"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

giovedì 31 luglio 2014

Sul lago di Verzegnis, bandiera nera....

I più anziani ricorderanno "Sul ponte di Perati", quel canto degli alpini nel quale una bandiera nera sventolava per ricordare i caduti della Julia sul fronte greco-albanese.
Un promemoria per un'altra bandiera nera, anche se metaforica, sventola in questi giorni sui monti della Carnia: è quella  ipotizzata da Legambiente per Edipower. E' se  vogliamo un piccolo record, perché la bandiera nera era già stata assegnata dall'associazione ambientalista ad Edipower nel 2010 per il progetto di raddoppio della centrale di Somplago («per il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago che devasterebbe il lago naturale di Cavazzo») e nel 2013 per lo svaso di Sauris (“per la colata di fango verificatasi a valle della diga di Sauris”). Il referente di Legambiente per la Carnia, Marco Lepre, ha riferito al Blog: "L'azienda non ha ricevuto una vera e propria "bandiera nera" (e quindi non figura nel "dossier" nazionale) per il fatto che ne aveva già ottenute due negli ultimi quattro anni. Ci siamo pertanto limitati ad assegnare una "segnalazione per una possibile prossima bandiera nera" come si evince dalla scheda che è stata consegnata o inviata ai giornalisti e che verrà inserita anche sul sito regionale dell'associazione.
Saputo della cosa Edipower si è affrettata ad inoltrare un suo comunicato in cui parla già di inizio lavori e di un progetto che accoglie le richieste di Regione, enti locali ed associazioni ambientaliste. Cosa evidentemente non vera. Scorrettamente il TG3 regionale ha dato prima notizia di questo comunicato e poi ha parlato delle "bandiere" attribuite da Legambiente, omettendo di citare la "segnalazione" per il progetto di sfangamento del Lago. Potere di chi conta economicamente!".


Ecco il testo della segnalazione di Legambiente:

SEGNALAZIONE per possibile prossima BANDIERA NERA 
Titolo: Una nuova densa marea scura? 
a Edipower 
Motivazioni:
Per il progetto di sfangamento del Lago di Verzegnis 
Descrizione: 
All’inizio di febbraio del 2013 circa 56.000 m³ di limo e detrito fine vennero scaricati dal Lago artificiale di Sauris negli alvei del torrente Lumiei e del fiume Tagliamento. Una densa “marea scura” si spinse fino oltre il paese di Invillino, situato una ventina di chilometri più a valle, lasciando dietro di sé migliaia di trote e di altri pesci morti e gravi danni per la fauna bentonica e per ogni forma di vita animale (anfibi, crostacei, micro e mesofauna ittica, insetti acquatici, ecc.). Si parlò, non a caso, di un “disastro” ambientale, le cui conseguenze non si sarebbero rimarginate in breve. 
A distanza di circa un anno da quell’evento, che già meritò l’assegnazione di una “bandiera nera”, Edipower ci riprova. Ad essere coinvolto questa volta è il Lago di Verzegnis. Le soluzioni proposte dal progetto sembrano in apparenza diverse e meno impattanti di quelle che tante polemiche sollevarono in Carnia lo scorso anno. È previsto, infatti, che i fanghi, invece di uscire dallo scarico di fondo, vengano prelevati da una draga nei pressi della diga e poi gettati nel torrente Ambiesta. I lavori dovrebbero iniziare il prossimo settembre e concludersi nell’arco di due mesi. A ben guardare, però, si scopre che per svasare 35.000 m³ di fango, Edipower ha intenzione di “sacrificare” letteralmente la parte terminale del bellissimo torrente Ambiesta, un affluente del Tagliamento caratterizzato dalla presenza di enormi massi e di pozze, noto per la presenza di gamberi, che condivide con il vicino torrente Faeit l’interesse e la frequentazione degli abitanti della conca tolmezzina. 
Nelle limpide acque dell’Ambiesta verrebbe scaricata infatti una quantità di sedimenti in una concentrazione 5 volte più alta di quella, già elevata, sversata un anno fa nel Lumiei. Un vero e proprio disastro annunciato, secondo le associazioni ambientaliste, che interesserà inevitabilmente anche il Tagliamento e, attraverso le condotte forzate, il Lago di Cavazzo, nonostante le rassicurazioni, non dimostrate, né dimostrabili, di Edipower. La minaccia di una nuova “bandiera nera” ci auguriamo serva a modificare il progetto, attualmente in corso di esame da parte della Regione e degli enti locali, e ad accogliere le richieste avanzate da Legambiente, Cai e WWF. Situazioni analoghe in Italia sono state infatti affrontate con la sedimentazione ed il trasporto del materiale estratto, o dragato, per esempio mediante fango dotto; un’opzione che la stessa normativa suggerisce come prioritaria e che garantirebbe la protezione dei corpi idrici interessati. Quello che non si può accettare è che si continuino a mettere gli interessi economici di un’azienda davanti al rispetto per l’ambiente e per le popolazioni locali.
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ADDENDA: dell'argomento si è occupato anche il "Messaggero Veneto" del 31 luglio con un articolo siglato g.g. :




mercoledì 30 luglio 2014

Sarà fuori servizio la centrale di Somplago durante lo sfangamento.E il Lago tira un sospiro di sollievo

