"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

lunedì 17 luglio 2017

Otto candeline per il Blog "Alesso e Dintorni"


Festa di compleanno anche per il Blog. Si era partiti, quasi per gioco, il 17 luglio 2009 … e siamo ancora qui, dopo otto anni e più di 3040 post pubblicati.



Grazie allora a Voi lettori per le più di 822 mila visualizzazioni di pagine (continuiamo a ricordare anche, per la sua eccezionalità, l'insuperato post del 2 luglio 2015 sul "Palar più bel posto per fare il bagno in Friuli" che ha avuto, da allora ad oggi,  più di 12.600 visualizzazioni!),  per i più di 3900 commenti lasciati finora…. con l’augurio che ci sia sempre interesse verso questo strumento di informazione e di confronto sulle “tematiche valdelaghine” e che esso possa arricchirsi  ulteriormente di collaborazioni costruttive.
Mandi a ducj … e staitnus dongja.
                                              A&D



domenica 16 luglio 2017

Il "cielo grande, cielo blu" sopra Alesso


Il MV di ieri ha pubblicato una lettera di Gino Turisini dove venivano citate le diverse iniziative estive proposte dalla Pro Loco di Alesso, dalla mostra fotografica di Armando, sino al grande concerto dei Nomadi in occasione del cinquantenario di fondazione:

La Valle del Lago è più vitale che mai


Il lago visto da Armando
Nella sempre vasta ma ormai placida Valle del Lago col suo "capoluogo" Alesso, ci pensa ogni tanto la Pro loco a smuovere l'apatia paesana proponendo in questi mesi estivi eventi che meritano attenzione. Si è iniziato a fine giugno con una mega paella che ha radunato tanta gente in piazza, si è potuto poi visitare la mostra fotografica "Oltre la luce" di Armando Zilli, figlio di "Tullio da Casìna", che ha proposto e fatto ammirare varie fotografie provenienti dal suo vasto repertorio, immagini che il suo occhio indagatore ha carpito e fermato, dando respiro, voce, suono e colore a momenti e situazioni che sono difficili da cogliere e immortalare: lui l'ha fatto molto bene, spaziando da sublimi primi piani di pioppi e alberi controluce al gelo che
La mostra "Oltre la luce"
impregna e ingrossa gli stecchiti rami, alla neve abbondante che ricopre la baita isolata, all'alito della rugiada che esala dal primo tepore mattutino, alla mirabili del "terz sierai", alla diga sul torrente Palar dall'acqua incredibilmente limpida, sino alle "bombe di luce" dei fuochi di Ferragosto sul lago, un lago che merita più rispetto, attenzione e riguardo. Tra i programmi della Pro Loco, che festeggia il cinquantesimo della fondazione, vi è poi il concerto dei mitici Nomadi che saranno - oggi sabato 15 luglio - graditi ospiti sul campo sportivo di Alesso per riproporre le parole eterne di Augusto Daolio che ancora in tanti ricordano e verranno ad ascoltarli anche per sua memoria. Alesso è quindi pronto a fare festa nel rispetto della tradizione. 

Gino Turisini, Alesso
(Messaggero Veneto 15 luglio 2017)

E il concerto dei Nomadi, sotto il "cielo grande, cielo blu" di Alesso non ha tradito le aspettative:
Aspettando i Nomadi: The Originals

Aspettando i Nomadi: la preparazione del palco
Aspettando i Nomadi: i Sudamerico
Durante il concerto

Il pubblico
                                   

Al termine della manifestazione la Pro Loco ha diffuso questo significativo comunicato:

Carissimi tutti, GRAZIE di cuore a per la splendida serata che voi avete regalato a noi ieri sera. Siete stati tantissimi a partecipare e col vostro entusiasmo, gioia e allegri avete dato un perché al nostro lavoro per la preparazione di questo grande evento! Abbiamo festeggiato alla grande i nostri primi 50 anni e speriamo di festeggiarne altrettanti con l augurio di poter accogliere presto tanto giovani volenterosi il cui sentimento é l amore per il nostro bellissimo paese.
Grazie perciò a tutti, nuovamente. Ai consiglieri, ai soci e al collaboratori. Ai Dalessans e a tutti quelli che ieri hanno partecipato.
Siete stati unici, tutto è stato perfetto. E grazie Nomadi, colonna della musica italiana, per la simpatia e per la vostra bravura immutata negli anni. Le vostre canzoni rimarranno indelebili nel nostro cuore!❤️
La Pro Loco Alesso 



Ovviamente i tanti lettori del Blog presenti al concerto possono esprimere anche qui le loro sensazioni ed i loro commenti.

sabato 15 luglio 2017

Metti una sera in Val del Lago: dai Nomadi a Bach

Un sabato sera, in Val del Lago, che affianca proposte assai diversificate, per tutti i gusti!

Il campo sportivo di Alesso ospita il concerto dei Nomadi:

Arrivano I Nomadi nella val del lago per festeggiare i 50 anni della Pro Loco Alesso. 

