"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

sabato 31 dicembre 2011

Lunari di Dalès: "e ch'al vadi in favôr..."

La gioventù carnica accompagna da secoli il lancio augurale delle "cidulas", le rotelle infuocate dell'antica tradizione, con la formula "e ch'al vadi in onôr ..., in favôr...".
E' un messaggio che può essere preso e adottato anche per il Lunari di Dalès, presentato ieri sera davanti  a tante persone interessate e che inizia pertanto il suo viaggio nelle case dei dalessàns e di tante altre località. E' un imprest che cerca di andare in favôr di un confronto, di una scoperta, di un riappropriarsi consapevole della memoria... discorsi tutti che, più volte, hanno trovato spazio anche su questo Blog.


Approfittando quindi dello spunto offerto dal Lunari, un rinnovato augurio, dunque, va a tutti i Dalessàns, a quelli che affettuosamente abbiamo chiamato "valdelaghini", a quanti, dalle più diverse realtà, si avvicinano a questo territorio e alla sua gente.
Bon An!
Alesso & Dintorni

Dai Comuni del Gemonese, festa di capodanno ad Artegna

A fine anno, naturalmente, non c'è solo la festa dei coscritti di Alesso....

Il “testimone” del Capodanno in piazza

Tocca ad Artegna, quest’anno, imprestare ai cittadini del “Gemonese” la propria piazza per ospitare i festeggiamenti di Capodanno. Dopo Gemona e Osoppo, che tra il 2009 e il 2010 hanno inaugurato la bella consuetudine di riunire nei propri centri storici la popolazione della zona pedemontana la sera del 31 dicembre, quest’anno sarà Artegna a raccogliere il testimone del Capodanno in piazza, organizzando una serata ricca di musica, degustazioni e momenti ludici con l’immancabile lotteria, i fuochi d’artificio e calici pieni di bollicine per tutti i presenti. L’apertura dei festeggiamenti è prevista per le 20. Poi, alle 21, prenderanno il via le danze in piazza e le proiezioni al teatro nuovo di Artegna, alle 23 saranno estratti i numeri vincenti della lotteria, mentre a mezzanotte i sindaci della zona augureranno buon anno ai presenti invitandoli a un grande brindisi collettivo. A quest’ultimo seguirà, quando ormai sarà l’una del nuovo anno, un suggestivo spettacolo pirotecnico dal colle San Martino. L’organizzazione della serata fa capo come detto al Comune, alla Pro Artegna e agli esercenti del paese con la collaborazione delle amministrazioni comunali e delle Pro loco di Bordano, Buja, Gemona, Montenars, Osoppo e Trasaghis. Sono attese migliaia di persone. (m.d.c.)

La Pro Loco di Bordano e Interneppo comunica che il servizio di bus navetta gratuito, per Artegna,  partirà a Bordano da piazza municipio alle ore 20.55; 21.55; 22.55
Per il rientro partirà da Artegna bar centrale alle ore 01.30; 02.30; 03.30.




venerdì 30 dicembre 2011

Grandi manovre di fine anno per Edipower. Somplago aspetta.

Sulla proprietà di Edipower si sta giocando da tempo una battaglia finanziaria che pare essere - forse - giunta alle battute finali con la "presa in carico" della stessa da parte di gruppi finanziari italiani.


Risiko energetico: Edison a EDF, Edipower ad A2A


impianto termoelettrico A2A fonte  A2AE' tregua - seppur apparente - tra Francia e Italia: si è concluso, infatti, l'accordo preliminare per l'acquisizione di Edison da parte di EDF. Dopo cinque anni di rinvii, EDF ha annunciato la conclusione di un accordo preliminare per prendere il controllo della più antica società europea nel settore energetico.
In cambio gli azionisti italiani di Edison otterranno la totalità di Edipower.

Per riuscire nell'intento, la multiutility italianaA2A ed EDF hanno stipulato un accordo di principio che riorganizza l'azionariato di Edison e di Edipower. Per 700 milioni di euro EDF raggiunge un ulteriore 50% della holding Transalpina di Energia (TdE), che detiene il 61,3% del capitale Edison. In questo modo EDF porta la sua partecipazione in Edison al 90,7%.

Il prezzo per azione Edison per l'acquisizione della partecipazione del 50% in TdE è di 0,84 euro.

Parallelamente Delmi, holding controllata da A2A, conquista una partecipazione del 70% in Edipower. Delmi riunisce attualmente l'insieme degli azionisti italiani: A2A, la società di utility Iren e Mediobanca.

In questo modo nasce un nuovo operatore che immediatamente diventa il numero due in Italia dopo Enel e prima di Edison.

Ora il compromesso deve essere approvato dagli organi direttivi delle parti.
Questo il commento del ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera: "Sono particolarmente soddisfatto per l'esito delle trattative tra il Gruppo Edf e il Gruppo A2A, unitamente ai suoi principali soci italiani. Due protagonisti del mondo energetico italiano - Edison ed Edipower - chiariscono le rispettive strutture azionari rafforzano validi e trasparenti rapporti di collaborazione operativa. A2A, con l'impegno in Edipower, diventa il secondo produttore nazionale di energia elettrica".
 (http://www.euractiv.it/it/news/energia/4661-risiko-energetico-edison-a-edf-edipower-ad-a2a.html)
Passo successivo sarà la nomina degli organismi societari.

Il Direttore generale di Iren (+0,6%), Andrea Viero, ha dichiarato che la definizione degli accordi di governance di Edipower è a buon punto. La nomina del presidente dovrebbe spettare a Iren, mentre A2A nominerà l'amministratore delegato. (Ansa)


Quindi, probabilmente, il nuovo staff riprenderà in esame i progetti avviati, valutandone la congruità e la fattibilità (alla luce di un mero calcolo economico di investimento/ritorno ). Sarà a quel livello, verosimilmente, che si decideranno le sorti del ventilato raddoppio della centrale di Somplago. 

