"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

venerdì 16 marzo 2012

Anche dal Friuli spunti per "storie della green economy"

Di ambiente, territorio, economia si parla parecchio anche su questo Blog. E magari far i lettori c'è qualcuno che vuole cimentarsi nelle "storie di green economy" come proposto dal concorso di cui si dà informazione qui sotto. Chissà se anche le vicende della Val del Lago possono dare suggerimento e ispirazione....


PREMIO DI SCRITTURA GIORNALISTICA: "STORIE DELLA GREEN ECONOMY"


Storie di ‘straordinaria’ economia. Al miglior contributo una borsa di studio per partecipare al Master in Comunicazione Ambientale 2012.



Il divulgatore scientifico e geologo Mario Tozzi insieme al Master di Comunicazione Ambientale presentano “Storie della green economy”: un Premio Giornalistico rivolto a chiunque abbia a cuore le tematiche ambientali e abbia voglia di cimentarsi in un esercizio di scrittura giornalistica in cui raccontare storie, casi, approfondimenti, che siano inchieste di denuncia o reportage di buone pratiche, il cui filo conduttore sia la green economy.

Tutti quei settori dell’economia che migliorano la qualità dell’ambiente, lo conservano in buona salute o aiutano a ridurre l’inquinamento e ogni altro danno rientrano nella green economy: dal settore delle energie rinnovabili a quello delle foreste, dalla chimica verde ai parchi naturali, dall’alimentazione “bio” o di qualità all’edilizia sostenibile, dal risparmio energetico all’ecoturismo, dalla conservazione dei beni culturali e ambientali alla bonifica e al disinquinamento di aree a rischio, ecc.


Regolamento in breve:

Gli elaborati dovranno essere costituiti da un breve scritto di massimo 3600 battute (spazi inclusi) e da un elenco delle fonti e dei riferimenti da cui sono tratte le informazioni contenute nell’articolo. Per chiunque lo volesse potrà aggiungere immagini.
Per mandare i propri lavori ci sarà tempo fino al 26 marzo.

Ciascun partecipante potrà inviare al massimo due (n°2) contributi. Potranno essere presentati solo elaborati originali e inediti.
Le opere correttamente spedite verranno sottoposte a una giuria composta da Maurizio di Marco (direttore del Centro Studi - CTS),  Stefania Divertito (quotidiano Metro), Vincenzo Ferrara (ENEA), Marco Gisotti (direttore scientifico del Master di Comunicazione Ambientale) e presieduta dal geologo, giornalista, autore televisivo e divulgatore scientifico Mario Tozzi.


giovedì 15 marzo 2012

Trasaghis e Bordano nell'Unione Montana del Gemonese

LA GIUNTA REGIONALE DEL FRIULI V.G. RIDEFINISCE LA COMPOSIZIONE DELLE UNIONI MONTANE


(AGENPARL) - Pordenone, 15 mar - Su proposta dell'assessore alla funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, la Giunta regionale ha ridefinito oggi la composizione delle Unioni montane, recependo le indicazioni fatte pervenire dai Comuni e dando attuazione alle recenti disposizioni normative introdotte dal Consiglio regionale. Lo comunica in una nota la Regione Friuli Venezia Giulia. La Legge 14/2011, che ha istituito le Unioni Montane aveva infatti previsto la possibilità sia per tutti i Comuni interessati di esprimersi sull'adesione ad un'Unione diversa da quella di destinazione, purché adiacente, sia per quelli di maggiore dimensione demografica in ogni ambito ed a quelli il cui territorio fosse adiacente a Comuni non montani di chiedere l'esclusione dall'Unione di destinazione. La Giunta, in forza della competenza attribuitale dalle recente Legge Finanziaria, ha deciso di accogliere totalmente le indicazioni giunte dal territorio. Sono state recepite le richieste presentate dai Comuni di Moggio Udinese e di Resiutta di assegnazione all'Unione montana del Gemonese e quelle dei Comuni di Magnano in Riviera, Povoletto e Tarcento di esclusione dall'Unione montana del Torre. (...)  In forza del provvedimento giuntale di oggi viene pertanto confermata la composizione degli ambiti territoriali dell'Unione montana della Carnia (comprende i Comuni di Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ligosullo, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina, Zuglio), dell'Unione montana della Val d'Arzino-Val Cosa (con i Comuni di Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Pinzano al Tagliamento, Sequals, Spilimbergo, Travesio, Vito d'Asio), mentre all'Unione montana delle Valli delle Dolomiti Friulane (Andreis, Arba, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Fanna, Frisanco, Maniago, Meduno, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Vajont, Vivaro), in attuazione della recente legge regionale 3/2012, si aggiunge il Comune di Polcenigo. La deliberazione ridefinisce inoltre la composizione degli ambiti territoriali dell'Unione montana del Gemonese (comprendente i Comuni di Artegna, Bordano, Forgaria nel Friuli, Gemona del Friuli, Moggio Udinese, Montenars, Resiutta, Trasaghis, Venzone), dell'Unione montana del Canal del Ferro e della Valcanale (Chiusaforte, Dogna, Malborghetto-Valbruna, Pontebba, Resia, Tarvisio); dell'Unione montana del Torre (Attimis, Faedis, Lusevera, Nimis, Taipana) e dell'Unione montana del Natisone, (comprendente i Comuni di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna). "Con questo provvedimento, assunto nel rispetto dei tempi previsti - spiega l'assessore Garlatti -, la Giunta regionale ha completato i propri adempimenti; ora spetta ai rappresentanti dei Comuni montani procedere nella costituzione delle assemblee che avranno il compito di redigere gli statuti delle future Unioni montane". 
da: http://www.agenparl.it/articoli/news/regionali/20120315-fvg-giunta-ridefinisce-composizione-unioni-montane

