"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

venerdì 20 luglio 2012

Somplago caput mundi, gli industriali premono per l'elettrodotto

Si è svolto a Udine un incontro di Confindustria dove esponenti locali e esperti esterni  interpellati hanno ribadito l'urgenza e la convenienza della realizzazione dell'elettrodotto Wurmlach- Somplago e delle altre linee prospettate.

Giuseppe Lignana, membro Comitato Tecnico Energia e Mercato di Confindustria, ha descritto i vantaggi derivanti dalla interconnessione Somplago-Wurmlach, promossa da 4 soggetti di cui tre privati (Pittini, Fantoni, il gruppo Burgo e, infine, l’Enel): «L’accesso ad un mercato elettrico europeo con costi decisamente più bassi (rispetto al mercato italiano l’energia in Europa costa 22 euro in meno per ogni MWh); una maggiore concorrenzialità delle aziende a fronte di una riduzione dei costi del 20/40%; cadute positive sul fronte occupazionale con 150 nuovi posti di lavoro all’anno, una riduzione di 640mila tonnellate di CO2 in meno; elevate compensazioni ambientali. (...)


Sull'argomento è intervenuto Renato Garibaldi dell'Associazione "Carnia in movimento":


Riflessioni sul convegno energia all’associazione industriali
Ovvero finiamola di raccontare balle

Sono reduce dal convegno tenutosi oggi e promosso dall’associazione industriali della provincia di Udine.
Il gotha dell’industria manifatturiera ha invitato l’ex presidente dell’Autority all’energia, il friulano Ortis, in veste di moderatore, Lavagna di Terna, e altri tecnici provenienti da diverse università  italiane  per dimostrare che le linee elettriche in  progetto nella nostra regione sono indispensabili e perciò si “ha da fare” e nel modo più conveniente, quello aereo.
Un buon affare: trovare alcuni tecnici consenzienti che si rimborsano con quattro spiccioli, per risparmiare i costi di un elettrodotto interrato che costa migliaia di volte di più.
I tecnici a garanzia di qualità, bontà e risultato. Peccato che anche Oppenheimer e gli altri del progetto Manhattan erano dei tecnici, ma i loro lavoro si è ben visto a Hiroshima e Nagasaki. Gli “esperti” non sono garanzia di obbiettività, né tantomeno di giustizia.
Tutto fa perno sulla grande menzogna del differenziale del costo dell’energia per le nostre aziende rispetto alle concorrenti estere che sarebbe risolto con la costruzione dei due grandi elettrodotti: Redipuglia-Udine nord, Wurmlach-Somplago. La parola spread è stata ripetuta molte volte in sala da tutti i relatori. Sia chiaro che l’energia a basso costo proveniente dall’estero non potrà essere utilizzata per le fabbriche degli stessi importatori perché creerebbe una concorrenza sleale con le industrie rivali situate lontane dai confini. Ovvio, chiaro, incontestabile. Allora? La finiamo di raccontare balle?!
Il vicepresidente Ciriani ha insistito che la sua giunta andrà avanti lo stesso, anche se le scelte saranno antipopolari. E’ stato più prudente di Tondo (che ha dato buca) che poco più di un mese fa in analogo convegno ha dichiarato che non gli importa del consenso. Ma la sostanza non cambia. Per la politica regionale non conta molto il parere dei cittadini e poi si meravigliano se i cittadini – che sono stufi di fare i sudditi – sono inferociti contro questa classe politica autoreferenziata incapace di dialogare con il territorio. La linea che dovrebbe attraversare la Carnia è una linea speculativa (lo dice il nome stesso) e quindi non è accettabile che agli industriali vadano gli utili e a i cittadini il danno (ambientale) e le beffe (bolletta eguale a prima).
Attenzione che le elezioni si avvicinano e “uno vale uno” (Grillo).

Renato Garibaldi per CARNIA IN MOVIMENTO



giovedì 19 luglio 2012

Voli vietati sui cieli del Gemonese. Disappunto tra gli appassionati di "volo libero" (2)


La notizia, data ieri praticamente "in diretta"  del blocco dei voli del campionato italiano di deltaplano sui cieli dell'Alto Friuli, trova sui giornali di oggi ampio approfondimento.