La band di Beppe Carletti terrà un concerto sabato alle 21.30 nel campo sportivo della località, a poco distanza dal lago dei Tre Comuni. Per facilitare la distribuzione dei biglietti dello spettacolo sul territorio, gli organizzatori segnalano i diversi punti in cui è possibile farlo: a Gemona Alla Piazzetta a Ospedaletto e Alla Merinde in via Bariglaria, in Carnia alla Cartolibreria Moro e al Tilly's pub a Tolmezzo, al Mister Zoncolan a Sutrio e alla pasticceria Myriam a Forni di Sopra. I biglietti di possono trovare anche al Bar Esso sulla provinciale osovana a Buja, alla Pro loco di Fagagna nella sede di piazza Unità, al bar Centrale a Bordano, mentre a Trasaghis sono disponibili alla pizzeria Bunker 3, al bar Da Stefy  e all'alimentare Picco Annalisa ad Alesso. (p.c.) 
(Messaggero Veneto, 13 luglio 2017)

Nella Pieve di Cesclans, invece, un suggestivo concerto di musica classica:

Bahrami e Mercelli alla pieve di Cesclans inaugurano Carniarmonie 2017 Eventi a Udine


Bahrami e Mercelli alla pieve di Cesclans inaugurano Carniarmonie 2017 Eventi a Udine

Carniarmonie, il festival più antico e innovativo della montagna friulana, è ai blocchi di partenza con due grandi appuntamenti in questo fine settimana, per una lunga programmazione che vede quarantatré concerti in due mesi, fino a settembre. Ospiti attesi all'ouverture della rassegna, che raggiunge quest'anno la ventiseiesima edizione, sabato 15 luglio con inizio alle ore 20.45 alla Pieve di Santo Stefano a Cesclans di Cavazzo, il duo internazionale composto dal pianista Ramin Bahrami e dal flautista Massimo Mercelli, due punte di diamante nel panorama musicale classico. Il primo è riconosciuto tra i più sopraffini interpreti bachiani alla tastiera e finora ha registrato ben 14 album per la prestigiosa etichetta Decca Universal. Massimo Mercelli collabora invece da diversi anni con artisti del calibro di Morricone, Nyman, Glass, Penderecki, Sollima, ricercato artista nel pantheon della grande musica.
Un duo straordinario che proporrà un concerto dal titolo "Bach Sansouci", incentrato sull'incontro che avvenne nel 1747 tra il genio di Eisenach e il re Federico II di Prussia, suo grande ammiratore, nel castello di Postdam, da cui nacque la celebre composizione Offerta musicale che Bach gli dedicò.


(da:  http://www.udinetoday.it/eventi/bahrami-e-mercelli-alla-pieve-di-cesclans-inaugurano-carniarmonie-2017-3661945.html


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Ai lettori del Blog: lait lì ch'i volés.... e raccontateci le  emozioni provate.

venerdì 14 luglio 2017

Fatte brillare nel Tagliamento, tra Osoppo e Trasaghis, le bombe di Chiusaforte

disinnescato la prima delle due bombe d'aereo della II Guerra Mondiale,13 luglio 2017


Giovedì 13 luglio si sono completate le operazioni di bonifica dei residuati bellici risalenti alla II Guerra Mondiale rinvenuti nel comune di Chiusaforte (UD), le stesse hanno avuto inizio lo scorso 5 luglio quando gli artificieri dell’Esercito in forza al 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine hanno disinnescato la prima delle due bombe d’aereo da 1000 lbs ciascuna.
Il secondo ordigno è stato trasportato nel sito di brillamento finale nel greto del fiume Tagliamento, al confine del territorio dei comuni di Osoppo e Trasaghis, dove alle 11:39, con due distinte esplosioni radio comandate è stato, assieme alla prima bomba, 
definitivamente distrutto dal personale specializzato del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine.
Su mandato della Prefettura di Udine sono state disposte diverse ordinanze di sgombero e interdizione a persone e veicoli che hanno interessato dapprima il comune di Chiusaforte per le operazioni di disinnesco, dalle ore 05:30 di giovedì 13 luglio e fino a termine delle operazioni avvenute alle 07:05 circa, tale limitazione ha interessato porzioni dell’autostrada A23 – Udine – Tarvisio, della S.S. 13 Pontebbana, della strada comunale Moggio Udinese – Roveredo, della Ciclovia Alpe Adria, un divieto di sorvolo per un altezza di  metri 500 e la sospensione dell’erogazione della corrente elettrica ad alta tensione. A seguire l’ordinanza di sgombero ha interessato i comuni di Osoppo e Trasaghis nell’area interessata alle operazioni di brillamento, avente raggio di 500 metri a far centro dal luogo dell’esplosione e a partire dalle ore 9 e fino alle esplosioni finali delle 11:39 circa quando l’area è stata riportata alla normalità.

                           



Tratto dal sito “Udine today”. Leggi tutto l’articolo: http://www.udinetoday.it/cronaca/brillare-bomba-osoppo-seconda-guerra-mondiale-esercito-13-luglio-udine.html
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giovedì 13 luglio 2017

Adolescenti incivili sul Palar?

