"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 5 marzo 2015

Neologismi valdelaghini. Ora c'è l'acquastrada ... (V)

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Claudio Polano, consigliere Etp, in merito alla ormai nota vicenda dei lavori di pulizia del tratto finale del Leale, dopo le prese di posizione del Sindaco di Trasaghis e dell'Assessore regionale all'Ambiente:



Apprendo con meraviglia dalla stampa che il Sindaco Picco ha chiesto un parere ai cittadini del suo Comune in merito al totale disboscamento delle sponde del Leale, nel tratto dalla cascata all’ultima briglia. Mi sarebbe piaciuto che avesse fatto altrettanto nel 2009 quando approvò in Consiglio comunale il progetto di ripompaggio del Lago di Cavazzo e successivamente non volle effettuare un referendum sul progetto, o almeno una consultazione popolare conoscitiva. Un atto di democrazia chiesto all’epoca da centinaia di cittadini di Trasaghis. Che poi il lavoro di esbosco andasse fatto, è tutto da dimostrare nella sua utilità. Infatti la sua palese inutilità è sotto gli occhi di tutti. 
Lungo il tratto interessato non c’è nulla da difendere dall’acqua, se si eccettua la strada sterrata di servizio sull’argine, pomposamente definita “ ciclabile “ in sponda sx. Infine la vecchia passerella che lui cita, fu semplicemente “ sollevata “da dove era appoggiata, dalle acque del torrente in piena e andò ad accartocciarsi a valle. La nuova pregevole struttura che la sostituì è sufficientemente alta e non più a rischio di danneggiamento. Che sia intervenuta sull’argomento persino l’Assessore regionale all’Ambiente Vito, voglio interpretarlo come un segno di sensibilità ai problemi del territorio. 
Peccato però che chi ha scritto il comunicato non lo conosca bene, altrimenti certe affermazioni non le avrebbe fatte. Due per tutte. Nel tratto a valle della cascata, totalmente disboscato, non c’è alcuna viabilità a rischio. Lì non c’è proprio nessuna attività umana. Secondo, il taglio della vegetazione spondale è stato totale, come ben si vede nelle foto e non certo selettivo. Sull’importanza di una copertura arborea delle sponde, dal punto di vista ecologico, ripeto la sua essenzialità. Senza spirito di polemica e per formularle una proposta in tema di conservazione di questo ecosistema fluviale, la invito a venire in loco in forma ufficiosa per farle conoscere la valenza di questo bel corso d’acqua che ospita, tra le altre, anche una popolazione di Trota Marmorata e Temolo, due specie autoctone tipicamente padane.
                                                                                                                   Claudio Polano

(Fotografie di Angelo Stefanutti)



3 commenti:

  1. Lo dicevo io !!! Il barbiere ha proposto al cliente un taglio del tipo: "scolpito a rasoio"! Ma deve essergli scivolato l'attrezzo per cui ha poi proposto di virare sullo stile "marine"! Caretta però sta tosata: 60.000 euro legname..., pardon..., capello escluso!!!

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  2. Ancora polemiche...finire i lavori e mettere in sicurezza no, vero?

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    1. La sicurezza del Canale, caro Marchetti, dipende da Edipower, non dagli alberi!

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