Caccia Usa rovinano il volo
sulla Carnia dei deltaplanisti

I campionati italiani costretti a cambiare le rotte. Alcuni piloti: «Sembrava che gli aerei volessero giocare»

di Gino Grillo
TOLMEZZO. Il campionato italiano di deltaplano disturbato dagli aerei Usa. Un avvenimento programmato da mesi sui cieli della pedemontana e della Carnia, ma vincono gli aerei della base Nato di Aviano.
Sono oltre 150 i piloti e numerosi gli ospiti provenienti dall’estero. Il teatro dei sorvoli, concordati, a detta dell’organizzazione, con tutti gli enti interessati, base militare di Aviano compresa, sin da gennaio di quest’anno, prevedeva l’effettuazione di voli dal Cuarnan e dal Crostis con atterraggi principali a Bordano e a Cercivento. Altri atterraggi, di emergenza, erano previsti nelle zone limitrofe. Purtroppo, nonostante gli organizzatori abbiano ottenuto il Notam, l’autorizzazione cioè a svolgere le gare, nella giornata di martedì vi sono stati momenti di pericolo di scontro fra aerei militari Usa, accompagnati da elicotteri, e i partecipanti alla competizione nazionale. La partenza di martedì era prevista in val Secca, in Carnia, ma le condizioni meteo hanno indotto gli organizzatori a spostarsi nella partenza sovrastante Gemona. Da qui i deltaplanisti dopo aver effettuato il loro percorso a boe, avrebbero dovuto atterrare nel Comune di Bordano.
L’allarme è stato dato via radio: alcuni deltaplanisti hanno visto aerei da caccia volare attorno ai loro mezzi aerei, anche ad altezze inferiori (900 metri). «Pareva volessero giocare con noi», hanno asserito alcuni, e impedendo di fatto il normale svolgersi della manifestazione.
L’incontro è avvenuto sui cieli prossimi a Tarcento, obbligando diversi amanti del volo libero, e quindi gli organizzatori, a repentini cambiamenti di programma deviando il tragitto lungo la catena dei Musi in direzione della Slovenia, evidentemente zona off-limits per gli aerei stelle e strisce.
L’organizzazione ha tentato quindi di contattare la base Nato di Aviano per avere delucidazioni. «Ci hanno riferito che le esercitazioni militari hanno la precedenza». Un avvertimento che è valso anche per ieri, tanto da dirottare la manifestazione in Carnia lasciando liberi gli spazi aerei della pedemontana.
Così ieri dal campo Volo libero Carnia di Cercivento, gli amanti del volo libero hanno dovuto dirottare e atterrare, non tutti ci sono riusciti, verso il campo volo di Enemonzo.
Rimane l’amarezza: «Avevamo tutte la carte in regola, tutte le autorizzazioni, ma le esercitazioni militari sono state effettuate senza preavviso, sembrava che volessero giocare con i deltaplani in aria».
Situazioni già vissute durante manifestazioni simili a livello internazionale negli anni Ottanta, in quella, la Carnia, che è stata la culla di questo sport in Italia.
(Messaggero Veneto, 19 luglio 2012)

Bordano e Trasaghis impegnati nella definizione del Piano di Zona


Venerdì 20 luglio a Venzone  si svolgerà il terzo incontro  del tavolo di consultazione per avviare l’elaborazione del piano di zona 2013-2015. Convocato dalle amministrazioni comunali e dal servizio sociale dei Comuni dell’ambito distrettuale 3  punta  a un confronto a più voci sulle politiche sociali del territorio. Il piano di zona è infatti lo strumento per la costruzione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali che promuove e tutela i diritti di cittadinanza sociale.
L’incontro è dedicato ai comuni di di Bordano, Moggio Udinese, Osoppo, Resiutta, Trasaghis e prevede la lettura dei dati della situazione demografica, sociale ed economica del territorio, raccogliendo informazioni e punti di vista utili a descrivere i fenomeni e le dinamiche in atto. Consentirà inoltre l’analisi dei bisogni della popolazione al fine di individuare prospettive di intervento a favore di bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani.

mercoledì 18 luglio 2012

Voli vietati sui cieli del Gemonese. Disappunto tra gli appassionati di "volo libero"

Prima il maltempo, poi i militari. Non c'è pace per i campionati italiani di deltaplano che erano comunque iniziati  con interesse e successo. Rimbalza sul web la notizia che oggi le autorità militari hanno proibito ogni e qualsiasi forma di volo sui cieli del Gemonese, a causa di concomitanti manifestazioni aeree di addestramento organizzate dall'esercito. Evidente il disappunto degli appassionati.

Solo ieri il MV aveva pubblicato un entusiastico articolo sull'effettuazione della prima giornata del campionato, con partenze da Gemona e atterraggio a Bordano.