mercoledì 14 marzo 2012

Leggendo "Il Punto" di marzo - 2

Dopo aver dato la notizia, ieri, dell'uscita dell'ultimo numero de "Il Punto", con l'elencazione e la descrizione degli argomenti contenuti della pubblicazione, non ci si può esimere da alcune riflessioni aggiuntive (che vengono comunque collocate ben distinte, nell'assoluto rispetto del principio dei "fatti separati dalle opinioni").

In due anni e mezzo di attività, il Blog ha pubblicato 450 articoli che avevano come argomento il Lago. Gran parte di questi articoli hanno sicuramente riguardato l'attività dei Comitati.
Ora, anche se questo Blog non è l'organo dei Comitati (come, ovviamente,  non lo è delle Amministrazioni comunali) non va negato che esso possa essere stato, e utilizzato, nel suo piccolo, anche come mezzo, se non di promozione, quantomeno di informazione sul Web  dell'attività dei Comitati stessi.
Ci si sarebbe potuti aspettare dunque, se non un ringraziamento, almeno un atto di riconoscimento per una attività informativa  costante.
Invece … dopo la critica pubblicamente pronunciata da Barazzutti e Tomat durante l'assemblea del  5 agosto in piazza ad Alesso, dopo le critiche  avanzate su "Il Punto" di novembre  sulle iniziative del Blog che sarebbero state attuate "per distogliere l'attenzione da problemi reali"… anche "Il punto" di marzo si occupa del Blog e non lo fa, come dicono ad Avasinis, "cun bocja di mîl".
Il Blog è sempre stato una porta aperta: sono stati sempre pubblicati, p. es., gli interventi che Dino Rabassi dei Comitati ha inviato, dando modo di esporre integralmente pensieri ed opinioni: non è corretto, quindi, leggere sul "Punto", a pag. 24, una frase  del Blog, estrapolata da un discorso complesso, seguita da un articolato commento. Di solito, se si  critica una posizione, si dà modo al lettore di avere sott'occhio tanto "la pietra dello scandalo" quanto la replica…
Tralasciamo anche, perché non ci toccano, i vari riferimenti a "intellettuali" e "reggi moccoli", ma non possiamo non stigmatizzare  il gratuito attacco a "Luci" di pag. 23: è assurdo criminalizzare e irridere chi espone le proprie ragioni, solamente perché non paiono collimare con le nostre! Il Blogger assicura che "Luci" è persona fisica reale, che non si nasconde dietro pseudonimi diversi, che non è il consigliere di alcuno e, per di più, che è una persona ben nota, per esempio, a L.Tomat e F. Barazzutti, con i quali ha condiviso diverse esperienze di impegno civile. In ogni caso, non merita di essere attaccato con metodi che, un tempo, sarebbero stati definiti "stalinisti".
Tutto quanto sopra esposto, naturalmente, non stride con l'opinione positiva, più volte espressa, sull'importanza dell'uscita e della diffusione di uno strumento informativo quale "il Punto".
                                                                                                                     (A&D )


P.S.
Visto che "Il Punto" ha la bontà di occuparsi  dell'attività del Blog, non sarebbe stato il caso di citare, nell'articolo di pag. 14 sulla centralina del Leale, l'importante lavoro di documentazione che  "Alesso e Dintorni", unico e isolato,  ha proposto in ben 16 puntate sull'argomento?

martedì 13 marzo 2012

Siccità. Si pensa di tagliare ulteriormente il "minimo deflusso vitale"

Il sito della "Vita Cattolica" pubblica oggi:


Siccità: azioni comuni tra Veneto e Friuli   versione testuale
Tra le ipotesi la riduzione del minimo deflusso vitale dei fiumi
VENEZIA (13 marzo ore 18)  Le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno incontrato i gestori dei bacini idrici montani per concertare azioni comuni atte a fronteggiare le criticità che potrebbero derivare dalla siccità. Ne ha dato annuncio l'assessore all'Ambiente della Regione Veneto, Maurizio Conte, affermando "la necessità di coordinamento per avviare azioni fondamentali tese a garantire il minimo flusso vitale dei corsi d'acqua, la raccolta dei bacini e il sistema di irrigazione". "Oggi - ha proseguito Conte - abbiamo condiviso l'inizio di un tavolo tecnico per mettere in atto azioni in maniera congiunta".
 
