"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 6 giugno 2015

Non più "orientali" ma solo "Alto friulani"

Ci eravamo lasciati,a proposito delle Unioni Territoriali Intercomunali  con la proposta dell'"Alto Friuli orientale". Poi, nei mesi scorsi, alcune acque si sono mosse: Canal del Ferro e Val Canale saranno autonome, si è persa per strada la proposta dio una grande Uti da Trasaghis a Cividale, ed il Gemonese sarà dunque inserito nella Uti dell'Alto Friuli. La discussione passa ora al consiglio delle Autonomie locali ... e probabilmente non tutto è ancora pienamente definito.
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La Giunta regionale ha individuato, su proposta dell'assessore competente Paolo Panontin, la delimitazione geografica delle Unioni territoriali intercomunali (Uti), previste dalla riforma delle autonomie locali, che saranno 18, con il compito di gestire funzioni amministrative in forma coordinata. All'inizio di febbraio la Giunta aveva approvato una prima proposta di Piano di riordino territoriale, che aveva ottenuto a fine mese il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali. Sono seguite numerose proposte e comunicazioni da parte di singoli Comuni, con la richiesta per esempio di spostamento da una Uti all'altra. Non tutte hanno potuto essere accolte, in base alla legge di riforma. (...)  La delibera è stata approvata dalla Giunta regionale in via preliminare, perché dovrà essere trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali, che sarà chiamato a esprimere il suo parere prima dell'approvazione definitiva. Queste  alcune del le Uti previste dal Piano di riordino territoriale, che individua 18 aggregazioni di Comuni più il Comune di Lignano Sabbiadoro, che ha deciso di non aderire ad alcuna Unione.

Unione del Canal del Ferro-Val Canale: Chiusaforte, Dogna, Malborghetto Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia, Resiutta, Tarvisio.
Unione dell'Alto Friuli: Artegna, Bordano, Gemona del Friuli, Montenars, Trasaghis, Venzone.     
Unione della Carnia: Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ligosullo, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina, Zuglio.    
Unione del Collinare: Buja, Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria nel Friuli, Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna, Rive d'Arcano, San Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna, Treppo Grande. (...)
(rid. e ad. da www.ilfriuli.it )


1 commento:

  1. Speriamo che i ricorsi al TAR di Trieste degli - ad oggi - oltre 60 Comuni regionali, abbiano successo. Il progetto di riforma enti locali targato Panontin in realtà è una operazione scellerata di neo-centralismo regionale che viola la Costituzione italiana e il nostro Statuto di autonomia. Peccato che i Sindaci si siano svegliati tardi e solo ora. All'inizio infatti erano purtroppo convinti che i Comuni avrebbero ottenuto le competenze delle Provincie e non avevano capito che si era di fronte ad una incredibile operazione di neo-centralismo regionale. Da una parte la provincia di Tieste che rimane integra in quanto l'UTI triestino corrisponde all'intera attuale provincia triestina; dall'altra un Friuli "sbrindellato" in 17 UTI dal nessun potere politico!

    Speriamo nel TAR e nella Corte Costituzionale!

    Leggete qua:

    http://aldorossi.altervista.org/friuli-cecotti-serve-movimento-friulano-anticentralista/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=friuli-cecotti-serve-movimento-friulano-anticentralista

    mandi

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