Era stato uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi mesi: se lo sfangamento di Verzegnis "s'ha da fare", come limitare i danni per il Lago di Cavazzo/Tre Comuni? A chi chiedeva di bloccare l'attività della centrale di Somplago durante le operazioni, Edipower, rispondeva, tramite l'ing. Gianatti: " I fanghi verranno asportati dal bacino e collocati nel vicino torrente Ambiesta e durante questa operazione la centrale idroelettrica di Somplago, che dal bacino di Verzegnis si alimenta, continuerà a funzionare regolarmente. L'operazione dell'Ambiesta è completamente diversa e può essere svolta anche con la centrale in esercizio. "
Queste le dichiarazioni di fine giugno. Poi, evidentemente, vuoi per le proteste, vuoi per il confronto in Conferenza dei Servizi con le prescrizioni imposte dalla Regione, qualcosa è cambiato. Edipower ha diffuso un comunicato dove annuncia la cronologia delle operazioni (ad agosto lavori di preparazione e poi, tra ottobre e novembre "è tempo di sfangare"). Ebbene ecco la news: la centrale di Somplago, durante "il picco" delle operazioni, non sarà funzionante. Evidentemente ci si è accorti che le conseguenze non sarebbero state solo di un lieve "effetto cromatico"!
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Somplago: ad agosto i lavori nella diga dell’Ambiesta
Per l’asportazione dei sedimenti sarà utilizzato un sistema diverso dal Lumiei per minimizzare gli impatti e per rendere più veloce il ripristino delle condizioni naturali del fiume

Inizieranno nel prossimo mese di agosto i lavori di  predisposizione del cantiere che servirà per le attività di asportazione,  previste  nei mesi di ottobre e novembre, di una parte dei materiali inerti presenti nella diga dell’Ambiesta, in prossimità dello scarico di fondo e della presa.

Le attività che verranno effettuate recepiscono appieno le osservazioni effettuate dagli Enti e dalle Associazioni  durante gli incontri di presentazione del progetto e quanto richiesto, a tutela del territorio, dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Rispetto al sistema utilizzato nel bacino del Lumiei, nell’Ambiesta verrà utilizzata una tecnica che utilizza pompe aspiranti al fine di abbassare maggiormente gli impatti sull’ambiente e di controllare con ancora maggior precisione le attività in corso. 


Sempre a questo scopo, quando le attività saranno effettuate in prossimità dell’opera di presa, la centrale di Somplago rimarrà fuori servizio minimizzando, in questo modo, un possibile coinvolgimento del lago di Cavazzo

In accordo con l’Ente Tutela Pesca FVG, a salvaguardia delle comunità biologiche, sarà inoltre garantita, per quanto riguarda il T. Ambiesta, la  cattura e  lo spostamento delle comunità ittiche ed astacicole, che saranno nuovamente ricollocate dopo i previsti ripristini. 

I lavori, avranno una durata di circa due mesi, dai primi giorni di ottobre fino alla fine di novembre; saranno poi effettuati appositi lavaggi d’alveo con adeguate  portate d’acqua che permetteranno il ripristino totale delle condizioni ecologiche nell’arco di un breve periodo.

In particolare, le operazioni consistono nell’estrazione del materiale  sedimentato in prossimità dello scarico di fondo e della presa: tali attività sono state prescritte dall’Ufficio Tecnico per le Dighe di Venezia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) già nel 2009 e successivamente, nel 2013, dallo stesso Ministero con l’atto di ricognizione DG/264/2013 dd. 28 ottobre, dove sono state individuate in ordine di priorità, le grandi dighe presenti nel territorio italiano con  rischio di ostruzione degli organi di scarico.

Dopo il processo autorizzativo messo in atto con la Regione FVG, che ha previsto oltre a sessioni tecniche anche incontri di condivisione delle attività con gli stakeholder del territorio, la Direzione Centrale Ambiente ed Energia della Regione FVG, con Decreto N° 1402 del18 Luglio 2014, ha autorizzato Edipower alla rimozione selettiva del sedimento nel bacino dell’Ambiesta approvando il corrispondente piano operativo. 

Le attività prevedono la rimozione  puntuale del sedimento attraverso un sistema pompante  che lavorerà a bacino pieno, il rispetto dei parametri di torbidità prescritti dal Decreto del 18 Luglio, 
il posizionamento di numerosi punti di controllo e monitoraggio dei parametri chimico-fisici ed ecologici prima, durante e post operam. 

Anche se l’intervento non determinerà effetti sulle biocenosi lacustri, è possibile una variabilità visibile dell’effetto cromatico delle acque paragonabile e riscontrabile nelle piene naturali. 

Tutte le attività, saranno comunque controllate e verificate in contraddittorio con gli Enti di controllo, nel rispetto di quanto stabilito dal Decreto autorizzativo

Le esperienze maturate in diversi anni di attività nella gestione delle dighe  da parte del Gruppo A2A sono una garanzia per il territorio; Edipower assicura dunque , che come si è dimostrato anche dopo lo svaso del Lumiei, in poco tempo l’ambiente fluviale riprenderà  la sua naturalità.