"C'é la necessità - ha aggiunto l'assessore del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani - di pensare per tempo alle misure di risparmio dell'acqua e quella odierna è stata una giornata utile per avviare il confronto, dando le prime indicazioni operative al tavolo tecnico, che dovrà continuare il monitoraggio, visto che, secondo le previsioni, ci attendono mesi di preoccupazione". Tra le ipotesi avanzate con Consorzi di bonifica, Edison e Edipower, la riduzione del minino deflusso vitale dei fiumi (nella foto il Tagliamento all' altezza di Braulinsper garantire una sufficiente presenza d'acqua nei laghi montani. Il tavolo tecnico si riunirà nuovamente, per scendere nel dettaglio, anche alla luce dell'evoluzione delle condizioni meteorologiche, il 27 marzo prossimo quando saranno formulate le eventuali azioni concrete da prendere.

(da: http://www.lavitacattolica.it/arcidiocesi_di_udine___il_portale/archivio_notizie/00006523_Siccita__azioni_comuni_tra_Veneto_e_Friuli.html)

Due considerazioni, una generale e una particolare.

Si legge ogni giorno sui giornali e sul web la protesta di quanti lamentano lo scarso rispetto del "minimo deflusso vitale" sul Tagliamento e sugli altri corsi d'acqua della Regione, ridotti a mucchi di ghiaia (è stata avviata anche una denuncia formale alle autorità di controllo europee, su cui ritorneremo).  Fa impressione, dunque, sentir parlare di ulteriori riduzioni...

Seconda, piccola annotazione a margine: per documentare lo stato del Tagliamento, "La Vita Cattolica" utilizza una foto di "Alesso e Dintorni" scattata durante le riprese del video dei "DeVino G". Non vantiamo diritti d'autore nè chiediamo royalties.... ma, in fondo, anche questa è una soddisfazione.

Leggendo "Il Punto" di marzo - 1

E' uscito il nuovo numero de "Il punto", la pubblicazione informativa dei Comitati.
Argomento principe è ancora la discussione sulla richiesta del referendum, sviluppata in copertina ("Quanti e chi sono i favorevoli al progetto Edipower") e all'interno ("non è questione di 'potere o non potere' ma di 'volere o non volere'", "questo referendum non s'ha da fare!", "Tanta fiducia, tanta responsabilità", sino all'esemplificazione del caso di  Torviscosa dove è stata avviata una consultazione popolare su tematiche ambientali).
"Il punto"  propone poi il testo del documento sottoscritto dai presbiteri del Gemonese  e il testo della lettera aperta inviata alle cariche istituzionali degli enti pubblici azionisti di Edipower, offrendo anche degli approfondimenti sul nuovo assetto azionario di Edipower e sulla politica energetica seguita. Sette pagine sono poi dedicate alla riproduzione dell'atto con il quale la Provincia di Trento ha respinto la richiesta di costruire una centrale a pompaggio sul lago di Garda, una procedura ritenuta da seguire anche per il caso del più grande lago friulano.
Il numero si chiude con l'aggiornamento sul progetto di realizzazione di una centralina sul Leale e con le "news" dedicate alla presentazione di una interrogazione  al Consiglio Provinciale di Trento su Edipower e alla raccolta firme conclusa a Cavazzo per la richiesta di un referendum consultivo sulla centrale di Somplago.

lunedì 12 marzo 2012

Val del Lago sul Web: l'anello del San Simeone

Dal sito "itinerari in mountain bike" (http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/6871) una descrizione del percorso ad anello attorno (e sul) San Simeone.