Il Friuli visto da 3 mila metri È lo show del deltaplano

BORDANO C'è chi si gusta il territorio friulano, austriaco e sloveno a tre mila metri di quota sul livello del mare. Lo fanno gli ottanta piloti che partecipano al campionato italiano di deltaplano iniziato ieri pomeriggio dalle alture del Cuarnan sopra Gemona con atterraggio presso i “Salets” nel paese delle farfalle. Nel pomeriggio di ieri hanno sorvolato il monte Stol in Slovenia, il Cuar sopra Forgaria, l’Amariana a Tolmezzo, Monte a Buja per scendere infine nel tardo pomeriggio nella base operativa della cittadina della val del lago. Questo il percorso deciso dalle commissioni sicurezza e piloti sulla base delle previsioni meteo: «Il tempo è stato perfetto – ha detto Luigi Seravalli, presidente di Volo libero Friuli, tra gli organizzatori dell’evento – se pensiamo che una buona media è quando si arriva a 1.600-2 mila metri di quota, pensare che siamo riusciti a 3 mila significa che le condizioni erano a dir poco ottime». Nel primo pomeriggio i piloti hanno lasciato le alture del Cuarnan organizzati in due e tre linee con lo staff che li ha seguiti sia al decollo e poi ha atteso all’atterraggio, una vera centrale operativa dove attraverso il sistema tracking-life è possibile seguire tutti i movimenti (...)  A chi volesse seguire con attenzione, l'organizzazione ricorda che si può visitare il sito www.blulive.it dove è pure possibile iscriversi via cellulare e ricevere le informazioni relative al programma, giorno per giorno. La premiazione finale, invece, si svolgerà sabato prossimo in piazza del Ferro a Gemona, capitale del progetto Città dello sport.
 Piero Cargnelutti 

Prospettive di rilancio per la ex stalla sociale di Trasaghis

Vi  sono prospettive di rilancio per l'ex stalla sociale di Trasaghis, nata nell'immediato dopo terremoto e mai seriamente decollata. Vi è un progetto concreto di  Giandomenico Padoin, che intende, attraverso una srl,  agire di concerto con la latteria di Godo e il Mulino di San Giovanni di Gemona.



Il padre di Padoin fa rinascere a Godo la storica latteria

martedì 17 luglio 2012

Tre candeline per il Blog. Grazie ai lettori


Festa di compleanno anche per il Blog. Si era partiti il 17 luglio 2009 … e siamo ancora qui, dopo 1003 post. Grazie allora a Voi lettori per le più di 120 mila visualizzazioni di pagine,  per i 1439 commenti lasciati finora…. con l’augurio che ci sia sempre interesse verso questo strumento di documentazione e di confronto sulle “tematiche valdelaghine” e che esso possa arricchirsi  ulteriormente di collaborazioni costruttive. Mandi a ducj
A&D


Dalla Russia ad Alesso, lungo i sentieri dei cosacchi

Il Messaggero Veneto di domenica ha pubblicato un articolo sul sopralluogo ad Alesso di Irina Kargina, nipote di un cosacco che fu in Carnia durante l'ultima guerra. Per la correttezza dell'informazione, va precisato che "Novocerkassk" era il toponimo con cui era stato ribattezzato Alesso, mentre il nuovo nome di Trasaghis  era stato "Novorossijsk".


Trasaghis, cosacca nelle terre del nonno

TRASAGHIS. Ritorno a Novocerkassk. Così infatti era stata chiamata Trasaghis, quale capitale del Kosakenland nel 1944-1945 ai tempi dell’occupazione cosacca.
Negli scorsi giorni nella cittadina c’è stata la visita di Irina Kargina, cosacca del Don, che è venuta in Friuli per conoscere i luoghi frequentati dal nonno Kostantin Ivanovich Kargin, nato nel 1904 e morto nel 1983.
Impiegato e scrittore, Kargin era stato con l’armata della Roa a Berlino e poi aveva seguito il capo dei cosacchi, l’Atamano Krassnov, nel suo trasferimento dalla Germania alla Carnia. Durante l’occupazione cosacca, l’uomo aveva vissuto a Tolmezzo; aveva quindi preso parte, nel 1945, alla ritirata verso l’Austria dove poi, davanti alla minaccia del forzato rientro in Unione Sovietica, era riuscito a fuggire, a raggiungere Napoli da dove si era quindi fortunosamente imbarcato per l’Australia.
Soltanto nel 1958 aveva ottenuto il permesso di poter rientrare in Unione Sovietica.
La signora Irina ha già dedicato alla figura del nonno due libri, e sta raccogliendo documentazione per scriverne un terzo.
Nella frazione di Alesso, accolta dallo storico Pieri Stefanutti e dal presidente dell’Associazione friulana donatori di sangue, Renato Stefanutti, ha visionato la targa commemorativa collocata dal Comune. Il viaggio di Irina Kargina è proseguito successivamente anche in Carnia.
Piero Cargnelutti

(Messaggero Veneto, 15 luglio 2012)

lunedì 16 luglio 2012

Anche Pistorius apprezza il Lago e il Palar!