(http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/Somplago-points-_ad_agosto_i_lavori_nella_diga_dell%E2%80%99Ambiesta/2/134524 )
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Somplago caput mundi. Il ministero dà parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dell'elettrodotto (II)

Il Blog ne aveva già dato la notizia domenica; martedì i giornali hanno dato con rilevanza la notizia del via libera all'elettrodotto Wurmlach Somplago da parte dei Ministeri romani.

Un ampio resoconto è stato pubblicato dal "Gazzettino" del 29 luglio:

Wurmlach-Somplago, da Roma
arriva il via libera definitivo

di David Zanirato
UDINE - Pratica conclusa. A sei anni di distanza dal deposito dell'istanza, il 3 luglio scorso si è conclusa "con esito positivo a Roma la procedura di Valutazione di Impatto ambientale relativo al progetto di elettrodotto a 220 kV "Somplago-Würmlach" per quanto riguarda il tratto italiano compreso tra la stazione elettrica di Somplago e il confine di Stato, presentato dalla Società Alpe Adria Energia Sp a (cordata Pittini-Fantoni-Burgo). Ok definitivo dunque alla compatibilità ambientale dell'opera che però dovrà sottostare, per essere realizzata, a ben 51 prescrizioni emanate dai Ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali, parte delle quali recepiscono quelle già a suo tempo segnalate dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La principale di esse riguarda "l'interramento dei cavi nel tratto finale dell'elettrodotto, da Malga Pramosio al confine di Stato, per l'attraversamento della Zona di protezione speciale Alpi Carniche". (...)

Subito, comunque, è partita la protesta:

Nuovo elettrodotto Italia-Austria da 45 km. Falò contro la nuova opera

Dopo il via libera, tornano le polemiche sull'elettrodotto Wurmlach - Somplago. Il popolo della Carnia protesterà con una manifestazione in programma il 9 agosto.


Il ministero dà il via libera all'elettrodotto Wurmlach - Somplago, un'opera che costerà 11 milioni di euro, lunga 45 chilometri, 34 in territorio italiano, il restante in quello austriaco. 84 i tralicci previsti con un tratto interrato da malga Pramosio al confine.L'autorizzazione è arrivata 3 giorni fa. E la Carnia si è già mobilitata per l'occasione, come ci ha confermato Marco Lepre della segreteria di Legambiente FVG: "Il 9 di Agosto ci saranno dei falò lungo tutto l'arco alpino per testimoniare la contrarietà della popolazione rispetto a questo progetto, devastante dal punto di vista del paesaggio. In piazza ci saranno sindaci, associazioni e cittadini."
somplago-wurmlach-2
L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa di Legambiente che ha assegnato come ogni anno le bandiere nere e verdi alle opere considerate dannose o vantaggiose per la montagna friulana. La prima segnalazione è andata a Edipower per il progetto di sfangamento del lago di Verzegnis. "Si rischia di riproporre quello che è avvenuto nel febbraio 2013 a valle del lago di Sauris - avverte Lepre -  cioè una colata di denso fango che rischia di compromettere le qualità ambientali di un corso d'acqua che è l'Ambiesta". (...)

Il Messaggero Veneto  di oggi  si occupa soprattutto delle dichiarazioni preoccupate di sindaci e comitati carnici:

(...) Dopo sei anni, ecco, dunque, la rivincita di Alpe Adria Energia, che aveva chiesto questo elettrodotto per diminuire le spese energetiche per le fabbriche degli industriali che compongono la società. A suo tempo c’erano state manifestazioni di piazza contro il progetto e il parere contrario dei consigli comunali. Da allora alcune amministrazioni sono cambiate, ma il fronte del no è rimasto unito. Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo, ha indetto una riunione di giunta per valutare l'impatto che l'elettrodotto avrà sul territorio della città carnica.
«Naturalmente - afferma - ci confronteremo con le altre amministrazioni per fare fronte comune». Non cambia rotta Cercivento, uno dei comuni più agguerriti nell’avversare il progetto. Luca Boschetti, subentrato nella carica di sindaco a Dario De Alti, non ritorna indietro. «Prenderemo atto - dice - delle disposizioni del ministero e concorderemo un’azione insieme con gli altri comuni e con i comitati del fronte del no».
Proprio a Cercivento Renato Garibaldi ha fondato il Comitato contro l'elettrodotto, che a suo tempo aveva portato migliaia di cittadini a manifestare in piazza. «Hanno dissotterrato l'ascia di guerra - afferma -, ma noi non ci stiamo. Val di Susa non ha insegnato nulla, si preferisce dare ascolto ai potentati finanziari ed economici e non alla gente. Qui, a differenza che in Val di Susa, non esiste alcuna pubblica utilità dell’opera, ma solo una speculazione privata di un gruppo di industriali. Non siamo disposti a sopportare e reagiremo di conseguenza».
Non manca un accenno all'Austria. «Verbund, l'ente energetico austriaco, ha respinto l'elettrodotto interrato, vedremo come accoglierà il fatto che il tratto di elettrodotto sul confine sarà sottoterra».
A sostegno della propria battaglia, il Comitato anticipa che il 9 agosto ci sarà una manifestazione della gente carnica e di quella carinziana. «Accenderemo dei fuochi - spiega Garibaldi - da Somplago fino a Wurmlach lungo il tragitto che dovrebbe avere l'elettrodotto, per dimostrare che la montagna è viva».
(da: Gino Grillo, Sì all'elettrodotto. E la gente si ribella, Messaggero Veneto, 30 luglio 2014

    martedì 29 luglio 2014

    Trasaghis, sperduta isola del Pacifico ...

