"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 30 giugno 2019

I comitati sul Lago bocciano le "fughe in avanti da parte di interessi particolaristici"

Il 22 giugno il Blog ha riferito dell'incontro dell'on. Bubisutti con i vertici del Consorzio di Bonifica.
Ora, sull'argomento, intervengono i Comitati:

La macabra danza  di interessi particolaristici sul morente Lago di Cavazzo o Tre Comuni   

     "Il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni va salvato, realizzando un bypass che porti le acque in uscita dalla centrale di Somplago direttamente alla attuale galleria di scarico nella montagna e solo dopo una parte delle acque potrà essere utilizzata per altri scopi. Ancora una volta i Comitati Salvalago ribadiscono la loro posizione sull’argomento, dopo le recenti prese di posizione dei dirigenti del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, che, a seguito di un loro incontro con l’on. Aurelia Bubisutti,  recentemente hanno dichiarato la necessità di derivare parte di queste acque dato che “ il progetto ( di derivazione a valle della galleria ), non influisce sulla salute delle acque del lago “.
    
Così invece non è: infatti la derivazione proposta dal Consorzio assoggetterebbe il lago ( è da lì che viene l’acqua dello scarico!)  a forti oscillazioni del livello in particolare quando la centrale è ferma e comunque non è accettabile che il lago faccia “da corridoio” per alimentare la derivazione irrigua – idroelettrica del Consorzio. Il lago, la sua valle e la sua popolazione di malefatte ne hanno subite troppe e non intendono essere ancora sacrificati per gli interessi dei signori della pianura.
     Ancora una volta, ricordiamo a Lor Signori, che il Piano Regionale di Tutela delle Acque ( PRTA) prevede sì di “prendere in considerazione”  il progetto di derivazione del Consorzio, ma prevede altresì che “Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico-economica della realizzazione di un canale di by-pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago  sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità” . I dirigenti del Consorzio e i rappresentanti delle istituzioni si fissino ben in testa le parole “contestualmente, condizioni di naturalità, fruibilità” .
     Per gli abitanti della Val del Lago qualunque prelievo delle acque del lago potrà avvenire soltanto dopo che il bypass sarà realizzato. E il by-pass è l’unica soluzione al degrado del lago!
     Purtroppo, dobbiamo constatare che il concorso di idee per la rinaturazione e fruibilità del lago indetto dalla Regione è andato deserto e ora la stessa dovrà intervenire in altro modo per ottemperare a quanto previsto dalla Legge già citata. Da parte nostra ci sarà come sempre massima disponibilità al dialogo e confronto, ma non accetteremo fughe in avanti da parte di interessi particolaristici.
     Ricordiamo che studi recenti ,effettuati sia da parte del Comitato, sia da parte di un tecnico incaricato da alcuni Enti Pubblici territoriali hanno dimostrato che, senza un decisivo intervento,  in 100/110 anni  il lago diventerà una palude  a causa del continuo deposito  di fango  nei periodi piovosi  proveniente  dai torrenti della Carnia alimentanti la centrale idroelettrica. Studi confermati l’anno scorso dai ricercatori dell’ISMAR/CNR di Bologna.
      Il sistema idroelettrico del Tagliamento, di cui il lago di Cavazzo o Tre Comuni è il terminale, è stato progettato e realizzato negli anni ’40-50 senza alcun riguardo per l’ambiente, è gemello di quello infausto del Vajont e improntato ad un unico principio: trasformare tutte le acque indiscriminatamente in kw ed in denaro per gli azionisti della SADE. Tale sistema-dinosauro va sottoposto ad una severa verifica.
     Va esaminato anche il tema del deflusso minimo vitale (DMV)  nel Tagliamento di cui il Consorzio ha una concezione particolare di cui non fa parte l’uso plurimo delle acque. Se il legislatore  ha definito come calcolare il DMV  stimando che sia il minimo  per garantire la vita  di un corso d’acqua, bene pubblico da salvaguardare,  non si capisce come mai ogni anno  il DMV venga dimezzato  per favorire interessi particolaristici della pianura.