giovedì 29 dicembre 2011

Quel che si muove a ... Dalès. Presentazione del Lunari 2012

Le vecchie osterie sul Lunari di Dalès

Anche quest'anno, a fine dicembre, si rinnova l’appuntamento con l’uscita del calendario “Lunari di Dalès”, dedicato ogni anno alla documentazione fotografica su aspetti caratteristici della storia e delle tradizioni di Alesso.
L’edizione  2012 si intitola “Ostarias” e vuole presentare una ricostruzione di quali  sono stati in paese, da inizio Novecento ad oggi, i luoghi di incontro e aggregazione offerti dalle osterie, quando "Dalès al veva pui di 1.500 animas e ostarias and'era unavora e dutas a l'alteza di un riceviment di sest pas personas  che a vevin plasê di passâ cualchi oruta fûr di cjasa".
E' un percorso lungo e complesso, che ricorda locali dalle storie diverse, alcuni giunti fino al giorno d'oggi, altri che hanno visto mutare proprietà e caratteristiche, altri ancora che non hanno avuto fortuna e sono stati chiusi («al ten cont di cuâlas che a erin las ostarias di una volta, di cuâs che a son rivadas, magari gambiant musa e paron, in dì di vuê, di cuâlas che a si son "pierdudas pa strada"»). La ricostruzione  elenca le diverse esperienze, citando anche, oltre quelle del paese, anche le attività turistiche avviate sul Lago; qua e là affiora il ricordo affettuoso di figure di osti e gestori entrate nella memoria collettiva ("chel ustîr che al era babio intal tegnî dongja la int intal so locâl…").
Il Lunari è stato redatto da un gruppo redazionale ormai affiatato, che ha già curato, negli anni scorsi, l’edizione di 19 numeri: Zuan Cucchiaro, Luigi Stefanutti, Pieri Stefanutti, Decio Tomat, Elena Vidoni e don Giulio Ziraldo. Rilevante è, come sempre, la partecipazione della popolazione, chiamata a collaborare nella raccolta di fotografie (oltre 60 quelle pubblicate sul Lunari) e informazioni.
Edito dalla Parrocchia di Alesso col contributo del Comune di Trasaghis e la collaborazione del Centro di Documentazione sul Territorio, il Lunari, stampato dalla Graphis di Fagagna, sarà presentato  venerdì 30  dicembre, alle 20.30, nel Centro Servizi di Alesso, dopo di che sarà in distribuzione nei principali esercizi pubblici del paese.

mercoledì 28 dicembre 2011

Per un capodanno senza botti. Anche sulla piazza di Alesso?

Correva l'anno 1987 quando, sulla prima  pagina del "Boletin parochiâl di Dalès"  apparve un trafiletto che invitava a riflettere se e come la festa dei coscritti di Alesso non meritasse di essere "gjolduda in pâs" senza il preoccupante contorno di botti e petardi.
E' un discorso che va avanti da tanto tempo, dunque: qualche anno i botti sono stati proibiti, qualche altro tollerati... fatto sta che il motto lanciato nel trafiletto del 1987 mantiene la sua attualità: "tornìn alora a jodi l'incrosâsi das bandieras e a sintî i cjanz dai coscriz, senza vê di stâ atenz as fusetas nè sturnîsi cui petardos".



Anche nel resto d'Italia sta diffondendosi a macchia d'olio la proibizione d'uso dei botti.


830 comuni italiani vietano i botti di capodanno

Provocano ogni anno la morte di 5000 animali tra i quali oltre 500 cani ed altrettanti gatti oltre a uccellini ed animali del bosco che muoiono di crepacuore.
Sarà colpa della crisi, sarà che una certa cultura che proibisce i botti di capodanno che arrecano disturbo ma anche danno alle persone anziane, ai cardiopatici e soprattutto agli animali sta iniziando a prendere piede. Sta di fatto che ad oggi 830 comuni italiani hanno emesso ordinanze in cui sono vietati totalmente o parzialmente i botti di Capodanno nella notte di San Silvestro, botti che vale la pena ricordare provocano ogni anno la morte di 5000 animali trai quali oltre 500 cani ed altrettanti gatti oltre a uccellini ed animali del bosco che muoiono di crepacuore.
Anche tra gli umani la situazione non è migliore lo scorso anno infatti i botti (ed i proiettili vaganti) hanno provocato un morto ed oltre un centinaio di feriti. Entro la fine dell’anno dovrebbero essere oltre 1200 i comuni che si doteranno di ordinanze totali o parziali per proibire i botti nella notte di San Silvestro, la maggior parte dei comuni che ha adottato tale ordinanza si trova nel centro-nord Italia mentre la provincia più virtuosa al momento è quella di Bergamo dove sono moltissimi i comuni anti-botti.
Come tutti gli anni anche quest’anno l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente mette a disposizione una serie di servizi gratuiti per aiutare a prevenire i problemi legati ai botti di capodanno per i nostri animali domestici, (con l’aggiunta quest’anno anche dei cavalli).
Dal 22 dicembre e fino all’Epifania rimane attivo tutti i giorni dalle 10 alle 20 telefono anti botti di capodanno di AIDAA, chiunque può rivolgersi all’associazione per avere informazioni e suggerimenti chiamando al 3478883546 oppure allo 02222228518.
Inoltre da quest’anno è in distribuzione gratuita online Micio e Fido per affrontare ogni situazione che contiene le regole per evitare lo stress dei botti di capodanno ai nostri amici a quattro zampe, per richiederlo basta inviare una email all’indirizzo di posta elettronicadirettivo.aidaa@libero.it
Inoltre è attiva la petizione per chiedere la messa al bando totale dei botti di capodanno che si può firmare online collegandosi all’indirizzowww.firmiamo.it/noaibottidicapodanno  ad oggi sono oltre 7000 gli italiani che hanno sottoscritto la petizione proposta da AIDAA e l’obiettivo è superare abbondantemente la quota di 10.000 firme entro la fine dell’Anno.
A PARTIRE DA DOPO NATALE PUBBLICHEREMO CON AGGIORNAMENTI QUOTIDIANI L’ELENCO DEI COMUNI CHE HANNO EMESSO LE ORDINANZE PER VIETARE I BOTTI DI CAPODANNO. E ALLO STESSO TEMPO CHIEDIAMO DI ESSERE INFORMATI SE IL VOSTRO COMUNE DECIDE DI ADERIRE A QUESTA INIZIATIVA.
 Roma – (22 dicembre 2011)
Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente



Non sarebbe il caso di pensare anche qui a una regolamentazione?
Provate a dire quello che ne pensate, lettori del Blog.

martedì 27 dicembre 2011

Autostrada Belluno - Amaro: altri pareri (contro)


Prosegue la discussione in merito alla ventilata ipotesi di realizzazione di un  collegamento autostradale tra il Cadore e la Carnia. Sul Messaggero dell'altro giorno si è avuto un intervento di S. Ariis:


Carnia - Cadore. Un’autostrada che non serve 


L’autostrada Carnia - Cadore è improponibile per diversi aspetti. Primo su tutti è la recente conquista del titolo di Patrimonio dell’umanità Unesco da parte delle nostre Dolomiti, che come duramente è stato raggiunto, tanto facilmente potrebbe esserci tolto, con conseguenze disastrose... Tralasciando poi la devastazione ambientale di tante tra le piu belle vallate della Carnia, perfino l’utilità di tale opera appare alquanto dubbia, se la raffrontiamo a esempio con l’autostrada che collega Amaro a Tarvisio. Un autostrada deserta, cui molti preferisco la statale, comoda e sopratutto gratuita. Purtroppo la gente è diventata talmente pigra che magari vorrebbe uscire dal casello autostradale e trovarsi davanti un hotel con una pista da sci... Condivido in questo caso le parole di Dario Iuri sindaco di Cavazzo. Chi viene in Carnia lo fa per trovare ciò che non trova nelle altre aree montane. La Carnia è come un diamante che col passare degli anni ha perso il suo splendore, perchè troppe mani hanno voluto toccarla... 
Steven Ariis,  Raveo
(Messaggero Veneto, 22 dicembre 2011)