Vi è mai capitato, andando a rinfrescarvi nel Lago  o esplorando las poças sot dai sierais dal Palar, di imbattervi in Pistorius? Ebbene sì, pare che anche l'atleta sudafricano, in procinto di partire per le olimpiadi di Londra, sia un apprezzato frequentatore di queste contrade. Lo ha riferito addirittura il quotidiano nazionale rosa:


Pistorius il friulano. Gemona coccola Blade Runner «Tosto come noi» (La Gazzetta dello Sport)

Oscar fa base nel paese del terremoto 1976 «Uno che non si piange addosso. Ci somiglia»
«Senza lacrime, a denti stretti»: è un titolo di giornale diventato striscione che accompagna la visita al museo «1976, frammenti di memoria », nella centralissima via Bini, con il Duomo a due passi. Ripercorre i giorni luttuosi dei terremoti di 36 anni fa: 6 maggio e 11 settembre. Gemona fu la località più colpita dell’intero Friuli: contò quasi 400 delle 989 vittime ufficiali. Fu rasa al suolo. Solo il Castello ne porta ancora i segni. Si ricostruì così: «Senza lacrime, a denti stretti ». Non suoni irriverente: ma oggi lo slogan potrebbe essere utilizzato per presentare uno dei cittadini (acquisiti) più illustri, Oscar Pistorius. Uno che, amputato sotto le ginocchia quando aveva undici mesi, vive così: senza piangersi addosso, lavorando sodo per
inseguire i propri sogni. L’incontro Oscar, da un paio d’anni, ha scelto la cittadina posta ai piedi delle prealpi Giulie quale base estiva. «Tutto è nato dall’assegnazione di un premio, il Gamajun e dal progetto "Gemona città dello sport e del benstare"—spiega il 33enne Roberto Revelant, dinamico vicesindaco in carica dalla primavera 2009 nell’ambito di un’amministrazione figlia di una lista civica—.Il progetto ora coinvolge sedici Comuni, la Regione e quattro sponsor privati. Pistorius è stato qui per la prima volta nel luglio 2010 per ricevere il prestigioso riconoscimento istituito dal Lab. Si è innamorato di luogo  e strutture e, a nostra volta, siamo rimasti affascinati da una simile persona. Così, poco dopo, abbiamo formalizzato un accordo. Qui ha sede il corso di laurea in scienze dello sport dell’Università di Udine e siamo sensibili a tutte le discipline. Da sabato, per esempio, organizzeremo il campionato italiano open di deltaplano. Oscar è un fiore all’occhiello». Al campo I due, in pochi mesi, sono diventati amici. «Lo scorso anno — racconta Revelant — siamo stati sullo Zoncolan per il Giro e abbiamo organizzato una cena sudafricana alla griglia a casa di mia mamma. In giugno l’ho portato al poligono indoor di Tolmezzo e in gita al lago dei Tre Comuni. Insomma, ci divertiamo». Le giornate di Pistorius, a Gemona, trascorrono per buona parte al Polisportivo. (...) . Le abitudini Al fianco di Oscar («modello baby sitter» come scherza qualcuno), c’è poi una presenza fissa. Quella di Anna Pittini, estroversa 29enne dottoressa in scienze della traduzione, con studi in Australia. Da contratto gli fa da interprete. In realtà molto di più. «Intanto— dice—quest’anno gli ho imposto lezioni di italiano... E lui, come sempre, come per tutto, ha aderito con entusiasmo. È un serio professionista, con obiettivi chiari. Dorme tanto e cura l’alimentazione. Poi passa ore al pc. Ma sa anche godere di altro. Quel che continua a stupirmi è la sua umiltà. È un ragazzo d’oro, semplice, si fa ben volere e la sua disabilità non è mai un alibi. Anzi, ci scherza su. Come quando giorni fa, in spogliatoio,  ha squarciato i pantaloni della tuta contro un vetro: "Pensa se avessi avuto le gambe" mi ha sorriso. Gli ho dato ago e filo e se li è cuciti». In hotel Anna gli fa da ombra: «Guida la mia Twingo — racconta — fotografa il contachilometri quando schiaccia un po’ sull’acceleratore, andiamo al torrente Palar a fare il bagno, a pescare trote, alla lavanderia a gettoni e a fare la spesa. Si presenta alla Despar con l’ipad, perché vuol essere sicuro di quel che compra. Noccioline, mandorle e banane non mancano mai. Ma anche verdure e frutti di bosco surgelati con cui si fa certi bibitoni col frullatore portatile. È dimagrito, ma prima di Londra vuol perdere altri chili. Tanti, in famiglia, soffrono di diabete. Quindi è molto attento. Però, se esce a pranzo o a cena, ama andare in centro, al Caffè al Duomo». L’interprete baby sitter gli ha fatto anche da infermiera: «In giugno—spiega— ha sofferto di piaghe all’altezza del ginocchio, dove inserisce le protesi. Ora, per fortuna, stanno migliorando». Oscar è coccolato pure all’Hotel Willy, tranquillo tre stelle che lo ospita in un’ampia camera al secondo piano. «Gli avevamo preparato una stanza attrezzata — specifica Agnese Goi, una delle responsabili—ne ha voluta una normale più comoda. Se è fuori orario e la cucina è chiusa, scende e si prepara qualcosa  da solo. O viene a casa da noi. Ormai è uno di famiglia»
ANDREA BUONGIOVANNI