    Ci fa piacere che l’on. Bubisutti abbia deciso di interessarsi del problema Lago di Cavazzo. La invitiamo  - anche come cjargnele - a stare con i piedi nell’acqua gelida e torbida di questo lago anziché in quella dei Canali del Consorzio".        

venerdì 28 giugno 2019

Scuole insicure: dopo la Primaria di Bordano, ora verrà chiusa anche l'Infanzia di Avasinis

Negli scorsi giorni la scuola Primaria di  Bordano è stata chiusa  per rischio sismico. Il sindaco Ivana Bellina  ha infatti disposto con un’ordinanza la chiusura della sede della scuola primaria  in quanto,  a seguito di indagini di laboratorio su porzioni di materiali della struttura è stata determinata la presenza di comportamenti statici e di carichi verticali rispondenti ai coefficienti di stabilità mentre si sono evidenziate delle carenze sotto l’aspetto delle azioni sismiche. Insomma, la scuola rimarrà chiusa fino a quando non saranno portati a termine i lavori per l’adeguamento antisismico della struttura, il tutto con la consapevolezza dei disagi per i bambini stessi e i relativi genitori. Si sa che è primario garantire  la sicurezza dei bambini anche se non mancano gli interrogativi su una struttura relativamente recente, costruita dopo il terremoto, con criteri che dovrebbero essere stati antisismici.

Mentre a Bordano si sta studiando una collocazione provvisoria per le scuole primarie, è giunta notizia di un analogo provvedimento di chiusura che riguarda la scuola per l'Infanzia di Avasinis. Si sta studiando lo spostamento degli alunni nel Centro Studi di Alesso, previo adattamento della struttura all'accoglimento di tre ordini di scuola. Sembra che siano risultati fuori norma anche l'edificio della mensa e la struttura adiacente denominata "Scuole Svizzere" perchè donate dalla solidarietà elvetica nel dopo terremoto.

Si attende un comunicato ufficiale che chiarisca l'entità del problema e le soluzioni che saranno adattate. 

giovedì 27 giugno 2019

Anche la "casa delle farfalle" di Bordano nel progetto turistico "Friulando"

Presentato a San Daniele il progetto turistico “Friulando”


Nel corso della serata finale della manifestazione Aria di Festa, il 24 giugno a San Daniele si è tenuta la cena-evento di presentazione del progetto Friulando. Ospite dello stand del Prosciuttificio Prolongo, che è partner dell’iniziativa, la rete d’impresa Friulando si è presentata al pubblico e agli addetti ai lavori nel corso di un aperitivo-degustazione dei vini di Montalbano Agricola, dei prosciutti Prolongo e dei formaggi dell’Azienda agricola Colomba, seguito da una cena a base di specialità della cucina friulana preparate dallo chef Luca Braidot, dell’Osteria di Villafredda.
“Dolce e selvaggio, il Friuli ti aspetta” è lo slogan del progetto agrituristico che questa rete d’impresa artigianale ha scelto per promuovere un una rosa di esperienze di sicuro impatto. Si tratta di quattro percorsi guidati alla scoperta di gusti autentici:  questi percorsi comprendono visite alla cantina bio di Montalbano, al prosciuttificio Prolongo, alle serre delle farfalle tropicali della Casa delle farfalle, con una piacevole pausa di degustazione dei piatti della tradizione dell’Osteria di Villafredda e dei formaggi del microcaseificio dell’agriturismo Al Tulin. Una proposta singolare per assaporare alcune eccellenze regionali, esattamente dove esse vengono prodotte, ammirando il meraviglioso territorio friulano, che si compone di una straordinaria biodiversità che va fatta assolutamente conoscere, come ha osservato nel corso della presentazione Francesco Barbieri, direttore scientifico della Casa delle Farfalle di Bordano. Si tratta di un’idea semplice, ovvero rendere il consumatore un visitatore e portarlo direttamente dentro la produzione: un kilometro molto più che zero. (...)



lunedì 24 giugno 2019

Sabato, la notte dei fuochi

Sot San Pieri, torna l'antica tradizione dei fuochi rituali.
In Val del Lago, si confermano gli appuntamenti di Cavazzo e di Trasaghis.




C'è, in altri paesi,  qualche altra occasione? Segnalatelo al Blog!

sabato 22 giugno 2019

Lago, il Consorzio difende il progetto. Ma i dubbi restano...