Sempre sull'argomento, in risposta a una lettera pubblicata giorni addietro sul Messaggero Veneto, è intervenuto anche Remo Brunetti:


Vorrei pacatamente rispondere alla signora Cristina Rossi di Trivignano Udinese, che venerdì 9 dicembre ha espresso su queste colonne il suo entusiasmo per il collegamento autostradale Carnia-Cadore proposto recentemente dagli industriali Tolmezzini. Nella sua lettera la signora ci presenta quest’opera come un antidoto allo spopolamento della montagna. Ma questa è una affermazione tutta da verificare, sopratutto andando a visitare i paesi del Canal del ferro-Val Canale attraversati dall’autostrada Udine-Tarvisio. Non risulta che questi paesi si stiano ripopolando, anzi, in molti casi è vero il contrario. E questo perchè una autostrada viene costruita per spostare velocemente persone  e merci dal punto di partenza al punto di arrivo, indipendentemente dalle esigenze del territorio attraversato. Infatti se Tarvis e dintorni hanno avuto qualche beneficio, i paesi del Canal del Ferro –Val Canale si sono impoveriti. Tuttavia, se questo progetto era stato messo da parte,non è stato solo per la volontà degli amministratori carnici e cadorini che più volte si sono espressi contro , e neanche per la combattività dei comitati sorti al di qua e al di là della Mauria.(www.peraltrestrade.it) Ma sopratutto per i suoi alti costi e il considerevole impatto ambientale, tanto che perfino il suo progettista, Bortolo Mainardi lo ha ripudiato. A suo tempo,qui in Friuli, a parte Illy , Sonego,e qualche industrialotto, la cosa non suscitò grandi entusiasmi nel settore turistico, ma anzi dette parecchi pensieri ai nostri operatori: se da Tolmezzo in un’ora di autostrada era possibile arrivare a sciare sui campi ricchi di neve delle Dolomiti chi si sarebbe fermato sui nostri? Ma si era prima della crisi. Oggi, l’alto costo del carburante e del trasporto su gomma, obbligherà tutti a una profonda revisione delle modalità di trasporto. Si parla di km 0, di trasporti pubblici, di autobus e di treni. Allora perchè invece di proporre un progetto autostradale costoso e superato, non pensare ad un collegamento ferroviario Calalzo-Stazione per la Carnia?
Remo Brunetti,  Cavazzo Carnico

lunedì 26 dicembre 2011

"Chei da verza" .... nella festa della coscrizione di Alesso

Ad Alesso la zoventût si sta "scaldando i muscoli" in vista dell'atteso appuntamento con la festa della coscrizione, prevista per la  notte del 31 dicembre e la mattinata del I gennaio.
E' inutile raccontare ai dalessàns cosa siano coscrits, verza o viscja…  ma per chi non è del luogo, per chi vive fuori, per chi transita chiedendosi cosa ci facciano tutte quelle bandiere o quei tòrs di verza appesi …. può essere utile un contributo di Pieri Stefanutti appena pubblicato sul n. 11 della rivista "Tiere furlane": a integrazione di un corposo articolo di Enos Costantini sulla verza (specificità ed usi culinari) vi è, appunto, una nota che si sofferma sul ruolo e la funzione assunta da "chei da verza" nella festa della coscrizione di Alesso.
"Anche questa è promozione", direbbe qualcuno.


domenica 25 dicembre 2011

Da Alesso ... e dintorni, una lettera per Babbo Natale

Caro Babbo Natale, ora che avrai già finito tutto il giro dei regali, prima di ripartire con le renne per il Nord, ti prego, riserva un po' di attenzione per la Val del Lago.


Se in fondo al tuo sacco c'è ancora qualche regalo, ecco quello che mi piacerebbe  ne venisse fuori.
- Innanzitutto la disponibilità a confrontarsi
- Poi la volontà e la capacità di trovare soluzioni condivise per il nostro territorio
- Infine, un pizzico di reciproco rispetto, che non fa mai male.


Grazie di tutto
A&D




P.S.  Puoi farci anche un ulteriore, piccolo ma significativo regalo?  Fai in modo che  S. W. e Montanaro smettano di guardarsi in cagnesco  e, sul Blog e per strada,  trovino occasioni di  confrontarsi pacatamente. Grazie.

sabato 24 dicembre 2011

Volo libero, prospettive per Bordano e Trasaghis

Funzionerà un servizio meteo
GEMONA Basta spostamenti: qui gli istruttori per seguire i corsi a primavera
Volo libero, arriva la scuola
E il Campionato italiano di deltaplano si disputerà tra Zoncolan e Gemonese

da: Il Gazzettino, Venerdì 23 Dicembre 2011
Un nuovo passo avanti per il volo libero nel Gemonese: con il prossimo anno gli amanti di questa disciplina potranno frequentare direttamente sul territorio il corso per conseguire l'attestato necessario a esercitare l’attività. Ciò grazie ad un accordo tra ASD Volo Libero Friuli e la scuola Aereo Club Blue Phoenix di Vicenza che manderà nel Gemonese i suoi istruttori. I corsi inizieranno a marzo: «È un gran risultato - sottolinea Luigi Seravalli, presidente di ASD Volo Libero - per la diffusione di questa disciplina sportiva dalle nostre parti, se pensiamo che fino ad ora bisognava recarsi a Vittorio Veneto per poter seguire il corso, il quale ha una durata dai tre ai sei mesi. Non solo: tra gli istruttori della scuola ci sarà Max Dall'Oglio, campione del mondo di volo acrobatico che da noi è già venuto a volare e ha così potuto apprezzare la bontà delle nostre alture. Con lui, sarà possibile praticare anche tale attività».
      In proposito, l'amministrazione comunale di Bordano, nell'ambito del progetto Città dello sport, ha già messo a disposizione i fondi per l'acquisto di un'apposita attrezzatura, necessaria per il volo acrobatico. Relativamente ai corsi che saranno disponibili, sarà coinvolta anche la facoltà di Scienze Motorie per la didattica dello sport e si potrà anche frequentare il percorso di metereologia: rispetto a questo, in collaborazione con la ditta locale Archimede, stazioni meteo saranno sistemate sul Cuarnan e sul San Simeone, così che le indicazioni sul tempo possano essere consultabili sul sito www.vololiberofriuli.it ed essere così utili non solo a chi vola ma anche a chi voglia camminare in montagna. Ma le novità per il volo libero nel Gemonese non sono finite: il prossimo anno, dal 14 al 22 luglio, è già programmato il Campionato italiano deltaplano 2012 Zoncolan-Gemona, che porterà un'ottantina di atleti (con il loro seguito) sul territorio e altri 120 arriveranno per la Coppa delle Regioni dall'8 al 10 giugno. Il volo dalle alture del Gemonese, da pratica conosciuta a pochi negli anni scorsi, continua dunque a crescere: «Teniamo a ringraziare in primis le amministrazioni locali di Gemona, Bordano e Trasaghis per il sostegno ma anche gli sponsor privati, in particolare Bravimarket e Iob, che anche quest'anno ci ha concesso il bus navetta per il servizio trasporto, oppure pensiamo all'hotel Willy che farà da base operativa per il campionato italiano» conclude Serravalli. 