Anello M.te San Simeone


Si tratta di un itinerario vario che presenta un'ascesa molto semplice su strada asfaltata e discretamente impegnativa, una discesa molto impegnativa (ciclabile 30%-40%), facile e divertenti single track e rientro su comoda pista ciclabile. La partenza dal paese di Venzone. Si attraversa la strada (Pontebbana) in direzione Pioverno. Si seguono le indicazioni per Bordano dove ha inizio la salita verso Interneppo. Dopo alcune curve sulla destra comincia l' ascesa verso il monte San Smeone. Al bivio successivo si mantiene la destra (sulla sinistra m.te Festa). Alcune brevissime gallerie insieme ad oltre 25 i tornanti devono essere superati per raggiungere la meta: Plan dei Purcei. La fatica viene ripagata da panorami eccezionali sulle prealpi carniche e giulie e sulla pianura friulana. Raggiunto un punto panoramico (casette) con breve salita si raggiunge finalmente l'altopiano antistante la cima. Con una breve deviazione si può visitare la Chiesetta di San Simeone. Dall'altipiano Plan dai Purcei, sotto la cima del m.te San Simenone si segue indicazione sentero CAI 838. All'inizio la traccia sottobosco sembra essere molto facile ed invitante. La pendenza aumenta ed il fondo diventa molto insidioso e difficile per le pietre affioranti dal terreno. Alcuni tratti sono più o meno ciclabili soprattutto nella secondà metà del percorso. Fare attenzione nella parte centrale (tratti esposti). Mettere in conto circa 20 min. a piedi. Si sbuca sulla strada sterrata che sale al m.te Festa. Si scende sulla carrareccia fino a scorgere sulla destra un cartello con l'indicazione Interneppo "Sentiero delle Farfalle"(attenzione traccia Gps segue strada sterrata). Bellissima discesa su single track interamente ciclabile. (variante anzichè scendere ad Interneppo finito il sentiero si può proseguire a destra seguendo la carrareccia Cai 838) che porta direttamente a Mena). Raggiunto il paese si seguono le indicazioni per Somplago. Giunti all'incrocio vista sul lago di Cavazzo il cui perimetro verrà percorso lungo la pista ciclabile sterrata. Per raggiungerla bisogna scendere lungo un breve single track che parte proprio dal bivio di cui sopra. Raggiunto il paese di Somplago si sale verso Mena. Si prosegue su strada asfaltata in direzione Cavazzo. Prima che abbia inizio la discesa in prossimità di uno spiazzo sulla destra si intravede l'inizio di una traccia che scende diretta nel bosco. Breve e divertente single track che sbuca direttamente sulla ciclabile. Intinerario completamente asfaltato che porta fino a Pioverno. In breve si raggiunge il punto di partenza.
Un complimento a Paolo per la sua prima uscita "all mountain"...

Cartina

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Centralina sul Leale, materiali per la documentazione - XVI

A proposito della richiesta di realizzazione di una Centralina  sul Leale è opportuno, per completezza dell'informazione, riferire anche la posizione del Comune di Trasaghis che, sinora, ha affrontato l'argomento solamente in una riunione di giunta, quella del 28 luglio 2011 (delibera 116). In tale sede, confermando l'interesse all'esame della proposta, venivano avanzate delle perplessità relativamente alla possibile diminuzione della portata d'acqua alla sorgente, al vincolo idrogeologico esistente,  al non inserimento della stessa nel P.R.G., al disagio per un territorio già segnato da tanti manufatti, alla possibile riduzione della disponibilità idrica a valle.
E' evidente che l'argomento dovrà essere ripreso dopo la presentazione ufficiale del progetto  di giovedì prossimo e contestualmente ai pareri che dovranno essere espressi dalla Regione.

domenica 11 marzo 2012

Centralina sul Leale, materiali per la documentazione - XV

Chi segue il Blog avrà avuto modo di verificare  lo sforzo informativo per documentare i termini della richiesta presentata per la costruzione di una centralina idroelettrica sul Leale. Onestamente, pare che l'argomento non abbia ancora "scaldato" l'interesse dei valdelaghini (nè sul Blog, nè altrove).  Giovedì prossimo (attenzione all'ora, quantomeno singolare: 19.30), comunque, il progetto verrà presentato ufficialmente nella sala consiliare di Trasaghis, da parte della Ditta proponente.  Va da sè che l'occasione si presenta importante per quanti hanno interesse ad approfondire la questione, a valutare il progetto sotto l'aspetto ambientale, paesaggistico ed economico.

sabato 10 marzo 2012

Morto uno dei grifoni di Cornino. Aveva mangiato pallini di piombo

Cornino, Grifone morto per avvelenamento da piombo   versione testuale
Il responsabile della riserva: urgente eliminare questo metallo dalle munizioni da caccia
VENZONE (9 marzo, ore 14.45) - La fauna selvatica è soggetta a un numero crescente di minacce legate alle attività umane. In particolare tra i rischi maggiori assume sempre più importanza la mortalità legata alle intossicazioni da sostanze chimiche immesse direttamente o indirettamente nell’ambiente naturale. Tra queste, hanno un ruolo di primo piano, per l’elevata tossicità, i metalli pesanti ed in particolare il piombo. Tale elemento può essere assunto dall’organismo per inalazione, ingestione o prolungato contatto attraverso la pelle, provocando negli animali interessati – pesci, uccelli e mammiferi, incluso l’uomo – fenomeni di accumulo nel caso delle intossicazioni croniche o alterazioni patologiche a rapida insorgenza nel caso di intossicazioni acute, che in entrambe i casi possono condurre alla morte.
 
