"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 17 gennaio 2019

Polano: perché sì al by-pass per il Lago

Riceviamo e pubblichiamo:


Rinaturare il Lago di Cavazzo con un concorso europeo di idee, finalizzato al recupero della sua naturalità e plurima fruibilità!

Questo è stato ed  è il sogno nel cassetto di molti Amministratori locali, di Associazioni, Comitati e semplici cittadini della Val del Lago e non. Infatti da quando è entrata in funzione, a fine anni ‘50, la centrale idroelettrica di Somplago, l’allora lago temperato, è diventato un freddo e limoso lago alpino, a causa delle acque provenienti dai bacini della Carnia. Negli ultimi anni, anche grazie alla costante e responsabile azione dei Comitati Salvalago, la Regione si è dimostrata sensibile, ritenendo inaccettabile il degrado del nostro lago, che senza un drastico intervento, è destinato a diventare una palude nell’arco di un secolo. Per questo, in  alcuni puntuali atti regionali, sia a livello consiliare che giuntale, è stato prima affermato il concetto che per evitare il progressivo snaturamento  in ambiente palustre, venisse presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di bypass, per convogliare le acque in uscita dalla centrale, direttamente all’attuale  scarico del lago nella galleria e quindi nel torrente Leale. A questo primo atto di indirizzo, ha dato risposta il Piano Regionale di Tutela delle Acque del 2018, che al punto 3.2.3, recita che “ dovrà essere valutata la fattibilità tecnico/economica di realizzazione di un canale di bypass o di altra soluzione progettuale, che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago, con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità.” Arriviamo così alla L.R. 6/2/2018 n°3, che all’articolo 11, comma 1 e 2, stabilisce di indire un concorso di idee, anche in eventuale concorso con le due UTI e i Comuni rivieraschi, “ per la predisposizione di un documento che contenga una valutazione di fattibilità di possibili azioni di mitigazione, anche finalizzata alla rinaturalizzazione e valorizzazione ambientale e turistica “. Per questa finalità del concorso viene destinata la somma di ben 50.000 E. In seguito a cio’ la Regione/Assessorato all’Ambiente sta predisponendo il bando di concorso, che arriverà in Giunta regionale a breve. Ma c’è un ma. Tutti si sono dichiarati d’accordo su questo concorso, salvo gli attuali Amministratori di Cavazzo, che a partire da un incontro con l’ex Assessore all’Ambiente, Sara Vito, hanno affermato che del bypass non si deve neanche parlare, perché a loro dire, tale scarico garantisce la vita e la salute del lago! ( come se il lago non fosse esistito in salute prima della centrale ! ). Inoltre, anche recentemente il Sindaco Borghi ha affermato che quei soldi andrebbero invece  spesi per piccoli lavori di miglioramento di sentieri e altri interventi a fini turistici e addirittura “ per nuove piccole attività commerciali sulle rive “. I Comitati sono inoltre stati accusati di fare cattiva informazione, ma crediamo che sia impossibile per chiunque smentire quanto affermato dai ricercatori dell’Ismar del CNR di Bologna riguardo le attuali condizioni  del fondale del lago e sia dall’ing. Dino Franzil che dall’ing. Franco Garzon, (incaricato anche dal Comune di Cavazzo ), che nei loro rispettivi studi, hanno dichiarato che il lago in 100/110 anni sarà verosimilmente riempito di fango e resterà solo un corso d’acqua al centro! Ecco perché le piccole cose sono palliativi senza respiro temporale, poiché fino a quando il lago sarà gelido e limoso, non ci potrà essere alcuna valenza turistica o legata alla pesca. Ecco perché è necessario riportarlo alle condizioni naturali di un tempo, impedendo nel contempo la sua rapida trasformazione in palude. Noi invece condividiamo pienamente l’iniziativa regionale che abbiamo  invocato con forza e responsabilità. Sottolineiamo anche che con la realizzazione del bypass verrà garantito il funzionamento della centrale, la eventuale irrigazione della pianura, la rinaturalizzazione del lago e conseguentemente la sua plurima fruibilità. Circa i costi del recupero ambientale sara’ la valutazione tecnico/economica e il concorso di idee ad indicarli. I finanziamenti per realizzare l’opera potranno venire da diverse fonti, europee comprese, non escludendo quelle società, le cui opere hanno sconvolto il bacino lacuale, traendone nel contempo lauti profitti. Una Val del Lago che finora ha solo “ dato “ e che ora pretende di “ avere “. Anche se alcuni incomprensibilmente sono contrari a un intervento risolutore per il lago, la valle e i suoi abitanti. Perché lo fanno?


                                                                    Claudio Polano



1 commento:

  1. Polano al a spiegade ben la cuestion. Ma cumò che si è sclarît a ce che a àn di siervî chei 50.000 euros, bisugne pensâ a ce che si varà di scrivi sul bant di concors. A saràn i tecnics da regjon a metilu ju daûr regule, ma cui ur disaraie ce scrivi?
    Remo Brunetti

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