venerdì 23 dicembre 2011

La Regione, a ridosso del Natale, certifica la qualità delle acque del Lago per la prossima stagione

Ebbene sì, fa un po' di impressione, ancor più del fatto che nei negozi non ci son già più i gadget natalizi ma stanno comparendo trucchi e addobbi carnevaleschi. La Regione va oltre, e il 22 dicembre certifica che le acque del Lago sono pulitissime e che la prossima stagione balneare potrà regolarmente partire il I maggio. Preparate il costume, gente!
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Sulla base dei riscontri analitici effettuati dall'Arpa, la Giunta regionale ha approvato oggi l'elenco delle aree in cui sarà possibile la balneazione nel 2012.

Eccellenti sono state giudicate le acque dal Villaggio del Pescatore al Camping di Lazzaretto, inclusa la Diga Foranea del Porto Vecchio di Trieste, così come quelle di Grado, di Lignano e dell'Isola di Sant'Andrea a Marano Lagunare.

Solo un "buono" per Marina Nova e Marina Julia (Monfalcone), mentre si torna all'eccellenza con i laghi di Cavazzo (Località Rio da Cout e all'altezza dell'ultima fontana pubblica sul lato Sud Est) il Tagliamento a Cornino Cimano, il Natisone in località Stupizza ed i torrenti Arzino (Ponte dell'Armistizio) e Meduna (Ponte Navarons e Camping di Tramonti di Sotto).

In pratica, per quanto riguarda la costa, sono state dichiarate balneabili tutte le acque prospicienti il litorale, ad eccezione di quelle permanentemente non idonee perché situate in ambito portuale o in corrispondenza di cantieri ed attracchi per natanti, nonché le foci dei fiumi. A queste si aggiunge la zona protetta della Riserva marina di Miramare.

L'anno prossimo la stagione balneare inizierà l'1 maggio per concludersi il 30 settembre ovunque, tranne che nelle aree di balneazione del lago di Sauris (peraltro ancora in attesa di
classificazione) dove la stagione inizierà il 2 luglio per concludersi il 26 agosto.
(Comunicato Regione 22-12-2011)


giovedì 22 dicembre 2011

Referendum sulla centrale: la posizione della minoranza di Trasaghis

Il Comitato delle 700 firme rilancia sul referendum

TRASAGHIS La delusione per la risposta negativa del sindaco Augusto Picco alla richiesta d’indizione di un referendum sul progetto Edipower non è riuscita a cancellare la soddisfazione che i comitati, fortemente contrari all’intervento, hanno provato di fronte alle quasi 700 firme raccolte tra la popolazione dai consiglieri di minoranza a sostegno della richiesta di indire una consultazione sull’argomento. «Attendiamo ora di conoscere le motivazioni scritte dell’annunciato diniego alla richiesta dei firmatari, già prontamente annunciato dal sindaco – dichiara Annamaria Gisolfi a nome dei comitati – questo perché poi daremo vita a nuove iniziative, non contro persone, ma finalizzate sempre e soltanto a quello che è l’unico motivo di esistenza dei comitati e cioè la difesa, la tutela e la valorizzazione del nostro lago». I sodalizi definiscono «una foglia di fico» la presa di posizione del primo cittadino e dell’amministrazione. «Prima – ricordano – attraverso il volantino di uno dei suoi massimi esponenti la maggioranza sfidava a raccogliere il quorum di firme previsto dallo statuto per indire il referendum. Ora, essendo stato raggiunto il numero, si arrampica sugli specchi per negare lo svolgimento della consultazione popolare con l’evidente timore che il referendum, una volta attuato, possa sconfessare l’operato della precedente amministrazione, in buona parte costituita dalle medesime persone che governano oggi». I comitati rivendicano la grande rilevanza delle firme raccolte per chiedere il referendum e rilanciano: «Non acconsentendo, il Comune negherebbe ai cittadini la possibilità di esprimersi democraticamente su un argomento a forte valenza ambientale, che ricadrà anche sulle future generazioni». (m.d.c.)


Nel Comune di Trasaghis la raccolta differenziata è al 74%

Il sito "Alto Friuli" sottolinea i positivi risultati ottenuti sinora nel Comune di Trasaghis col nuovo metodo di raccolta differenziata dei rifiuti:


Trasaghis, differenziata al 74%

Soddisfazione a Trasaghis per i primi dati parziali sul nuovo sistema di raccolta differenziata attivato nel comune.Trasaghis, differenziata al 74%
Il Sindaco Augusto Picco, a bilancio avvenuto di un anno in cui si è visto resettare completamente il sistema dei rifiuti da raccolta stradale con contenitori, alla raccolta domiciliare differenziata e “porta a porta” con il coinvolgimento dei cittadini nel servizio, esprime grande compiacimento per i risultati raggiunti.

I dati parziali parlano di un 74% di raccolta differenziata per Trasaghis: ben oltre il 65% che rappresenta l'obiettivo da raggiungere per il 2012 previsto dalla normativa vigente. “Il raggiungimento di questo risultato – commenta Picco - è attribuibile alla concreta e corretta risposta dei cittadini al nuovo sistema, oltre che ai criteri di efficienza ed economicità con cui si è effettuato il servizio”.




da: http://altofriuli.com/dai-comuni/trasaghis--differenziata-al-74-.htm

mercoledì 21 dicembre 2011

Il Gazzettino cita la discussione in atto sul Blog "Alesso e Dintorni"

E due! La rubrica "Blog notes" di David Zanirato, sul Gazzettino di oggi, torna ad occuparsi del nostro Blog (dopo la discussione sui rifiuti del Palar) sottolineando con ampio spazio il dibattito in atto nato dalla notizia dell'opposizione alla centralina sull'Arzino.  Il giornalista riassume infatti così il  tono degli interventi:

La notizia della opposizione avviata "intal cjanâl di San Francesc" contro la realizzazione di una centralina idroelettrica sull'Arzino si discute anche sul blog della Val del Lago cjalcor.blogspot.com, dove ci si chiede come sia andata a finire, col progetto di realizzare una centralina sul Leale. Caterina interviene: "Ci risiamo! Si parla di un progetto che andrebbe a violare uno dei posti più belli e ancora non sfruttati della montagna pordenonese", a replicargli Montanaro: "Centrali idroelettriche no, mini centraline idroelettriche no, centrali termiche assolutamente no, figuriamoci poi di pensare al nucleare, l'eolico disturba sempre qualcosa o qualcuno, i pannelli fotovoltaici non sono da pensare come fonte primaria di energia: detto questo, come la produciamo l'energia che serve a tutti per vivere? È facile dire "no!" ma dopo? Che si fa? accendiamo le candele?". Ma poi la discussione degenera... 

