"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 14 agosto 2013

Palâr, un riuscito intervento di soccorso e qualche interrogativo

Pomeriggio animato, quello di lunedì sul Palar, con l'intervento dei mezzi di soccorso per una bagnante in difficoltà. Accanto alla soddisfazione per il funzionamento della macchina organizzativa e per il fatto che l'intervento pare essersi risolto senza grosse conseguenze, da parte dei locali si sono sentiti commenti di vario genere, non sempre benevoli, sull'onda del "massa int, al è logjc che a capitin i incidènts..." e "cuant ch'j erin zovin nô, j stavin atents e j savevin cemût butasi inta l'aga..."....
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Trasaghis, malessere dopo il tuffo nel Palar. Soccorsa una giovane udinese

Messaggero Veneto 13 agosto 2013

Intervento di salvataggio nel primo pomeriggio di ieri al torrente Palâr ad Alesso. Verso le 14, sulla briglia più alta del torrente una ragazza di 20 anni, di Udine, dopo essersi tuffata in acqua da circa 6-7 metri d'altezza, ha lamentato un dolore alla colonna vertebrale e formicolii agli arti inferiori dopo aver perso l'equilibrio in volo e aver sbattuto male sul grande specchio d'acqua sempre molto frequentato nel periodo estivo . In suo soccorso sono subito intervenuti gli assistenti bagnanti della Federazione italiana salvamento acquatico che l'hanno immobilizzata su tavola spinale così come previsto dai protocolli per il traumatizzato. Immediatamente è stato allertato il 118 che ha provveduto all'invio dell'ambulanza dall'ospedale di Gemona, essendo l'elisoccorso regionale impegnato in un altro intervento. Seppur con qualche difficoltà per le asperità del terreno, la ragazza è stata condotta fino al mezzo di soccorso e affidata alle cure di sanitari: dai primi controlli, si sospetta una frattura a una vertebra, ma non è in pericolo di vita. Proprio negli scorsi giorni, e per il terzo anno consecutivo, la Fisa ha avviato il "Ferragosto in sicurezza", realizzato grazie al sostegno e al patrocinio del Comune, che garantisce coi suoi uomini la sicurezza sul torrente Palâr e sulle sponde del lago dei Tre Comuni: il servizio sarà attivo fino a domenica 18 agosto e quest'anno conta pure sulla collaborazione dell'unità cinofila di Trieste e di un nuovo defribillatore oltre a quello già presente al lago. Tutti i volontari sono addestrati secondo le migliori linee guida internazionali: ad intervenire ieri sono stati Marco Persello, Federica Bellarin, Emanuela Giustin, David Di Bez e Giovanni Ghersina. (p.c.)

6 commenti:

  1. Il sovraffollamento e l "incoscienza" portano a questi risultati purtroppo. Sono sempre successi incidenti, più o meno gravi. Bisogna avere un pò di buon senso e tanto rispetto per il Palâr.
    Sara (via facebook)

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  2. L'incoscienza e' un'aggravante e e non un'attenuante!...Troppa gente...troppi "drinks" portano a questo!....Come in montagna sarebbe ora di addebitare le spese di soccorso per chi opera in maniera incosciente ed approssimativa!
    Per la tutela son gia' state suggerite linee guida....Zone precise e delimitate per la balneazione (fuori di esse assolutamente vietate)....Divieto assoluto dei "salti" dai manufatti se non attrezzati...e sanzioni ferme e precise per i trasgressori!
    Fausto (via facebook)

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  3. Una volta gettarsi dal "pirclon" o dal "taulin" rappresentava una prova di abilità raggiunta gradualmente, anche nel rispetto gerarchico delle età. Ora, con la moltiplicazione delle presenze, aumentano anche i pressapochismi e quindi, potenzialmente, i rischi. Ma proibire i tuffi sembra di difficile attuazione (e di dubbia legittimità)

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  4. Non dimentichiamo che la roccia dei monti circostanti e' molto friabile...ricordo diversi anni fa mentre ero sopra il 2°,di aver visto rotolare un macigno grande quanto una macchina,fermatosi poi al centro del torrente,si trova ancora li,mezzo sepolto oramai...Quindi non basta fare attenzione a quello che si fa,si deve prestare attenzione anche all'ambiente circostante,certo che essendoci molta gente i rischi aumentano in maniera esponenziale.
    Stephan S. (via facebook)

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  5. Il Palaar è un torrente, non un centro di balneazione atrezzato, quindi chi vi si reca sa cosa trova, sa quali sono i rischi e i pericoli.
    Se si dovesse mettere in sicurezza o regolamentare il palaar vi si dovrebbe vietare la balneazione in toto.
    Incidenti ce ne sono sempre stati, in passato meno frequenti, ma c'erano soltanto i paesani, ora che è diventato "famoso" arriva molta più gente quindi il rischio aumenta.
    Ringrazziamo i ragazzi del salvataggio che senza alcun conpenso, volontariamente e spesso denigrati, svolgono un servizio utile alla comunità.
    Non dimentichiamo che mentre tutti sono in ferie a divertirsi loro lavorano GRATIS per tutti, e al giorno d'oggi è una rarità....
    dalesan

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