"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 21 settembre 2012

Memorie di antiche leggende di "sassins" sulla strada sopra il Lago

Emi Picco, in una lettera pubblicata ieri dal Messaggero Veneto, prendendo spunto dalla stretta attualità,  si riallaccia ad antiche leggende della Val del Lago attestanti la presenza di "brigants", di "sassìns" sulla strada che da Tarnep raggiungeva Somplago e Mena per poi proseguire verso la Carnia.

Il massacro e i briganti 

Gli ultimi sviluppi sul caso del "delitto di Lignano",di cui non voglio dare giudizi o prendere posizioni, mi hanno fatto tornare in mente una vecchia storia che mia bisnonna Lucia raccontava alle nipoti quando non c’era ancora la televisione e la luce elettrica era arrivata da poco ..Raccontava che nei tempi antichi c'erano sulla vecchia strada (romana) tra Interneppo e Mena i “sasins” ossia dei briganti che derubavano i viandanti sorpresi a transitare su questa strada (Strada ancora fruibile a piedi , ma occhi alle zecche)... Ma un giorno uno di questi briganti ha avuto dei problemi a rapinare due viandanti e ha chiesto consiglio ,urlando ai sui compari..”..E adesso cosa faccio con questi due che mi hanno riconosciuto?”..”Amazzali tutt’è due!” hanno risposto gli altri briganti "Non posso farlo perché hanno udito il “Verbun caro” e le campane del primo giorno di quaresima.. ” 
Qui terminava il racconto di mia bisnonna... 
Forse una volta esistevano e si rispettavano certi valori. 
Emi Picco,Tolmezzo
(da: Messaggero Veneto, 20  settembre 2012)

A questo punto, scatta la curiosità: sarebbe bello sapere se, nella tradizione popolare, prevalesse l'etica o la convenienza, il rispetto o l'obbligatorietà. Insomma ... com'è andata a finire. (A&D)

1 commento:

  1. Come ho scritto nella lettera ,il delitto di Lignano mi ha fatto tornare in mente questa vecchia "fiaba " che mia bisnonna Lucia (Classe 1877 ,di Tarnep)..raccontava a mia mamma quando era piccola..Non potevo specificare che lungo la strada detta da "selve da ruve" tra Interneppo e Somplago ,anche se questo tratto di strada romana sfocia dalle parti del cimitero di Mena ed ora conosciuta (almeno il primo pezzo come la strada delle farfalle, c'erano i "Sasins" e che da li in particolari giornate si puo' ascoltare il suono delle campane della pieve di S.Stefano di Cesclans e certamente quei due viandanti rapinati erano stati alle sacre funzioni del primo giorno di Quaresima,che una volta aveva "sacralità" equiparabile al Venerdì Santo:"Guai a mangiare carne il primo di quaresima ..in quel giorno anche gli ucelli del bosco fanno penitenza!!"Altro insegnamento di mia bisnonna ..Per quanto riguarda il finale dalla storia raccontata nella lettera..non si sa come è andata a finire..però ci insegna che una volta anche "i sasins " avevano paura e rispetto di certe cose Mandi









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