La citazione del Blog "Alesso e Dintorni" (significativamente promosso a "Blog della Val del Lago") sulla seguita rubrica non può che inorgoglire, dal momento che evidenzia il ruolo e la funzione che il Blog stesso è riuscito a raggiungere. Peccato per quel verbo finale: "degenera", che, evidentemente, non si riferisce ad una situazione auspicata da nessuno. Una volta di più, dunque, è il caso di rinnovare l'invito ai lettori a intervenire con contributi appropriati e rispettosi.
 

Quel che si muove ... da Tarnep. Una tesi sulla sicurezza stradale

"Il  Piccolo" di ieri dà con risalto la  notizia  della tesi di laurea di Martina Picco di Interneppo:



I video sulla sicurezza stradale prodotti (girati anche sulle strade della Valle del Lago) possono essere visionati all'indirizzo web http://vimeo.com/33914672

martedì 20 dicembre 2011

Il cielo intero .... riflesso nel Lago

Sul sito del "Centro Balducci" è stata pubblicata la struggente  testimonianza letta da un detenuto durante l'incontro sui Beni Comuni tenutosi sul Lago lo scorso 2 ottobre.
E' una lettura che offre svariati motivi di  analisi e che può essere particolarmente di stimolo ad una riflessione  nel periodo natalizio.


IL CIELO INTERO
La riflessione di Brutas, detenuto presso la Casa Circondariale di Udine
Lago di Cavazzo il 2 ottobre 2011
“Non ho più il fisico dei vent’anni, e talvolta mi scricchiola un po’ la schiena, ma ancora oggi, con l’ingombro di qualche anno di troppo sulle spalle oramai un po’ curve, devo dire, narrare, testimoniare, urlando, queste poche parole, ai tanti giovani che hanno la pazienza, la volontà ed un po’ di umiltà per ascoltare.”

Giovani e spavaldi, sicuri e baldanzosi nell’immaturità di ogni età, ignari della vita, alla ricerca di sogni mai esistiti, vanno in gruppo potenti, nelle risate sguaiate, impasticcati e bevuti di una felicità non vera, sognando una esistenza perduta. Sono stropicciati, un po’ stanchi, hanno sonno, non trovano lavoro. Hanno vent’anni, a volte trenta, vanno, si fanno e tornano sempre alla ricerca di quella vita che non li vuole o non li ha mai voluti. Ma all’origine ci deve essere qualcosa di indefinito, di sconosciuto, di arcano che attraversa subdolamente la nostra mente debole e ricettiva, procurandoci delle scosse violente che ci dispensano sicurezza, superiorità, e anche profonda sconsideratezza. Vigliacchi ci lasciamo avvolgere, perciò, dal vessillo della più assurda stupidità e presunzione di onnipotenza che ci porta quasi sempre a confondere il lecito con l’illecito e con molta leggerezza, dimentichi dei consigli di quelli che ci vogliono bene, optiamo per la strada più facile o meglio che ci sembra più facile. 
Per orgoglio o spirito di emulazione verso gli amici più grandi, per voglia di soldi facili e immediati, per fare colpo su qualche ragazza, o anche solo per fare una bravata in una sera da niente, in una sera dove solo la noia è la nostra fedele compagna, ci lasciamo tentare dal fascino dell’avventura proibita, volgiamo essere il protagonista, il primo attore e come in un film alla televisione  entrare sulla scena del crimine, gioiamo nel sentire l’adrenalina scorrere e pulsare nelle vene, pronti a scattare, pronti a giocarci la vita  in una sfida stupida e assurda con gli “sbirri” che, informati, nel buio ci attendono, pronti a fregarci. 
Tentiamo sempre di tenerci aggrappati con salda sicurezza alla convinzione che possiamo smettere in qualsiasi momento,  non siamo ancora “criminine-dipendenti”, purtroppo però questa nostra certezza  non è stata comunicata anche alla nostra debole volontà e quindi il pensiero “posso smettere quando voglio” rimane solo un mero pensiero che usiamo come corazza per trovare la forza, la voglia di sopravvivere e dimostrare a noi stessi, prima che agli altri, che siamo i più forti. 
Ma quasi sempre queste avventure, queste bravate, finiscono più o meno tragicamente, sicuramente non come avremo voluto, sognato e sperato, e ci troviamo increduli e spauriti in una cella squallida e scialba, ancora prima che la sentenza di un processo di condanni. 
Si spacca il cielo, urla il mio cuore, inorridisce il pensiero, piange la terra… bestemmia la vita. 
Abituato alla libertà, al cielo intero, al sole caldo, alla pioggia, alla nebbia delle sere autunnali, ai pianti, ai sorrisi delle persone che mi passano accanto, all’improvviso tutto questo non c’è più e mi sento precipitare in una cella piccola con le sbarre murate ed i letti a castello, in un silenzio irreale interrotto solo dai rumori metallici e anonimi dei blindo e dei carrelli  che attraversano i corridoi per dispensare un po’ di cibo agli affamati. 
Occupiamo celle affollate che gli altri chiamano camere, e nella tristezza abbassiamo lo sguardo, abbassiamo la voce, abbassiamo la vita, e ci consegniamo ad un’altra notte che, per chi dorme, fuori da qui, forse vuol dire sognare, per noi invece, che inchiodati dalla disperazione rimaniamo svegli, macerarsi nell’angoscia e nel tormento cercando un nascondiglio, un rifugio dove poter leggere lo sgomento dell’anima. 
C’è il silenzio della noia attorno a me, e pur con la finestra aperta, manca l’aria, l’ossigeno, la voglia, l’entusiamo, la forza. L’ozio è difficile da sopportare,i ricordi, quando riusciamo a trovarli, sono pesanti fardelli, ma ci tengono ancorati a questo qualcosa che gli altri chiamano vita. 
L’assurdo è l’unico protagonista dei silenzi notturni, delle giornate vuote, delle speranze cancellate, della rabbia, del rancore e di questa esistenza sballata. Siamo rinchiusi clandestini di una vita sbagliata, siamo ombre ingombranti, ombre pesanti, come pacchi, posati, stivati, spostati. Siamo sempre osservati a distanza, nessuno ci chiede, nessuno  ci domanda, nessuno s’informa, siamo in tanti ma non c’è allegria, non c’è festa, ognuno resta solo con il suo silenzio. 
Siamo prigionieri in cortile, circondato da cemento, nel cemento, a girare intorno, come fiere braccate, per quell’ora d’aria che ci viene regalata. Qua, tra rabbia, disperazione, odio  e rancore, anche i sogni diventano aceto, e la noia mortifica gli occhi, un po’  per non guardarci, un po’ per non essere visti. 
Consumiamo il tempo che passa inutilmente, bruciando sterili ore, ingabbiati, fumiamo e dormiamo, dormiamo fumiamo. Questo soggiorno obbligato in una gabbia che non è ancora dorata solo l’ozio e il nulla ci appartengono.
Stanchi arriviamo a sera, per un vagare incessante, in questa esistenza spenta, alla ricerca di un qualcosa che ci dia la forza per sopravvivere un altro giorno ancora, allo sconforto, all’ansia, all’angoscia, alla tristezza, al dolore, a questa non vita. Non ci sono più stelle, per noi nel cielo nero della notte, anche se talvolta vediamo la luna ballare il tango. Non c’è più speranza, non c’è domani, con il terrore di perdere anche gli affetti, l’amore, mentre l’amicizia se ne già andata. 
Consumiamo i giorni, le notti, il tempo nel grigiore opaco di una vita che stupidamente si è sbriciolata tra le dita, i una sera qualunque di insensata incoscienza per vincere una partita che alla fine non ci vede mai vincitori. Ne valeva la pena? 
Per un attimo di esaltazione, per pochi spiccioli di grandezza, per un orgoglio mal posto, per una sensazione di potere, ridicola, per sentirci qualcuno, ora sono qui, in mezzo ad altri ma sempre solo con la mia disperazione ed il rimorso che mi tormenta. 
Vorrei essere libero, vorrei non aver mai giocato questa partita. Vorrei avere più tempo, più luce più spazio, più sorrisi e non immalinconire alle prime ombre della sera, rimpiangendo di aver buttato un altro giorno di questa vita che inesorabilmente passa e mai ritorna. 
Vorrei ancora vedere la festa di un tramonto infuocato sopra i monti lontani. 
Vorrei fottere l’angoscia, la malinconia, la noia, vorrei tornare indietro nel tempo, e assieme a quelli come me, cantare quello che ci resta, lacrime e graffi nella voce, e smettere di giocarci ogni giorno la vita a dadi e l’indomani a tre sette. 
Corrono i ricordi, volevo essere di più e prima un uomo, per giocarmi meglio questi anni ballerini, prendere, fare, andare, tornare, avere niente e poi magari avere tutto. Vorrei non avere più paure, per questo e per quello, per lui o per l’altro, cacciarle, eliminarle. 
Ed oggi, per riprendermi questa vita che mi appartiene, vorrei il suono di una tromba in fondo al cuore, per assaporare, di nuovo quanto di straordinario ci possa essere in un’ora di vita, spesa per bene, senza ansia, senza fughe, senza paure, magari con la testa all’insù e guardare ancora il cielo tutto intero.

