EDIPOWER: No anche dall’Etp al progetto
da: Messaggero Veneto, 6 marzo 2010
Anche l’Ente tutela pesca del Fvg, nel corso di una recente serata ad Alesso, tramite il suo biologo, ha bocciato pubblicamente e ufficialmente il progetto Edipower. Le diverse osservazioni al piano, alla presenza di un pubblico numeroso e attento (mancavano chissà perché gli amministratori della val del Lago), hanno riguardato l’impatto negativo che lo stesso avrebbe sulle comunità acquatiche del nostro lago, già pesantemente ridotte in specie e quantità, dopo l’avvio della centrale di Somplago nel 1959. Un’attività che ha trasformato il bacino da temperato caldo a freddo. Primo punto negativo evidenziato nella relazione è stata la variazione di livello che potrebbe essere di 1 metro secondo Edipower o più secondo il comitato. Comunque questa forte oscillazione diminuirebbe drasticamente la disponibilità di habitat riproduttivi e di svezzamento per tutte le specie sottoriparie. In ogni caso, a mio parere, il lago non dovrebbe mai scendere anche oggi, sotto il livello 194,50 (quota Sade), per mantenere un livello minimo nel canneto di Alesso, abitato prevalentemente da popolazioni ciprinicole, nonché loro ambiente riproduttivo. Fra l’altro, un’oscillazione giornaliera di livello (oggi settimanale) sfavorirebbe sia la deposizione delle uova sia il loro sviluppo e la sopravvivenza degli stadi giovanili dei pesci. E nello studio di impatto ambientale di Edipower tali aspetti non sono approfonditi in modo sufficiente, riguardo agli effetti del progetto sulla fauna acquatica. Inoltre, a causa del trasferimento continuo di ingenti masse d’acqua dal lago di Cavazzo a quello di Verzegnis e viceversa, scenderebbe notevolmente anche la temperatura delle stesse, già oggi molto bassa. Nel contempo aumenterebbe la torbidità, dovuta a questo continuo rimescolamento di acque e limo depositato sul fondo dei due bacini. Inoltre sarebbe prevista una diminuzione dei livelli del fitoplancton, già oggi talmente bassi da sfavorire chiaramente la comunità planctonica e le specie ittiche a essa legate. La maggiore disponibilità di detrito organico fine, considerato come effetto positivo del progetto, sarebbe annullata dalla diminuzione degli organismi filtratori e raccoglitori, per i quali è necessaria l’esistenza di fasce sottoriparie stabilmente allagate. Il biologo ha ritenuto quindi che le popolazioni ittiche più svantaggiate sarebbero quelle di carpa, tinca, persico reale, sanguinerola (già in forte calo), alborella e spinarello. In conclusione, l’Etp, sotto il profilo ambientale, ha dato un giustificato e scientifico parere negativo a questa ipotesi progettuale. Personalmente sollecito invece i politici e gli amministratori della val del Lago a pensare a ulteriori progetti di valorizzazione del lago, quali per esempio la riapertura del “taj dal lac”, l’antico emissario oggi chiuso, che metteva in comunicazione il bacino lacustre con il Tagliamento, permettendo così la risalita di numerose specie ittiche, in particolare dell’anguilla. Oppure il rimodellamento del canneto di Alesso, con serpentine e piccoli laghetti, dove l’acqua potrebbe riscaldarsi e quindi favorire la vita e soprattutto la riproduzione dei Ciprinidi, che necessitano per questo di temperature più elevate rispetto ai Salmonidi.
Claudio Polano Gemona
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