Comune sull'orlo della crisi per colpa della centrale
da: Messaggero Veneto — 09 aprile 2010
CAVAZZO. Aria di crisi in consiglio comunale a Cavazzo Carnico: sei consiglieri di maggioranza propongono un ordine del giorno, il sindaco si rifiuta di discuterlo minacciando le dimissioni. Sei consiglieri hanno infatti chiesto al sindaco Dario Iuri di intervenire al presidente della giunta regionale e all’assessore regionale all’Ambiente e lavori pubblici affinchè affidino, al di là della procedura di Via, a un gruppo di qualificati specialisti di chiara fama un autonomo approfondito esame del progetto di Edipower spa, dei suoi reali impatti ambientali, delle possibili alternative, opzione zero compresa, nonché la costruzione di un veritiero modello idraulico in scala di funzionamento del progetto in modo da rendere chiare e visibili a tutti le reali conseguenze del progetto sul territorio e in particolare sul bacino di Verzegnis, sul lago di Cavazzo e la sua valle, sull’asta del Tagliamento; e nello stesso tempo disporre di tutti gli elementi certi per assumere decisioni fondate, responsabili e condivise. Un’operazione che sembra indigesta al sindaco, che così si trova a contrapporsi con sei membri della propria lista. Nel paese, infatti, non esiste la minoranza in quanto alle elezioni si è proposto una solo schieramento. I sei consiglieri hanno rilevato come il progetto proposto da Edipower sia di notevoli dimensioni e "andrebbe a incidere fortemente e definitivamente nei secoli futuri sul territorio di questo comune, sul lago di Cavazzo, sull’intera Valle del Lago e sull’asta del Tagliamento a valle dello scarico del lago stesso". Pare quindi logico, "rilevato che la stessa Edipower è stata finora la fonte unica, di parte in causa e quindi interessata, a cui sono stati attinti gli elementi informativi finora a disposizione di questo consiglio comunale nonché del tecnico assistente questo comune" che oltre alla valutazione di impatto ambientale, questo progetto "debba essere sottoposto a un minuzioso, ampio e approfondito esame in tutti i suoi aspetti da parte di un gruppo di esperti di chiara fama che, quale soggetto terzo e indipendente, esprima una valutazione sul progetto, sul suo impatto sul territorio, sulle alternative attraverso l’ elaborazione di un modello idraulico in scala del funzionamento del progetto in modo da disporre di dati chiari e certi per assumere decisioni fondate e responsabili verso le popolazioni interessate e le future generazioni". Per questo i sei consiglieri ritengono necessario che un gruppo di esperti "sia incaricato dalla Regione, con copertura dei relativi costi a carico della proponente Edipower spa, come prevede l’art. 4 della L.R. 43/1990" a valutare le ricadute dell’opera". Una soluzione che pare inopportuna al primo cittadino che avrebbe minacciato, qualora i consiglieri non desistessero dalla loro proposta, di rassegnare le proprie dimissioni da sindaco. ( g.g. )
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