Brutas


da: http://www.centrobalducci.org/easyne2/LYT.aspx?Code=BALD&IDLYT=359&ST=SQL&SQL=ID_Documento=1179

lunedì 19 dicembre 2011

Dai Savalons, via per le France: una Spoon River trasagana

Avevamo promesso, tempo addietro, di dedicare uno spazio adeguato a una "Spoon River trasagana": come nel libro di poesie di Edgar Lee Masters, un tentativo di "leggere" il legame  tra un territorio e la sua gente (in un rapporto reso  ancor più complesso dalla dilatazione imposta dal fenomeno dell'emigrazione) partendo proprio dalle lapidi di un cimitero di paese. L'autore è Enos Costantini; la poesia  Mezzo cimitero di periferia è stata  pubblicata su "Tiere Furlane" n. 10.





domenica 18 dicembre 2011

La "fusi(o)ne" di Manuel

E' in distribuzione in questi giorni nelle edicole il calendario 2012 del Messaggero Veneto. Tra le diverse, belle immagini che ritraggono scorci più o meno noti del Friuli, figura, nel mese di dicembre, la foto "Fusi(o)ne d'argento" che, anche nel gioco di parole, mette in risalto i riflessi argentei del Lago di Fusine. Autore della foto è Manuel Stefanutti di Alesso, che  trova così modo, sul calendario, di far apprezzare a una vasta platea la propria creatività artistica. Compliments!

sabato 17 dicembre 2011

Quelle isolate comete ju par Palût

"Il popul che al cjaminave intal scûr al à viodude une lûs..." dice il profeta Isaia nella Bibbia, in un brano che, spesso, viene letto nelle chiese durante la notte di Natale. E "il popul" del Comune di Trasaghis, cosa vede queste sere, girando per le strade nel buio? Le "luminarie" del Comune.
Passa per Braulins e ne vede diverse, nella zona del ponte e non solo.
Passa per Trasaghis e ne vede parecchie, belle e colorate, lungo via De Luca e via Diaz.
Passa per Avasinis e ne vede parecchie, lungo via Maggiore e via Mc Bride.
Passa per Oncedis e non ne vede nessuna.
Passa per Alesso e  vede due-cometine-due, in via Otto Ottobre, e null'altro.
La gente si chiede: c'è una logica?
Se ci son problemi di fondi, sarebbe bastato dirlo: tanti cittadini, probabilmente, si sarebbero autotassati  per assicurare un aspetto più bello al proprio paese durante il periodo delle feste (magari la Pro Loco avrebbe potuto essere capofila, in una proposta del genere). Invece .... più che una  disparità, fa forse più danni l'idea stessa che possa esserci una disparità di trattamento.
Può essere, anche questa, un'occasione per una discussione (civile, ovviamente).

Internet: "ad Alesso si deve ricorrere alle chiavette"

Chi segue il Blog sa quante volte si è affrontato il discorso delle connessioni Internet in Val del Lago. Ne ha parlato diffusamente anche il "Gazzettino" di ieri, analizzando le differenti situazioni esistenti all'interno dei Comuni del gemonese. Anche dopo l'apprezzabile articolo, però, i dubbi permangono. Sarebbe auspicabile che "chi sa, chi è dentro" fornisse un quadro preciso e dettagliato della situazione, evitando il semplice "sentito dire".