È proprio questo ciò che è avvenuto giovedì 9 febbraio a una giovane femmina di grifone osservata nei pressi di Venzone. Il pronto intervento di alcune persone e del direttore della Riserva di caccia Valerio Pituelli, che hanno osservato il comportamento anomalo dell'animale, ha consentito il recupero e la consegna del soggetto ai tecnici della Riserva naturale. Il giorno successivo, preso in cura dal veterinario esperto di fauna selvatica Stefano Pesaro, l’animale ha manifestato chiari segni di una possibile intossicazione e di una probabile epatopatia, entrambe confermate in seguito dagli esami ematologici, ecografici e radiografici. In particolare quest’ultimo ha messo in evidenza la presenza di 6 pallini nello stomaco. Nonostante il tempestivo intervento e le cure mirate il grifone è morto due giorni dopo il suo ritrovamento. La necroscopia ha confermato la diagnosi: il piombo ne ha causato la morte.

Il vicesindaco di Cornino, Enrico Frucco e il responsabile faunista della riserva naturale del Lago di Cornino, Fulvio Genero, lanciano l'allarme: la perdita di questo grifone pone in maniera ancora più urgente un problema su cui si discute molto negli ultimi anni: la necessità di eliminare il piombo dalle munizioni da caccia sia per fucili a canna liscia che rigata sostituendolo con altri metalli. Soluzione del resto tecnicamente fattibile, ma non attuata.
 
Questo tipo di intossicazioni vengono definite “saturnismo” – spiegano Frucco e Genero –. Una delle fonti di maggior importanza per la contaminazione da piombo degli ecosistemi è legata proprio all’attività venatoria: il fenomeno è causato dall’utilizzo della munizione spezzata e di proiettili camiciati, contenenti in entrambi i casi questo metallo pesante, che in tal modo viene diffuso nell’ambiente.
Sino al recente passato, tuttavia, il problema del saturnismo era associato alla caccia nelle zone umide, in quanto si riteneva che solo gli uccelli acquatici potessero assumere i pallini di piombo ingerendoli per errore al posto dei sassolini, gastroliti o grit, necessari a favorire la digestione gastrica. Al riguardo in Italia sono stati presi provvedimenti, tramite un decreto del Ministero dell’ambiente del 17 ottobre 2007, che vieta l’utilizzo di pallini di piombo, purtroppo esclusivamente per l’attività venatoria nelle zone umide designate come “Zone di protezione speciale” (Zps).
Per contro tale problematica assume elevata pericolosità negli uccelli rapaci, ed in particolare in quelli la cui alimentazione si basa in parte o esclusivamente sull’attività necrofaga (avvoltoi, aquile, poiane, ecc.).
I rapaci, infatti, si intossicano ingerendo le carcasse di animali precedentemente feriti e non recuperati, o i resti (visceri) abbandonati di selvaggina abbattuta, contaminati quasi sempre da frammenti di piombo. Sia i pallini di piombo che le munizioni a palla risultano letali per i rapaci. Anche quest’ultime, usate per l’abbattimento degli ungulati, contengono piombo e spesso si frammentano nel corpo dell’animale colpito disperdendosi con schegge di dimensioni variabili.  
Da rilevare che questo pericolo è ancora maggiore per i grandi rapaci e gli avvoltoi in quanto con i loro potenti succhi gastrici sono in grado di sciogliere velocemente le particelle di piombo ed è sufficiente una particella piccolissima (anche meno di 1 mm) per provocarne la morte.

Questo fattore rappresenta una delle maggiori cause di mortalità nei  progetti di conservazione e di reintroduzione dei grandi rapaci come gipeto, grifone e aquila reale.
Negli Stati Uniti – ricordano ancora Frucco e Genero –, per scongiurare l’estinzione del condor della California e di altre specie già da tempo è stato proibito, in alcune aree, l’utilizzo del piombo nelle munizioni.
 
In Friuli-Venezia Giulia, nella Riserva naturale del Lago di Cornino,  da anni è in corso un progetto di reintroduzione del grifone che ha consentito di creare l’unica popolazione nidificante di questa specie sulle Alpi italiane. La Riserva ed il progetto sono gestiti dall’amministrazione comunale di Forgaria del Friuli e coordinati Genero con la collaborazione dei tecnici della riserva Arduino Candolini e Sara Berra.


da: http://www.lavitacattolica.it/arcidiocesi_di_udine___il_portale/archivio_notizie/00006505_Cornino__morto_un_Grifone._Intossicato_da_piombo.html

Lago, un referendum sulla centrale lo chiedono anche a Cavazzo

Nel Comune di Trasaghis la vicenda della richiesta di indizione di un referendum consultivo sul raddoppio della centrale di Somplago si è formalmente conclusa nel modo non eccessivamente glorioso che abbiamo descritto lo scorso primo marzo.
Ora "il fronte" si apre  nel Comune di Cavazzo, dove 6 Consiglieri comunali hanno presentato  la richiesta di indire un referendum di analogo tenore, e tale richiesta è stata sottoscritta da 360 elettori (una percentuale considerevole, considerato che, nelle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio, i voti erano stati 503).
Sarà interessante seguire gli sviluppi della proposta, considerato anche il fatto che molti dei motivi che erano "ostativi" per Trasaghis non risultano esserlo per Cavazzo (in primis la localizzazione della centrale sul territorio comunale). (A&D)

