo devo proprio immaginarlo ( la zona industriale ad Amaro e' gia' disponibile e piu' funzionale ) . Il fatto che lei paghi le tasse a Cavazzo non permette sicuramente di rivendicare alcunche' , visto che compie il suo dovere , naturalmente il diritto di parola e' un DIRITTO anche per chi non le paga ...ed e' GRATIS

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    4. Neppure io so chi sia "Carobul" e non faccio indagini per scoprirlo; la differenza è che io ci metto il mio nome ed il mio cognome; lui no. Credo, però, che questa discussione sia diventata noiosa, per cui preferisco interromperla.
      Preciso solamente:
      1) Ho tentato di offrire qualche spunto di riflessione, senza attaccare nessuno e mi ritrovo oggetto di attacchi personali;
      2) Non ho mai parlato di fabbriche; evidentemente sfugge la differenza tra fabbrica ed azienda;
      3) Se tutta la progettualità e la fantasia di cui il sig. Carobul è capace è data dal quadro disastroso che ha dipinto e dalle soluzioni che ha proposto (destinazione a deposito), forse è un bene che egli non si sia candidato.
      4) Quanto rimpiango Remo Brunetti !!!
      Mandi. Giacomo De Vita.

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    5. La regola del Blog, dalla sua costituzione, è: spazio al confronto sulle cose e sulle idee, bando alle offese personali. E' una finalità cui tutti i lettori sono invitati ad attenersi, ancor di più sotto periodo elettorale.
      Grazie

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    6. Credo che le offese personali non siano state mie ... le cose che sono innegabili comunque sono queste :
      1) c'e' liberta di espressione e parola per tutti , certo che prima di scrivere in un blog non proprio , almeno si dovrebbe conoscere l'argomento ...
      2) credo che azienda / fabbrica abbia poca differenza visto lo spazio disponibile all'interno della caserma
      3) Piu' che un quadro disastroso e' un quadro realistico e come ripeto , se fosse presente un po' piu' spesso nel territorio comunale forse ne sarebbe conscio anche "DE VITA"
      4) non sono candidato , non mi piace la politica ... certo avrei visto molto bene una lista che vedeva presente entrambi : Remo Brunetti e Giacomo De Vita chiamata magari " Salvin la Caserme " ( naturalmente e' una battuta )

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  2. Una riflessione sulla proposta di realizzare una casa di riposo nell'area dell'ex caserma a Cavazzo.
    In Carnia l'Azienda Sanitaria e il Servizio sociale dei Comuni hanno investito notevoli risorse nell'assistenza agli anziani, sviluppando in particolar modo l'assistenza domiciliare integrata con il servizio infermieristico. Questo sistema di servizi ha come obiettivo primario quello di mantenere le persone anziane nel loro contesto di vita familiare e sociale, cioè a casa loro: curare l'orto finché possono, avere un gatto, i fiori sul balcone, scambiare due parole con chi passa... Anche quando si è persa ormai l'autonomia e si ha bisogno di un elevato livello di assistenza l'anziano preferisce stare a casa propria, tra le sue cose, magari assistito da una badante o da familiari. La casa di riposo è l'ultimo dei desideri di una persona anziana. In altre zone del Friuli le case di riposo sono spuntate come funghi, ma probabilmente non c'è lo stesso livello di Assistenza socio-sanitaria che abbiamo in Carnia.
    Il nostro programma elettorale non è nato in pochi giorni, ma si è sviluppato nel tempo, ascoltando le persone e accogliendo le loro proposte. Gli anziani dei nostri paesi ci hanno chiesto: panchine per riposarsi quando vanno a fare una passeggiata, la possibilità di essere accompagnati a fare la spesa o in Posta per la pensione o al centro di aggregazione. Hanno espresso il desiderio che siano organizzate le feste tradizionali dei paesi, e che si possa disporre di locali per riunioni od attività ricreative. Ci è stata chiesta inoltre la disponibilità di mini alloggi, senza barriere architettoniche, adatti a persone anziane che vivono sole. E questa soluzione abitativa, che viene incontro ai bisogni dell'anziano, ma non lo costringe a vivere in una promiscuità non gradita ci è sembrata la soluzione migliore anche guardando alle esperienze più innovative in Italia e in Europa.

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    1. Le considerazioni della sig.ra Lenisa sono in gran parte condivisibili, anche se ovvie. Osservo, tuttavia, che:
      1) Io non ho avanzato alcuna proposta; ho solo preso spunto da un articolo del Messaggero Veneto per invitare ad una riflessione sul recupero di una struttura, anche nell'ottica della possibilità di creare un certo numero di posti di lavoro;
      2) Non è affatto dimostrato che in altre zone del Friuli vi siano livelli di
      assistenza socio-sanitaria inferiori a quelli della Carnia. Piuttosto,
      l'appartenere alla stessa Regione a Statuto Speciale e la presenza di un maggior numero di Case di Riposo (che non sono dei lager) sembrerebbero dimostrare il contrario;
      3) E' innegabile che, nonostante tutte le politiche socio-sanitarie, già oggi,
      un certo numero di persone anziane è destinato a trasferirsi in una casa di riposo, quando già non vi si trova. Non si tratta, quindi, di previsioni ma, della attuale realtà. Ed allora, perché non fare in modo che quelle persone, comunque costrette a lasciare la propria casa, possano almeno continuare a vivere nel posto dove sono sempre stati, senza doversi trasferire a Tolmezzo, Paluzza o Villa Santina ?
      4) Del resto, la soluzione dei mini appartamenti senza barriere
      architettoniche ipotizzata dalla sig.ra Lenisa, avrebbe "solo" bisogno di
      essere integrata con una struttura sanitaria ed assistenziale adeguata.

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