    Il 22 luglio il sindaco di Trasaghis Augusto Picco ha pubblicato sul Blog una sua riflessione "a bocce ferme" nella quale "rileggeva" l'andamento della campagna elettorale, alternando segnali di disponibilità a pesanti "sassolini nelle scarpe".
    Sono seguiti diversi interventi, tra cui i più corposi e articolati sono stati quelli di Dino Rabassi, sindaco di Trasaghis dal 1990 al 1995. Il Blog ha dato spazio a tutte le voci, limitandosi a richiamare l'esigenza che la discussione vertesse sulle cose e non scivolasse sulle polemiche personalistiche. 
    E' arrivato ora un ulteriore intervento di Dino Rabassi (definito "l'ultimo") a premessa del quale il Blogger si sente però in dovere di esprimere alcune considerazioni di carattere generale (non entrando nel contenuto dell'intervento che, come sempre, viene pubblicato integralmente). 
    Più volte, sul Blog,  sono  stati ripresi in esame alcuni degli eventi che hanno caratterizzato la storia della Val del Lago negli ultimi decenni (autostrada, area di servizio, post terremoto, questione Lago, etc.). Sempre lo si è fatto nell'ottica di contribuire a "capire" perché certi avvenimenti si sono svolti in determinate maniere, andando alla ricerca di ricostruzioni oggettive ed obiettive.
    Cosa si deduce dalla lettura dell'ultimo contributo di  Dino Rabassi? Che le vicende, i contrasti, le lacerazioni degli ultimi vent'anni, anziché essere superati e "digeriti" sono drammaticamente ancora presenti e condizionano le posizioni e le scelte dell'oggi. Sembra, insomma, che Trasaghis sia una sperduta isola del Pacifico dove marines americani e soldati giapponesi continuano a fronteggiarsi, non avendo saputo che la guerra è finita da un bel pezzo. Questo non è un bel segnale. Si vorrebbe che - tenendo conto di quel che c'è stato, d'accordo - la vita politico-amministrativa del nostro Comune trovasse maggiori motivi di convergenza. I problemi son lì, drammaticamente presenti: si chiamano occupazione, tutela ambientale, qualità della vita. Lo vogliamo fare, tutti, un passettino avanti? (A&D)
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    Caro Augusto, voglio rispondere un’ultima volta alle tue osservazioni anche perché, temo di scadere a livelli di una “guerra fredda” che, da che mondo è mondo, ha sempre causato più danni che utilità.
    Chi mi conosce bene sa che l’ipocrisia non mi appartiene, così come non mi piace sparare nel mucchio per colpire qualcuno preferendo agire alla luce del sole, assumendomi le mia responsabilità e senza paraventi.
    Pertanto ho agito da componente dei Comitati quando lavoravo per essi, (tu ne sai qualcosa visto che insieme abbiamo fatto degli incontri pubblici), in forma strettamente personale quando invece ho sostenuto qualcuno in modo palese nelle recenti elezioni!
    Questo mi sarà almeno concesso o no? D’altronde non ti ho mai votato: né prima della mia adesione ai Comitati né tanto meno ora quindi, per favore, smettila con questa storia delle due liste: non c’è mai stata nessuna P2 tra i Comitati anzi, abbiamo fatto di tutto per venirti incontro e, se ben ricordi, io stesso venni a cercarti un sabato nel tuo ufficio, per consigliarti una via d’uscita politicamente soft alla vostra delibera di adesione ai lavori Edipower.
    Se invece sei convinto che una parte dei Comitati abbia agito così, fanne per cortesia i nomi!
    Come vedi non ho la coda paglia anche perché, se avessi voluto, avrei aderito alle sollecitazioni avute da più parti a candidarmi e senza alcun timore.
    Per quanto attiene le mie passate bocciature da candidato Sindaco poi, non è che ciò mi turbi più di tanto ma, considerato che le richiami, per verità storica è giusto metterci un po’ d’ordine.
    E’ vero che nel 1990 sostituii il candidato Sindaco in pectore! Infatti questa persona che secondo gli accordi doveva essere eletto Sindaco, non venne votato ma, anzi, boicottato da una parte dell’allora alleanza politica PSI/DC già in sede di votazioni: per cui essendo egli un iscritto Socialista, è facile capire chi ne fu l’autore fedifrago.