(Riportato da: http://spaziosportcrc.blogspot.it/2012/07/pistorius-il-friulano-gemona-coccola.html)

domenica 15 luglio 2012

Mille volte Val del Lago


Questo che state leggendo, amici del Blog, è il millesimo "post" che viene pubblicato. E', a suo modo,  un traguardo: importante, significativo e, per tanti versi, inatteso.
Quando è "partita l'avventura" (martedì sono tre anni) non ci si aspettava di poter "reggere" a questi ritmi, di trovare, praticamente ogni giorno, un argomento da proporre: e invece sì, il  Blog è cresciuto, sono aumentati progressivamente i lettori, si è guadagnato un suo spazio e una sua visibilità. Soprattutto, ha cercato di mantener fede alla promessa di porsi come uno "spazio aperto di discussione" e, in diverse occasioni, da più parti si è sottolineato come il Blog fosse uno dei pochi spazi sul web (e forse non solo lì) dove si potevano affrontare e discutere le problematiche "valdelaghine".
Ci siamo occupati del Lago, innanzitutto, ma anche di quel che succede nei paesi, di cose serie - quasi sempre - e, ogni tanto, anche di peteçs.
Mille articoli di Val del Lago, dunque, con la voglia e la speranza di andare avanti, se ci sarà la collaborazione e l'apporto costruttivo dei lettori.
Certo che fa piacere leggere, ogni tanto, messaggi del tipo "Abitando a mille chilometri di distanza, il Blog è l'unico strumento che mi consente di seguire quello che accade nella Val del Lago", come ha scritto l'altro giorno il sig. Giacomo.
Grazie a tutti e mandi (e naturalmente sono, come sempre, graditi commenti, consigli e, perchè no, auguri).
A&D

Mercoledì tappa di "Simpri ator!" con la caccia fotografica a Vasinas

Gli appuntamenti di "Simpri ator!" prevedono per mercoledì 18 una esperienza di "caccia fotografica" nei dintorni di Avasinis e, nel pomeriggio, la conoscenza del mestiere di maniscalco.



sabato 14 luglio 2012

Autostrada pedemontana, la "ricetta" di Bolzonello

Sul periodico pordenonese "La città" nell'edizione del mese di luglio, Sergio Bolzonello, già sindaco di Pordenone, ha pubblicato una propria riflessione sull'ipotizzata autostrada Cimpello - Sequals - Gemona, sostenendo che a una costosa realizzazione come quella prospettata sia preferibile un potenziamento della viabilità esistente. E' una analisi interessante che può offrire spunti di riflessione anche per gli "utilizzatori finali", gli automobilisti del Gemonese, chiamati a riconsiderare il proprio rapporto con la pedemontana.