C'è stato un incontro dell'on. Tolmezzino Bubisutti con i responsabili del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana i quali hanno ribadito che la loro proposta (utilizzo a fini irrigui delle acque in uscita dal lago) non andrebbe minimamente a incidere sulla salute del Lago.

Il Consorzio di Bonifica: “Il progetto non influisce sulla salute del Lago di Cavazzo”


“Viene messo spesso in relazione, erroneamente, alla più complessa vicenda dello stato di salute delle acque del Lago dei Tre Comuni, ma il progetto del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana sul Lago di Cavazzo in realtà prevede di utilizzare le acque che già attualmente defluiscono attraverso il canale di scarico ed il torrente Leale, e che confluiscono nel fiume Tagliamento all’altezza di Peonis”. Così si apre una nota del Consorzio di Bonifica a margine di un incontro con l’onorevole Aurelia Bubisutti, Deputata carnica della Lega SalviniPremier XIII commissione della Camera dei Deputati – Commissione Agricoltura, alla quale la presidente del Consorzio Rosanna Clocchiatti, assieme al direttore generale Armando Di Nardo e il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, ha illustrato il progetto “Costruzione di una condotta di collegamento tra lo scarico del lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento per il recupero parziale della portata di scarico della centrale di Somplago”.
“Abbiamo colto con favore la richiesta di approfondimento del progetto da parte dell’onorevole Bubisutti – commenta Clocchiatti – perché era una buona occasione per spiegare come il Consorzio si adoperi, per vocazione, anche nella progettazione dei sistemi futuri di approvvigionamento dell’acqua necessaria allo sviluppo agricolo delle terre coltivate, sempre più soggette ai cambiamenti climatici”. “Il progetto del Consorzio non influisce sulla salute delle acque del Lago – specifica ancora una volta Bongiovanni – in quanto la “presa” è proposta a valle dell’uscita delle acque dal lago, in prossimità dell’immissione nel torrente Leale, e funzionerebbe solo in condizioni di criticità idriche. Il canale di scarico allo stato attuale già prevede un manufatto, ubicato circa 4 km in linea d’aria a valle del lago, che consente di deviare, in condizioni di deficit idrico, parte della portata nel sistema derivatorio Ledra–Tagliamento”.
Si userebbe, quindi, acqua che oggi resta inutilizzata ai fini irrigui e che invece potrebbe risolvere la questione del mantenimento del deflusso minimo vitale dell’acqua del Tagliamento tra la presa di Ospedaletto e la zona tutelata dal punto di vista ambientale posta a sud del ponte dell’autostrada Udine – Tarvisio, zona oggi soggetta a riduzioni di portata nei periodi siccitosi. “Operiamo in collaborazione con il territorio e con le istituzioni – aggiunge il direttore DI nardo – e siamo quindi a disposizione, ma non disposti ad assumere responsabilità altrui”.
Per la deputata carnica è stato un incontro costruttivo che ha permesso di approfondire alcune dinamiche idrauliche del territorio montano e notizie storiche di riferimento: “Saranno utili per la successiva analisi politica; intendo rendermi parte attiva per una soluzione condivisa e onesta, nel rispetto delle legittime aspirazioni di risolvere una volta per tutte le istanze sollevate dai comitati per la difesa del lago, ma anche di riconoscere obiettivamente pesi e responsabilità delle parti in campo”.

La questione non è così semplice, basta rileggersi gli Atti del Convegno sul Lago del 1987 (organizzato di fronte alle richieste dell'allora Consorzio Ledra-Tagliamento). Agli amanti delle bibliografie si può ricordare anche l'articolo "Quell'acqua (in più) del lago di Cavazzo", pubblicato dal Messaggero Veneto il 21 agosto 1987 e le decine di articoli e studi promossi in questi ultimi anni. In sostanza: se c'è un'autorizzazione a prelevare all'uscita 10 metri cubi, e questi metri cubi non ci sono (funzionamento centrale, siccità o altro), dove si va a prenderli?

venerdì 21 giugno 2019

Libri in latteria: stasera ad Alesso "La guerra di Lia"

Stasera ad Alesso, nei suggestivi locali dell'ex latteria, alle 20, presentazione del libro di Silva Ganzitti "La guerra di Lia" (ed. Solfanelli).
L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Trasaghis nonché dalla Latteria stessa.
L'ingresso è libero; al termine un momento conviviale.



