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venerdì 16 marzo 2018

Leale, la Regione boccia la possibilità di farci una centralina (III)

Il torrente Leale di Trasaghis è salvo, niente centraline



Non solo nel torrente Leale non verranno costruite centraline idroelettriche, visto che un progetto è stato archiviato per mancanza di risposte ai quesiti posti dagli uffici competenti e l’altro è stato bocciato, ma sul corso d’acqua il Comitato tecnico scientifico per i Parchi e le Riserve, nella riunione del 7 marzo, ha istituito il biotopo “Forra del Torrente Leale“.
Ne da notizia in una nota Claudio Polano, portavoce del Comitato omonimo, che ha visto lottare per la salvezza del torrente ricercatori, pescatori, ambientalisti e privati cittadini, tutti accomunati nel medesimo obiettivo. “Un ringraziamento particolare anche all'Amministrazione comunale di Trasaghis, che con una specifica delibera del Consiglio comunale, ne aveva caldeggiato l’istituzione. La battaglia era cominciata l’estate scorsa e il Comitato, forte di diversi pareri tecnico/scientifici, aveva segnalato agli uffici regionali come il torrente non potesse essere derivato nelle quantità richieste, pena una pesante compromissione del suo delicato ecosistema, che racchiude diverse specie animali e vegetali, che sono comprese nella Direttiva 92/43/CEE, meglio conosciuta come Direttiva Habitat. In particolare l’Ululone dal Ventre Giallo e il Gambero d’acqua dolce, oltre ad alcune particolarità floristiche e vegetazionali. Soddisfazione quindi dei componenti del Comitato, che salvando questo torrente prealpino e il suo ambiente primordiale, prospettano ora un progetto sostenibile di fruizione e di valorizzazione. Un progetto di cui evidentemente dovrà farsi carico l’Amministrazione Comunale e che preveda l’attivazione della ricerca scientifica, il monitoraggio delle attività gestionali e delle attività ludico/ sportive effettuate nell’area, in particolare il canyoning. Inoltre – conclude Polano – ci dovranno essere attività di divulgazione e didattica ambientale, nonché la realizzazione di materiale divulgativo e suggerisce il Comitato, la realizzazione di un sentiero naturalistico, già in buona parte esistente, lungo il torrente, dalle sue sorgenti a Malga Cuvii fino alla briglia a monte di Avasinis”.

2 commenti:

  1. Quindi ora, oltre i soldi persi dal Comune con la centralina, non si potra' neanche fare canyonig perche' bisogna chiedere prima il permesso alla regione... ma

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  2. Sinceramente se perde soldi il comune perché non fa la centralina non mi interessa.... Meglio perdere in economia che devastare un luogo magico per il canyonig che si deve chiedere alla Regione sarà un motivo di sicurezza in primis e secondo dove esiste titolare il demanio delle acque e sempre stato che non si può fare ciò che si vuole

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