.......................................
Testo del volantino diffuso dai promotori:


RICHIESTA DI REFERENDUM CONSULTIVO SUL PROGETTO EDIPOWER PER LA CENTRALE DI SOMPLAGO

ECCO I NUMERI !
  • 6 - SONO I CONSIGLIERI COMUNALI CHE HANNO CHIESTO IL REFERENDUM;
  • 360 - SONO I CITTADINI DI CAVAZZO E DELLE FRAZIONI, ISCRITTI ALLE LISTE ELETTORALI, CHE HANNO FIRMATO;
  • TRA QUESTI, 68 SONO GIOVANI TRA I 18 E I 35 ANNI;
    COSA SIGNIFICA QUESTO?
SE CONSIDERIAMO CHE ALLE ULTIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE I VOTI VALIDI SONO STATI 503, QUESTO DIMOSTRA CHE QUANDO LA GENTE E' CHIAMATA AD ESPRIMERSI SU DI UN ARGOMENTO CHE SENTE COME PROPRIO, RISPONDE, MOSTRA LA FACCIA, SI ESPONE.
QUINDI
360 VOLTE GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE CON LA LORO FIRMA HANNO DIMOSTRATO DI CREDERE CHE LE SOLUZIONI DEVONO ESSERE CERCATE INSIEME

LA RISPOSTA CHE VERRA' DATA A QUESTE FIRME PUO' ESSERE UNA OPPORTUNITA' PER AIUTARE LA COMUNITA' A CRESCERE NELLA PARTECIPAZIONE, NELLA RESPONSABILITA' E NELLA DEMOCRAZIA O PUO' PORTARE IL PAESE ANCORA UNA VOLTA NELL'APATIA E NELL'INDIFFERENZA.
Sandro Brunetti, Paola Collavizza, Rita Lenisa, Carlo Maiorana, Chiara Rocco, Lucia Stroili

venerdì 9 marzo 2012

Lago ed Edipower: se ne discute anche in Trentino - III

I Comitati hanno diffuso una nota nella quale  commentano la notizia relativa alla presentazione di una mozione al Consiglio provinciale di Trento. La mozione della Ln, occupandosi di Edipower, si sofferma anche sul futuro del Lago; i Comitati effettuano un raffronto sullo stato del dibattito, sulle medesime questioni, suscitato in Friuli.
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Mozione sulla salvaguardia del lago di Cavazzo presentata al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