La "Posta dei lettori" del Messaggero Veneto di ieri ha pubblicato due lettere sul Palar: la segnalazione di un lettore relativa al comportamento incivile di alcuni bagnanti e la risposta del Sindaco di Trasaghis al proposito.

fiume palar/1/Una maleducazione che preoccupa

Gentile sindaco di Trasaghis, le scrivo in merito ad alcune cose che ho notato, e desidererei portare alla sua attenzione, da sporadico frequentatore del fiume Palar in località Alesso. Nello specifico, mi riferisco ad atteggiamenti poco corretti da parte di chi spesso frequenta le sponde (persone che incontro ogni volta che torno lì) del corso d'acqua.Nelle giornate estive molti adolescenti si recano presso il Palar per il consueto bagno pomeridiano, come molti di noi, e per cercare un po' di refrigerio. Quello che però è sgradevole constatare è che molti di questi giovani ragazzi non è per nulla avvezzo al rispetto delle regole.Infatti, si sprecano le bottiglie di plastica gettate in terra, i mozziconi di sigaretta lanciati ovunque, le lattine di birra abbandonate ovunque, i cani liberi senza museruola e guinzaglio e altro ancora.Quello che però mi spinge a scrivere queste righe è la scena alla quale ho assistito qualche giorno fa: alcuni ragazzini (tra gli 11 e i 15 anni) si sono divertiti a prelevare dall'acqua un gambero e, in un secondo momento, a prenderlo a calci fino a ucciderlo. Così, gratuitamente, senza un motivo.Ovviamente sono intervenuto non appena ho intuito cosa stavano facendo ma, purtroppo, per il povero gambero non c'è stato più nulla da fare.La pregherei, se possibile, di inviare dei controlli per preservare il vostro, il nostro ambiente, il più intatto possibile e per cercare di educare queste persone al rispetto dello stesso.
A.T. Tavagnacco

fiume palar/2/ Ha fatto bene a intervenire

La ringrazio per la segnalazione e mi auguro che uno spiacevole episodio come questo non la distolga dal continuare a essere nostro ospite al Palar; purtroppo la maleducazione di pochi danneggia tutti gli altri.Al Palar il flusso turistico è aumentato notevolmente negli ultimi anni e da ambiente incontaminato e poco frequentato è divenuto meta di turismo oserei dire di massa, con il seguito delle conseguenze che ha notato.Ci sono attività di sorveglianza e controllo, sia da parte dell'ente tutela pesca (il prelievo del gambero è reato...) che di volontari della protezione civile comunale, non vi è però, come in ogni luogo di turismo, un presidio costante che permetta di evitare al 100% simili comportamenti. Di più ritengo che sia la buona educazione di ogni singolo componente la società che dovrebbe tutelare il proprio ambiente senza dover arrivare a uno stato di polizia dove tutto e tutti siamo controllati in ogni movimento per il comportamento di pochi.È incoraggiante che lei sia intervenuto e non abbia fatto, come purtroppo succede nella maggior parte delle volte, finta di nulla e di ciò la ringrazio. Come ha detto bene il Palar è di tutti e non soltanto dei residenti della zona e tutti dovremmo sentirci in dovere di proteggerlo!Un cordiale saluto.
Augusto Picco sindaco di Trasaghis

Che ne pensano i lettori del Blog, frequentatori del Palar?



L'anno prossimo riaprirà l'hotel "Al Lago"

Dopo annunci, promesse, speranze, rinvii, voci di utilizzazioni diverse, pare avviarsi verso una soluzione positiva la riapertura dell'Hotel "Al Lago" sulla riva ovest, chiuso da anni. Lo riferisce il MV:

TRASAGHIS. Parte dalla riva ovest il rilancio turistico del lago dei Tre Comuni. Due importanti novità riguardano, infatti, il più grande bacino friulano: la prima è la prossima (ri)apertura dello storico hotel Al Lago, prevista nell’estate 2018, la seconda è la realizzazione di un nuovo centro turistico ricreativo e sportivo nell’area del vicino campo da calcio, dove domenica si esibiranno I Nomadi per festeggiare i 50 anni della Pro Alesso.

Sull’hotel da tempo la famiglia Polo, conosciuta a Ravascletto e in Carnia dove gestisce l’hotel La Perla, aveva manifestato l’interessamento e avviato le pratiche, ma ora ci sono date più precise: «Contiamo – spiega l’imprenditore Paolo Polo – di
riaprire con l’inizio della stagione estiva 2018. È una struttura con una quindicina di camere, 40 posti, in cui ci sarà anche un ristorante e, in giardino, una piscina con relativo spazio wellness. L’obiettivo è quello di implementare l’offerta turistica di quella parte di lago».

Sulla riva ovest è già possibile campeggiare e con un hotel-ristorante aumenteranno anche i servizi, sia per i turisti sia per la popolazione locale. Presto, con l’avvio dei lavori, si potrà vedere anche un cartello fuori dall’hotel con un rendering della futura struttura, chiusa dal 2003.


