"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 27 marzo 2010

Dibattito sul Lago: l'opinione di D. Franzil e quella di R. Brunetti


Democrazia personalizzata


Messaggero Veneto — 22 marzo 2010


Oggi è diventato quasi di moda parlare di inquinamento e di necessità di salvaguardare l’ambiente, ma in realtà non si fa molto e si continua, invece, ad assistere a fatti di "democrazia personalizzata", per la quale ognuno tende a gestire le cose a suo piacimento e convenienza. Bersani ha liberalizzato il mercato dell’energia e tutti sostengono il libero mercato, come toccasana: purtroppo, oggi, nessuno lo vede come una sventura, tranne coloro i quali non riescono ad arrivare a fine mese. La Edipower milanese, che gestisce la centrale idroelettrica di Somplago, è una multinazionale legata a soggetti finanziari e industriali, italiani ed esteri, quali Unicredit, Edison e altri. Essa desidera potenziare la centrale, col pericolo di danneggiare ulteriormente l’idrografia della Carnia, e a tal fine ha richiesto la concessione per scavare una nuova condotta di ben otto chilometri nelle montagne. Tramite questa, intende realizzare il "riciclaggio" dell’acqua, cosa innaturale, dal lago di Cavazzo o dei Tre Comuni al lago artificiale di Ambiesta-Verzegnis. L’energia per il pompaggio la prenderà dalle centrali nucleari o da quelle termiche a combustibile fossile, entrambe altamente inquinanti per l’ambiente e dannose alla salute della gente. Si può dire che, tecnicamente, l’operazione è un assurdo, economicamente però l’azienda troverà il modo di guadagnarci sopra. La prima risorsa saranno i contratti di compravendita: acquistare energia "sporca" di notte a basso costo e, con la stessa acqua, produrre meno energia per venderla a caro prezzo, di giorno. Come se non bastasse, l’ormai vecchia legge a sostegno delle fonti energetiche rinnovabili offre sostegno con i "certificati verdi" a coloro i quali operano per ripulire il pianeta. Purtroppo questa legge non è ancora stata modificata e concede regalie, con strane discutibili motivazioni, anche a industrie altamente inquinanti fatta passare come "assimilate" alle fonti naturali. Sono cose, a dir poco, assurde. Il guaio è che paga sempre lui: Pantalone! L’Edipower pare possa ricevere ben 500 milioni di euro, però se andiamo a buon senso non dovrebbe averne più il diritto perché per ottenere energia pulita ricorre all’energia sporca e quindi dov’è la logica? Ognuno tragga le sue conclusioni, resta solo da esclamare: "libera nos Domine" dall’ingordigia causata da dio denaro e dal mercato libero! Ritornando al problema specifico del nostro lago: farlo scomparire rapidamente con il fango portato dal "riciclaggio" oppure lasciarlo vivere e magari curarlo? Al lago Ambiesta, causare il disfacimento erosivo delle rive per colpa del saliscendi continuo dell’acqua oppure conservare l’ambiente paesaggistico? Siamo a un bivio, ma è un dilemma solamente per i politici! La gente ha le idee chiare: approvare l’ampliamento significa danneggiare tutto e tutti, tranne l’azienda richiedente! Non può neppure concepire che possa ricevere sovvenzioni con lo scopo di realizzare un riciclaggio, energicamente sporco, che alla fine provocherà la distruzione ambientale su tutto il bacino e magari la rovina del sistema idrico. I Comuni e la Regione, specialmente, hanno titolo per opporsi e negare ogni concessione, ma sono titubanti e giustamente si spera lo facciano per approfondire il problema in modo obiettivo. La popolazione però, dopo tanti dibattiti e contestazioni, intende ribadire che non accetterà più vessazioni e servitù oltre a quelle già subite in passato e anzi pretende riparazione ai mali. Non tollererà speculazione alcuna, né di locali, né di estranei. Vuole e intende che il lago ritorni come un tempo e che sia rispettato l’ambiente, avendo già dato fin troppo all’Italia e subìto per essa. Inoltre, per le strade, si dice: se qualcuno ha intenzione di cambiare, in peggio ancora, la nostra vita, non faccia cosa fatta, venga avanti a dimostrare con fatti concreti, e non con relazioni partigiane, come stanno le cose, chi avrà vantaggi, chi soccomberà e perché! Poi, si tireranno le somme e le conseguenze. Questa, che riporto, è la voce della gente. Stiamo attenti, oggi di trogloditi ne sono rimasti ben pochi! Che sia tutto da rifare, come diceva l’amato Bartali, o sia tutto da moralizzare in questa società in declino dove il dio denaro pare la faccia sempre più da padrone... Ad meliora, l’ambasciatore ringrazia i lettori.
Dino Franzil - Tarcento





I cittadini sono contrari


Messaggero Veneto — 26 marzo 2010


Ho letto le dichiarazioni del sindaco di Cavazzo Carnico comparse su questo giornale e vorrei completarle dicendo che a essere contraria all’opera proposta da Edipower non è soltanto una forza politica che fa parte della maggioranza regionale, ma la stragrande maggioranza dei suoi amministrati. Infatti molti cittadini del comune di Cavazzo Carnico hanno sottoscritto la petizione dei comitati e non soltanto per esprimere le proprie perplessità e le proprie contrarietà, ma anche per criticare chi ha preso decisioni importanti senza consultare la popolazione se non a cose fatte.
Remo Brunetti- Cavazzo Carnico

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