La nota preannuncia che, da parte dei Comitati, si sta anche studiando "la possibilità di coesistenza della centrale di Somplago e di un lago che vogliamo ritornare ad essere tale, isolando le acque lacustri da quelle di scarico della centrale".
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[Grazie alla cortesia di Remo Brunetti, pubblichiamo in calce il testo integrale della lettera inviata ai giornali; la sottolineatura di alcuni passi va attribuita al Blog]
Si sta approssimando la Conferenza dei Servizi convocata dalla regione Friuli-Venezia Giulia al fine di esaminare con i soggetti interessati, il progetto di ampliamento della centrale idroelettrica di Somplago, proposto dalla società Edipower, che prevede, mediante la installazione di due nuove turbine, il pompaggio notturno delle acque del lago di Cavazzo nel bacini dell’Ambiesta. Ma la esclusione incomprensibile e per certi aspetti oltraggiosa dei comuni di Trasaghis e di Bordano dal tavolo della Conferenza, che pure avevano fatto richiesta di parteciparvi, priva i due terzi del più grande lago naturale della nostra regione, di ogni tutela istituzionale. Lasciandolo alla mercè di Edipower e delle amministrazioni comunali sui quali graverà l’opera. Ciò rende ancora più gravoso il compito dei comitati di cittadini dei comuni rivieraschi, che sentono sulle proprie spalle la responsabilità quasi esclusiva, non voluta e non cercata, della difesa del Lago di Cavazzo o dei tre comuni. Dall’annuncio di questo progetto, avvenuto in forma semiclandestina, ai giorni nostri, i comitati hanno svolto presso la popolazione della val del lago, una lunga e costante opera di informazione e sensibilizzazione. Evidenziando, grazie alla collaborazione dei geologi Cella e Tosoni, e del ingegnere Franzil le criticità e la insostenibilità di questo progetto. Tale opera di informazione si è concretizzata con la pubblicazione e la distribuzione di documenti, relazioni, e saggi, la cui validità è stata apprezzata in alcune sue parti anche dall’ingegner Garzon, tecnico incaricato dai comuni a valutare sia la bontà del progetto Edipower, che la VIA del Ministero. Il lavoro volontario di questi tecnici intanto continua. Si sta facendo una ulteriore indagine geologica della roccia su cui poggia la diga dell’Ambiesta con l’obiettivo di evidenziare dei possibili pericoli per la popolazione. Ma consci tuttavia dell’importanza della produzione di energia idroelettrica, si sta studiando le possibilità di coesistenza della centrale di Somplago e di un lago che voglia ritornare ad essere tale, con l’isolamento delle acque lacustri dalle acque di scarico della centrale. Confutando anche alcune affermazioni dell’ingegner Garzon, l’ingegnere Dino Franzil e i suoi collaboratori, hanno studiato otto possibilità di gestione dell’impianto di Somplago, alcune delle quali prevedono sia la possibilità del pompaggio, sia un maggiore rendimento, senza scavo di ulteriore galleria, e di isolare il lago dalle acque di scarico della centrale. Questi studi verranno presto resi pubblici nelle sedi opportune, dove si chiederà, tra le altre cose, anche la istituzione, come fu fatto per le casse di espansione nel Tagliamento, di un laboratorio dove dei professionisti possano valutare la possibilità di salvare i cavoli della produzione di energia e la capra delle esigenze ambientali.
Remo Brunetti
La lettera di Remo Brunetti è stata pubblicata integralmente sul Messaggero Veneto di oggi, col titolo "Centrale di Somplago. Ci sono otto alternative".
RispondiEliminaPermane l'interesse e l'attesa di conoscere le "otto possibilità di gestione dell'impianto di Somplago" contenute in "studi [che] saranno presto resi pubblici nelle sedi opportune".