(da Il lago come polo turistico, lavori per 500 mila euro, di Piero Cargnelutti, "Messaggero Veneto", 11 luglio 2017)

mercoledì 12 luglio 2017

Lago, un centro turistico nella zona del campo sportivo

Il Consiglio comunale di Trasaghis, nella seduta del 29 maggio, aveva approvato l'avvio della procedura per la realizzazione di un  centro turistico ricreativo sportivo nella  zona del lago.
Maggiori dettagli si hanno ora da un articolo pubblicato dal MV:

la vera novità arriva dal Comune che in queste settimane ha affidato la progettazione per la realizzazione di un centro turistico e ricreativo nell’area del campo sportivo: un investimento di circa 500 mila euro, 360 dei quali messi a disposizione dalla Regione attraverso l’Uti del gemonese e i restanti dal Comune. «Fa parte del progetto “Immergiti nel lago” – spiega il sindaco Augusto Picco – che avevamo presentato qualche anno fa. Gli obiettivi sono diversi: da un lato risistemare il campo di calcio con il rifacimento di tribune, spogliatoi e la realizzazione di servizi igienici, che possano essere messi a disposizione anche dei visitatori, dall'altra creare una struttura  ricreativa utilizzabile anche dalle associazioni o da un gestore privato e che potrà quindi venire incontro alle esigenze dei frequentatori del lago e delle diverse realtà che organizzano eventi di rilievo: penso, ad esempio, al volo libero. Contiamo di terminare i lavori entro il 2019»

(da Il lago come polo turistico, lavori per 500 mila euro, di Piero Cargnelutti, "Messaggero Veneto", 11 luglio 2017)


martedì 11 luglio 2017

Sabato "I Nomadi" ad Alesso: è il "botto" della Pro Loco

La Pro Loco di Alesso festeggia cinquant'anni e lo fa "col botto", proponendo per sabato 15 il concerto dei Nomadi nel campo sportivo.


La serata avrà un prologo venerdì 14, con il concerto dei "Sudamerico" e "The originals"



Durante le serate del 14 (Aspettando i Nomadi) e del 15 luglio (serata del Concerto dei Nomadi) la Pro Loco Alesso vuole intrattenervi non solo con buona musica, ma anche con un gustoso menù proposto dal Tilly's Pub di Tolmezzo!😊
Di seguito trovate il menú proposto con tutte le pietanze. 



lunedì 10 luglio 2017

Cavazzo in uno "speciale" di Telefriuli

La trasmissione di Telefriuli "Il campanile della domenica" di ieri è stato dedicato interamente al Comune di Cavazzo.
In una serie di interventi coordinati da Dario Zampa, partendo dalla "festa del pesce" di Somplago, sono state prese in esame le caratteristiche storico-culturali ed economiche del territorio, dalla storia della Pieve di Cesclans alle vicende del forte di Monte Festa, dall'attività della centrale alle problematiche del Lago e altro ancora.

Chi vuol vedere (o rivedere) la trasmissione, può andare su youtube sulla pagina https://www.youtube.com/watch?v=4WC07_xUXyg  o cliccando direttamente qui sotto:



domenica 9 luglio 2017

"Prelievo dal Lago solo col by-pass", ribattono i Comitati al Consorzio (II)

Il comunicato dei Comitati che richiama l'attenzione sulla necessità di un intervento complessivo, capace di garantire contemporaneamente l'approvvigionamento idrico e la rinaturalizzazione del Lago, già pubblicato sul Blog (vedi http://cjalcor.blogspot.it/2017/07/prelievo-dal-lago-solo-col-by-pass.html ), diventa ora anche un volantino a stampa (edizione de "Il punto" del 5-7-17) capace di raggiungere quanti, in Val del Lago, non frequentano abitualmente la Rete.


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Come per il  passato, il Blog apre i suoi spazi a una disanima articolata su queste tematiche. 

sabato 8 luglio 2017

Somplago, una domenica "dentro" la centrale

Nell'ambito della "Festa del pesce" proposta dalla Pro Loco di Somplago e Mena nel fine settimana, si segnala l'appuntamento annuale con la possibilità di visitare la centrale di Somplago.

Domenica visite guidate alla centrale idroelettrica


CAVAZZO CARNICO. La centrale idroelettrica del gruppo A2A aprirà domenica le porte al pubblico. Un’occasione preziosa per i visitatori che, accompagnati dai tecnici dell’impianto, potranno visitare la struttura, scoprire “la caverna” della centrale e conoscere come, da oltre 60 anni, viene prodotta l’energia rinnovabile, completamente green, dalla forza dell’acqua. La Centrale di A2A, incastonata nella splendida cornice della Carnia nelle Alpi Friulane, sarà aperta al pubblico dalle ore 9.30 alle 18. Sarà possibile effettuare la visita gratuitamente e senza prenotazione, lungo un percorso che fiancheggia la cabina elettrica di smistamento per poi addentrarsi nella montagna, dove attraverso un corridoio di circa 600 metri si arriva alla Sala Macchine.(g. g.) 