    “Il Consiglio Provinciale impegna la Giunta Provinciale  ad attivarsi presso la società Edipower SpA, partecipata di Delmi SpA, affinché non venga ulteriormente compromessa la qualità ambientale del lago di Cavazzo, privilegiando e tutelando gli interessi socio-economici delle popolazioni locali con la rinuncia del progetto di sfruttamento idroelettrico proposto”.
      Così recita il dispositivo della mozione del gruppo  consiliare della Lega Nord  della Provincia Autonoma di Trento, avente per oggetto:
    “Edipower SpA. Progetto di potenziamento mediante pompaggio della centrale idroelettrica di Somplago sul lago di Cavazzo (Udine): quali interessi di Dolomiti Energia?”
      Questo è un primo risultato dell’azione dei Comitati verso gli Enti Pubblici proprietari di Edipower attraverso loro società multiutility.
 Infatti i Comitati che si oppongono al progetto Edipower di pompaggio durante le ore notturne al superiore bacino artificiale di Verzegnis delle acque turbinate ed accumulate durante il giorno nel lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, progetto che comporterebbe la morte certa del lago, un mese fa hanno inviato una lettera aperta agli enti pubblici proprietari di Edipower attraverso il loro azionariato nella società controllante Delmi spa.
     Precisamente la lettera aperta è stata inviata al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano quale azionista di controllo della società SEL, al Presidente della Provincia Autonoma di Trento quale azionista di controllo di Dolomiti Energia, ai Sindaci di Brescia e di Milano quali azionisti di A2A, ai Sindaci di Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia quali azionisti di IREN. Per conoscenza la lettera è stata inviata ai Presidenti Tondo e Fontanini.
     Alla lettera sono state allegate le relazione dei geologi Cella e Tosoni e dell’ing. Franzil, tecnici dei Comitati, e la perizia dell’ing. Franco Garzon incaricato dai Comuni interessati dal progetto, la lettera dei parroci della Forania di Gemona, la deliberazione della Giunta della Provincia Autonoma di Trento con cui è stato respinto un analogo progetto a pompaggio sul lago di Garda a firma dell’ing.Garzon, una serie di foto del lago di Cavazzo.
     Nella lettera, oltre a spiegare le gravi conseguenze del progetto Edipower sul lago di Cavazzo, ai Presidenti e Sindaci destinatari sono state poste alcune domande, quali:
 se sia accettabile che Province e Comuni propongano attraverso loro società ed Edipower un progetto ad accumulo per pompaggio sul lago di Cavazzo, in casa altrui, quando loro respingono simili progetti in casa propria;
 se sia accettabile che i citati Comuni attraverso le loro multiutility A2A e IREN  e quindi Edipower vengano a proporre di pompare l’acqua, distruggendolo, del piccolo lago di Cavazzo di soli 0,0187 km cubi quando sul loro territorio hanno disponibili grandi laghi con enormi volumi d’acqua (in km cubi: Garda 49, Iseo 7,54, Idro 0,68, Orta 1,3, Como 22,5, Maggiore 37) il cui livello subirebbe oscillazioni non di metri come quello di Cavazzo, ma di solo qualche millimetro.
Così stando le cose i Comitati hanno invitato i Presidenti delle Provincie Autonome ed i Sindaci destinatari della lettera aperta, che è stata inviata anche ai gruppi consiliari provinciali e comunali
*   a dare disposizioni alle loro società multiutility a realizzare gli impianti idroelettrici a pompaggio a casa loro!
*   a non approfittare della debolezza del nostro territorio e di coloro che lo amministrano, perché il Friuli è terra nobile, laboriosa, non di conquista da parte di potentati. Il lago di Cavazzo merita un trattamento migliore, come quello  che i lungimiranti governanti  delle vicine Carinzia e Slovenia riservano ai loro laghi.
    Assistiamo ad una situazione paradossale in cui, mentre a Trento ci si preoccupa che non venga ulteriormente compromesso il lago di Cavazzo e l’agenzia ANSA trentina ha dato ampio risalto alla lettera aperta dei Comitati, i nostri parlamentari, il Presidente Tondo ed i suoi Assessori, la gran parte dei Consiglieri regionali, i Sindaci dei Comuni interessati, la classe politica non sa fare di meglio che servire gli interessi delle multiutility foreste e condannare a morte il lago di Cavazzo per l’obolo di qualche tuttora fantomatica compensazione. Faremo in modo che la nostra gente si ricordi del loro comportamento alle prossime elezioni!
     Ci auguriamo che anche nel nostro Consiglio Regionale e nelle varie sedi istituzionali ci sia chi prenda esempio dai trentini, le rappresentanze istituzionali della Lega Nord in particolare, così come tutti coloro che hanno a cuore la corretta gestione del territorio, dell’ambiente, delle risorse idriche.


   
    Per : Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago – Alesso di Trasaghis.
                                                                                     Valentino Rabassi
            Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento
                                                                                      Franceschino Barazzutti    


giovedì 8 marzo 2012

Il Presidente della Pro Loco di Avasinis presiede anche il consorzio delle Pro Loco "Friuli Nord Est"

Il Consorzio tra le Pro Loco Friuli Nord Est si rinnova
Presentato il nuovo direttivo, con Giovanni Rodaro Presidente


Come previsto dallo Statuto, il Consorzio tra le Pro Loco "Friuli Nord Est", nei giorni scorsi, ha rinnovato il proprio direttivo. Il parlamentino dei sodalizi del territorio che va da Artegna sino a Tarvisio, passando per la Val del Lago e la Val Resia e comprendente undici Pro Loco, ha eletto Giovanni Rodaro alla Presidenza e Carmela Barile nuovamente vice presidente del Consorzio nato dieci anni fa e facente parte dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia con sede a Villa Manin di Passariano. Come previsto dallo statuto, segretario dell'ente sarà la "Pro Glemona" nella persona della Presidente Sara Mardero.
Giovanni Rodaro, 61 anni, è l'attuale Presidente della Pro Loco "Amici di Avasinis", conosciuta in tutta la Regione e non solo per la Festa del Lampone e del Mirtillo.
"Sono riconoscente nei confronti della Sig.ra Maria Pia Fantina e di tutto il direttivo uscente, che in questi. anni ha agito all'insegna della lungimiranza e dell'oculatezza, consegnandoci un Consorzio in salute" queste le prime parole di Rodaro che poi ha affermato: "Agiremo nel segno della continuità e progressivamente accresceremo i servizi offerti e le attività comuni".
La "gestione Rodaro" punta ad allargare la base associativa coinvolgendo quelle Pro Loco del territorio non ancora iscritte al Consorzio. Obiettivo del nuovo direttivo è quello di rafforzare le sinergie con gli enti locali, Turismo FVG, Promotur, i commercianti, gli albergatori, le associazioni sportive, culturali, religiose, ecc per promuovere le migliori tradizioni del Gemonese, del Canal del Ferro e della Val Canale, attirando sempre più turisti da tutta Europa. "Vogliamo riscoprire lo spirito "Senza Confini", presto incontrerò le associazioni a noi simili della Carinzia e della vicina Slovenia per programmare assieme a loro iniziative ricreative e culturali" ha aggiunto Rodaro. Nel corso dell'anno festeggeremo il decennale del Consorzio con un evento che vedrà coinvolte tutte le Pro Loco associate.
Alle voci sempre più insistenti che vorrebbero decine di sagre cancellate, il neo Presidente risponde: "La burocrazia, i lacci e lacciuoli generano costi insostenibili, che minano i bilanci delle nostre Associazioni, che ricordiamo sono fondate sul volontariato. I vincoli imposti negli ultimi anni sono i principali nemici dell'entusiasmo e delle tradizioni, tutto rischia di finire o di standardizzarsi non per colpa della crisi ma a causa della rigidità di certi organismi". Nonostante tutto Rodaro è fiducioso: "Il Consorzio sarà come sempre e sempre più il "Sindacato delle Pro Loco", l'associazione di categoria, pronta a consigliare ed assistere i  nostri soci".
Il Presidente conclude così: "Per crescere dobbiamo lavorare assieme con entusiasmo. Noi amiamo il Friuli, i nostri paesi e la nostra gente. Queste sono le nostre risorse primarie, ereditate da secoli di lavoro e spirito comunitario; insieme si pues!. Non scordiamocelo mai!".

