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domenica 24 gennaio 2010

Dibattito sul Lago: raffronto con Edolo


Sindaci e un esperto in visita alla centrale elettrica di Edolo

BORDANO. I sindaci di Bordano Gianluigi Colomba e di Trasaghis Augusto Picco, assieme al professor Piero Pinamonti dell'Università di Udine, nei giorni scorsi hanno visitato la centrale Enel di Edolo in provincia di Brescia, per raccogliere alcuni elementi tecnici cruciali in previsione della conferenza dei servizi che sarà indetta per l'esame del progetto presentato da Edipower, per l'ampliamento della centrale di Somplago. « Trattasi – fa sapere il sindaco di Bordano – della più importante centrale idroelettrica d’Italia e tra le principali d’Europa della potenza di mille megawatt, ben 8 volte più grande della centrale di Somplago MW (megawatt). E come appunto la stessa centrale di Somplago se verrà realizzato il progetto presentato dalla Società Edipower, di cui si è recentemente molto parlato, la centrale di Edolo è dotata di impianto di pompaggio con il quale da un bacino di valle della capacità di quasi un milione e mezzo di metri cubi si provvede al trasferimento ai bacini di monte dell’acqua utilizzata per la produzione di energia elettrica nelle ore di maggiore richiesta »


LAGO DI CAVAZZO Nessun paragone con quello di Edolo

(Messaggero Veneto — 23 gennaio 2010)

Gli occhi sono nuovamente puntati sulla sorte del lago di Cavazzo. La recente visita compiuta dalle Amministrazioni di Bordano e Trasaghis al lago di Edolo sembra una foglia di fico per nascondere il loro “placet” a Edipower, confermando i timori di chi ha a cuore la sopravvivenza del più grande lago naturale della regione. Non ci sono punti d’incontro fra i due laghi, in quanto quello di Edolo ha le sponde cementificate ed è nient’altro che un grosso catino, riempito e svuotato alla bisogna da chi lo gestisce per produrre elettricità. Altra cosa è il nostro lago che, seppur non in forma smagliante, se passasse il progetto Edipower diventerebbe definitivamente un semplice contenitore d’acqua spesso fangosa e non già il complesso ecosistema attuale. Il problema di fondo di questo progetto di ulteriore sfruttamento del lago non è di natura tecnica, come si vorrebbe far credere, ma bensì ambientale. E da questo orecchio le amministrazioni comunali rivierasche, nonostante riunioni e prese di posizione qualificate (esempio quella dell’Ente tutela pesca del Fvg, che cassa senza mezzi termini il progetto), proprio non ci sentono. Far girare giornalmente su e giù per i due laghi (Verzegnis e Cavazzo) un milione e mezzo di metri cubi d’acqua sconvolgerebbe definitivamente il già precario equilibrio termico del Lago di Cavazzo. I sedimenti limosi depositati sul fondo dei due laghi sarebbero in perenne movimento, rendendo torbida l’acqua e i continui innalzamenti e abbassamenti di livello impediranno a buona parte della fauna ittica una normale attività vitale e di riproduzione. Inoltre, come si possa pretendere un’offerta turistica con queste condizioni ambientali (acque gelide e fangose), proprio non si capisce. Ora l’ultima parola spetta alla Regione, dove è arrivata la petizione, che con quasi 9.000 firme chiede di cassare questo devastante progetto, che se posto in essere ci farebbe perdere il lago che conosciamo, frequentiamo e amiamo.

Claudio Polano, Gemona

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