(Messaggero Veneto, 6 luglio 2017)



Il sito del Gazzettino propone una galleria fotografica dell'interno della Centrale. Per vedere le foto, clicca su:


................... 
Come proposto anche in precedenti occasioni, i visitatori possono mandare al Blog commenti e impressioni sulla esperienza.

venerdì 7 luglio 2017

Il Lago e la siccità, fra intenti e politiche

 Laura Matelda Puppini ha pubblicato sul sito www.nonsolocarnia.info una articolata riflessione 

sui temi emersi in questi ultimi giorni, dalla siccità alla moria di pesci nel Tagliamento alle ipotesi 

di utilizzo delle acque del Lago a fini irrigui:


Chiare, dolci, fresche acque di un tempo che fu. 

Siccità, lago dei Tre comuni o di Cavazzo, fra intenti e politiche


Ultime acque addio?
Articoli vari del Messaggero Veneto del mese di giugno, hanno riportato alla ribalta il problema della siccità in Friuli, reso visibile a tutti dal decreto di emergenza idrica per il Fvg firmato, il 20 giugno 2017, dalla Presidente Debora Serracchiani, che ha deciso di ridurre la portata del Tagliamento, incidendo sul minimo deflusso vitale del fiume, dimezzandolo, non si sa però con quali valutazioni complessive e consulenze operative e, pare, pensando solo alle piantagioni friulane di mais. (“Siccità: Serracchiani, decretato stato emergenza idrica in Fvg”, in: http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/, e Giampiero Cargnelutti, Moria di pesci nel Tagliamento, la rabbia dei pescatori: flusso insufficiente, in Messaggero Veneto, 23 giugno 2017). Infatti ormai in Carnia i fiumi sono ridotti a letti ghiaiosi e stanno assumendo un carattere torrentizio. Inoltre un problema così grave avrebbe dovuto far riunire il consiglio regionale per cercare soluzioni appropriate, prima di intervenire con un comunicato sull’utilizzo del fiume che ormai ha solo il greto più largo della regione. Vi è chi ha battagliato per il minimo deflusso vitale, ed ora io credo che prima di dimezzarlo, si dovrebbe come minimo pensarci, dato che le acque della montagna formano un sistema idrico e fluviale. Inoltre qualcuno i giorni scorsi diceva che non è possibile rischiare di alterare l’ambiente per quattro campi di granoturco, visto, tra l’altro, che il prezzo del mais, è basso. Insomma sarebbe come vendere una villa stupenda e sul mare della Sardegna, proprietà di tutti,  per salvare una catapecchia fatta con 4 assi e proprietà di pochi, penso io. E scrivo questo solo perché vivo in Carnia ed ho attenzione per la mia terra, non certo per offendere qualcuno e se erro correggetemi.
Giancarlo Bonoris, sul Messaggero Veneto del 5 luglio, inizia dicendo che ormai si è alla continua emergenza siccità, un anno dopo l’altro, senza che mass media e politici prendano atto che «la disastrosa situazione attuale dei nostri fiumi regionali e dei relativi ecosistemi idrici, non è altro che il frutto della miope e dissennata assenza di programmazione della nostra politica relativamente alla gestione delle risorse idriche regionali, nonchè dei biblici ritardi di applicazione delle normative europee (leggi direttiva acque)». E nel merito io invito a leggere i miei: Laura Matelda Puppini, Quale politica per la montagna in questa Italia?”, in: www.nonsolocarnia.info, 29 febbraio 2016; Laura Matelda Puppini, Piano paesaggistico regionale e richieste della popolazione carnica, in www.nonsolocarnia.info, 1 luglio 2016; ed infine Laura Matelda Puppini, Da Carniacque a Cafc: affare strategico, fusione obbligata, o privazione dell’acqua per la montagna e de profundis per la sua autonomia?, in: www.nonsolocarnia.info, 4 gennaio 2017.
Quindi il signor Bonoris aggiunge che i pescatori, gruppo di cui da 60 anni fa parte, assistono da decenni «ai continui assalti dei portatori di interessi, al patrimonio delle nostre acque regionali, che vediamo di anno in anno ridursi per prelievi o asciutte e inquinamenti, a rigagnoli o a mere identità fisiche che di fiume possiedono più soltanto il nome». Ed egli riprende il discorso sulla S.A.D.E., comandata dal potentissimo, in epoca fascista, Giuseppe Volpi conte di Misurata, del cosiddetto gruppo veneziano, i cui disastri sono ben descritti nel volumetto di Lucio Zanier; Fatti e misfatti S.A.D.E. – E.N.E.L. in Carnia e forse una proposta di miglioramenti, Ribis, 1981. Lo Zanier dedica un capitolo del suo lavoro ai «Progetti già realizzati e danni derivati da questi» (Ivi, pp. 20-42), e fra i danni enuclea non solo gli abbassamenti delle falde e problemi dati a fauna e flora che vivono negli ecosistemi fluviali, ma anche i «danni all’ agricoltura ed ai boschi, al turismo e all’artigianato, proprio cioè a quelle tre componenti […] che dovrebbero essere il supporto indispensabile ad un