Internet c’è, ma non per tutti
Procede a rilento la copertura del territorio, insoddisfatti i privati che si arrangiano come possono

Venerdì 16 Dicembre 2011, Il Gazzettino
GEMONA - Situazione a rilento per la copertura internet in diversi punti del territorio del gemonese. Ciò, soprattutto nei comuni più piccoli e periferici, a sentire i diversi uffici tecnici nei municipi. La situazione migliore sembra essere quella di Gemona e Osoppo, dove non si lamentano grosse problematiche: «Già due anni fa - dicono dagli uffici di palazzo d'Aronco - la Regione con il progetto Ermes, sulla direttrice della linea ferroviaria ha fatto arrivare la fibra ottica, in seguito fatta giungere attraverso via Dante fino in municipio. Tempo addietro, le aziende insediate nella zona artigianale di Campagnola ci avevano sollevato il problema della mancanza di copertura ma attraverso le richieste che abbiamo fatto alla Regione, il problema è stato poi risolto». Buona copertura anche a Osoppo secondo gli uffici comunali, ma la situazione peggiore si registra nei comuni più piccoli come ad esempio Montenars: «Nel nostro caso - fanno sapere gli uffici - tutte le sedi municipali sono servite, ma sappiamo che non ci sono più linee quando si fanno avanti richieste dai privati cittadini, che devono arrangiarsi come possono». La situazione è ancora più complessa a Venzone dove, sempre a sentire l'ufficio tecnico, una parabola sistemata sul municipio permette la copertura internet per il pubblico e gli edifici vicini su cui il segnale viene irradiato, ma tuttavia ci sono strutture pubbliche come la biblioteca e i musei che soffrono ancora la mancanza di una buona banda larga. Anche a Trasaghis il problema è sentito: «Da quanto ne sappiamo - dicono gli uffici - la fibra ottica è arrivata sul nostro territorio con il progetto Ermes-Mercurio ma ancora sembra manchino degli appositi allacciamenti per rafforzare il segnale. Sebbene la zona artigianale sia ben servita grazie alla sistemazione di una apposita parabola, il territorio non è ancora sufficientemente coperto e da parte sua il Comune ha fatto le sue segnalazioni e richieste. La zona più in difficoltà è Alesso e per quanto ne sappiamo i cittadini devono spesso far riferimento alle chiavette ADSL».
      Piero Cargnelutti
   

venerdì 16 dicembre 2011

Piano di ridimensionamento scolastico: confermato l'Istituto di Trasaghis

Versione definitiva per il piano provinciale di dimensionamento scolastico 2012/2013 licenziato
 martedì 13 dicembre  dall’esecutivo di palazzo Belgrado su proposta dell’assessore
all’istruzione Elena Lizzi. L’ultima parola ora  spetta alla Regione Fvg che dovrà elaborare il  piano regionale. Per quanto riguarda le autonomie scolastiche ovvero la costituzione degli  istituti comprensivi, il piano conferma quanto già predisposto salvo alcune lievi modifiche e  l’ufficializzazione della richiesta di alcune deroghe in casi di sovra o sottodimensionamento delle  nuove realtà.  (...) 
Autonomie scolastiche. Confermata la suddivisione del territorio della provincia di Udine in 45  istituti comprensivi, di cui 25 esistenti e 20 di nuova costituzione.  (...) Formalizzata la richiesta di deroga ai limiti imposti dalla  delibera regionale per quanto riguarda gli istituti con sforamento del limite massimo (Codroipo,  Campoformido e Pozzuolo; 1°, 3° e 5° istituto comprensivo di Udine; Dignano, Ragogna, Rive  D’Arcano, San Daniele del Friuli; Amaro, Cavazzo Carnico, Verzegnis e Tolmezzo) o, invece,  sotto  il  limite  minimo  come  nei  casi  di  Pulfero,  San  Leonardo,  San  Pietro  al  Natisone,  Savogna;  Comeglians, Forni Avoltri, Ovaro, Prato Carnico, Rigolato; ma anche Martignacco.
(Fonte: Provincia di Udine)


Nella formulazione approvata, trova conferma (con l'aggiunta di Resia)  la costituzione di un Istituto omnicomprensivo con titolarità a TRASAGHIS e  comprendente  gli alunni delle materne, elementari e medie dei Comuni di Bordano, Moggio, Osoppo, Resia, Resiutta, Trasaghis, Venzone

giovedì 15 dicembre 2011

Quel che si muove a ... Trasâgas. Domenica la festa degli anziani

Tradizionale incontro tra anziani e pensionati quello che si svolgerà domenica prossima nel centro "Don Celeste" di Trasaghis, per un brindisi in compagnia. L'iniziativa è promossa dal Comune con la collaborazione delle associazioni sindacali e dell'Auser.

mercoledì 14 dicembre 2011

Autostrada Belluno - Amaro, prosegue la discussione

Continuano a registrarsi interventi pro o contro la realizzazione dell'autostrada che, dal Cadore, dovrebbe raggiungere la piana di Amaro.


Un’autostrada necessaria e utile 


Leggo finalmente l’intervento del dottor Gollino della Confindustria di Tolmezzo relativamente al collegamento autostradale Cadore - Carnia. Era un progetto abbozzato già parecchi anni fa e poi lasciato nel cassetto (come pure il traforo del passo della Mauria). E’ una infrastruttura assolutamente indispensabile per non lasciar morire la montagna. Queste sono opere utili per dar slancio al turismo e soprattutto all’ambiente. Vorrei soffermarmi sugli aspetti ambientali. Ho sentito che molti sono contrari perchè l’asfalto depaupera la natura. Vorrei allora chiedere a queste persone se sia meglio vedere i paesi svuotarsi progressivamente (perchè sarà così, non possiamo chiudere gli occhi: se non ci sono collegamenti adeguati la gente si sposta e trova casa vicino al posto di lavoro, agli uffici, alle città). Oppure trovarsi nelle condizioni in cui non avendo più cura del territorio (con lo spopolamento spontaneo) le conseguenze le leggiamo sui giornali, per pochi millimetri di pioggia la montagna frana, ci sono smottamenti, alluvioni. Una strada che dà ossigeno al turismo, alle attività di ristorazione, ai pendolari dello sci. L’esempio l’abbiamo con Tarvisio, che con il collegamento autostrale, è sicuramente più appetibile di altre stazioni sciistiche. Forni di Sopra, altro importante polo sciistico, trarrebbe sicuramente giovamento con un’uscita autostradale, creando spostamento di pendolari/turisti dal Cadore, dal Veneto, dalla pianura friulana, dall’Austria e soprattutto dai paesi dell’Est che già frequentano la località. Ma trarrebbe giovamento tutta la Carnia, la bellissima Sauris, Ravascletto, la cittadina Tolmezzina per non parlare di Arta Terme... Dal Cadore a Tolmezzo non c’è neppure un collegamento ferroviario, proprio una montagna sperduta! Queste sì sono infrastrutture ragionate. Il Veneto è pronto da anni, dobbiamo darci una mossa! 
Cristina Rossi, Trivignano Udinese


(Messaggero Veneto, 9 dicembre 2011)