FotoIn queste settimane, sulla stampa del Friuli Venezia Giulia, tiene banco la discussione sulla terza corsia della dell’autostrada A4 e, più in generale, sulla viabilità regionale. La terza corsia è oramai una commedia, ma anche la Cimpello – Sequals – Gemona non scherza. L’opera viene immaginata già dalla Giunta Illy, su un’idea vecchia di almeno 20 anni, e compare nel programma elettorale del Presidente Tondo nel 2008, solo che di soldi per finanziarla nemmeno l’ombra come del resto per molte opere immaginate dal centro destra regionale. Si, perché la realizzazione dell’opera, che passa da superstrada ad autostrada, costerà secondo uno studio di fattibilità presentato nel 2009 da Autovie Venete, Impregilo e Rizzani De Eccher, la modica cifra di 975,71 milioni di euro, con un tempo di realizzazione di 5 anni. Non essendoci soldi in cassa, la Giunta Tondo pensa di coprire il costo con la finanza di progetto attraverso Autovie Venete e privati, con un tempo di ammortamento di 55 anni ed un pedaggio iniziale di 8 euro per le auto e 15 per i Tir. Ma se i conti per la terza corsia dell’A4 si reggono sui pedaggi, come si fa a non capire che questa nuova autostrada drenerà molti di quei pedaggi rendendo inefficace quel piano economico a meno di aumenti che graveranno sempre sulle nostre tasche? E fin qui siamo sulla parte economica, che fa acqua da tutte le parti sia per l’A4 che per la Cimpello Sequals, che dovrà raddoppiare le corsie per diventare autostrada (e che vedrà chiudere tutte le uscite al di fuori di Spilimbergo e Zoppola), che per la Sequals Gemona che andrà a devastare un territorio straordinario tra le provincie di Pordenone ed Udine. Ecco, appunto, un territorio che oltre allo sfregio ambientale non avrà alcuna ricaduta vista la trasformazione in autostrada e la chiusura degli svincoli.
Tutto questo per avere cosa? Un arteria autostradale con un primo tratto da Fiume Veneto a Sequals (serve onestamente?), ed un secondo tratto da Sequals ed Osoppo, innestandosi nell’attuale casello autostradale.
Fermiamoci ora un istante a pensare, resettiamo dalla nostra testa la Cimpello Sequals Gemona, e chiediamoci qual’è la vera necessità per i cittadini di Pordenone ed Udine e per le imprese dei nostri territori. La risposta non potrà che essere una: un collegamento Pordenone Udine alternativo alla Pontebbana. Andare in auto, in orario di lavoro, da Pordenone ad Udine, è diventato proibitivo: non ci si mette meno di un’ora. Ecco cosa serve veramente ai cittadini delle nostre provincie, un’arteria di collegamento (superstrada?) tra Pordenone ed Udine che permetta di far transitare merci e persone sgravando la Pontebbana dell’insostenibile traffico.
Cerchiamo di immaginarla questa nuova arteria e vedremo che di fatto un tracciato di massima esiste già, ed è quello che molti, me compreso, usano se devono raggiungere Udine nord: Cimpello Sequals con uscita a Spilimbergo, Dignano, Fagagna, Martignacco, Udine, intercettando tra l’altro l’autostrada prima di entrare in città.
E qui innestiamo un’altra considerazione: ma quanto dista il casello di Udine nord da quello di Osoppo? 15/20 Km? E noi costruiamo un’autostrada per collegarci 15/20km più a nord di quanto potremmo fare ristrutturando un tracciato che esiste già? Mah.
E’ un’infrastruttura che non accontenta nessuno, che non ha senso concepita come opera autostradale, che non è sostenibile né dal punto di vista ambientale, né dal punto di vista economico se non con costi che andranno in capo alla Regione Fvg, che a sua volta non riuscirà a sostenere la costruzione della terza corsia dell’A4.
Tutto questo nella situazione attuale, con una crisi che continua a mordere e che ci obbliga a scelte vere e non di facciata. Io, la mia scelta l’ho già fatta: si approvi un nuovo piano regionale delle infrastrutture di trasporto dove la Cimpello Sequals Gemona viene cassata e dove ci si impegna alla ristrutturazione del tracciato da Spilimbergo ad Udine.
Alla prossima.
Sergio Bolzonello

venerdì 13 luglio 2012

Lago, aspettando il triathlon, un censimento delle potenzialità

Il MV ha pubblicato l'altro giorno un servizio dove, partendo dall'attesa per la manifestazione di fine luglio di triathlon, ci si occupava della situazione della promozione turistica analizzando anche le strutture  presenti sul Lago (campeggi, centro sport nautici, raccolta differenziata dei rifiuti)