decollo economico della nostra terra». (Ivi, p. 20). E su questi aspetti si sofferma anche il Bonoris, nel suo intervento sul Messaggero Veneto. «In Friuli hanno cominciato le grandi compagnie produttrici di energia idroelettrica (leggi S.a.d.e.) a mettere le mani sull’acqua pubblica, e i risultati negativi non si sono fatti attendere […]. L’acqua fuoriuscita dalla nostra Carnia è stata subito prelevata dai vari consorzi irrigui: c’erano infatti migliaia di ettari di magredi e zone aride da riempire con mais e frutteti (ora il mais non vale più nulla e le mele restano a marcire sugli alberi […]). Non basta: adesso (da alcuni anni) si parla di energia “eco sostenibile”, di nuovo energia idraulica prodotta da piccole centraline, il cui progetti, incentivati con il contributo di “certificati verdi” […] stanno provvedendo a dissecare i pochi residui torrenti rimasti in Carnia […]». Analisi corretta, penso tra me e me, mentre mi ritorna alla mente il “Comunicato del Comitato Acque delle Alpi sulla perdita di corsi d’acqua per speculazione a fini incentivi idroelettrici”, da me postato su www.nonsolocarnia.info il 22 luglio 2016, che così inizia:«La speculazione creata dagli incentivi alle rinnovabili si sta bevendo gli ultimi fiumi e torrenti liberi delle Alpi e degli Appennini; anche gli ultimi, rari corsi d’acqua ancora integri stanno scomparendo inghiottiti dalle condotte di nuovi impianti idroelettrici». Per amore di verità si deve dire che il gruppo delle cooperative carniche aveva cercato di gestire le acque in proprio, ma era stato battuto dal fascismo e dagli interessi di Giuseppe Volpi conte di Misurata ed il gruppo dei veneziani. (Cfr. per proposta carnica: Laura Matelda Puppini, Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le Cooperative Carniche (1906- 1938), Gli Ultimi, 1988, capitolo: “L’Ente autonomo Forze Idrauliche in Friuli”, pp. 175-191. Per il gruppo detto dei veneziani, cfr. Laura Matelda Puppini, Recenti elezioni amministrative. C’erano una volta destra e sinistra che non passavano per il centro…, in www.nonsolocarnia.info, 29 giugno 2017).
«Requiem per i nostri fiumi», scrive il Bonoris, ma perdere fiumi, dico io, è una catastrofe ambientale, a cui la Regione risponde dimezzando il minimo deflusso vitale al Tagliamento, e per il resto facendo orecchie da mercante, pare. Inoltre con maggiore acqua nei fiumi anche gli scarichi dei depuratori, scrive Zanier, ( che per inciso è un geologo) sarebbero più diluiti, ed in genere viene a mancare, con basse portate nei fiumi, «quell’effetto di trasporto e di diluizione che caratterizza le grandi masse d’acqua in movimento», favorendo l’inquinamento. (Lucio Zanier, op. cit., pp. 34 – 35). Inoltre la diminuzione della portata dei fiumi fa variare – sempre secondo Lucio Zanier –  l’umidità nei terreni e nell’aria, portando ad effetti di inaridimento, mentre la temperatura sale. (Ivi, p. 34). 
Per quanto riguarda poi il turismo, Lucio Zanier ricorda che la pesca sportiva nei fiumi della Carnia era una attività che attraeva turisti, come le terme di Arta con la loro acqua Pudia, andata perduta. E non bisogna dimenticare la piscicoltura.  Sull’importanza della pesca, per il turismo carnico, si sofferma anche il Bonoris. Ed in questo contesto apocalittico, che nessuno può dire non sia stato evidenziato, in particolare negli anni ’80, con numerose prese di posizione ed analisi contro la ventilata costruzione della centrale di Amaro (il volumetto di Lucio Zanier è del 1981, gli articoli comparsi su Nort, relativamente all ‘argomento “Acque” e “Val del Lago”, coprono tutto l’arco di pubblicazione del periodico della montagna edito dal gruppo Gli Ultimi),  pare che, come in precedenza, la politica “dorma” a livello di analisi e progettualità globale futura, fermandosi a meri interventi in emergenza, che ormai, essendo costanti, non sono più tali. Mi pare di ricordare le critiche di Giorgio Ferigo alle delibere di urgenza che si facevano al Comune di Comeglians, quando egli era consigliere, per moltissimi argomenti che potevano, a suo dire, seguire anche l’iter normale ed essere discussi in consiglio. 
“Ultime acque addio?” – si intitolava un pezzo di Franceschino Barazzutti pubblicato su Nort, n.4, gennaio 1985. Ora forse il punto di domanda non serve più.  
Laura Matelda Puppini 
Nella seconda parte dell'articolo viene pubblicato il recente comunicato dei Comitati, già diffuso su questo Blog. Per leggere comunque tutto l'articolo:

giovedì 6 luglio 2017

Foto sul Lago, da domenica, nella mostra dell'UTE

Appena chiusa la mostra di Armando Zilli "Oltre la luce", il Centro Servizi di Alesso ospita, da domenica prossima, una nuova mostra fotografica, dedicata questa volta al Lago.