    Dopo vani tentativi alla ricerca di un altro candidato, dopo le denunce della minoranza di brogli elettorali che vide condannati i proponenti anziché il Presidente di seggio, il riconteggio delle schede elettorali, la decadenza dell’attuale tuo Vice Sindaco per un errore nell’iscriversi come candidato, oltre al dissenso di un consigliere di maggioranza legato all’ex candidato Sindaco, per salvare baracca e burattini accettai io l’incarico, benché sulla scheda elettorale comparissi semplicemente quale indipendente né in quota socialista né in quella DC: così come pretesi allora.
    Trascorsi pochi mesi, i depennatori del Sindaco in pectore che tuttora sopravvivono politicamente non nel mio orticello, ma nel tuo, cominciò assieme alla minoranza legittima capeggiata da Del Negro, ad osteggiarmi.
    L’accusa era di stare con un piede in due staffe, per cui decisi di iscrivermi al PSI (il partito politicamente più vicino al mio pensiero), sperando cogliessero almeno la sponda che offrivo loro di poter pretendere, alle elezioni del 1995, un loro candidato a Sindaco e continuare un’alleanza che purtroppo già all’origine era in crisi.
    Si parla dell’inverno 1990/91, non di anni dopo, per cui qualcosa in termini di future alleanze era già avvenuto!
    Nonostante ciò nei 5 anni in cui dovetti pensare, e non per colpa mia, più alla sgangherata maggioranza che mi sosteneva che alla dura, seppur legittima opposizione di Del Negro, riuscimmo a varare importanti opere e provvedimenti per la conduzione Amministrativa del Comune.
    Di tutto questo lavoro debbo ringraziare soprattutto la serietà e la correttezza dimostrata dal Vice Sindaco Roncastri Sergio, di Di Doi Nicolino, Del Negro Albano, Marco Cucchiaro e De Cecco Sonia i quali, oltre a quello che rimaneva del gruppo socialista, permisero la minima maggioranza necessaria a portare avanti l’Amministrazione per cinque anni: amici che poi non ne vollero più sapere di politica.
    Consentitemi ora uno sfogo personale! Quegl’anni furono per me e soprattutto per la mia famiglia, i più duri della nostra vita e, forse per questo, mai mancherò di sottolineare il lavoro fatto in momenti così difficili! Anni in cui morì anche mia madre e scoppiò, nel 1992, Tangentopoli che tutto scompaginò: compresi i vecchi equilibri politici.
    Così, da solo, contrariamente a quanto suggerito dai miei amici e familiari, ma conscio di avere ancora una responsabilità pubblica, mi presentai alle elezioni del 1995 e ‘99, ben sapendo di non avere nessuna speranza di successo se non quella di garantire a Trasaghis una minoranza.
    Come vedi Augusto non è una questione personale la mia, ma di contrarietà alla presenza di alcuni che, nonostante tutto, sono ancora non velatamente presenti ed attori della scena politica più tua che mia, così come ho ben motivo di vantare il lavoro svolto in periodi oserei dire oscuri non permettendo a nessuno, in nome soprattutto delle persone che hanno condiviso con me il lavoro svolto in favore della gente, non per i soliti capetti del quartierino!
    Ho provveduto a scannerizzare anche un vecchio articolo del 27 aprile 1995 in cui elencavo queste opere o iniziative, ne mancano alcune come i laghetti ecologici al lago, i lavori di ristrutturazione degli impianti ed eliminazione dell’amianto del centro scolastico, le urbanizzazioni di Via Maggiore ad Avasinis, la Pista tagliafuoco verso Folciar oltre al riavvio della Pro Loco di Alesso a cui delegai ben due miei assessori,(Rudi e Marco oltre a Tomat Bruno) e della quale, poco dopo e guarda un po’, tu diventasti Presidente.
    E con ciò chiudo definitivamente questa querelle ove tutti potranno trarre le proprie conclusioni.
    Pur non condividendo la strada che percorri e augurandoti di fare altrettanto, ti saluto come sempre con amicizia.