Ecco una sintesi dei contenuti del libro:

Buja, 1940-1945. È il racconto di Lia, figlia sedicenne di Bartolo e Tina. La collina del Belvedere è il punto privilegiato delle sue riflessioni, nell'intrico di cespugli e nel fitto degli alberi - testimoni privilegiati dei passaggi notturni - e nelle sue visioni del Nord, dove le montagne sono le fortezze della Resistenza. Dell'arrivo della guerra non ci si accorge subito. È un lento srotolarsi di cambiamenti in peggio, con la miseria che sale e abbruttisce musi e animi. La campagna inaridita fatica a restituire frutti in cambio di sudore e il paese sembra sprofondare in un silenzio vischioso, cupo, dove poche voci impartiscono ordini in una lingua straniera. Bartolo non sa cosa pensare, di chi fidarsi. Difendere la famiglia e la terra è il suo primo pensiero, eppure comprende che sotto quel vuoto di parole c'è qualcosa che brulica. Dapprima incerte, le sue domande lo aiutano a raccapezzarsi su quello che gli sta accadendo intorno: è uno scenario inquietante, nel quale Buja è solo uno dei tanti luoghi attraversati da cavalli cosacchi e dai loro carriaggi.


giovedì 20 giugno 2019

Ecomuseo, tre sculture in pietra per il sentiero naturalistico del Lago

Dal 19 al 25 maggio 2019 il Lago di Cavazzo e la sua valle sono stati la cornice della prima edizione del “Simposio Internazionale di Scultura su pietra”, un’iniziativa dell’Ecomuseo della Val del Lago, attivo da più di 10 anni sul territorio con numerose iniziative incentrate soprattutto nella valorizzazione del patrimonio della Val del Lago.
Attorniato da acque, boschi e montagne, simboli autentici della nostra natura incontaminata, il Centro visite del Parco botanico di Interneppo si è trasformato in una galleria a cielo aperto, dove i protagonisti sono stati gli scultori che, con passione ed amore, si sono dedicati a trasformare dei semplici blocchi di pietra in veri e propri capolavori, dando forma ad emozioni e sentimenti, facendo trasparire quel calore che solo un luogo così unico sa regalare.
Il simposio, tra tecniche tradizionali e linguaggi contemporanei, tra il ticchettio di subbie e mazzuoli accompagnati dal rumore di attrezzi elettrici, nel pulviscolo creato dalla operatività degli artisti, ha riunito scultori esperti, di cultura, nazionalità e background differenti, in una esperienza senza confronto e senza tempo.
La pietra utilizzata è stata il giallo d’Istria, particolarmente adatta per realizzare le opere in programma. Il tema conduttore dato agli artisti era quello di rappresentare il lago e la sua valle secondo la propria visione.
L’iniziativa ha consentito al pubblico presente di assistere al processo creativo sin dalle prime fasi di sbozzatura della pietra, fino alla rifinitura e al completamento dell’opera, divenendo un laboratorio creativo a cielo aperto in cui tre scultori, un italiano e due argentine, hanno creato le loro opere sotto gli occhi dei visitatori, creando con loro un dialogo e trasformando lo spazio pubblico in un luogo d’incontro, di crescita e confronto a tutto tondo.
La orilla
Le opere realizzate hanno dato forma a quella che era l’idea di arte che ognuno degli artisti ha voluto rappresentare, dalla ragazza sul bagnasciuga di Flavia Robalo dal titolo “La orilla”, dalla sinuosità delle forme dell’infanzia dell’opera di Veronica Fonzo dal titolo “Una battigia per le farfalle”, senza dimenticare la riflessiva e composita installazione dal titolo “Il rumore del silenzio” di Edi Carrer, artista ed organizzatore del simposio/cantieri del paesaggio.
Una battigia per le farfalle

