"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 22 settembre 2013

Sul Festa col mulo: perché no?

Il sindaco di Gemona, sul MV di ieri, lancia la proposta di un turismo "a dorso di mulo" per i luoghi della memoria della prima guerra mondiale nel gemonese. Opportunamente viene anche citato il forte di Monte Festa protagonista, dopo Caporetto, di un significativo episodio di resistenza all'occupazione austroungarica.  Svariate sono le iniziative in cantiere per approfondire le tematiche del centenario della Grande Guerra ( in zona, per esempio, diverse sono allo studio da parte dell'Ecomuseo della Val del Lago); la proposta di Urbani è interessante e potrebbe essere sviluppata: ovviamente, però, se venisse a crearsi una sorta di "imprenditoria", auspicabilmente giovanile, capace di impegnarsi per studiare prima e poi "sfruttare positivamente" le risorse del territorio. Non sarebbe una brutta idea…. (A&D)
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Il progetto: turisti con i muli sui luoghi della Grande guerra

GEMONA In sella al mulo per riscoprire i siti della Grande guerra. Avvicinandosi il centenario del primo conflitto mondiale in una regione ricca di siti storici in cui si svolsero molti eventi, da Gemona, capitale del terremoto friulano, si fa avanti un’idea: avviare un servizio, turistico ma anche didattico, che metta a disposizione proprio il mulo per percorrere quei sentieri naturalistici che conducono alle fortificazioni. Motore dell’iniziativa è il sindaco Paolo Urbani, a suo dire amante della cavalcata con il mulo nel verde: «Credo che questo potrebbe essere un modo - spiega il primo cittadino gemonese - per riscoprire abitudine del passato, penso sia agli alpini ma anche a certe tradizioni della nostra società friulana nel secolo scorso, e tutto questo sia per i turisti ma anche per le scolaresche. Il centenario della Grande guerra potrebbe essere una buona occasione per avviare questo tipo di servizio. Ho già avuto modo di affrontare l’argomento con diverse realtà quali la Pro loco e l’ufficio Iat, l’Ana e i gruppi di alpini, e l’Ecomuseo per cominciare a lavorarci su in vista del centenario». Nella cittadina, uno dei punti inseriti negli itinerari della Grande guerra è certamente il forte sul monte Ercole sulle alture sopra Ospedaletto, che negli ultimi anni è stato oggetto di diversi interventi di sistemazione a opera della Comunità montana assieme alla zona Sic del sottostante laghetto Minisini. Di certo, quei percorsi inseriti nel verde paiono ideali per raggiungere il colle in sella a un mulo: «Si tratta di turismo esperienziale - spiega Etelca Ridolfo dell’Ecomuseo -
perché permette al visitatore di fare un’esperienza dei luoghi che si percorrono con l’animale. Rispetto al mulo, sarà importante allevare bestie adatte per questo tipo di attività e la cui gestione è in grado di creare delle piccole economie: senza dubbio, si tratta di un’offerta turistica unica in sè e in grado di valorizzare le bellezze ambientali del nostro territorio, che non è solo quello di Gemona, ma se si sviluppano delle reti nel comprensorio il servizio può essere allargato anche ai territori vicini. Pensiamo solo al forte di Osoppo oppure
al monte Festa nella Val del Lago». Se il centenario della Grande guerra diventerà l’occasione per uno start up del progetto, nel futuro tale servizio potrebbe continuare a mantenere la sua finalità turistica: «Viviamo in un’epoca - conclude il sindaco Urbani - laddove è importante recuperare certe tradizioni e il ricorso al mulo, con tanto di guida, permetterà di creare determinati pacchetti turistici verso i nostri territori che sono già meta di molti escursionisti e amanti della montagna, senza contare che rientra perfettamente nel progetto “città dello sport”». Piero Cargnelutti 

3 commenti:

  1. Ottima proposta per incentivare il turismo"culturale della zona ,,ma c'è un ma..e qui non vorrei fare la parte "dell'avvocato del diavolo"..Io credo che una alta percentuale degli uomini della zona e del Friuli abbia avuto in gioventù qualcosa a che fare con i muli ,pertanto abbiano una certa dimestichezza con questi animali ....Però i tempi sono cambiati ..tutti vogliono mangiare biologico e amare la natura ma il biologico è "prodotto con il letame" e il letame puzza ai sofisticati nasi odierni e come si fa ad evitare che questi animali(Muli) non iquinino le strade con le loro.."Quando andavano in marcia con i militari ,pazienza ..ma ora..!" Belli da vedere e da mostrare ai nipoti..Un altro dubbio: dove 'tenerli' per poter organizzare questo nuovo modo 'per visitare non solo i luoghi storici della grande guerra? Certo tutto è possibile ..ma qua ci sarà di mezzo la burocrazia e la modernità dela gente..Alcune piccole considerazioni ed ide riguardo "all'uso" del mulo per il turismo storico e culturale della zona..Comunque largo alle nuove iniziative che possano far conoscere la nostra zona .Mandi

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  2. Io ho svolto il servizio militare nel 1980/81 a Venzone presso la Caserma Manlio Feruglio, ma prima ho avuto la fortuna di essere ospitato a Paluzza alla Plozner Mentil, poi a Tolmezzo, alla Del Din. Di muli(quelli con la M maiuscola), ne ho visti abbastanza e ho ancora dei ricordi su come condurre un mulo ! Se avete bisogno, ho ancora la "patente di Jeep con il pelo", Emi Picco mi conosce bene. Mandi a tutti e un abbraccio al "mio "Friul"

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  3. Se era una "mulattiera" perché non onorarne il nome:-)
    il problema è che non so quanti muli ci siano nei dintorni oramai:-)

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