    Dino RABASSI

     

    lunedì 28 luglio 2014

    Le tre stagioni di Malga Amula

    La "malga Amula" si trova nell'alta Valle del Torrente Leale, su vasto pianoro  nel versante meridionale del Monte Amula che appartiene al Gruppo del Gran Pala, ai piedi del massiccio del Cuar. Di origini molto antiche, si può dire che abbia vissuto almeno tre stagioni differenti.
    La prima, lunga, è arrivata fino al secondo  dopoguerra, ed è stata caratterizzata dalla utilizzazione agricola e pastorale: nel Comune erano infatti attive numerose malghe (Cuar, Cuvii, Amula, Gadoria, Covria, Armentaria) che, regolarmente, "a si cjamavin".  Poi in pochi anni si  è avuta una profonda ed irreversibile crisi di un sistema di vita secolare. Quasi tutte queste strutture, private della componente umana, sono andate quindi rapidamente in declino.
    Alla fine degli anni '90 (ecco la seconda stagione) Amula
    era stata individuata come base per un importante esperimento scientifico, il tentativo di introduzione del cavallo Konik allo stato brado, con la finalità di avviare un metodo "naturale" per il controllo della vegetazione. Il progetto non ha però avuto fortuna, come ricordato recentemente anche sul Blog (http://cjalcor.blogspot.it/2014/05/la-triste-saga-dei-cavalli-konik-da.html )
    La "terza stagione" di Amula si è iniziata con i lavori di ristrutturazione che hanno interessato sia la vecchia "casera" che il ricovero per gli animali, un intervento  finanziato con i fondi Europei del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Friuli Venezia Giulia e fondi del Comune di Trasaghis.
    L'8 novembre 2003 c’era  stata l'inaugurazione, al termine dei lavori di ristrutturazione. Successivamente, sono state effettuate ulteriori migliorie all'interno dell'edificio. Alcuni anni  fa la struttura di malga Amula è stata affidata in gestione dal Comune al Gruppo Alpini di Alesso per farne un punto di appoggio per escursionisti singoli o in gruppi ed avere una valenza didattico - culturale -naturalistica.
    Il punto sullo stato dei lavori e l'utilizzo della struttura è stato fatto ieri nella tradizionale "festa alpina" che il Gruppo Alpini di Alesso ha  proposto a tutta la popolazione. Dopo l'alzabandiera, è stata celebrata dal cappellano militare don Giuseppe una Santa Messa, con  la lettura della "Preghiera dell'Alpino",  cui  sono seguiti gli interventi del capogruppo Fernando Cucchiaro, del vicepresidente della sezione Ana di Gemona Bruno Picco e del sindaco di Trasaghis Augusto Picco. Erano presenti anche il vicesindaco di Forgaria Luigino Ingrassi e numerosi alpini (con il labaro della sezione di Gemona ed i gagliardetti dei gruppi di Alesso, Peonis e Bordano) oltre a tanti "amici di Amula".
    A mezzogiorno, un rancio alpino per tutti gli intervenuti.








    A "chi c'era", l'invito a commentare. Ai tanti "amici di Amula", l'invito a raccontare: le estati del fieno, le ore al pascolo, quelle notti in malga, la fugace esperienza coi cavalli, le prospettive per il futuro.... 











    domenica 27 luglio 2014

    Sompago caput mundi. Il ministero dà parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dell'elettrodotto

    Sulla  Gazzetta Ufficiale n. 88 del 26 luglio è stata pubblicato il decreto del Ministero dell'Ambiente, di concerto col Ministero dei Beni culturali - Turismo con l'esito positivo della Valutazione di Impatto Ambientale per l'elettrodotto Wurmlach - Somplago.
    In data 03/07/2014 e' stato emanato il provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale n. 184 con esito positivo con prescrizioni,relativo al progetto di elettrodotto a 220 kV "Somplago-Würmlach"(Austria) - tratto italiano compreso tra la stazione elettrica di Somplago (UD) ed il confine di Stato, localizzato nella Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Udine, nei Comuni di Paluzza,Sutrio, Zuglio, Cercivento, Tolmezzo e Cavazzo Carnico, presentato dalla Societa' Alpe Adria Energia S.p.A., con sede legale in Udine(UD), Via Duchi d'Aosta, N. 2 Il testo integrale del provvedimento, corredato dagli allegati che ne costituiscono parte integrante, e' disponibile sul portale delle Valutazioni Ambientali VAS-VIA del Ministero dell'Ambiente e dellaTutela del Territorio e del Mare (http://www.va.minambiente.it/) e presso la Direzione per le Valutazioni Ambientali, via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma.

    Via libera all'elettrodotto, dunque, con alcune prescrizioni, la più rilevante delle quali è quella di realizzarlo "mediante cavo interrato" nella zona a ridosso del confine ("ZPS Alpi Carniche").

    Per la parte meridionale, prevista solo una prescrizione marginale di variante all'inizio del tracciato nel Comune di Cavazzo.
                                                                     
    Ovviamente, attraverso una lettura più attenta del documento appena pubblicato potranno emergere ulteriori dettagli e punti di riflessione: è un invito rivolto ai tanti lettori competenti su queste tematiche.

    sabato 26 luglio 2014

    Lago, centraline, autostrada ... lettera aperta al Consigliere Revelant

    Riceviamo e pubblichiamo:

    Lettera aperta al Consigliere Revelant

    Non può che far piacere il fatto che un consigliere regionale si prenda a cuore le sorti del lago e della sua valle in generale. Ma mi consentirà, consigliere Revelant, di mettere qualche puntino al suo comunicato stampa, dove lei afferma che “il lago non può essere un problema, ma una risorsa”. Si, il lago per questa valle è un problema, è stato un'opportunità, fin qui, solo per EDIPOWER, ENEL, SADE , dato che dall’ occupazione dei Cosacchi del 1944 in poi, questa valle ha subito occupazioni continue (SADE, SERVITU' MILITARI, SIOT, SPEA, ed Elettrodotti di tutti i tipi). Ora lei, consigliere Revelant, e non solo lei, anche i Comitati di salvezza, l'Ente Tutela Pesca, LegAmbiente, i Coltivatori Diretti, la lV Commissione... , ci proponete un nuovo occupante, il Consorzio Ledra Tagliamento. Da più parti viene chiesto un collegamento tra il canale SADE, e il Ledra - cosi nel vostro comunicato - ma i Comuni che si sono sempre opposti non sono forse parte in causa? Gli eletti rappresentano ancora i loro territori? io credo di si. E' dal lontano 1978 (lei forse non era ancora nato) che il Consorzio tenta di far passare questo progetto, poi riemerso alla fine anni 80, ed ai giorni nostri si tenta ancora per la terza volta, i comuni han detto ancora no, certo le leggi in materia consentono di scavalcarli, ma si sa come si comincia, non come potrebbe finire.
    Proviamo ad entrare nel merito, lei è sicuramente in buona fede, sostiene le tesi del Consorzio con convinzione presumo; gli obbiettivi sono il maggior rilascio nel Tagliamento in sofferenza, dalla presa di Ospedaletto da compensare con quella proveniente da canale SADE , dovrebbe raggiugere lo snodo di Andreuzza, consentendo una più ampia superficie irrigata, e qui, mi consenta, qualcosa non torna .
    Infatti, se la quantità che arriverà ad Andreuzza sarà più o meno la stessa, come sarà possibile ampliare le superfici irrigate? Lei che conosce le carte, pubblichi in rete le sezioni del nuovo canale, in modo di valutarne le reali capacita di portata.
    Come certamente lei sa, il Consorzio nella sua richiesta parla di prelievo dal lago, il che è molto diverso nel merito, e nella sostanza, inoltre, almeno per quanto pubblicato dalla stampa, i vari Consorzi per soddisfare le domande , intendono costruirsi tre Bacini, uno sull’Isonzo , uno sul lago dei Tre Comuni, uno nel Pordenonese; per fare del lago un bacino si dovranno usare le quote di servitù SADE 162,90-166,90 =ha 5,000,000 di metri cubi sempre pronti alla bisogna , chi e con cosa si ricaricherà il bacino, se l’acqua turbinata finirà nel baypass, ed ancora, su quanta acqua, e in che tempi potrà contare il Consorzio con il baypass 66 mc.s ore 6-7 44 mc.s 12-13 ore tutte diurne, poi nemmeno una goccia per il resto della giornata, mancando l’accumulo ?…. C’è la terza ipotesi, 22 mc.s una turbina sola 24 su 24 ore, ipotesi che, estremizzando, avrebbe anche alcuni vantaggi, si potrebbe svuotare il lago di Verzegnis per sempre, scongiurando il pericolo di crollo strutturale della diga, che un eventuale sisma faccia aprire le montagne , e lasci senza spalle di appoggio come pronosticato da grandi esperti, quasi scienziati.... (al ridicolo non c’è mai fine). Ed infine quando si raggiugerà la derivazione per il Ledra avverrà la spartizione, che presumo sarà così , 9 mc al consorzio, 9 mc per le centraline. 4 mc all'Ente Tutela Pesca: il gioco vale la candela, 15.000.000 Euro di investimento, soldi pubblici, per 9-10 mc ma.... Il tutto sarà condizionato da come lavorerà la Centrale, EDIPOWER non vende energia ma lavora e produce a richiesta dei suoi Soci, con cui si dovrà concordare il tutto. Mia convinzione è che quel canale di collegamento non si farà mai, nella piana di Trasaghis non c'è più spazio per un’altra ingombrante infrastruttura, dal lago non si potrà prelevare niente , perché non c'è nulla da prelevare.
    Lei è, anche, un frequentatore del Palar (non so cosa l’ attragga, l’ambiente, l’ acqua, o altro), sarebbe utile per lei, che fa parte della lV commissione , dare uno sguardo nella parte a valle, anche
    se forse, di primo acchito, non le dirà niente. E' dal lontano 1976, lei non era ancora nato, che si tenta, con opere più o meno azzeccate, ed ancora non è finita, da enti i più svariati, Provincia, Regione, Protezione Civile , di far fronte all’ ennesimo regalo che ci ha lasciato il tracciato autostradale: residui dell’impresa appaltatrice, del demanio, dei politici di Gemona e Tolmezzo, tutti seduti dove ora siede lei, i Moro, i Varisco (suo concittadino,).... Sì, caro blogger, è cosa certa, basti ricordare i comizi, le assemblee pubbliche infuocate, dove il Varisco era il più attivo nello spingere per il tracciato in Val del lago, gli interventi arroganti dell’allora presidente Berzanti, la posizione del vice Moro, carnico Doc.... Quando lei vorrà, consigliere Revelant, se lo riterrà opportuno, l’accompagnerei volentieri in un sopralluogo: essere contrari alla centralina, senza nemmeno conoscere il progetto complessivo, è una pagliuzza nell’occhio, in confronto alla trave a valle.
                                                                                                                                    Luci


    venerdì 25 luglio 2014

    "Ottobre, andiamo, è tempo di sfangare"