Il Simposio, come tutto il programma degli eventi dell’Ecomuseo, è stato realizzato grazie ai finanziamenti della Regione FVG, dei Tre Comuni aderenti e dell’UTI del Gemonese che lo gestisce.
Nonostante il cattivo tempo che ha contraddistinto il periodo è stato un esordio fortunato, gli artisti hanno realizzato le opere nei tempi previsti ed ora sono visibili presso il Centro visite in attesa di trovare la loro collocazione definitiva lungo il sentiero naturalistico del Lago, in modo da realizzare quello che avrà la parvenza di un museo diffuso, di tipica impronta ecomuseale.
Il rumore del silenzio
Al termine di questa esperienza possiamo testimoniare che si è portato a termine un lavoro impegnativo, le difficoltà sono state diverse ma sono state superate grazie all’ottima organizzazione e alla collaborazione di tutti, in particolare dei soci volontari dell’Associazione Auser Alto Friuli, che hanno fornito assistenza agli artisti e tenuto aperto il Centro visite, in modo da consentire a tutti l’accesso ai cantieri, contribuendo in questo modo a riscoprire un senso di comunità talvolta offuscato o non alimentato in modo idoneo.


mercoledì 19 giugno 2019

Cavazzo, ecco i nomi degli assessori in giunta

Il sindaco di Cavazzo Carnico Gianni Borghi ha nominato gli assessori che comporranno la Giunta Comunale per i prossimi cinque anni e l’ha presentata nel corso della seduta d’insediamento del nuovo consiglio comunale tenutasi lo scorso 13 giugno.
Gli assessori sono:
ALESSANDRO PAMPAGNIN
MARCO DE BARBA
NICOL ANTONINI
La carica di vice sindaco è stata assegnata a ALESSANDRO PAMPAGNIN.




domenica 16 giugno 2019

A Peonis si è rinnovato l'omaggio a Bottecchia

Si è tenuta sabato sera al cippo di Peonis la tradizionale commemorazione della figura sportiva del campione di ciclismo Ottavio Bottecchia che proprio in quel luogo, all'inizio di giugno del 1927, venne soccorso dalla gente di Peonis dopo una rovinosa caduta e trasportato all'ospedale di Gemona, dove poi morì proprio il 15 giugno.
Alla cerimonia hanno preso parte, con interventi specifici, i nuovi sindaci di Trasaghis Stefania Pisu e di Colle Umberto (il Comune trevigiano dove Bottecchia era nato) Sebastiano Coletti. Erano presenti, assieme ad associazioni sportive e gruppi, anche rappresentanze comunali da Forgaria, Montenars e altri Comuni.
Presenti anche "figure storiche" della commemorazione come il prof. Faustino Anzil e il poeta "friulcarnico" Giorgio Deotto. Nei diversi interventi è stata sottolineata l'importanza della figura sportiva di Bottecchia, primo italiano a vincere due Tour de France e della necessità di tramandarne la memoria.




(Si ringrazia Luigino Ingrassi per le fotografie)

giovedì 13 giugno 2019

Gabriel premiato: da Alesso ai ristoranti con i migliori chef

A Gabriel Rossi il Premio Silvia Lunelli

19 anni di Alesso, è uno dei più promettenti studenti del corso alberghiero dell’Isis Jacopo Linussio di Tolmezzo