Domenica mattina alle 10.30 ad Alesso presso il Centro Servizi di Via Libertà si inaugura la mostra fotografica "Il Lago dei Tre Comuni", con foto realizzate dai "Fotocreativi di Gemona e Dintorni" del corso di fotografia UTE 2016/2017




mercoledì 5 luglio 2017

"Prelievo dal Lago solo col by-pass", ribattono i Comitati al Consorzio

Giorni fa il Blog ha pubblicato la rinnovata richiesta avanzata dal Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana di prelevare l'acqua in uscita dal lago per garantire l'approvvigionamento idrico dei campi del Medio Friuli non mancando di sottolineare la parzialità della richiesta, che evita e salta le risultanze di un dibattito più che trentennale sulla possibilità e necessità di rinaturalizzare il Lago (vedi http://cjalcor.blogspot.it/2017/06/il-consorzio-rilancia-prendere-lacqua.html).
Ora queste tematiche vengono riprese  e ribadite con forza  in un comunicato diffuso dai Comitati:


LAGO DI CAVAZZO, E’ TEMPO DI UN INTERVENTO COMPLESSIVO

  
Ad ogni siccità i dirigenti del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana non sanno far altro che indicare, come rimedio, la derivazione dello scarico del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni alla rete irrigua consortile, del costo di 30 milioni di euro.
     Recentemente lo ha ripetuto il direttore ing. Canali come riportato dal sito on line “Il Friuli”: “E’ l’unica soluzione possibile - conclude Canali - ed è prevista nel Piano di tutela delle acque”. Solo che l’ing. Canali nasconde la propria coda di paglia poiché volutamente “dimentica” che lo stesso Piano prevede che “In tale ambito dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico-economica di realizzazione di un canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare la naturalità del lago stesso”.
    A questo punto si impongono alcune considerazioni: 
1.       La derivazione dallo scarico del lago, su cui insistono i dirigenti del Consorzio, comporta l’abbandono del più grande lago della regione all’inaccettabile destino di diventare nel tempo una palude a causa del notevole apporto di fango dallo scarico della centrale, così come dimostrato dallo studio dell’ing. Garzon commissionato dai Comuni rivieraschi e dal BIM, dallo studio dell’ing. Franzil e dai rilievi dei ricercatori dell’ISMAR di Bologna del CNR.
2.      Di fronte a questo scenario, per non finire “infangati” assieme ai dirigenti del Consorzio, la politica e le istituzioni a tutti i livelli non possono far finta di non vedere, di non sapere e lasciare al Consorzio di fare il bello ed il cattivo tempo. Devono farsi responsabilmente carico del problema dando soluzioni complessive, non parziali, rispettose dei vari interessi, all’impiego della risorsa idrica. Devono dire chiaramente se intendono lasciare morire il lago o se, invece, prendendo esempio dalla Carinzia e della Slovenia, lo vogliono salvare, valorizzare e consegnarlo vivo e rinaturalizzato alle future generazioni, varando concrete iniziative, non calate dall’alto, ma ragionate e concordate con la popolazione ed i Comuni della Valle del Lago e del comprensorio, iniziando da quel previsto ma mai nato studio di fattibilità del by-pass del lago.   
3.      La costruzione del by-pass, captando le acque turbinate dallo scarico della centrale e convogliandole direttamente allo scarico del lago, evita che in esso confluisca acqua gelida e fango, permette, allo stesso tempo, al Consorzio di derivare l’acqua dallo scarico del lago nel torrente Leale, alla centrale di continuare a produrre energia, al lago di essere finalmente rinaturalizzato e valorizzato.  
4.      Gli abitanti della Val del Lago non permetteranno, dopo lo sconvolgimento del lago con lo scarico in esso della centrale idroelettrica , della valle con l’autostrada e con l’oleodotto e  stazione di pompaggio sulle rive, che si impongano contro la loro volontà opere rispondenti solo ad interessi egoistici esterni  in danno  alla valle, che il lago, già asservito agli interessi idroelettrici forestieri, subisca  ulteriori servitù, che la derivazione del Consorzio sia realizzata  senza la contemporanea esecuzione del by-pass che convogli lo scarico della centrale fuori dal lago, che si cerchi di far passare la furbata dei due tempi: realizzare prima la derivazione del consorzio e poi … dimenticare il bypass del lago!  Del “bene comune acqua” non possono continuare a decidere i soliti “signori dell’acqua”.   Acqua significa democrazia!

Val del Lago, 01 luglio 2017.

Valentino Rabassi per il “Comitato per la difesa e valorizzazione del lago”, Alesso.

