Un sasso gettato nel lago
Quando la politica non sa assumersi la responsabilità di scegliere non svolge la propria funzione, non fa l’interesse dei cittadini ed anzi accresce sempre di più la sua distanza da questi.
È il caso del discusso progetto di potenziamento della centrale di Somplago. Nella sostanza la società gestrice prevede l’instal- lazione di due turbine reversibili per il pompaggio dell’acqua, durante la notte, dal bacino del Lago di Cavazzo al bacino di Verzegnis, per aumentare poi la produzione di energia durante il giorno, con conseguente aumento dell’immissione di acqua nel bacino del Lago di Cavazzo. Ciò potrebbe causare alterazioni tali da peggiorare la qualità ambientale del Lago a causa di un abbassamento della temperatura, una maggior movimentazione delle acque e un aumento del livello di oscillazione.
E’ compatibile quest’opera con lo sviluppo turistico del Lago?
Da tempo se lo chiedono diversi cittadini ed amministratori. Ma la Giunta Regionale del Friuli V.G. (Delib. N. 2063 del 17.09.2009), chiamata a pronunciarsi in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale dell’opera, ha dichiarato “di non poter esprimere parere di compatibilità sul progetto per l’installazione, nell’esistente centrale di Somplago […], non risultando evidenziata nella documentazione complessivamente presentata l’assenza di pericoli, anche solo potenziali per l’ambiente, in conseguenza delle carenze progettuali […] di cui i connessi impatti ambientali non sono pertanto valutabili”.
Sarà pur vero che la documentazione progettuale presentata all’epoca sia risultata carente, ma a due anni e mezzo di distanza è possibile non aver sciolto il dubbio?
Possibile che si siano dovute alzare sin le voci dei parroci del Gemonese per chiedere alla politica di svolgere la propria parte, in favore dei cittadini friulani? Ed anche l’Amministrazione Comunale di Gemona, tuttora assente, non può dirsi fuori, considerata l’importanza del Lago di Cavazzo per l’intero mandamento. In questo scenario, non possiamo però trascurare la necessità dell’approvvigionamento energetico, soprattutto in un paese come il nostro che è costretto ad impostare gran parte di energia dall’estero.
La questione è rilevante e il nostro è solo un sasso gettato nel lago, i cerchi che farà li racconteremo nel prossimo numero.
E’ compatibile quest’opera con lo sviluppo turistico del Lago?
Da tempo se lo chiedono diversi cittadini ed amministratori. Ma la Giunta Regionale del Friuli V.G. (Delib. N. 2063 del 17.09.2009), chiamata a pronunciarsi in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale dell’opera, ha dichiarato “di non poter esprimere parere di compatibilità sul progetto per l’installazione, nell’esistente centrale di Somplago […], non risultando evidenziata nella documentazione complessivamente presentata l’assenza di pericoli, anche solo potenziali per l’ambiente, in conseguenza delle carenze progettuali […] di cui i connessi impatti ambientali non sono pertanto valutabili”.
Sarà pur vero che la documentazione progettuale presentata all’epoca sia risultata carente, ma a due anni e mezzo di distanza è possibile non aver sciolto il dubbio?
Possibile che si siano dovute alzare sin le voci dei parroci del Gemonese per chiedere alla politica di svolgere la propria parte, in favore dei cittadini friulani? Ed anche l’Amministrazione Comunale di Gemona, tuttora assente, non può dirsi fuori, considerata l’importanza del Lago di Cavazzo per l’intero mandamento. In questo scenario, non possiamo però trascurare la necessità dell’approvvigionamento energetico, soprattutto in un paese come il nostro che è costretto ad impostare gran parte di energia dall’estero.
La questione è rilevante e il nostro è solo un sasso gettato nel lago, i cerchi che farà li racconteremo nel prossimo numero.
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