Autostrada. Un beneficio più diretto 


In seguito alla rinnovata proposta di realizzare il discusso collegamento autostradale tra il Cadore e la Carnia, riesumata da parte del signor Gollino che rimane tra i pochi ad attribuirle virtù taumaturgiche per il territorio interessato, mi permetto di proporre una versione un po’ più credibile sulla reale ricaduta che l’infrastruttura potrebbe avere sulla realtà carnica. In breve, posto che il costo stimato dell’impresa è stato da ultimo ipotizzato in 5 miliardi di euro, pari a circa 10.000 miliardi di vecchie lire, e che la popolazione della Carnia non dovrebbe superare le 40.000 anime, per il benessere delle quali pare che l’opera sia stata pensata, credo che un più diretto e gradito beneficio ne riceverebbero con una puntuale ed equa distribuzione della somma, che porterebbe lira più lira meno in tasca ad ogni carnico, nonni, papà, mamme o bimbi che siano, quasi 250 milioni. Con qualche decina di migliaia di Tir in meno su e giù per la Valle del Tagliamento, ma non si può mica avere tutto! 
Pierangelo Macutan Udine


(Messaggero Veneto, 10 dicembre 2011)


Carnia. Il bisogno di viabilità 


In tema di autostrade, credo di potermi schierare con il sindaco di Cavazzo, e ciò a prescindere dai danni ambientali, che colpirebbe la piana di Cavazzo, ma non solo. La Carnia ha bisogno di una viabilità degna di tale nome, in particolare sulla statale 52/bis e sulla Regionale 355, della Val Degano. Quest’ultima arteria è stata interessata da una frana circa un anno fa, e la soluzione provvisorua rischia di diventare definitiva, almeno finchè nella strettoia che è stata creata, non succederà qualcosa di serio. Ma è tutta l’arteria, da Villa Santina a Sappada, che necessita di correzioni sostanziali. La 52/bis, in particolare fra Arta e Sutrio (bivio Priola), è un budello non degno di una strata statale. Perciò io dico al Delegato degli industriali tolmezzini, che, se ci sono le risorse, si provveda a rendere scorrevole la viabilità in tutte le vallate della Carnia, e lo si può fare senza deturpare l’ambiente, mentre il lavoro per le imprese, ci sarebbe comunque. Il collegamento con il Cadore è comunque garantito su tre direttrici, mediante la Ss 52, e le strade Regionali 355 e 365, rispettivamente della Val Degano e della Val Pesarina, sempre che siano corrette e protette! 


Tita De Stalis, Ravascletto 
(Messaggero Veneto, 11 dicembre 2011)

martedì 13 dicembre 2011

La manovra Monti .... e i Laghi di Cavazzo e Verzegnis

Da Cavazzo, Remo Brunetti segnala un articolo uscito domenica scorsa sul "Corriere della Sera": tra le pieghe della "manovra Monti" in corso di approvazione, c'è un codicillo che potrebbe interessare anche il Lago di Verzegnis e, chissà, anche quello di Cavazzo o dei Tre Comuni. Si prevedono infatti "grandi manovre" per operazioni di sfangamento degli invasi delle dighe e, probabilmente, anche di altri bacini idrici.   E in Val del Lago tutti ricordano le discussioni, anche seguite alla relazione Garzon, sulla necessità di provvedere al prelievo dei fanghi depositati nei bacini di Verzegnis e di Cavazzo. Solo che, tant par gambiâ, la manovra prevede che a pagare l'operazione saranno ... gli utilizzatori finali  in bolletta.   Starìn a viodi....

E spuntano i fondi per svuotare e ripulire le dighe

MILANO - Ripulire gli invasi delle grandi dighe italiane. Togliere dal fondale dei laghi artificiali, che sono quasi tutti montani, i depositi che si sono accumulati in mezzo secolo. Tradotto in denaro, per le grandi aziende di movimento terra si tratta di un business da un miliardo di euro che si può leggere tra le righe della manovra «salva Italia». Un po' defilati all' interno dell' articolo 43 (quello delle «altre misure») ci sono infatti nove commi, dal numero 7 al 15 compresi, che proprio questa «grande pulizia» prescrivono. Con tutto ciò che ne consegue. Il numero otto recita: «Ai fini del recupero delle capacità di invaso e del ripristino delle originarie condizioni di sicurezza il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, d' intesa con le regioni e le province autonome individua (...) le grandi dighe per le quali sia necessaria e urgente la rimozione dei sedimenti accumulatisi nei serbatoi». Si tratta di una versione aggiornata della «grande buca» di Keynes, quella che la mano pubblica dovrebbe far scavare, riempire (e remunerare) in un periodo di grande crisi economica?  (...) . E, in effetti, proprio alla sicurezza si richiamano le norme della manovra. Ma la sensibilità degli enti locali e delle aziende grandi e piccole che operano nell' idroelettrico è assai elevata: l' energia elettrica prodotta con l' acqua delle dighe e delle condotte forzate vale 3 miliardi di euro l' anno di ricavi oltre a più di 200 milioni di sole concessioni. Per non parlare, poi, dei tanti posti garantiti nei consigli di amministrazione delle società di gestione. È stato calcolato che, in media, per ogni singolo lago da svuotare si tratterebbe di trasferire da qualche altra parte (ma dove?) una media tra 1 e 2 milioni di metri cubi di materiali alla volta. Pari a centomila-duecentomila carichi di un camion da dieci metri cubi. Per i maggiori bacini idroelettrici si inizia a stimare una spesa intorno a un miliardo di euro. Chi pagherebbe gli interventi? Ovviamente le aziende concessionarie, sotto forma di costi di esercizio: Enel, Edison, A2A e tutti i produttori fino a quelli locali, dalla Val d' Aosta al Trentino e all' Alto Adige. È altrettanto ovvio, però, che si parla di costi che sarebbero scaricati sulle bollette dei consumatori. Ma si tratterebbe di lavori veramente necessari? Secondo una prima valutazione affidata a Giuseppe Zollino (Ingegneria elettrica all' Università di Padova) non ci sono motivi di «interramento» dei laghi che la giustificano: l' analisi dei dati pubblici forniti da Terna porta a concludere che negli ultimi anni il livello di riempimento degli invasi è stato modesto, e che i laghi sono forse fin troppo grandi rispetto all' andamento storico del meteo e dei corsi d' acqua. Quanto alla sicurezza, conterebbero solo i sedimenti che si depositano a ridosso delle dighe (...) . Insomma, si torna alla questione della «grande buca» di Keynes. E nasce il dubbio che quelle risorse, invece che finire alle aziende del «movimento terra» possano essere utilizzate per altri scopi: magari alla pulizia del letto dei tanti corsi d' acqua che causano eventi come le alluvioni di fine ottobre. 
Stefano Agnoli 
(Corriere della Sera, 11 dicembre 2011)

per leggere tutto l'articolo:
http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/11/spuntano_fondi_per_svuotare_ripulire_co_8_111211015.shtml