E’ Gabriel Rossi di Alesso il vincitore della sesta edizione del Premio Silvia Lunelli, voluto dalla famiglia Lunelli in ricordo dell’amata figlia, prematuramente scomparsa l’11 giugno 2013, a soli 28 anni.
Silvia si era laureata in giurisprudenza e aveva una grande passione per la gastronomia e la cultura del cibo: perciò i suoi genitori, Roberto e Daniela, hanno istituito in suo ricordo un premio per la formazione di giovani chef del Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di farli diventare ambasciatori della cucina e dei prodotti della regione. Gabriel Rossi è stato premiato da Roberto Lunelli nel corso di un commosso incontro, svoltosi nella sala convegni dell’Astoria Italia di Udine, durante il quale – come negli anni passati - è stata ricordata la figura di Silvia Lunelli, la cui scomparsa ha lasciato nella famiglia, negli amici, nelle persone che la conoscevano e la stimavano un vuoto incolmabile.
L’obiettivo preciso del premio è stato fin dalla prima edizione quello di dare ai vincitori una formazione non solo pratica, ma anche teorica e culturale affinché possano acquisire esperienza e strumenti per entrare nel mondo del lavoro con consapevolezza e strumenti il più ampi possibile. A seguire passo passo Gabriel Rossi sarà quindi Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, il consorzio fra ristoratori, vignaioli e produttori top gamma dell’agroalimentare regionale guidato da Walter Filiputti, che ha elaborato il progetto e lo segue fin dalla prima edizione. L’unicità del riconoscimento è il fatto che i ragazzi hanno la possibilità di lavorare in importanti cucine, fianco a fianco con chef famosi, dato che trascorrono un anno in 5 ristoranti del gruppo. Possono così mettere alla prova le proprie aspirazioni e le proprie capacità e, nel contempo, hanno la possibilità di comprendere - vivendole in prima persona- le soddisfazioni, ma anche le difficoltà e le problematiche insite nella professione di cuoco. E capire se questa è veramente la loro strada.
Rossi sì è segnalato nel gruppo dei più promettenti studenti dell’ultimo anno del corso di Servizi per enogastronomia e l’ospitalità alberghiera dell’Isis Jacopo Linussio di Tolmezzo, che si sono cimentati con la preparazione di un piatto ed hanno avuto un colloquio con la giuria del Premio, di cui facevano parte la signora Daniela Lunelli, Walter Filiputti e alcuni ristoratori di FVG Via dei Sapori.
19 anni, di Alesso, Gabriel ha una grande passione per il mestiere del cuoco, verso cui dimostra una particolare attitudine. E lo ha già potuto dimostrare durante le esperienze di Alternanza Scuola Lavoro fatte sia in Fvg (Da Nando a Mortegliano e Antica Osteria Le Grise a Talmassons) che in un importante ristorante veneto, quello del pentastellato Hotel Bauer di Venezia. Mai banale, con la giusta dose di ambizione, molta strada ancora ovviamente da fare, nei suoi piatti – secondo la giuria – rispecchia la sua personalità e il suo carattere creativo e deciso. In lui, tanta voglia di imparare, ma anche di mettersi alla prova, tant’è che ha partecipato già nel 2016 e nel 2017 al Concorso Beppino D’Olivo, sfida fra gli aspiranti che degli istituti professionali della regione.
Fra poco Gabriel Rossi inizierà il suo percorso formativo e sarà accolto nelle cucine dei ristoranti La Taverna di Colloredo, Da Nando di Mortegliano, Mondschein di Sappada, Campiello di S. Giovanni Natisone, Sale Pepe di Stregna. (...)




martedì 11 giugno 2019

Domenica a Bordano la "festa delle emozioni"

Con il patrocinio del Comune di Bordano (UD) e l’impegno di:
  • Pro loco Bordan Tarnép
  • ASD Calcio Bordano
  • Gruppo Alpini
  • Casa delle Farfalle
  • Volo Libero Friuli
  • APS “Un Grillo in Testa – Montessori”
  • altre associazioni, gruppi e artisti
presentano la giornata della “Festa delle Emozioni” del 16 giugno prossimo con laboratori, rappresentazioni, ristoro e passeggiate presenti sul territorio comunale.
La manifestazione durerà l’intera giornata (nella fascia oraria dalle 10.00 alle 17.30) e si svolgerà anche in caso di maltempo (spostando parte delle attività nella zona ristoro / festeggiamenti vicino alla Scuola statale).
La Festa si svolgerà lungo le vie e piazze principali di Bordano fino alla zona dei “laghetti”, presso l’area detta dei “Plans”.
Il tema principale sono le “Emozioni”, vissute e rappresentate, ed i bambini saranno accompagnati in questa scoperta da 13 (tredici) attività sociali, ciascuna rappresentativa di un’emozione ed identificata da un colore che, in parte, si svolgeranno per tutta la giornata per altre in orari definiti (e ripetuti).
Sarà attiva un’area “nursery” di accoglienza per le mamme e per i più piccoli presso la Biblioteca Comunale.
L’accesso alle attività dei laboratori e spettacoli è consentito previa registrazione all’ “Info Point”, di fronte alla sede del Comune (in Piazza Rabin, 1). La registrazione, ad offerta minima, permette di avere il “kit delle emozioni” ed un buono pasto da utilizzare presso l’area ristoro.
Per info e contatti:
– Proloco Bordano Interneppo: E.mail info@prolocobordano.it – Tel. 0432 – 988295
– A.P.S. Ass.ne “Un Grillo In Testa – Montessori”: E.mail ungrillointesta.montessori@gmail.com
– Facebook: festa delle Emozioni Bordano.

