Anche "l'emigrant delessàn" (e, implicitamente, ogni emigrante friulano, ogni emigrante) ha il monumento che ne ricorda il sacrificio: quella valigia scolpita sulla pietra che, da domenica 2 maggio, sulla piazza di Alesso, è "testimone muto" di quelle vicende.
All'inaugurazione hanno parlato, sotto diversi, complementari aspetti, Renato Stefanutti per gli organizzatori, il sindaco Augusto Picco, il parroco don Gjulio Ziraldo, il sindacalista Franco Colautti, F. Della Schiava in rappresentanza delle associazioni degli emigranti e il poeta Leonardo Zanier, a sottolineare i molteplici aspetti dell'emigrazione, dal rafforzamento (e dalla contemporanea relatività) del concetto di identità, ai tanti dubbi che si aprono al giorno d'oggi quando si parla di "migranti" e di "accoglienza".
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