mercoledì 7 marzo 2012

Lago, una risorsa contro la siccità?

Il "Gazzettino" di oggi torna a occuparsi della mancanza di precipitazioni, lamenta la diminuzione della produzione di energia idroelettrica, si  richiama a precedenti storici nei quali Edipower è stata chiamata a gestire, attraverso una opportuna modulazione dei rilasci, la crisi idrica. Potremmo magari andare anche più indietro, a rileggere gli articoli usciti sulla stampa il 23 agosto 1984, quando a titoli cubitali venne sparato che "L'acqua c'è, nel Lago di Cavazzo, per spegnere la sete delle campagne". Della serie "di crôs and'è  zà avonde....".



La centrale a Somplago
TOLMEZZO Lo scotto della siccità fa precipitare la portata dei fiumi
Crolla la produzione idroelettrica
La flessione oscilla tra il 60 e il 30 per cento nel primo bimestre del 2012

Il Gazzettino, Mercoledì 7 Marzo 2012
Perdite della portata dei bacini montani dei fiumi che a febbraio hanno toccato anche quota 91%, cali di produzione idroelettrica che stanno variando dal 30 al 60%. Percentuali davvero significative che diventano ancor più allarmanti se a ciò si aggiunge l'assenza di riserve nevose in vista dei prossimi mesi. I prodromi insomma di una primavera con carenze d'acqua e quindi un'estate siccitosa ci sono tutti. Lo ammette anche Alberto Deana, del servizio idraulica della Regione Fvg, costantemente vigile sui livelli idrometrici dei vari corsi d'acqua del territorio. «Il problema si sta ponendo dallo scorso novembre - spiega - da quando nel bacino imbrifero montano del fiume Tagliamento abbiamo riscontrato un deficit di acqua del 60% in meno rispetto al 2010 causa assenza di precipitazioni, deficit che attualmente a febbraio è salito al 91%. Situazione abbastanza simile anche per il fiume Isonzo, con perdite che sono salite dal 30% di novembre all'85% di febbraio. Ma le note più dolenti le stiamo recependo dai nostri sensori presenti in quota che rilevano la presenza dello strato di neve - aggiunge ancora Deana - qui i confronti con le serie storiche ci riportano indietro agli inizi degli anni 2000, e al 2003 in particolare, quando poi nel corso dell'estate si dovette allertare l'unità di crisi per la razionalizzazione dell'acqua vista l'assenza di scorte, oltre a imporre ad Edipower il rilascio di acqua dalla diga di Verzegnis. Vedremo se nei prossimi mesi qualcosa cambierà altrimenti credo proprio si dovranno prevedere delle regolamentazioni». E spetterà quindi alla giunta regionale in quel frangente regolare le varie concessioni e intavolare la gestione delle eventuali emergenze.
      Lo stato dei corsi d'acqua naturalmente, oltre che a mettere a rischio la stagione di pesca, come abbiamo segnalato ieri, si sta ripercuotendo anche sulle centrali idroelettriche di montagna con i segni meno che hanno iniziato a comparire da gennaio sulle turbine dei vari produttori. La Comunità montana della Carnia con le sue 7 centraline ha fatto segnare a gennaio un -50%, in termini assoluti la produzione mensile a gennaio è calata da 1 milione 500 mila a 623 mila kW/h, e sarà probabilmente così anche a febbraio. Ancor peggio è andata alla Secab di Paluzza che nei primi due mesi del 2012 ha fatto segnare un -60%, ovvero i kW/h prodotti sono scesi dai 4 milioni 692 mila del 2011 (fu un periodo molto piovoso) agli attuali 1.632.000. Anche le centraline del Cosint hanno fatto segnare un -30%, ma per contro è aumentata la produzione derivante dal fotovoltaico.