    Lo scorso 9 luglio si era tenuta la Conferenza dei Servizi nella quale erano stati indicate le procedure operative, con le prescrizioni, che dovranno essere seguite da Edipower nelle operazioni di sfangamento del Lago di Verzegnis. In particolare, si ricordava nel documento conclusivo che "Le operazioni consistono nella movimentazione/rimozione di materiale nella zona prospiciente lo scarico di fondo in modo da evitare l'ostruzione degli organi di sicurezza e per mantenere la piena efficienza dello scarico e della presa. Il materiale da rimuovere è costituito principalmente da limo e argilla e tutte le analisi eseguite sul sedimento hanno presentato parametri chimico-fisici conformi ai valori limite. La rimozione del sedimento avverrà attraverso il dragaggio e il pompaggio del materiale a bacino pieno. Il materiale estratto verrà miscelato e diluito con l'acqua del lago e fatto fluitare a valle, nel torrente Ambiesta e successivamente nel fiume Tagliamento, attraverso lo scarico di superficie".
    Già il giorno successivo,  Edipower ha poi inviato ai Comuni di Cavazzo, Tolmezzo e Verzegnis la comunicazione che "dal 1 ottobre al 30 novembre 2014, si eseguiranno le operazioni" di "rimozione  selettiva, a bacino pieno, dei sedimenti dal serbatoio dell’ Ambiesta". La comunicazione, come è stato cortesemente segnalato da Giacomo De Vita, è stata successivamente pubblicata all'Albo Pretorio dei Tre Comuni con carattere di ufficialità.
    Quindi, non essendo giunta notizia di particolari "aggiustamenti" richiesti dai Comuni in questione, le operazioni si svolgeranno secondo quanto concordato in sede di Conferenza dei Servizi.
    Occhio al cielo, dunque: probabilmente "cu la prima montàna", magari assai prima della tradizionale "montàna dai Sants", verrà dato inizio alle operazioni. Allora sarà obbligo abbassare lo sguardo, a osservare  quel che capita all'Ambiesta, al Tagliamento ... e al Lago.


    giovedì 24 luglio 2014

    Volare assieme ai grifoni

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

    Sulle rotte del grifone in deltaplano e parapendio

    E' stata pubblicata in internet l'anteprima (trailer) di un documentario naturalistico e sportivo che presenta al pubblico la vita di una specie maestosa di rapaci, i grifoni europei, in maniera assolutamente inedita ed innovativa, cioè ripresi dal deltaplano o dal parapendio.
    Questi due mezzi di volo libero sono la chiave interpretativa per scoprire il mondo aereo di questi uccelli che raggiungono un'apertura alare di 2,8
    metri. Il progetto si propone di salvaguardare la specie facendola conoscere ad un pubblico vasto e valorizzare un bene naturale dei nostri territori.
    I piloti di deltaplano e parapendio hanno il privilegio di condividere con gli uccelli il medesimo ambiente e lo stesso metodo di volo, decollando da un pendio montano, volteggiando sopra le creste, planando nell'aria o volando per centinaia di chilometri. Il tutto in modo ecologico, senza rumore di motori, guadagnando quota trasportati dalle masse d'aria ascensionali create dall'irraggiamento solare del suolo, le cosiddette
    termiche. Il pilota di volo libero è, quindi, in grado di avvicinare e farsi avvicinare dai volatili che lo riconoscono come loro simile. Entrambi sono inseriti in modo naturale nello stesso ambiente e sottostanno ad identiche leggi nell'affrontare il volo.
    Promotore dell'interessante iniziativa è il triestino Davide Finzi Carraro, quarant'anni, da ventidue pilota di deltaplano e parapendio, membro dell'associazione Ali Libere di Gemona del Friuli (Udine), nella vita progettista di droni.
    I grifoni sono di casa in un triangolo che va dalla riserva naturale del lago di Cornino  [territori di Forgaria e Trasaghis] dove già da anni è in corso un progetto di conservazione e reintroduzione della specie, passando da Tolmin in Slovenia, fino all'isola di Cherso in Croazia. In questo vasto territorio il deltaplano di Davide Carraro segue il volo dei grifoni allo stato selvaggio, percorre in formazione con i rapaci lunghi tratti delle loro rotte migratorie, ed il pilota li osserva da un punto di vista privilegiato, ala ad ala. Questo stretto contatto in volo, con l'ausilio  dell'interpretazione del pilota, consente di seguire e riprendere gli uccelli veleggiatori in un modo che altrimenti non sarebbe possibile e può dare ai ricercatori informazioni e spunti per studiarne il comportamento e l'intelligenza.
    Il documentario ci dice che l'avventura è sopra le nostre teste, a portata di mano, basta alzare lo sguardo. Seguendo il volo dei grifoni, il filmato descrive il loro modo di vivere, di interpretare l'aria, di saper scegliere dove andare e perché.
    Oltre al seguito di questa straordinaria avventura, Davide Finzi Carraro pensa di organizzare degli "Air Safari", cioè portare con lui in volo studiosi e turisti che vogliono condividere l'esperienza insieme ai grifoni.

    Gustavo Vitali
    Ufficio Stampa FIVL (ASC - CONI)

    per ulteriori informazioni contattare
    Davide Finzi Carraro - dcf (AT) alpeadriaflights.net - 347 3200830

    Per vedere l'anteprima del filmato: http://youtu.be/WfbN9G3Z-RE