E sul lago di Cavazzo è già febbre da triathlon

TRASAGHIS Quando le asperità del territorio friulano diventano un valore aggiunto, in grado di attirare centinaia di persone intenzionate a sfidare la natura attraverso gli sport estremi. Succede al lago dei Tre Comuni e più precisamente per l’Extreme Triathlon, la maratona in programma il 29 luglio organizzato dal Cus di Udine in collaborazione con tutti gli enti e le associazioni coinvolte nell’ambito del progetto Gemona-Città dello sport. Tale iniziativa, nata quasi per caso l’anno scorso ha già raggiunto 200 adesioni da tutta Italia, da Slovenia, Austria e Germania dopo essere arrivata al 9° posto per le iniziative sportive di questo tipo secondo le riviste specializzate. Attraversamento del lago a nuoto, un percorso di 40 chilometri in bicicletta, salita fino al monte San Simeone su percorsi sterrati, sono queste le sfide della gara: «La partecipazione - racconta Enrico Tion del Cus - è cosi alta che tra un po’ dovremo bloccare le iscrizioni proprio per le difficoltà nel gestire i cambi di disciplina viste le caratteristiche del territorio». A sentire Matteo Michelon di Nautilago, «più la natura è impervia, e più c’è l’interesse degli appassionati: pensiamo all’acqua che ha 15° e che diventa una sfida ancora più bramata dagli atleti». E a proposito di vele e Nautilago sono oltre 200 le persone che frequentano i corsi offerti dalla società sportiva durante la stagione estiva. Il lago dei Tre Comuni è anche una località turistica molto ambita: «Io gestisco un piccolo camping - dice Maria Elena Stefanutti del camping Val del Lago - in grado di tenere 100 posti, ma ogni stagione conto duemila persone, provenienti soprattutto dall’estero. È una clientela fidelizzata che viene ogni anno, e in 365 giorni può arrivare fino a 4 mila persone». Dal canto suo l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Augusto Picco si è già preoccupata di effettuare gli interventi necessari, e prima dell’inizio della stagione ha già provveduto al rinnovo del parco giochi sul lago, realizzato ancora negli anni ’80, ma anche a costituire un’isola ecologica nell’area retrostante i servizi igienici del parco del lago per dare ai turisti la possibilità di smaltire in modo corretto i rifiuti. Si è pensato perfino ai visitatori dei frequentatissimi torrenti, in primis il celebre Palâr, dove è stata creata una nuova area. Piero Cargnelutti 

A Somplago si attivano per lo sfalcio d'asino

Saveso ce che a son i "equidi"? I mùs!
La presenza di questo simpatico animale (l'asino era abbastanza comune nell'attività agricola di un tempo) riprenderà vigore in quel di Somplago, dato che la Giunta comunale di Amaro (delibera n.42  del 2 luglio) ha deciso di affidarne due in comodato gratuito alla Pro Loco di Somplago e Mena per provvedere ad attività di sfalcio ecologico nei pressi dei centri abitati.



Un estratto della delibera:


LA GIUNTA COMUNALE
Rilevato che il  progressivo abbandono dell’attività agricola da parte dei residenti dell’area montana ha portato al mancato sfalcio dei prati tra i quali anche quelli più prossimi  ai centri abitati  ed alla viabilità d’accesso, causando un evidente degrado ambientale, sanitario e di immagine e costituendo altresì un habitat favorevole alla presente di  rettili, zecche e ratti..
Considerato che il ricorso alla sfalcio meccanico fine a se stesso è alquanto costoso e che per tali ragioni i proprietari lasciano il più delle volte tali aree incolte  e abbandonate.
Verificato che in alcune zone, anche locali, ma soprattutto del Veneto, si è ricorsi con buoni risultati all’uso degli asini per la “pulizia” delle aree incolte ed abbandonate mediante lo “sfalcio ecologico”.
Vista la nota del Presidente pro tempore della pro loco Somplago e Mena con sede in fr. Somplago –
villaggio ENEL prefabbricato n,2  33020 Cavazzo Carnico, con cui richiede in comodato gratuito alla scrivente Amministrazione n.2 asini per adibirli all’attività di sfalcio ecologico delle aree limitrofe ai centri  abitati delComune di Cavazzo Carnico, con particolare riferimento alla frazione di Somplago .

Dato atto che  tale  richiesta potenzia la  bontà della scelta  dell’Amministrazione comunale  di Amaro  di adoperare detti equidi per un corretto sfalcio ecologico dei terreni incolti prospicienti gli abitati (...)

DELIBERA
1. Di approvare la bozza di Convenzione, depositata agli atti,  tra la Pro Loco Somplago e Mena con
sede in fr. Somplago – villaggio ENEL prefabbricato n.2 -33020 Cavazzo Carnico ed il Comune di
Amaro, regolante i rapporti derivanti dall’utilizzo, da parte della Pro Loco, di due asini di proprietà del 
Comune  a scopo didattico  e di  attività di sfalcio ecologico.




http://www.comune.tolmezzo.ud.it/altofriuli/albopretorio.nsf/bbb353338e314585c125769b00608534/2a4cdf17f4be7748c1257a3000687f59/$FILE/222328.pdf

giovedì 12 luglio 2012

Quel che si muove ... sull'Alto Friuli. Campionato italiano di deltaplano


Per i cieli dell'Alto Friuli
è l'estate del Deltaplano

Dal 14 al 22 luglio 2012 si svolgerà nei cieli della Carnia e del Gemonese il 38° campionato italiano di deltaplano: l'evento più importante della storia del volo libero in questa regione. Sette giorni di gara con oltre cento piloti di differenti nazionalità. Per i cieli dell'Alto Friuli 
è l'estate del Deltaplano
Tutto è pronto a Gemona e in numerosi comuni della Carnia per ospitare il 38° campionato italiano di deltaplano, l’evento più importante nella storia del volo libero in Friuli Venezia Giulia. Sette giorni di gara previsti tra il 14 e il 22 luglio sorvolando i cieli friulani ma anche veneti, sconfinando in Slovenia e in Austria. L’ASD “Volo Libero Friuli” con “Volo Libero Carnia” e “Ali Libere Gemona”, sta portando a termine tutti preparativi per questa importante manifestazione inserita nel progetto GEMONA CITTA’ DELLO SPORT E DEL BEN STARE e che vede la partecipazione attiva di numerosi enti e associazioni.