domenica 9 giugno 2019

Trasaghis, quattro assessori nella Giunta di Stefania Pisu

Domani sera è convocata la prima seduta del Consiglio comunale di Trasaghis per la convalida degli eletti e la presentazione della nuova Giunta.
Il MV di oggi ha anticipato che, ad affiancare il Sindaco Stefania Pisu ci saranno gli assessori Roger Stefanutti (con funzione di vicesindaco), Veronica Zucca, Stefano Cucchiaro e Damiano Mamolo.
Il MV ha dato conto anche delle deleghe che saranno affidate ai singoli assessori.






sabato 8 giugno 2019

Sabato riapre il Centro Visite dell'Ecomuseo sul Lago

Questo fine settimana apre al pubblico il Centro Visite dell'Ecomuseo "Val del Lago" nel Parco Botanico di Interneppo, l’apertura avrà luogo dall' 8 giugno fino al 15 settembre, nei fine settimana e festivi. Gli orari saranno gli stessi, cioè: 9.30 – 12-30 / 15-30 – 18.30; l’ingresso è libero. Come sempre è possibile accedere al Centro anche durante la settimana mediante la prenotazione delle visite. I modelli della richiesta sono scaricabili dal sito alla pagina “Documenti”. La richiesta va inoltrata all’Ecomuseo e la visita concordata con il referente del Centro, Nanni Stefanutti (Auser Alto Friuli), il cui recapito telefonico è il 3477785170. La richiesta va presentata soprattutto per avere diritto alla copertura assicurativa.
Nel Centro sono presenti le seguenti esposizioni permanenti: “Il lago, il pesce, la pesca”, esposizione di antica attrezzatura da pesca; “Si fa presto a dire sasso…”, esposizione di ciottoli provenienti dal Tagliamento e da torrenti locali; “Una casa per loro”, una completa esposizione di nidi di avifauna locale. Inoltre negli spazi aperti del Centro visite troverete le sculture realizzate durante il simposio appena terminato. Le tre opere sono la rappresentazione figurativa del nostro territorio, nell’ottica degli artisti che le hanno realizzate.
Prossimamente è prevista anche un’esposizione di reperti archeologici, mostra a carattere stagionale realizzabile grazie alla disponibilità di una collezione privata.
Nel mese di agosto è prevista la realizzazione di un corso di scultura dal titolo “scalpelli alla mano”, una occasione per riscoprire un mestiere, quello di scalpellino, che ormai fa parte dei ricordi più remoti di questo territorio. 
L’apertura periodica del Centro è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione di Volontariato Auser Alto Friuli (attiva già dal 2005) che ha in cogestione il Centro visite ed il Parco botanico. Per la gestione del Parco ci si avvale anche della collaborazione dell’Associazione ANA – Sezione di Gemona e Gruppo di Interneppo.  


venerdì 7 giugno 2019

Un premio dal Senato per Angelica di Bordano

La studentessa Angelica Ippolito di Bordano ha vinto il concorso letterario "Io e i nonni" promosso dal Senato. Il suo scritto ha conquistato la giuria: “Di violenta dolcezza, di forza struggente”


Secondarie 2° grado
1° Premio: Angelica Ippolito, ISIS Magrini Marchetti – Gemona del Fr. (UD)         Liceo Scient. 2 B
Motivazione della Giuria: "Di violenta dolcezza, di forza struggente è tessuto il racconto ricordo di Angelica per sua nonna. Non censura nulla né del dolore né della bellezza smagliante. Ferisce, e dà speranza in una umanità di sorrisi e cielo, di doni di bambole e montagne".