Franceschino Barazzutti per il “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento”, Tolmezzo
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Come per il  passato, il Blog apre i suoi spazi a una disanima articolata su queste tematiche. 

martedì 4 luglio 2017

Febbraio 1916. Le indagini del soldato Abicis tra Carnia, Alesso e Interneppo

Iosetta Mazzari, insegnante padovana, il Friuli lo conosce bene. C’è venuta nell’immediato dopo terremoto del ‘76, da volontaria, a dare una mano a recuperare dalle macerie i beni culturali e gli oggetti materiali delle comunità ed ha continuato a frequentarlo, anche perché ha sposato un cjavacìn e i suoi figli padroneggiano padovan e cjargnel, accanto alle lingue straniere
Oltre alla famiglia e al lavoro, Iosetta segue una singolare passione: scrive gialli ambientati nel periodo della prima guerra mondiale.
Tutto è cominciato una sera, a tavola, - racconta - quando mi sono lamentata che non ci sono gialli storici ambientati nella Prima Guerra Mondiale e mio figlio mi ha esortato a scriverli”.
Da lì è partita l’avventura letteraria: “Forse era lo stimolo che mi mancava per cimentarmi con un libro: mi sono divertita molto a inventare il personaggio di un giovane soldato che per caso diventa investigatore”. E il soldato Abicis, il protagonista dei racconti, si è già cimentato in quattordici indagini, pubblicate in undici volumi editi dalla Cleup di Padova. “Tanti mi chiedono dove sono andata a pescare il nome del mio protagonista,  Abicis – racconta Iosetta -  Ecco, non l'ho completamente inventato: ad Asiago, nel grande monumento funebre per i caduti dell'altopiano, c'è un Abcis Francesco. Ricordo che, la prima volta che lo notai, mi venne in mente che molto probabilmente era un trovatello, certi cognomi rivelano la poca fantasia dei direttori dei brefotrofi dell'epoca. Poiché anche il protagonista dei miei libri doveva essere senza famiglia ( per rendere verosimili alcuni episodi) mi venne naturale scegliere un nome simile”.
Le 14 storie di Abicis spaziano tra il Veneto ed il Friuli durante la Grande Guerra: l’idea è quella di dedicare una storia a ogni mese di belligeranza (e l’autrice sta rispettando la tabella di marcia, addirittura con qualche “doppia indagine”). I libri sono scritti assai bene: ottimo l'inquadramento storico, efficace la caratterizzazione dei personaggi, fluente lo stile narrativo ... con in più l'assoluta novità della descrizione analitica di minuti procedimenti (per esempio l'allacciatura delle scarpe nel primo libro, la posa di un reticolato nel secondo) che diventano elementi risolutori nel dipanamento dei casi.
Diverse storie di Abicis partono da Udine, da “un convento sulle rive del Ledra, requisito per farne il Comando Militare per la Logistica” da dove il soldato- investigatore parte, ora affiancando l’odioso tenente Luca Maria De Paoli, ora collaborando con l’umano capitano Olmi, a cercare di risolvere, con l’aiuto della sua capacità di osservazione e di logica, casi assai complicati (un cadavere con le mani mozzate ad Aquileja, un sergente ucciso in maniera crudele, dei cadaveri con pietre infilate in bocca dell’inferno di Plava, un imbarazzante delitto in una casa di tolleranza a Udine,  i misteri legati alla sosta dei corazzieri del re a Martignacco…).
La quattordicesima indagine di Abicis si intitola “Sulle tracce del calicanto” e merita una citazione particolare perché ambientata tra i magazzini militari di Stazione per la Carnia, Venzone ed i paesi attorno al Lago. L’indagine ruota attorno al presunto suicidio di un tenente, con pochi indizi, se non un ramo di calicanto che non ha motivo di essere tra gli oggetti personali del defunto : "Lo poso davanti a me e comincio a disegnarlo: sono in realtà cinque fiori attaccati ad un rametto legnoso, i petali appuntiti sono gialli, trasparenti, quasi coriacei, mentre il centro è di un rosso così scuro da parere bruno. Lo accosto al naso e inspiro piano: riconosco il profumo e sono sicuro."
Ecco quindi un viaggio in bicicletta in una giornata gelida nel quale “fino a Gemona la strada è larga e trafficata, poi si prende a destra e si attraversa in Tagliamento su un grande ponte ad archi, costruito pochi anni fa” per arrivare ad Alesso un bel paesino, riparato dalle montagne, riscaldato dal lago, abitato da brava gente”. Un altro giorno l’indagine lo porta a costeggiare “la superficie piatta e grigia di un lungo lago alpino che deve essere uno spettacolo, in una giornata di sole” per arrivare a Interneppo, “un paesino arrampicato tra il lago e la montagna”.
Non si vuole svelare qui il dettaglio della indagine né tantomeno, come in ogni giallo che si rispetti, suggerire l’identità del colpevole. Basti dire che questo e gli altri racconti sono assai ben costruiti: al è un gust a lei!
                                                                            Pieri Stefanutti



C’è una pagina facebook che tiene informati  della pubblicazione delle indagini di Abicis (esce in questi giorni il 12° volume: UN MORTO DI TROPPO SUL PODGORA):


Chi vuole contattare l’autrice, anche per informazioni su dove trovare i libri, può mandarle una mail all’indirizzo eziram@alice.it  .