La competizione decreterà il campione italiano per l’anno in corso ma, grazie alla formula “Open”, vi potranno partecipare piloti provenienti da tutto il mondo. Già numerosi infatti sono gli iscritti da varie nazioni tra le quali Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Scozia, Ucraina, Germania, Svizzera e Russia. Tutte le gare in programma seguiranno la formula “Cross Country”, ovvero distanza con boe di riferimento. Questa formula, ormai la più usata nelle gare internazionali, prevede dei percorsi che i piloti devono compiere nel minor tempo possibile.

In una singola prova il tema di gara può variare da 60 a 200 chilometri, il tempo necessario ai piloti più veloci per coprire tali distanze, sfruttando esclusivamente le correnti ascensionali e può variare da una a sei ore. “Il Friuli - riferisce Tom Weissemberger, uno dei migliori piloti al mondo e componente della squadra austriaca, che ha scoperto il Friuli dopo aver fatto visita ai piloti locali - è una delle zone a livello mondiale che più si presta a questo tipo di competizioni in quanto vi si trova un’estrema varietà di condizioni. Questo permette scelte di gara molto ampie e la possibilità di volare con le più disparate condizioni meteorologiche”.

Tra gli altri, parteciperanno alla competizione Alex Ploner e Christian Ciech, rispettivamente campione e vicecampione mondiale e Anton Moroder, campione italiano in carica. “Sarà una bella sfida” - dichiara Suan Selenati, deltaplanista e responsabile tecnico dell’evento - “pochissimi piloti conoscono questa zona e molti di loro dovranno affrontare situazioni tecniche impegnative per portare a conclusione i percorsi assegnati, ma sono sicuro che anche i piloti più esperti resteranno a bocca aperta nel sorvolare zone magnifiche come le Pre-alpi Giulie o le Alpi Carniche. La nostra regione ha grosse potenzialità in questo ambito e i tempi sono maturi per offrire il nostro territorio agli appassionati di volo libero di tutto il mondo”.

Grande attenzione è stata dedicata dagli organizzatori alla visibilità dell’evento: grazie ai “Live Tracking Device”, i trasmettitori satellitari che verranno installati a bordo dei deltaplani, sarà possibile seguire la gara negli atterraggi ufficiali e sul web in diretta, ma anche sulle reti televisive locali. Questi dispositivi sono hanno anche una non secondaria funzione di sicurezza: in ogni momento infatti l'organizzazione conoscerà l'esatta posizione dei mezzi in volo.

L'evento, in sé molto emozionante, sarà affiancato da numerose attività collaterali tra le quali i diversi sport protagonisti del progetto che da Gemona ha coinvolto numerosi comuni della Carnia, ma anche momenti di intrattenimento, di gastronomia e di cultura programmati dagli organizzatori. Oltre cinquanta saranno i volontari coinvolti nella manifestazione, “è bastato un fischio - riferisce Luigi Serravalli, presidente di Volo Libero Friuli e responsabile dell’iniziativa - e decine di persone hanno offerto il loro sostegno con serietà ed entusiasmo”.

Il programma prevede di sfruttare, a seconda delle condizioni meteorologiche, le partenze del monte Cuarnan (Gemona) e del monte Val Secca (Crostis – Ravascletto), mentre gli atterraggi ufficiali saranno quelli di Bordano, di Cercivento e, grazie alla collaborazione del “Centro Volo Nord-Est”, anche il campo volo di Enemonzo.

Sarà importate, per quanti vorranno seguire la spettacolare competizione, visitare il sito internet www.vololiberocarnia.it in modo da conoscere, giorno per giorno, dove si svolgeranno le singole prove. Sullo stesso sito è inoltre possibile contattare l’organizzazione per prenotare voli in biposto, sia in deltaplano che in parapendio, disponibili per tutta l'estate

(da; http://altofriuli.com/proposte/per-i-cieli-dell-alto-friuli--e-l-estate-del-deltaplano.htm)


(foto: Volo Libero Friuli)