Un estratto del tema ha meritato la prima pagina oggi sul Corriere della Sera nella nota rubrica “Il Caffè” di Massimo Gramellini:


Ecco il testo premiato:
Non ti scordar di me
Avevi delle mani bellissime, sai, a volte mi sembra ancora di vederle mentre stringono la stoffa dei pantaloni del pigiama che indossi. Ricordo anche quello; come ricordo la tua tuta grigia e pesante e tutte le volte in cui papà ti ha nascosto le pastiglie nei fagiolini pur di fartele prendere.
Ti vedo sulla poltrona, seduta accanto al nonno, e poi sul letto, mentre Loredana ti cambia. Ti sento cantare i ritornelli che avevi imparato da bambina, e mentre inutilmente cerchi tua madre.
Penso a tutte le volte in cui, come se una vita non fosse bastata a distinguere le fattezze delle tue nipoti, mi hai chiamata Anna, nome breve e facile da tenere a mente, anche se io non capivo. Ripenso a quando, prima di Loredana, Renata ti distraeva con le sue battute stupide o ti cantava quei motivetti senza senso che alla fine a casa abbiamo imparato tutti, e ti faceva indossare i miei occhiali da sole tondi. Tu ridevi sempre, in ogni occasione, questo non è mai cambiato.
Se mi concentro riesco anche a riprovare il senso d’impotenza e la stessa rabbia per ciò che ti succedeva e che trovavo così profondamente ingiusto, dato che eri sempre stata gentile con tutti. Sento pesare l’angoscia delle notti passate in bianco quando stavi male, le ore interminabili, in cui tutto era buio e silenzioso, trascorse col cuscino premuto sulle orecchie nel terrore che il telefono squillasse.
Ricordo quel pomeriggio in cui avevi iniziato a cullare la mia bambola, per un qualche istinto materno che in te era sempre stato innato, e tutti mi avevano chiesto di lasciartela, ma io non avevo voluto. Me ne vergogno moltissimo, ma perdonami, ero piccola. Ora come ora, di quelle bambole te ne regalerei a migliaia.
Sai, tutto riaffiora: le svariate occasioni nelle quali Anna mi ha ricordato che, se proprio non ne potevo fare a meno, quando stavi male dovevo piangere in bagno o in camera, ma mai di fronte al nonno; la gioia enorme nel vederti a casa, anche se con il sondino; i baci sulla fronte e gli omogeneizzati.
Vorrei poter raccontare di gite al parco e fiabe lette, di baci della buonanotte e di te che vieni a prendermi alla fermata del pullmino, di pomeriggi passati a giocare e di pensieri condivisi, ma non sarebbe la nostra storia. Non lo sarebbe perché a noi non è stato concesso il tempo di fare queste cose, non ne abbiamo avuto l’occasione. Ma sono infinitamente grata per aver avuto quella di amarti con tutto l’amore del mondo, di essermi potuta rendere conto di quanto una persona possa essere fondamentale anche se non si ricorda il tuo nome e non ti riconosce più.
Mi accontento del filmino tutto sgranato della mia prima Pasqua, dove mi tieni in braccio e ridendo dici: “Ma cja ce biela fruta” *.
Anche la tua risata era bellissima, in realtà eri bella tu, di uno splendore disarmante, lo sei sempre stata. Nonostante i giochi che non abbiamo fatto, i discorsi mai pronunciati, gli abbracci a senso unico e i muri che c’erano senza che nessuno li avesse eretti, sei il mio primo ricordo: tu e io sui sedili posteriori dell’auto a cantare.
Non poterti più venire a baciare la sera mi ha svuotata completamente, per settimane non sono più stata capace di guardare nella tua stanza, sapendo di trovarci un letto vuoto.
Scrivere di te è sprofondare tra ricordi che ormai mi sembrano lontanissimi, significa tornare a inquadrare nitidamente il tuo viso, provare in tutta la loro concretezza sensazioni che credevo di aver sepolto. È doloroso ma è bellissimo, è come una presa di coscienza. Mi hai segnata profondamente, eri completamente assente e allo stesso tempo avvertivo potentissima la tua presenza, eri immobile eppure percepivo in te un’energia quasi violenta.
Ne avessi ancora l’occasione, dipingerei per te tutto quello che non hai visto, ti racconterei tutto ciò che ti sei persa dal duemila all’anno scorso, ma soprattutto ti farei viaggiare, ti porterei ovunque pur di farti mettere il naso fuori dalla tua Carnia. Anche se alla fine tutto conduce lì, unico luogo dal quale nemmeno io riesco ad allontanarmi per lungo tempo, dove ci sono le montagne che hai visto sin da bambina, il lago dove hai portato i tuoi figli a fare il bagno, e tutto quello che mi fa pensare a te, che sei casa.
*(“ma guarda che bella bimba”)